PRODON SU RAI3: FALSO IN ATTO PUBBLICO

prodonGravi le dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente nonché Vice Presidente del Municipio X, Valentina Prodon rilasciate in diretta su Rai3 il 27 novembre 2024 (*).

Grave che nella battaglia portata avanti da Infernetto Sicuro, Ass. di Autorecupero Urbano il Macchione Nucleo 13.8 e Amici di Wolf Ferrari, con il supporto tecnico di LabUr – Laboratorio di Urbanistica, si siano infiltrati personaggi dell’estrema destra con l’obiettivo di far fallire i tavoli di lavoro tra cittadini e l’Amministrazione. Da queste persone politicizzate e incompetenti prendiamo fermamente e totalmente le distanze. 

Roma Municipio X – Rimanendo aperti tutti i punti indicati nella richiesta di Commissione congiunta a Marco Belmonte, Leonardo Di Matteo e Valentina Scarfagna e in copia conoscenza a Pietro Malara – rispettivamente Presidenti di Commissione Urbanistica, Mobilità, Ambiente e Trasparenza del Municipio X – del 21 novembre scorso inviata da LabUr (**), in attesa che venga fissata la data, a seguito delle nuove dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente del Municipio X, Valentina Prodon, nella trasmissione Buongiorno Regione andata in onda il 27 mattina in replica al TgR serale, aggiungiamo un nuovo capitolo al scellerato progetto del Centro Raccolta Rifiuti all’Infernetto, oggi diventato Centro Servizi.

Il Comodato d’uso prevede chiaramente che l’area dell’Infernetto interessata sia destinata a Centro Servizi che, come tale, è definito dal Regolamento del Comune di Roma con AMA. Per servizi si intendono dalla raccolta, al trasbordo, agli uffici ecc. L’Assessore Prodon insiste però a dire che si tratta solo di 6 scarrabili (cassoni da caricare su apposita motrice per il trasporto), dunque raccolta (non ‘stoccaggio’, termine dalla Prodon impropriamente usato), ma non parla mai, ad esempio, del trasbordo e cioè di enormi mezzi parcheggiati adibiti a ricevere il materiale trasportato e raccolto sul territorio da mezzi leggeri con vasca ribaltabile, i cosiddetti “squaletti”.

Inoltre, non dice mai che la gestione di cosa si farà del “Centro Servizi” è in mano ad AMA che, come fa sempre, nei momenti di emergenza (e il Giubileo ad esempio lo sarà, ma vale anche quando scoppia l’ennesimo incendio in qualche impianto) modifica unilateralmente la destinazione d’uso dei centri portandoci qualunque rifiuto. 

La Prodon quindi non solo non conosce le carte firmate, ma nemmeno si è mai preoccupata di proporre indicazioni tassative e/o di definire il perimetro gestionale con AMA. Alle mancate promesse su tutto il ciclo dei rifiuti del Municipio X – a partire dal tritovagliatore di Ostia Antica che ha dovuto sopperire all’ennesima emergenza causata da un incendio – la Prodon è arrivata ad affermare una cosa gravissima: il cambio finale di destinazione d’uso dell’area da Scuola a Centro Sanitario è avvenuto a novembre 2023 dopo nostro ricorso gerarchico e dunque tutta la conferenza dei servizi decisoria (a cui si appella l’Assessore Prodon) è da un punto di vista amministrativo nullo, cosa che chiederemo in Commissione Congiunta non appena sarà convocata. Siamo dunque in presenza di un falso in atto pubblico dichiato senza alcuna prudenza in diretta su RAI3. 

Ci auguriamo che anche questo aspetto venga urgentemente chiarito prima dell’avvio del cantiere previsto per gennaio 2025. Altrimenti ci vedremo costretti a ricorrere ad un esposto ai Carabinieri contro l’Assesore all’Ambiente del Municipio X. 

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(*) “C’è stato un iter amministrativo lungo. Dal 2019 ad oggi sono stati perfezionati tanti atti. A detta nostra non ci sono veri passaggi amministrativi che non potevano essere fatti. C’è stato un cambio di destinazione d’uso autorizzati con una determina del DPAU che permette la realizzazione di quello che viene equiparato ad un servizio” (testuale da: link)

 

 

(**) PREMESSO CHE

– Il 14/2/22 avevamo chiesto in Commissione Ambiente Municipio X la documentazione di progetto e di sapere se esistesse o meno un parere favorevole dell’ASL e della Polizia Municipale. 

– L’Assessore all’Ambiente, Valentina Prodon, nonostante l’impegno preso, non ha mai fornito alcuna informazione in merito. 

– A differenza di quanto previsto nel 2019, il progetto in discussione in Commissione NON chiude il ciclo dei rifiuti essendo stata cancellata l’area 1CRC di 1.000mq). 

– Il Centro di Raccolta non è aperto ai soli cittadini, ma anche alle ditte. 

– Nell’analisi fornita da AMA sulla viabilità, è stata fornito un dato palesemente falso: 12 auto/ora e 4/5 mezzi pesanti/ora su via Wolf Ferrari all’Infernetto. 

– Il bacino di utenza dichiarato è di 70mila, cioè il doppio dei residenti dell’Infernetto.

 

VISTO CHE

– In Commissione sia Ambiente sia, successivamente, Trasparenza e Garanzia, non è stato mai chiarito come fosse possibile, in assenza di autorizzazione, un cambio di destinazione d’uso circa il comodato d’uso, essendo l’area un bene indisponibile a standard del quartiere e in assenza di passaggio a patrimonio, ceduto senza verbale di consegna e immissione in possesso. 

Ricordiamo che il comodato d’uso non può variare la destinazione d’uso e che era autorizzato il Dipartimento Patrimonio e non quello del Ciclo dei Rifiuti a concedere ad AMA una temporanea consegna dell’area in attesa del progetto definitivo alla ditta privata, incaricata da AMA, di entrata per i sondaggi, per altro senza alcuna autorizzazione per il passo carrabile del cantiere, senza permesso di costruire rilasciato alla ditta e indicato nel cartello lavori che però aveva data antecedente all’individuazione dell’area, e concesso da un Dipartimento non titolato dalla delibera e in assenza di verbale di consegna, che lo stesso Dipartimento Patrimonio nega esistere. Dunque il cantiere non risulta mai essere stato autorizzato. 

