Incredibile. Durante la mappatura dei vincitori del bandi di affidamento delle concessioni balneari messe a bando dalla Giunta Gualtieri si scoprono diverse irregolarità e poca attenzione da parte della Commissione. Diversi esercizi commerciali, secondo il disciplinare di gara, avrebbero dovuto essere esclusi. Personaggi opachi e grandi ritorni sul Litorale romano dopo Mafia Capitale.
Rispetto alle organizzazioni criminali di Ostia, Nando dalla Chiesa coniò l’espressione «Mafia Litorale» per indicare «un sistema criminale integrato e mobile che ha conquistato l’affaccio sul mare della Capitale d’Italia, composto da gruppi criminali misti e cresciuti tra occupazione militare delle spiagge, narcotraffico e usura».
Sono passati 10 anni da quando il 18 marzo 2015 l’allora Presidente del Municipio X, Andrea Tassone, fu costretto alle dimissioni (a cui seguì l’arresto e poi la condanna) e subentrò il magistrato Alfonso Sabella, passato dalle aule di tribunale alle stanze della politica e poi rientrato nuovamente (e poco elegantemente) nelle aule giudiziarie senza aver risolto nulla.
Nonostante il commissariamento prefettizio del Municipio di Ostia, dopo anni di proroghe e scandali, il Sindaco Roberto Gualtieri annuncia un “processo trasparente” per l’assegnazione degli stabilimenti: stop ai rinnovi automatici, più concorrenza e sostenibilità, con l’avvio di un “passo storico” per la gestione del litorale romano. Due gli avvisi pubblici per l’assegnazione delle concessioni balneari. Gualtieri cercava (forse) di evitare il rischio di sanzioni europee, ma soprattutto sapeva che si trattava, al di là dell’esito, di una “negoziazione win-win” in termini politici.
L’iniziativa arriva dopo anni di controversie legate alla gestione delle concessioni balneari ad Ostia, un Municipio che ha vissuto episodi di malaffare e infiltrazioni criminali (si v. ad es. le inchieste “Mondo di Mezzo” del 2014 e “Tramonto”).
Nelle intenzioni dell’amministrazione Gualtieri, la nuova procedura di assegnazione, che include una componente economica legata al fatturato, mirava ad evitare situazioni di monopolio e garantire introiti adeguati per il miglioramento del litorale attraverso le Royalty.
STABILIMENTI E SPIAGGE INTERESSATE DALLA “SVOLTA”
I bandi hanno riguardato stabilimenti balneari (n. 25 Lotti), esercizi di ristorazione (n. 4 Lotti) e spiaggia libera con servizi (n. 2 Lotti).
Nel dettaglio: Bagni Vittoria, La Conchiglia, Urbinati, Elmi, Lido Beach, Marechiaro – Kelly’s, El Miramar, Il Delfino, Belsito, Plinius, La Vecchia Pineta, Sporting Beach, Orsa Maggiore, Zenit, La Bussola, La Bicocca, La Spiaggia, La Vela, Miami, La Bonaccia, La Capannina a mare, Guerrino er Marinaro, Il Corsaro, Il Gabbiano, Circolo Nauticlub Castel Fusano, i ristoranti Edonè, Lido, Kelly’s e El Miramar, i chioschi nelle spiagge libere Bahia e Casagni Rita e quelle senza strutture esistenti. Le spiagge libere dunque vengono trasformate in modo creativo, dal punto di vista amministrativo, in spiagge libere attrezzate e sono: spiaggia Rossa, Cotto Ocra, Senape Limone, Rosa Sabbia, Verde, Gialla, Grigia, Spqr e Bianca.
Per i lotti relativi agli stabilimenti balneari era consentita la partecipazione ad un massimo di n. 3 Lotti, mentre per gli esercizi di ristorazione era consentita la partecipazione ad un massimo di n. 2 Lotti.
Arrivate le offerte, il Comune di Roma dichiara:
“La grande partecipazione ai bandi pubblicati conferma quanto sia alto l’interesse per il litorale di Roma. I numeri parlano chiaro: oltre 100 offerte, royalties in crescita, più spazio alle imprese con certificazioni di parità di genere e un significativo rinnovamento dei concessionari – ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri – Vogliamo costruire un modello più trasparente e sostenibile e queste assegnazioni vanno in questa direzione: un’attenta pianificazione, maggiori investimenti e una visione chiara di sviluppo restituiranno al mare di Roma la centralità che merita”.
