CALTAGIRONE IMMOBILIARISTA A ROMA

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20250601_233921_0000Ieri sera, la puntata di Report su RAI 3 ha riguardato il c.d. ‘Risiko bancario’ LINK, che coinvolge anche Francesco Gaetano Caltagirone Immobiliarista. Con Giorgio Mottola abbiamo parlato a lungo dei tanti interessi urbanistici nella Capitale durante le riprese presso il quartiere Giardini di Roma, più conosciuto come quartiere Caltagirone.

Lasciamo qui l’estratto della nostra conversazione che per esigenze di montaggio non è stato possibile inserire e il LINK con l’estratto del nostro intervento in puntata.

________

“E’ uno dei più ricchi industriali italiani e forse il più influente uomo d’affari che operano dietro le quinte” (Financial Times, 2013).

Francesco Gaetano Caltagirone, Ingegnere, è senza dubbio un uomo di grande potere. Laico, di educazione cattolica, che considera alla base dell’etica del Paese, è un ammiratore sfegatato del cambiamento e dell’innovazione che la Chiesa Cattolica ha espresso nel corso dei suoi 2000 anni di storia. Forse per questo Caltagirone auspica che i mandati politici siano brevi, dotati di tanti poteri e caratterizzato dalla possibilità di prendere decisioni rapide. Ambire alla monarchia assoluta del Vaticano forse sembrava esagerato all’ottavo re di Roma.

Alla domanda se in Italia si fosse costruito troppo, Caltagirone risponde sempre che si è costruito in due maniere diverse: quella legale e quella abusiva, su cui lui è assolutamente contrario. Non solo. Secondo Caltagirone lo Stato è stato troppo debole nel reprimere l’edilizia abusiva e troppo severo con quella legale: per ottenere un permesso a Roma, per stipulare una convenzione urbanistica e arrivare al compimento della stessa, si è arrivati al record di 18 anni. “Quando facciamo un progetto, il progetto è vecchio e servono centinaia di permessi”. Teniamo a mente queste sue parole quando affronteremo il caso di Giardini di Roma a Malafede, più noto come Quartiere Caltagirone.

 

LA GALASSIA IMMOBILIARE DELLA FAMIGLIA CALTAGIRONE

Screenshot_2025-06-01-23-26-25-82_f541918c7893c52dbd1ee5d319333948 Screenshot_2025-06-01-23-29-15-93_f541918c7893c52dbd1ee5d319333948

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUARTIERE CALTAGIRONE – GIARDINI DI ROMA A MALAFEDE

Abbiamo trattato negli anni scorsi l’argomento (LINK).

In estrema sintesi, dal 1992 esisteva una convenzione urbanistica. Qualcosa però già non quadrava nella convenzione perché l’area è piena di reperti archeologici, ma non c’è mai stato un vincolo serio di tutela da parte della Sovrintendenza. Avevano provato a metterlo, ma poi il vincolo fu tolto dal democristiano Antonio Gerace, detto il Luparetta, Assessore all’Urbanistica della Giunta Carraro, finito poi agli arresti, insieme ad altri della Giunta, per concorso in concussione per una mazzetta di mezzo miliardo di Lire. Era il 1993, il tempo di mani pulite anche nella Capitale e ad Ostia. In urbanistica è conosciuta come la Variante di Salvaguardia, cioè il verde divenne cemento.

A Malafede il quartiere vede un’edificazione a blocchi fino allo costruzione dello Z19, l’edificio vicino alla Stazione metromare della Roma-Lido, la cui realizzazione è partita in larghissimo ritardo e dove si è riproposto il problema dei reperti archeologici e paesaggistici.

LabUr procede ad un ricorso gerarchico all’Area di Vigilanza Urbanistica della Regione perché un precedente parere dell’ente regionale costringeva Caltagirone a sottostare ai vincoli paesaggistici che però non aveva mai richiesto. A gennaio 2025 il Comune però cancella la necessità del parere regolarizzando, ora per allora, la questione autorizzativa. E pensare che nell’area vicino alla Stazione, da dove partiva l’Acquedotto romano di Ostia, ad oggi c’è solo una colata di cemento senza vincolo paesistico.

In estrema sintesi, il parere della Regione afferma che quando non c’è un Piano Regolatore e ci sono Piani Pluriennali di Attuazione (che indicano a spanne dove si espanderà la città), siccome c’è un’intenzione di costruire, si può costruire. Siamo oltre il potere edilizio dei costruttori, siamo al potere urbanistico assoluto.

 

I grandi palazzinari, come Caltagirone, dunque non solo già sapevano ma condizionavano il Comune di Roma indicandogli dove si dovesse espandere la città ancora prima di qualunque convenzione. Nel caso specifico del quartiere Giardini di Roma a Malafede, Caltagirone compra i terreni, fa la convenzione, non la rispetta, costruisce a spizzichi e bocconi malamente, non fa la Stazione e dopo 30 anni (!!!) gli vengono annullati i titoli autorizzativi che avrebbe dovuto richiedere. Quello che rimane, a parte i palazzi, è la devastazione di un’area archeologica.

 

TERMOVALORIZZATORE

Sul termovalorizzatore nell’area industriale di Santa Palomba e il coinvolgimento della famiglia Caltagirone abbiamo scritto a lungo (LINK) anche in una puntata di Report (LINK).

Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi. Siamo anche in attesa di ricevere la documentazione relativa alla validazione del progetto – presentato dal raggruppamento di imprese guidato da ACEA Ambiente con Suez Italy, Kanadevia Inova, Vianini e Rmb – da parte della società di certificazione

incaricata, per vedere come hanno superato tutte le anomalie che abbiamo riscontrato.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.