– La sedicente isola ecologica (di fatto discarica) nel quartiere “Infernetto” presso via Wolf Ferrari è stata oggetto anche di una Commissione Trasparenza Municipio X nella quale non si è presentato nessuno degli invitati a chiarire ANCHE il motivo per cui in una nota dell’Assessore all’Ambiente Sabrina ALFONSI risultava che il Municipio X, con nota del 10 febbraio 2022 (prot. QL 9635), aveva espresso il proprio assenso, valutando tale area come “fondamentale per poter fornire ai residenti un servizio adeguato al conferimento di tutte quelle tipologie di rifiuto che normalmente non possono essere conferiti e che spesso vengono abbandonati sui marciapiedi, lungo le strade e le aree verdi della zona”. 

In realtà con DGC n. 469 del 29.12.2023 il progetto è stato mutato rispetto a quello del 2019, cosí come il finanziamento (da fondi PNRR al D.L. Aiuti). 

Dunque gravi le assenze in Commissione Trasparenza e Garanzia visto che all’Infernetto è scaduta, proprio nel 2023, l’adozione del piano particolareggiato e viste le gravi irregolarità procedurali e contabili. 

DATO CHE 

L’area in questione era stata destinata a servizi pubblici LOCALI e non URBANI,con

specifica destinazione d’uso a “scuola materna”. Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato di Zona “O” n.51 – “Infernetto-Macchione”, tra le previste

destinazioni dei servizi pubblici LOCALI, è ESCLUSI in maniera categorica la previsione di impianti ed attrezzature per la gestione del ciclo dei rifiuti. L’area è stata sin dall’inizio (2017) definita da AMA come ‘Centro Servizi’ per definire un “complesso costituito da strutture, attrezzature e attività funzionali al servizio di gestione dei rifiuti urbani compresa l’attività di prevenzione, quali CENTRO DI RACCOLTA, sede territoriale, officina, trasbordo, Centro del Riuso”.

– Nel Ricorso Gerarchico presentato alla Regione Lazio in data 27 settembre 2023 era stato osservato da LabUr – Laboratorio di Urbanistica il difetto del Comune di Roma nel variare contra legem la destinazione

d’uso dell’area non essendo appunto previsti i CENTRI DI RACCOLTA nei servizi pubblici

LOCALI ma in quelli URBANI, a cui non appartiene l’area in questione.

Tale distinzione è specificata con chiarezza dal combinato degli artt. 85 e 106 delle Norme

Tecniche di Attuazione del P.R.G. dove si prescrive che seppure aree destinate a servizi

pubblici LOCALI possano essere destinate per “Attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani” (art.85, comma 1, lett.g) in realtà, qualora si tratti di CENTRI DI RACCOLTA (art.106, comma 2, ultimo capoverso), possono essere localizzati solo nelle aree a Servizi pubblici URBANI.

– Che con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA CAPITOLINA DEL 29 DICEMBRE 2023, N.469, si è approvato il progetto definitivo per un CENTRO DI RACCOLTA nell’area in questione, cambiando la destinazione in ‘Servizi Sanitari’ mediante Determinazione Dirigenziale rep. Ql/2131/2023 del 28 novembre 2023 del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica – Direzione Trasformazione Urbana, dunque due mesi dopo la presentazione del Ricorso Gerarchico di LabUr. Nella stessa delibera è stato dato atto che un CENTRO DI RACCOLTA è opera pubblica comunale, confermando che trattasi di servizio pubblico URBANO e non LOCALE come ben specificato dall’art.83 delle NTA del P.R.G.

Il Comune di Roma ha dunque di fatto annullato il parere decisorio della Conferenza dei Servizi del 2019 mutando in maniera illegittima la destinazione dell’area da LOCALE a URBANA, addirittura dichiarando il CENTRO DI RACCOLTA “opera pubblica comunale” che consente di andare in deroga a tutte le autorizzazioni in ambito edilizio compreso il rilascio del permesso di costruire. Rispetto a quanto presentato alla iniziale Conferenza dei Servizi, è cambiato il progetto, l’importo di spesa è raddoppiato e si sono impegnati fondi PNRR prima mai previsti e discussi. Tutto ciò azzera ogni atto politico/amministrativo emesso in base all’esito della Conferenza dei Servizi del 2019 totalmente modificata.

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8° CANCELLO CASTELPORZIANO: RICORSO GERARCHICO CONTRO AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20241012_104005_0000A seguito dell’articolo pubblicato ieri, 11 ottobre 2024 in cronaca di Ostia pag. 31 del quotidiano Il Messaggero a firma di Mirko Polisano (*), LabUr – Laboratorio di Urbanistica ha presentato RICORSO GERARCHICO contro l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’annullamento previa sospensione del Nulla Osta rilasciato in data 10.06.2024 ai sensi dell’art. 19 del decreto legislativo 8.11.1990, n. 374 e ai sensi dell’art. 14 del d.P.R. 15.02.1952, n. 328 (Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione), relativamente alla variazione dell’intestazione a favore di Roma Capitale della concessione demaniale marittima n. 1 del registro concessioni della Capitaneria di Porto di Roma, con contestuale ampliamento dell’area in concessione, da intendersi quale inclusione della restante porzione della fascia costiera della tenuta presidenziale di Castelporziano (area “ottavo cancello”, ex Jumbo Village)

 

Premesso che:

– dal “Verbale di conferenza di servizi: rilascio concessione demaniale marittima di mq. 385,884 in favore del Municipio X – località Castelporziano – Ostia” redatto, firmato e approvato in data 06.06.2023 risulta esser stata presente per l’Agenzia delle Dogane il Dott. Enrico GUARNA che ha assunto, nel rilasciare parere favorevole, senza alcuna integrativa istruttoria, “che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi” autorizzando ai sensi dell’art. 19 del decreto legislativo 8.11.1990, n. 374 gli immobili elencati nella concessione rilasciata a favore del Municipio X;

– la concessione di cui sopra, così riporta:

“Si concede al Presidente del Municipio X, per conto di Roma Capitale, un litorale demaniale marittimo comprensivo di n° 5 immobili preesistenti ed aree asservite – della superficie di complessivi mq. 385.884 (di cui mq. 66 per ciascuno degli immobili con complessivi mq. 7.790 di area asservita) situato nel Comune di Roma, Litorale sud, in località Castel Porziano ubicato tra la foce del Canale del Tellinaro e la foce del Canale Palocco — F.M n. 1143 particelle nn° 17, 19, 21, 22, 31, 38, 39, 40, 41, 42, 74, 76, 79, 80, 82 e 83, F.M. n. 1146, particelle nn. 33, 34, 35, 97, 172, 173, 174, 358 e 359 identificato al S.I.D. come Demanio dello Stato — ramo Marina Mercantile)”;