“Con questo bando si apre una nuova fase per il litorale romano – ha dichiarato l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi – Mentre prosegue l’iter per dotare il demanio marittimo di un nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (esattamente come 10 anni fa n.d.r.). Con i bandi abbiamo comunque deciso di avviare una trasformazione concreta. E il territorio ha risposto con idee, qualità e coraggio. L’obiettivo più importante resta quello di restituire al mare di Roma il suo ruolo pubblico e collettivo, come spazio accessibile, curato e realmente condiviso”.
VEDIAMO SE È COSÌ
Analizzando le società che hanno partecipato al bando sulle concessioni balneari si vede chiaramente che a nessuno interessano le spiagge, per altro ridotte al minimo per gli effetti erosivi. Quello che interessa a tutti sono i ristoranti e alcuni in particolare: lo si evince chiaramente guardando la graduatoria. L’esempio più eclatante è lo stabilimento Vittoria che va addirittura deserto. Altra anomalia riguarda alcuni stabilimenti con ristorazione importante, che vedono la partecipazione del solo vecchio gestore (si v. ad esempio il Don Pepe a La Conchiglia).
Non solo. Diverse società hanno partecipato a più lotti con risposte fotocopia (persino gli stessi errori di battitura e Royalty costanti in tutti i lotti a prescindere dal fatturato). Queste società sono in mano sempre agli stessi personaggi, a tratti molto opachi. Il bando addirittura consente che a rispondere siano società inattive di gestione balneare nate nei giorni in cui esce il bando.
Visto che Roma è la ‘lavatrice’ d’Italia, usata sempre più dalle mafie locali e non e dai gruppi criminali, per ripulire il denaro sporco (ad esempio negli esercizi commerciali, v. i blitz ai danni di clan di Camorra a Roma e di ‘Ndrine che fanno affari in città), è necessario che l’attenzione e i controlli siano altissimi (1). Controlli che però ci sembrano essere stati molto superficiali per Ostia.
IL CASO
Prendiamo, solo a titolo esemplificativo, il tratto di Lungomare che va da Ostia Centro al Porto Turistico di Roma (mappa in figura).
Il bando era chiaro: “Non saranno ammesse le offerte presentate, per eventuali ulteriori lotti, dagli operatori economici che già partecipino ad un numero di Lotti pari a quello massimo previsto per ciascuna tipologia di bene demaniale: a) in forma singola; b) nella qualità di mandatari e/o mandanti di un Raggruppamento concorrente che partecipino ad altri lotti sotto qualsiasi altra forma; c) nella qualità di consorziati al consorzio ordinario di concorrenti, che partecipino ad altri lotti sotto qualsiasi altra forma; d) tramite imprese controllanti, controllata e e/o collegata ai sensi dell’art. 2359 c.c.. In caso di violazione della regola di gara sopra descritta, il concorrente sarà escluso dai Lotti eccedenti il numero massimo consentito per la specifica tipologia, partendo da quelli aventi il più alto numero identificativo. Al riguardo, si precisa che il concorrente che, nell’ambito della medesima tipologia di bene (“A”, “B” o “C”) intende partecipare a più lotti, è obbligato, a pena di esclusione, a presentarsi sempre nella medesima composizione”.
LA REALTÀ
BB PANNONIA SRL – Largo Pannonia 21/22 – Ristorazione con somministrazione
Si presenta sullo stabilimento Urbinati, spiaggia ridotta al minimo, ma con un grande ristorante storico e bar. Arriva seconda.
Soci:
Petrillo Emiliano (25%)
Del Vescovo Marco (25%)
Bar Trilussa Srl (50%) Piazza Trilussa 37- Ristorazione con Somministrazione [Soci: Ferracci Federico (90%) e Lalle Silvia (10%)]
CAFFE’ TRE SRL – Via della Scrofa 60 – Gestione bar e ristoranti
Si presenta su Elmi e vince contro Elmi Srl precedente gestore
Soci:
Ferracci Federico (69%)
Petrillo Emiliano (12%)
Calamari Valerio (10%)
Lalle Silvia (9%)
MECCANISMO APPIA SRL – Via Appia Nuova, 450 – Ristorazione con Somministrazione. Si presenta su Stabilimento Marechiaro – Kelly’s e vince contro Sun Beach Srl, precedente gestore.