– nel Nulla Osta rilasciato il 10.06.2024 si dichiara (testualmente) “PRESO ATTO dell’assenza di variazioni, ampliamenti o ristrutturazioni della concessione demaniale marittima in essere; ASSUNTO che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi; VALUTATA la completezza della documentazione agli atti di questo Ufficio e l’assenza di motivi ostativi”;

 

Visto che:

– la concessione poteva essere esclusivamente rilasciata in conformità a quanto previsto nella convenzione stipulata in data 14.07.1965 tra la Presidenza della Repubblica e il Comune di Roma, con la quale il Capo dello Stato rendeva disponibile il tratto di litorale antistante la tenuta di Castelporziano al fine di consentire la costituzione di un tratto di spiaggia libera per uso pubblico, mediante concessione demaniale marittima da rilasciarsi al Comune di Roma dalla Autorità marittima competente;

– in tale originaria convenzione risultava ben distinto il Demanio dello Stato dal Demanio Marittimo, aree separate dalla c.d. “dividente demaniale” da sempre indicata nel SID (Servizio Informatico Demaniale marittimo), corrispondente (in assenza di un verbale di delimitazione) alla morfologia dei luoghi in quanto demarcante la presenza di vegetazione dunale non compatibile con le mareggiate ordinarie invernali e dunque indicante con chiarezza la demarcazione tra le aree del Demanio dello Stato e quelle del Demanio Pubblico dello Stato (in questo caso, Ramo Marina Mercantile), differendo nei diritti d’uso degli enti utilizzatori, gestori, concessionari dei beni;

 

Preso atto che:

– la Capitaneria di Porto di Roma in data 05.07.2023 (dunque dopo la conferenza dei servizi sopra indicata) inviava a LabUr la “documentazione della vigente dividente demaniale” in cui risultava ben delimitata l’area del Demanio Marittimo ed i manufatti ivi insistenti;

– i manufatti interessati dall’ art. 19 del decreto legislativo 08.11.1990, n. 374 sono quelli in prossimità della linea doganale e nel mare territoriale;

– non esistendo un concreto ed esatto dato metrico, in quanto la norma stessa si correla all’espressione “in prossimità della linea doganale”, tale zona non è necessariamente coincidente con il Demanio Marittimo, ma si estende verso l’interno nella zona di vigilanza doganale terrestre, per una distanza variabile in considerazione dell’incidenza di elementi oggettivi quali: l’osservabilità, la controllabilità e la transitabilità;

– per tali motivi, detta area si intende, per prassi, ordinariamente estesa sino al punto di transito della prima strada carrabile ad uso pubblico che corre parallelamente alla costa e dalla quale sia agevolmente possibile effettuare l’ordinaria attività di vigilanza;

– nel caso in questione tale strada risulta la ex strada statale 601 Ostia-Anzio (SS 601), ora strada provinciale 601 litoranea Ostia-Anzio (SP 601),

 

Osservato che:

– i manufatti presenti nell’area di Castelporziano sono i 5 chioschi più quelli descritti p.es. nell’ultima concessione rilasciata al Comune di Roma prima di quella del 2023

– dalla cartografia del SID inviata a luglio 2023 dalla Capitaneria di Porto di Roma solo alcuni manufatti ricadono su Demanio Marittimo mentre tutti ricadono nell’area di ispezione doganale così come sopra descritta;

– dunque il Nulla Osta impugnato e fondato su l’autorizzazione ex art. 19 risulta incompleto ed errato perchè doveva estendersi non solo ai manufatti indicati nella concessione del 2023 (che ne riporta solo 5), ma a tutti gli immobili esistenti (non citati in concessione) e comunque doveva essere fondato sulla esplicita indicazione della linea doganale;

– in ogni caso, anche se ciò non influisce sulle precedenti considerazioni, deve essere legittimata l’attuale concessione rilasciata nel 2023 rispetto alle prescrizioni della originaria convenzione del 1965, indicando con esattezza la vigente linea demaniale che, non essendo intercorse nuove variazioni per assenza da luglio 2023 a oggi di una nuova perimetrazione mediante redazione ed approvazione di nuovo verbale di delimitazione, non può essere diversa da quella comunicata a luglio 2023 dalla Capitaneria di Porto di Roma;

– nell’attuale versione del SID non viene riportata la dividente demaniale per l’area interessata (ma solo in parte, linea rossa);

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Per i seguenti motivi di illegittimità si ravvisa ECCESSO DI POTERE: il provvedimento impugnato è un atto vincolato che non risulta conforme all’interesse pubblico e disapplica il criterio-guida della più proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, manifestandosi tramite le seguenti figure sintomatiche:

a) FALSITÀ DEL PRESUPPOSTO

Per omessa indicazione della linea doganale da cui doveva discernere l’individuazione degli immobili presenti nell’area di concessione (che si estende dalla linea di costa fino alla via litoranea) soggetti ad autorizzazione ex art.19;

b) SVIAMENTO DI POTERE

il parere impugnato non persegue un interesse pubblico ma un fine diverso da quanto stabilito dalla legge, ravvisabile nell’assecondare un vantaggio per il Municipio X e comunque per il Comune di Roma che non ha rispettato dal 2001 al 2023 quanto previsto dal Codice della Navigazione (a cui si riferisce l’art.14 del d.P.R. 15.02.1952, n. 328) e dalla normativa vigente e cioè il pagamento di un canone concessorio e la regolarità autorizzativa delle strutture esistenti all’interno della concessione,

c) DIFETTO DI ISTRUTTORIA

nell’affermare che si è (in sottolineato, quanto invece non verificato) PRESO ATTO dell’assenza di variazioni, ampliamenti o ristrutturazioni della concessione demaniale marittima in essere;

ASSUNTO che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi;

VALUTATA la completezza della documentazione agli atti di questo Ufficio e l’assenza di motivi ostativi;

 

LabUr – Laboratorio di Urbanistica, ricordando la gravità di tali omissioni in quanto la autorizzazione ex art.19 “condiziona il rilascio di ogni eventuale altra autorizzazione, nella quale della stessa deve essere fatta comunque espressa menzione”, ha chiesto all’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI IN VIA PRELIMINARE di sospendere il Nulla Osta rilasciato alla Capitaneria di Porto di Roma in modalità di autotutela ricorrendo gli estremi dell’art.181 del d.lgs. 42/2004 per tutti i motivi addotti in narrativa, stante la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 3 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1199 del 24 novembre 1971, nonché avviare una ricognizione amministrativa circa i titoli edilizi rilasciati per gli immobili insistenti nell’area in concessione;

NEL MERITO, dichiarare nullo, inefficace, e/o privo di qualsivoglia effetto e validità e/o annullare e/o revocare il Nulla Osta rilasciato alla Capitaneria di Porto di Roma e ogni titolo edilizio rilasciato senza autorizzazione ex art.19 nell’area della concessione 2023.

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Screenshot_2024-10-12-10-30-09-38_cd3ee25a9cfb6183a2f205cb3c56ca70Castel Porziano nel caos: «Ora i chioschi a bando»

La gestione delle spiagge dei Cancelli sotto la lente della Capitaneria di Porto Nel mirino la convenzione firmata dal Municipio: «Presto, nuova assegnazione»

2 Minuti di Lettura

LA SITUAZIONE

Castel Porziano, scoppia il caos per la gestione delle spiagge libere. La data del 20 ottobre prossimo infatti non segna solo la fine della stagione estiva per i Cancelli ma anche il termine ultimo dell’attuale gestione dei chioschi nonostante la convenzione che per essere rinnovata (seppur la sua validità di sei anni) dovrà passare attraverso una «assegnazione a evidenza pubblica», come tiene a specificare la Capitaneria di Porto di Roma. In una parola: bando. E la gara dovrà essere avviata in tempi rapidi. Alla selezione potranno partecipare sia gli attuali gestori ma anche altri soggetti imprenditoriali interessati secondo le norme di «trasparenza e libera concorrenza», sottolineano ancora dalla Capitaneria. A sollevare il caso che sta scuotendo gli animi dei “chioscari” è proprio la Guardia Costiera di Roma e Fiumicino che ha messo sotto la lente al convenzione stipulata nel luglio del 2023 tra il X Municipio – a firma del presidente Falconi – e i gestori dei chioschi. Le spiagge libere dei Cancelli – due chilometri di costa selvaggia lungo la via Litoranea – restano non solo le più amate dai romani ma ora anche ambite dagli inevitabili interessi economici e di business. «La convenzione – spiegano dagli uffici di viale Traiano – prevede una durata di sei anni è vero ma il rinnovo con i gestori deve avvenire attraverso un procedimento a evidenza pubblica al termine di ogni stagione». Eppure il X Municipio un anno fa aveva rassicurato gli assegnatari delle strutture che avrebbero potuto dormire sonni tranquilli per i prossimi sei anni (più altri sei di rinnovo). E invece ieri è arrivata la doccia fredda. Anche per l’amministrazione locale che ora si vedrà passare al setaccio tutti gli atti amministrativi legati alle spiagge di Castel Porziano. Il “pezzo di carta” firmato e sottoscritto potrebbe non avere effetti e validità. E non si esclude una possibile revoca. «Al fine di assicurare la pubblica fruizione per finalità balneari e l’esercizio delle attività strettamente funzionali alla destinazione pubblica dell’area, il Comune di Roma ha praticamente operato un subentro ai 5 chioschi per tutte le attività a lui dovute: custodia e tutela ambientale, pulizia dell’arenile e delle aree di transito pedonale, servizio di salvamento, servizi igienico-sanitari, prima assistenza sanitaria, somministrazione di alimenti e bevande anche da asporto – denuncia in una nota l’associazione Labur -. Lo strumento è stato quello dell’art. 45 bis del Codice della Navigazione, che però prevede la gestione in affidamento solo delle attività secondarie nell’ambito della concessione e non tutte quelle che dovrebbero essere esercitate dal concessionario. La cosa più grave è che dall’8 maggio scorso, ai sensi dell’art. 24 del regolamento per l’esecuzione del codice della navigazione, il titolo concessorio, già rilasciato al Presidente del Municipio X, sarebbe stato variato a favore del Sindaco di Roma capitale, anche se non se ne è data evidenza. Non era il Campidoglio a dichiarare trasparenza e legalità su Castel Porziano e Capocotta?».

Mirko Polisano

 

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A CAPOCOTTA NIENTE CAPO-DANNO DELLA LEGALITÀ, SOLO IL DANNO

capocottaL’entusiasmo manifestato il 23 maggio 2024 dal Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, e dall’Assessore Comunale all’Ambiente, Sabrina ALFONSI, così veniva narrato dalla stampa: “Oggi è una giornata storica perché si finalizza il primo tassello di un lavoro molto importante per ricondurre alla legalità amministrativa la gestione del mare di Roma”.
A quale legalità il Sindaco della Capitale d’Italia si stesse riferendo rimane un mistero.

In data 6 settembre 2024 (Prot. QL/2024/0069981 del Dipartimento Tutela Ambientale) veniva comunicato a LabUr che “… al momento, il contratto di concessione e successiva aggiudicazione definitiva dei chioschi di Capocotta, lotti A, B e D, non sono stati ancora perfezionati, in quanto, in attesa della conclusione delle operazioni di verifica dei requisiti di legge di cui agli artt. 94 e 98 del D. Lgs 36/2023”. In pratica, per tutta la stagione balneare, non è stata svolta la verifica della esclusione automatica dalla partecipazione alla procedura d’appalto prevista dal Codice dei contratti pubblici. Alla faccia della “legalità amministrativa”!

Non solo.
Il Comune di Roma ha sempre sostenuto che i chioschi esistenti sui lotti A, B, e D di Capocotta sono di sua proprietà. Tuttavia si legge nelle singole sottoscrizioni redatte in data 8 gennaio 2024, chiosco per chiosco, di una “reimmissione in possesso” dei chioschi, evidenziando la importante differenza tra i due termini (proprietà e possesso): il proprietario è il titolare del diritto di proprietà, mentre il possessore è colui che utilizza un bene come ne fosse il proprietario.

La risposta è pervenuta a LabUr il 3 luglio 2024 (Prot. QC/2024/0037092 dell’Ufficio Tenuta Banche Dati e Accertamenti Patrimoniale) in cui è stato confermato che i tre chioschi sui lotti A, B e D, non risultano essere, a livello di inventariazione, beni del patrimonio comunale. Allora di chi sono? Hanno un regolare titolo edilizio? Come è stato possibile autorizzare il loro affidamento in concessione per i servizi di balneazione considerando il fatto che i 3 lotti (i terreni) dove insistono sono identificati come ‘spiagge libere’ e non come ‘spiagge attrezzate’?