Soci:
Bar Trilussa (40%) [soci Ferracci Federico e Lalle Silvia]
Petrillo Emiliano (20%)
Calderari Danilo (10%)
Di Gennaro Mirko (10%)
Di Pietro Claudio (10%)
Tavoletta Davide (10%)
MARGHERITA APPIA SRL – Via degli Scipioni, 153. Ristorazione.
Si presenta sul ristorante Lido arrivando terza e dove vince To Be Ship Srl, mentre arriva seconda sullo stabilimento Lido dove vince il vecchio gestore Lido Beach Srl.
Soci:
Ferracci Federico (45%)
Calderari Danilo (10%)
Di Gennaro Mirko (10%)
Tavoletta Davide (10%)
Petrillo Emiliano (10%)
Petrillo Marco (5%)
Di Pietro Claudio (5%)
FERRACCI FEDERICO
Presidente di Café Friends Porto di Roma. Con Marco del Vescovo (socio di BB Pannonia) apre Baby Bao Dim Sum & Bao Bar, seconda sede a Roma a Largo Pannonia. La sede centrale di Café Friends è a Los Angeles in California in 3195 W Olympic Blvd dove Ferracci è Presidente mentre il Manager è un certo Hironori Yamada. Da Google Maps risulta un supermercato di frutta e verdura sud coreana.
Ferracci risulta anche all’interno di Osteria-Pizzeria MargheRita che a Roma ha 4 locali (Navona, Torrino, Colli Portuensi e Porto di Roma ad Ostia).
Emiliano Petrillo
È inserito in MargheRita, Michelino Fish (*), Meccanismo, BB Pannonia e in Caffé Tre e Café Friends.
TO BE SHIP SRL – Via Aurelia km 24,150. Costruzione e assemblaggio imbarcazioni. Si prende il ristorante del Lido, oltre al Bahia e la Spiaggia Gialla.
Soci:
Grande Asia (50%)
Lambusta David (45%)
Mancano Riccardo (5%)
Grande Asia è legata a Grande Roberto e a loro fanno riferimento attualmente il Bahia e la Spiaggia Gialla a ponente.
Lambusta ha gestito il chiosco Glam (che ha ricevuto diversi attentati incendiari) con Buscaia Carlo (2011 e 2014). Il Glam poi prese il nome di The One e quindi Bahia (amministratore Roberto Grande, cugino di Mauro Caramia), dove Lambusta collaborava. Lambusta gestiva anche l’ottavo cancello di Castelporziano ed è stato testimone nel processo Carmine Spada e altri (2). Lambusta David non va confuso con lo zio, Lambusta Leonardo (onnipresente al Salus) proprietario anche delle mura di Casa Clandestina, gestito da Diego Giannella che ai tempi coordinava la rete Stand-Up che prese il chiosco, poi demolito, del Faber Beach di Fabrizio Sinceri (oggi bagnino veterano e spiaggino proprio all’ex Faber Beach, denominata attualmente spiaggia verde e gestita da Zétema), ai tempi del sequestro della struttura. Non è l’unico caso di ‘grandi ritorni’ sulle spiagge di ponente.
PIÙ BLUE SRL – Viale Regina Maria Pia, 24. Gestione Stabilimenti Balneari costituitasi il 20 febbraio 2025, pochi giorni dopo il bando. Vince su Urbinati e arriva terza sul ristorante Edoné. Arriva secondo invece Caffé di Porto Srl di Ferracci Federico.
Soci:
Lamorgese Beatrice (51%)
Lamorgese Roberto (49%)
E qui la storia si complica ulteriormente negli intrecci societari.