Se ciò non bastasse, per mettere in dubbio la raggiunta “legalità amministrativa” sbandierata da Gualtieri il 23 maggio, ecco arrivare il 18 settembre 2024 la risposta (Prot. QL/2024/0073546) del Dipartimento Tutela Ambientale a confermare che non ci sarebbe stata la turbativa d’asta denunciata da LabUr il 29 maggio.
Nella denuncia, tra le altre cose, si era segnalata l’offerta anomala della Lu.Ma. srl, pari a € 156.000,00 (rispetto alla media oscillante sui 40mila euro) che aveva finito per inicdere sul punteggio economico dei singoli operatori del Lotto A e sul fatto che la aggiudicataria del Lotto A (la Pianelli srl) aveva inviato offerta sostitutiva della precedente appena dopo l’invio dell’offerta della Lu.Ma. srl, costituendo l’ultima offerta valida pervenuta per il Lotto A.
Così lo storico concessionario del chiosco del lotto A (“Dar Zagaia”) veniva scalzato (oggi il chiosco si chiama “Riserva Beach Experience”).

La risposta è stata imbarazzante: secondo il Dipartimento “non si ritengono integrati i presupposti richiesti” e inoltre la questione sarebbe già stata scrutinata “dal TAR per il Lazio e dal Consiglio di Stato, in qualità di supremi organi della giustizia amministrativa, attraverso ben quattro provvedimenti” che avrebbero confermato “l’interesse pubblico prevalente alla prosecuzione delle attività che si svolgono all’interno dei chioschi”. In altre parole, la “legalità amministrativa” di GUALTIERI non sarebbe stata quella di verificare tutte le eventuali cause di automatica esclusione dalla gara dei partecipanti o di chiarire l’esistenza o meno di una turbativa d’asta, ma quella di creare (a questo punto e a qualunque costo) un presidio per tutelare l’ambiente circostante. Se così fosse, non capiamo però perché limitare gli eventi di carattere musicale per proteggere la nidificazione sulle dune dell’uccello Fratino e nello stesso tempo autorizzare la totale balneazione del litorale di Capocotta senza alcuna sorveglianza.

Il problema più grande resta infine quello della dividente demaniale cioè della individuazione della linea che separa il demanio marittimo da aree con diversa destinazione urbanistica. La questione è di fondamentale importanza anche per il neo comandante della Capitaneria di Porto. Ricordiamo che LabUr aveva inviato un esposto proprio alla Capitaneria di Porto il 29 marzo 2024  rimarcando che in assenza di una precisa individuazione geografica o comunque referenziata della linea della dividente demaniale, i tre chioschi risulterebbero insistenti sul demanio marittimo, senza concessione, in quanto posizionati oltre la linea dunale che rappresenta la dividente naturale. In tal caso, il bando risulterebbe irregolare.
La risposta ricevuta dalla Capitaneria è stata allora solo dilazionatoria: “… le Amministrazioni, aventi titolo nella tutela degli interessi demaniali marittimi di quella porzione di litorale, sono attualmente coinvolte nel procedimento di verifica dell’attuale ampiezza della fascia del demanio marittimo”.

In conclusione, dopo 5 mesi, a Capocotta non si intravede alcuna “legalità amministrativa” ma solo il protrarsi di una gestione dell’area da parte del Comune di Roma mediante atti che aumentano ogni volta la confusione.
LabUr, che ha avuto accesso a tutti gli atti, presenterà un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale e ambientale

 

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TERMOVALORIZZATORE DI ROMA: DALL’URBANISTICA DELL’ “ORA PER ALLORA” A QUELLA DELL’ORA PER DOMANI”

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20241004_125808_0000Gli urbanisti sostituiti da faccendieri affiancati da studi legali. Dal metodo “ora per allora” usato dai Commissari straordinari per i Mondiali di Nuoto  Roma ’09, all’ “ora per domani” del Sindaco-Commissario Roberto Gualtieri sul Termovalorizzatore di Roma Capitale.
LabUr-Laboratorio di Urbanistica, apre un nuovo capitolo su quanto è accaduto urbanisticamente nell’area in cui sorgerà l’impianto a Santa Palomba, nel silenzio di tutti, nessuno escluso. (di Paula Filipe de Jesus) Continua a leggere

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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’ATO I-12 BORGO DEI PESCATORI TARGATO MEZZAROMA

mezzaroma-barbara-labur-Il 31 luglio 2024 è andato in onda il secondo e ultimo appuntamento del processo di partecipazione relativo all’ATO I-12 targato IBIS (Barbara Mezzaroma). È seguito un altro evento, a parole “aperto alla cittadinanza”, il giorno seguente presso la Casa del Mare ad Ostia di fronte al Borghetto dei Pescatori in cui è stato ripresentato il Progetto ATO I-12 con finalità poco chiare. 

Il contributo urbanistico di LabUr – Laboratorio Urbanistico (che ha già trattato in passato l’argomentopassa necessariamente dall’analisi di chi sia il proponente, i fatti di cronaca nera e amministrativi e tutte le incongruenze da noi rilevate affinché siano di aiuto a tutti. A nostro giudizio si tratta dell’ennesimo opaco e triste episodio urbanistico che coinvolge il territorio del Municipio X. 

(di Paula Filipe de Jesus)

INDICE

  1. PREMESSA
  2. SOCIETÀ PROPONENTE
  3. CONFERENZA DEI SERVIZI
  4. I FATTI CRIMINALI
  5. CONCLUSIONI
  6. CRONOLOGIA

 

PREMESSA

La Conferenza dei Servizi relativa all’ATO I-12 è durata 16 anni (2007-2013), guidata da imprenditori locali (le famiglie balneari PETRINI e PAPAGNI, che dobbiamo ritenere appartenere alle “persone che sono nel bianco ad Ostia. Non solo si sono fatte vive, non solo le ho riscoperte, non solo hanno detto quel come, quel quando… quando era cominciato, come era incominciato, perché lo Stato non c’era stato”, si riferisce ai fatti di mafia ad Ostia n.d.r.  – così Barbara Mezzaroma intervistata a Piazza Pulita su La7) e il gruppo MEZZAROMA (le sorelle Barbara e Alessandra). Durante la fase amministrativa, in estrema sintesi (il dettaglio è riportato nell’ultimo paragrafo) sono accaduti questi fatti:

14 ottobre 2021, riapertura della Conferenza dei Servizi iniziata nel 2007

21 ottobre 2021, elezione del Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI

27 gennaio 2022, arresto di Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANCTIS per tentata estorsione a Barbara MEZZAROMA aggravata dal metodo mafioso.

21 marzo e 4 novembre 2022 (articolo de L’Espresso, articolo sul quotidiano Domani e il servizio di Piazza Pulita): Barbara MEZZAROMA, parlando dell’episodio criminale, affermerà che il progetto è in essere e che esistono problemi con il ‘vicinato’. Non ha mai specificato quali, perché l’unico vicinato è proprio quello coinvolto nel groviglio urbanistico che riguarda il Polo Natatorio, il Borghetto dei Pescatori (B-43) e proprio Mezzaroma e dove sparisce persino una strada.

30 novembre 2023, chiusura positiva della Conferenza dei Servizi.

SOCIETÀ PROPONENTE

La società proponente (che risulta ancora ad oggi, 31 luglio 2023, ‘inattiva’ e con ‘zero dipendenti’) è la:

I.B.I.S. – SOCIETA’ A RESPONSABILITÀ LIMITATA con sede legale in ROMA (RM) PIAZZA GIULIANO DELLA ROVERE 4 CAP 00122 presso lo STUDIO della DOTT.SSA ILARIA INVITTI (Partita IVA 04299291007, atto di costituzione 27/11/1941). 

Qui la prima particolarità. Si tratta di una società cooperativa edilizia costituitasi il 27/11/1941 trasformata in S.r.l. il 14/10/2022. Nella lunga storia di società inattiva, riteniamo di segnalare che, con D.D. N. 54/SCG/2020 del 24/11/2020, il Ministero dello Sviluppo Economico proroga la gestione commissariale della “I.B.I.S. SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA” fino AL 15/01/2021, confermando l’Avv. LEONE Giuseppe quale Commissario Governativo della Cooperativa. Leone è stato nominato più volte in questo incarico nel corso degli anni a partire dal 21/8/2015. Dopo di che nel consiglio di amministrazione, a 02/2019, risultano le sorelle Mezzaroma e Annarumma Francesco. Quest’ultimo presente, anche prima di luglio 2019 (nominato consigliere ad aprile 2010, iscritto all’ordine degli avvocati di Nola, opera su Roma nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina 26, stesso stabile del famoso avvocato e politico Giulia Buongiorno), insieme a CAUCCI Massimo e LEGGERI Antonino in particolare, ma non solo. La famiglia PETRINI compare fino al 2014 per ricomparire poi nel 2022.

soci ibisMEZZAROMA Barbara, rappresentante della IBIS S.r.l., è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. La composizione societaria e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali al 10/01/2023 è riportata qui di lato.

Tenuto conto che risulta la “Pontina S.r.l. 2000” (che secondo quanto riferisce Il Sole 24Ore è una “società riconducibile al gruppo IMPREME Spa della famiglia Mezzaroma finita nello scandalo ‘MPS e quella plusvalenza da 25 MLN per il brand del Siena Calcio’”), deve considerarsi appartenere alla famiglia Mezzaroma anche il Colonnello dei Carabinieri Alessandro CHERCHI, operante presso la Direzione Investigativa Antimafia, sposato con Barbara MEZZAROMA il 14/02/2022. Non sappiamo se sia ancora in servizio, certo che sotto il profilo dell’opportunità troviamo la cosa opinabile. Sottolineiamo però che l’articolo 894, n. 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell’ordinamento militare) sancisce che la professione di militare è incompatibile con la carica di amministratore, consigliere, sindaco o altra consimile, retribuita o meno, in società costituite a scopo di lucro. Per altro, anche l’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001 (norma sulle incompatibilità ed incarichi extraistituzionali dei dipendenti pubblici in generale) stabilisce che l’impiegato pubblico non può, tra le altre, accettare cariche in società costituite a fini di lucro. In base a queste norme, quindi, essere semplicemente socio di una S.r.l., che ha ovviamente scopi di lucro, non è di per sé incompatibile con la professione di militare. Vi sarebbe assoluta incompatibilità (e l’attività non potrebbe nemmeno essere autorizzabile dalla gerarchia) se il socio di una società avente scopo di lucro svolgesse anche attività di gestione (remunerata o meno) all’interno della società.

Ma andiamo oltre. Nell’elenco al 31/7/2023 compaiono la nota famiglia dei concessionari balneari PETRINI (Franco e Paolo) che, come anticipato, sono stati consiglieri fino a luglio del 2014 e poi rientrati proprio nel 2022. 

Compare però anche Renato PAPAGNI, fratello di Paolo Riccardo PAPAGNI (ex propietario del lido balneare “Tibidabo” e manager di diverse squadre di calcio come “Ostia Mare” e “Pescatori”, coinvolte proprio nel progetto ATO I-12).
Paolo Papagni viene arrestato assieme a Roberto DE SANTIS (detto Er Nasca) il 27 gennaio 2022 per il reato di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di Barbara MEZZAROMA. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). I due sono stati condannati in primo grado a maggio 2023.

CONFERENZA DEI SERVIZI

Durata ben 16 anni, ancora con molti dubbi circa l’approvazione degli elaborati presentati dalla proponente, si è ‘sbloccata’ (con pareri più volte contraddittori rispetto a quelli in precedenza emessi) dopo i fatti criminali di seguito narrati.
La prima Conferenza dei Servizi è stata convocata in data 12/09/2007 e si è conclusa l’8/01/2008 in prossimità dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009, risultando inserita nella progettualità e sistemazione dell’area prevista per l’erigendo Polo Natatorio, oggetto di molte irregolarità amministrative sanate ‘ora per allora’, dove il progettista era proprio l’Ing. Renato PAPAGNI.
Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica-Direzione Trasformazione Urbana, ha ritenuto però necessario convocare, per il giorno 22/09/2015, una nuova Conferenza dei Servizi avente il medesimo oggetto della precedente essendo stati introdotti dalla proponente nuovi elaborati relativi alla Valutazione Ambientale Strategica in ambito Regione Lazio.
In tale fase è risultato che l’intervento ricadeva in zona soggetta ad un Rischio Potenziale classificata a “Rischio R4/fascia A” ai sensi dell’art. 31 del PAI. Pertanto la proponente in data 1/02/2018 ha richiesto la sospensione della Conferenza dei Servizi così come avvenuto in data 28/03/2018.

La Conferenza è stata riaperta solo tre anni dopo, in data 14/10/2021, con nota prot. QI/175169/2021.

Infine, con Determinazione Dirigenziale QI/2144/2023 del 30/11/2023 si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi approvando gli elaborati progettuali alcuni di dubbia validità come, ad esempio: 

  • Elaborato “E” studio del traffico, basato su rilevazioni del 2015 e senza alcun aggiornamento delle problematiche introdotte, ad esempio, dalla pista ciclabile sul lungomare ritenuta irregolare da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporto, con conseguenze anche sul piano parcheggi, su cui ha mediato proprio Renato Papagni in Municipio X.
  • Studi di invarianza idraulica, che hanno la necessità di ottemperare a quanto previsto dall’Ordine di Servizio del DPAU n. 36/2014 (“Azioni volte ad un migliore utilizzo e risparmio delle risorse idriche nonché accorgimenti e dispositivi da realizzare per il recupero delle acque meteoriche”) sostituendolo con interpretazioni discrezionali di terze parti, tutti argomenti essenziali per la VAS con prescrizioni passata in Regione Lazio.