Nella stessa sede di Più Blue Srl, in v.le Regina Maria Pia 24, c’è la ELLE IM SRL balneari. Soci Lamorgese Giulia (50%), Ciani Gino (5%), Bianchini Giovanni (3%) e Colombo Elio (42%), detto “il finanziere”, che è socio anche della ABC Beach Srl e insieme alla Elle Im Srl ha trasferito a molte società, tra il 2000 e il 2015 in affitto/comodato e fusioni, pezzi dello stabilimento Salus, finito nel 2022 in una vicenda definita assurda perché “il Tribunale prima vende per fallimento la concessione poi sequestra tutto per abusi non dichiarati” (3). Elio Colombo è il trait d’union con la Salus Golden Italy Resort Srl (cancellata nel 2024) società di ristorazione, in mano ai fratelli Mauro e Aniello Pirfo che entrano nella gestione del ristorante del Salus. Pirfo Mauro è socio al 50%, insieme a Sampieri Bruno, della Golden Italy Srl (anche lei in v.le Regina Maria Pia 24 come la Più Blue Srl e la Elle Im Srl). La società è rappresentante commerciale di prodotti. Salus Srl, gestione stabilimenti balneari, invece era in mano a Raffaele e Rosario Malapena società cancellata nel 2021. Golden Inn Srl, anche lei in v.le Regina Maria Pia 24, gestione di esercizi commerciali, ha come amministratore Roberto Lamorgese, socio al 5% mentre Pala Lucrezia detiene il 95%. La società ha ricevuto negli anni diversi trasferimenti d’azienda in affitto/comodato/compravendita anche dalla Elle Im Srl.
Roberto Lamorgese è anche amministratore unico del noto ristorante “Zucchero e Limone” in via Ermanno Wolf Ferrari 273 all’Infernetto, società che risulta attualmente inattiva e che vede come soci Di Filippo Claudio (50%), Fiorelli Anna Donatella (45%) e Bosco Giovanni (5%). La cucina di Zucchero e Limone viene presa nel 2018 proprio da Mauro e Aniello Pirfo che avevano lasciato in cattive acque anche l’Arcobaleno Beach (4).
Sempre a via W. Ferrari 273 c’è la STAMI Srl, che si occupa di ristorazione, dove i soci sono Roma-Geneco Immobiliare (95%), sempre domiciliata in v.le Regina Maria Pia 24, e Pirfo Rosa (5%).
ELIO COLOMBO DETTO “IL FINANZIERE”
È amministratore unico della A.B.C. Beach Srl che gestisce il Salus, della Zema Srl (inattiva, commercio abbigliamento), della Mutui e Sistemi Srl (consulenza finanziaria), della Cri.Os Srl (inattiva e di cui è anche socio unico), della Elle Im Srl (servizi di supporto alle imprese) e della Mifa Service 2013 Srl (inattiva).
MAVOLA SRL – via delle Baleniere 151. Gestione ristoranti. Si costituisce il 2 febbraio 2025. Inattiva. Vince sul ristorante Edoné, secondo arriva Caffé di Porto di Ferracci e terzo Più Blue Srl di Roberto Lamorgese.
Soci:
Castelli Marco (51%)
Volpi Fabio (25%)
Latina Emilio Bruno (24%)
CONCLUSIONI
Come si evince, abbiamo società, ad esempio quelle di Ferracci Federico, che partecipano a 4 lotti sugli stabilimenti balneari (Urbinati, Elmi, Lido, Marechiaro-Kelly’s) quando era consentita la partecipazione ad un massimo di n. 3 Lotti e soprattutto grandi ritorni dallo scenario finito per anni nelle aule di tribunale.
Ci chiediamo quindi quali controlli sono stati fatti visto che la documentazione prodotta da noi viene da fonti aperte e vista la delicatezza della materia per il nostro territorio e per Roma Capitale. Si assiste infatti alla concentrazione nelle mani di pochi e opachi personaggi proprio nelle zone centrali di Ostia, quelle più appetibili in termini di ristorazione e indotto, tralasciando la solita triste storia sulle spiagge libere di ponente (5).
Come è possibile che ci siano offerte di Royalty sempre uguali su ciascun lotto, addirittura 3 e anche 4 volte superiori a quelle offerte dai precedenti gestori che conoscono il fatturato? Perché sembra, in questo caso sì, un ‘pizzo di Stato’ che favorisce concentrazioni opache, ben lontane dalla trasparenza e dalla concorrenza dichiarata.