I FATTI CRIMINALI

Secondo quanto hanno riportato i media, dopo il 21/10/2021, cioè dopo una settimana dalla riapertura della Conferenza dei Servizi, eletto Sindaco di Roma Roberto GUALTIERI, Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto del’IBIS, dunque persona conosciuta) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA (che in un lapsus nell’intervista su La7 usa inspiegabilmente il plurale) con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene a fine 2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si doveva realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi. A De Sanctis interessa gestire il movimento terra e i parcheggi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA. Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui (sic!), che è lui a controllare gli appalti di Ostia. Dalle carte processuali, emerge anche una scena esilarante in cui “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI tenutosi ad Ostia nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“. Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021 in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff del candidato a Sindaco con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente anche Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina. L’estorsione non verrà ‘imbeccata’, per cui rimarrà ‘tentata’. 

Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANTIS vengono arrestati il 27 gennaio 2022 per il reato appunto di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). Condannati a 5 anni a maggio 2023.

CONCLUSIONI

Il Sindaco Roberto GUALTIERI, in data 8 novembre 2022, ad un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, ha presentato il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

Siamo certi che il presente contributo, che a seguire mette TUTTI I FATTI in modo cronologico, aiuti il Sindaco e tutti a comprendere come la questione degli appalti e della realizzazione delle opere a Roma e ad Ostia in particolare, sia cosa ben più complessa che un semplice schieramento tra buoni e cattivi. Al di là della questione giudiziaria che avrà il suo lungo corso, sono 15 anni che Ostia attende opere di pubblico interesse che non possono essere per l’ennesima volta sacrificate agli interessi privati o privatistici. Il progetto infatti ha forti implicazioni anche sul Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA).
Sul progetto Mezzaroma occorre che l’Amministrazione dia la massima trasparenza amministrativa, cosa che evidentemente ad oggi non c’è stata. Perché, come dice Barbara MEZZAROMA, non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Nell’interesse collettivo, aggiungiamo noi. Senza però raccontare, come è avvenuto tutto il 2022 sulla stampa, che a marzo di quell’anno il progetto IBIS (su cui è stata chiamata a partecipare la cittadinanza il 31/07/2024, cosa che non si dovrebbe fare mai), fosse in procinto di essere cantierizzato visto che la conclusione della Conferenza dei Servizi è arrivata un anno dopo. E fingendo, per di più, che il problema della relazione trasportistica del 2015 o la questione della particella 62 Foglio 1102 (*) su cui ci sono pendenze legali, non siano rilevanti o che le difficoltà finanziarie di Barbara Mezzaroma non esistano. Il rischio, cronico in questo Municipio, è di trovarci solo appartamenti e zero servizi con abbassamento ulteriore di standard urbanistici. Fare un processo di partecipazione per presentare l’edificazione di 155 appartamenti più un centro commerciale e spacciarlo per riqualificazione del Lungomare di Ostia, dove si “riempiono vuoti urbani per sottrarli alla criminalità”, come ha detto  MEZZAROMA Barbara e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio VELOCCIA, è davvero deplorevole. 

N.B.

Ricordiamo che “il Piano di Lottizzazione convenzionata è uno strumento urbanistico di iniziativa prevalentemente privata che ha per ambito una porzione del territorio comunale destinata all’edificazione; è necessario per legge ogni qualvolta, indipendentemente dalle prescrizioni del piano con finalità programmatiche, si intenda realizzare un intervento edilizio che comporti nuove opere di urbanizzazione o aggravi la situazione di quelle esistenti; costituisce specificazione delle scelte operate dallo strumento urbanistico programmatico. Il piano di lottizzazione è accompagnato da una convenzione mediante la quale il lottizzante si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione indotte dall’intervento e a cedere le relative aree, nonché a corrispondere pro quota gli oneri inerenti. Una volta ottenuto il nulla osta alla lottizzazione, l’edificazione successiva deve essere preventivamente assentita con concessione edilizia”.

Buona lettura!

CRONOLOGIA

01/02/2018 L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale aveva fornito parere negativo già con nota Prot. 4216 del 2/10/2015 e confermata con nota Prot. QI 73624 del 26/04/2017) perché l’intervento ricadeva per buona parte in zona soggetta ad un rischio R4/fascia A del PAI. A seguito della rivisitazione del Piano Stralcio IBIS chiede la sospensione della CDS per poter rispondere alle osservazioni avanzate dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. 

2019 IBIS insieme alla “BARBARA MEZZAROMA & SISTERS SRL” conferiscono un incarico alla “Open Door Architetti” per una consulenza circa le procedure urbanistiche per la progettazione delle opere pubbliche. Erano gli anni bui del Gruppo Mezzaroma, sprofondato in forti difficoltà finanziarie nel 2010. Solo ImpreMe Spa, corazzata del gruppo, era in rosso di 14MLN di euro nel bilancio 2012 e ben 20MLN nel 2013. Il gruppo cerca di recuperare nel 2014 affidando pieni poteri a Barbara MEZZAROMA. Una crisi lunga che ha visto la svolta nel 2017 quando il fondo statunitense VARDE si è dichiarato pronto a rilevare le esposizioni di Monte Paschi di Siena (per un importo di 221MLN) e di Unicredit (per un valore di 142,3MLN) nei confronti del Gruppo MEZZAROMA, che al tempo aveva un patrimonio di 542MLN e debiti per 444,8MLN di euro.

5/2021 Nuovo PTPR TAV. A: le aree Z2 e Z4 ricadono nel paesaggio naturale di continuità. Nonostante ciò, IBIS non ritiene di essere propositiva e rivedere il progetto. 

3/8/2021 

  • Ministero della Cultura conferma pareri precedenti (QI 142074), ma la CDS non è riaperta (!)
  • ACEA ATO2 conferma parere negativo (QI 142177), ma la CDS non è stata ancora riaperta (!)

5/8/2021 IBIS presenta nuovi elaborati (QI 143244)


29/08/21 Foto sul Lungomare di Ostia, in cui Roberto GUALTIERI viene immortalato, assieme al consigliere del PD Giovanni ZANNOLA, con il pregiudicato Roberto DE SANTIS. La foto viene pubblicata sui social del candidato Sindaco, ma nessuno dice nulla per mesi.

21/10/2021 Eletto Sindaco Roberto Gualtieri. Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto dell’IBIS) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene poco dopo il 21/10/2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si dovrebbe realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA che Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui, che è lui a controllare gli appalti di Ostia. “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“.
Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021, in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina.