Per la prima volta, nel nome del “lo vuole l’Europa” sono partiti i bandi delle concessioni in assenza di un PUA e senza alcun dichiarato interesse transfrontaliero. Risultato? Nessuna ditta estera ha partecipato, ma ne sono state costituite decine di nuove società da vecchie conoscenze locali e da romani rampanti. Tutto nella completa indifferenza dell’Agenzia del Demanio, della Regione Lazio e anche della Capitaneria di Porto. L’oro di Ostia, che ha perso qualunque valore, lasciato nelle mani del Dipartimento Patrimonio, nel nome di Royalty su fatturati ancora inesistenti, in piena contraddizione con quanto dichiarato dalla Procura della Corte dei Conti. Ad oggi, permane una discutibile graduatoria provvisoria e nessuna concessione risulta definitiva, lasciando spazio alla Guardia di Finanza di intervenire laddove il Comune non ha esercitato il dovere di bando.
Ci domandiamo anche che ruolo ha svolto, nella vicenda dei bandi delle concessioni balneari, il magistrato Francesco Greco, ex pool Mani Pulite, voluto da Gualtieri nel 2024 a titolo ‘gratuito’ proprio per controllare i bandi pubblici. Non vorremmo che fosse tornata la nebbia nella Procura di Roma direttamente da Milano in cui hanno aleggiato anche i fumi di Eni in Nigeria.
Una negoziazione tutta politica di win-win per la Giunta Gualtieri si sta trasformando in una negoziazione lost-lost per il territorio che non merita una coazione a ripetere di mala gestione.
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(1) Già il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma Antonio Mura, all’apertura dell’anno giudiziario del 2021, aveva denunciato come il Covid e la connessa crisi economica di alcune imprese, potessero essere terreno fertile per i criminali: “L’usura continua ad essere uno dei fenomeni criminali tipici, e perciò più diffusi, della Capitale. Accanto ai soggetti che autonomamente si dedicano ai prestiti a tassi usurari (i “cravattari”), opera la criminalità organizzata che si dedica a tale attività criminale per ‘mettere a reddito’ i capitali accumulati e nello stesso tempo penetrare nel tessuto economico della città”, disse. “Le mafie tradizionali scelgono di investire i capitali di provenienza illecita a Roma e nel Lazio, in quanto la vastità del territorio e la presenza di numerosissimi esercizi commerciali, attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione, immobili di pregio consentono di mimetizzare gli investimenti e la progressiva penetrazione nel tessuto economico ed imprenditoriale del territorio. Una fragilità del sistema economico che fatalmente accresce il rischio di usura come strumento di infiltrazione nell’economia legale.
(2) https://www.radioradicale.it/scheda/575685/processo-carmine-spada-ed-altri?i=4001304
(3) https://canaledieci.it/2022/04/11/ostia-tribunale-vende-sequestra-stabilimento-b
alneare-licenziati/
(4) https://www.ilfaroonline.it/2018/08/13/infernetto-stesse-prelibatezze-nuova-sede-mauro-nello-approdano-zucchero-limone/233850/
(5) https://www.labur.eu/public/blog/2025/05/21/ostia-spiagge-libere-la-gestione-creativa-dellassessore-zevi/
(*) Riceviamo la seguente mail che pubblichiamo con la nostra risposta da Michele Cozzolino.
Gent.mo Sig. Michele Cozzolino,
abbiamo ricevuto la sua segnalazione e ne prendiamo atto pubblicandola in calce all’articolo citato, per darne la medesima visibilità.
La frase a cui lei si riferisce è la seguente: “Emiliano Petrillo – È inserito in MargheRita, Michelino Fish, Meccanismo, BB Pannonia e in Caffé Tre e Café Friends”. Come vede, non c’è alcun riferimento a quanto da lei sostenuto: “Mi associate a delle Società che hanno partecipato ai bandi, del quale non conosco gli amministratori nè tanto meno mai fatto parte di esse”. Se pertanto volesse meglio dettagliare di non aver alcun rapporto con il Sig. Emiliano Petrillo, integreremo anche questa sua ulteriore dichiarazione.