26/10/2021 ASL Roma 2 dà parere favorevole (QI 181636)

11/2021 La ImpreME Spa, è ormai controllata dal fondo VARDE attraverso la catena Wert Bob Sarl – Mv srl. Chiude il bilancio 2020 con una perdita di quasi 29MLN di euro, il doppio della perdita dell’anno precedente, con un indebitamento finanziario di 204MLN. Nella primavera 2022, il fondo VARDE rivede gli accordi strutturali con il Gruppo MEZZAROMA per il business di sviluppo real estate.

2/11/2021 

  • Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano chiede documentazione integrativa (QI 185202)
  • Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo Area Tutela del Territorio chiede completamento elaborati e chiarimenti (QI 185045)

5/11/2021 Dip. Sport conferma parere favorevole (QI 187662)

8/11/2021 Areti Spa dà parere favorevole con condizioni (QI 188514)

11/11/2021 Dip. Scuola dà parere favorevole

16/11/2021 Sovrintendenza Capitolina comunica la non necessità di rilasciare parere (QI 193329)

12/01/2022 

  • ABDAC (Autorità di Bacino Distrettuale Apennino Centrale) chiede integrazione dello Studio Idraulico e Piano Sicurezza Allerta (QI 4195)
  • Dip. Tutela Ambientale Gestione Patrimonio Immobiliare, Processi e Convenzioni Dip. e parcheggi, parere Favorevole (QI 4279)
  • Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti: parere favorevole con condizioni (QI 4405)

21/01/2022 Min. Cultura – Soprintendenza: parere favorevole di massima con condizioni (QI 10268)

26/01/2022 ACEA ATO 2 parere di massima favorevole con richiesta di documentazione integrativa (QI 12632)

27/01/22 Arrestati Paolo Papagni (“imprenditore balneare e anche dirigente di alcune società di calcio dilettantistico a Ostia come “Ostiamare” e “Pescatori” su cui verte lo spostamento del campo di calcio del Borghetto dei Pescatori” da Il Messaggero) e Roberto De Santis (alias Er Nasca) per tentata estorsione nei confronti dell’imprenditrice Barbara MEZZAROMA con l’aggravante del metodo mafioso.

31/01/2022 Dip. IV Pianificazione e Sviluppo e Governo del Territorio: conferma parere già espresso (QI 15863)

7/2/2022 SIMU Serv. III Opere Idrauliche: parere favorevole con prescrizioni (QI 19872)

10/2/2022 SIMU Serv. II Nuove opere d’arte stradali: parere favorevole con indicazioni e prescrizioni (QI 22695)

21/3/2022

  • L’Espresso esce con la notizia: “La protagonista è un’imprenditrice di 49 anni che ha rifiutato di sottostare al ricatto mafioso: le veniva offerta protezione per un grande cantiere che sta per aprire a Ostia in cambio del pagamento di 500mila euro”. Si aggiunge che la sup. commerciale è di 15mila mq, parte commerciale di 3.500 mq e 3.000 mq a servizi con una parte turistico ricettiva. “Sto per realizzare 155 appartamenti e migliaia di m3 con destinazione commerciale e ricettiva per 100 MLN”. Papagni si attiva subito in favore del suo amico De Santis e fa in modo di parlare con Barbara Mezzaroma. Riesce a strapparle un appuntamento e i due si vedono in un bar all’Eur. L’imprenditore di Ostia chiede informazioni sul progetto, sulle autorizzazioni presentate al Comune, sul valore dell’appalto complessivo e sui prezzi di vendita degli immobili che sarebbero stati realizzati. Lui è un fiume in piena. È euforico per la grossa somma di denaro che si riverserà con questi lavori su Ostia. E a quel punto Papagni cala la maschera e le dice che per questo lavoro deve «assolutamente» incontrare «un soggetto» che lui descrive come «l’uomo degli equilibri di Ostia» e le rivela che si tratta di una persona legata alla criminalità locale.
    Papagni le dice che “non avrebbe subìto estorsioni o danneggiamenti. Facendo degli esempi concreti, le ha detto che “nasca” era in grado di risolverle eventuali problemi con i proprietari degli appezzamenti di terreno limitrofi”.

    N.B.
    Affari Italiani, 8/5/2023 Nella seconda metà del 2021 l’imprenditore e il boss avevano avvicinato Barbara Mezzaroma, che in quel periodo stava per avviare il cantiere per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi a Ostia. L’imprenditore e il boss che, secondo la condanna, erano in società, le hanno chiesto una somma di 500mila euro, da pagare in cinque rate in cambio di una certa “protezione”. Quel che offrivano in cambio i due era di poter eseguire il lavoro senza avere problemi né dagli altri clan malavitosi della zona né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X.
    Sempre 8/5/2023 Il Messaggero (a seguito della sentenza di condanna) scrive: “In quel periodo l’imprenditrice romana stava per avviare i lavori per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi, a Ostia. E cosa offrivano in cambio i due? Protezione. Garantivano dunque che non ci sarebbero stati problemi né con gli altri clan malavitosi della zona, né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X”. 

21/3/2022

Regione Lazio Politiche Abitative e Pianificazione scrive che “a seguito di riformulazione del PTPR esprime parere negativo con richiesta di “ridefinizione dello strumento attuativo proposto eliminando le previsioni edificatorie progettate nello Z2 e Z4 essendo paesaggio naturale di continuità approvato con DCR 5/2021)” (QI 45679)

7/7/2022 IBIS invia i nuovi elaborati (QI 116317)

11/7/2022 IBIS invia un nuovo Rapporto Preliminare per la verifica a VAS (QI 117963)

22/7/2022 Il Presidente del Municipio X, FALCONI Mariodenuncia, in consiglio municipale, la pressione dei “poteri forti” che hanno portato a restituire le deleghe sulle spiagge (OSTIA, TRA MAFIA E PALAZZI)

4/8/2022 IBIS trasmette lettera di incarico al nuovo progettista Arch. Roberto SANTORI (QI 133944)

11/08/2022 IBIS presenta nuovi elaborati progettuali integrativi e sostitutivi (QI 137167)

8/9/2022 CBLN (Consorzio di Bonifica Litorale Nord) chiede documentazione ed elaborati integrativi (QI 147879)

10/10/2022 

  • IBIS risponde al CBLN (QI 167705, QI 167834 e QI 167839).
  • Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento, con nuovi elaborati, delle valutazioni e prescrizioni rappresentate (QI 168157)

14/10/2022 IBIS Coop. Edilizia si trasforma in S.r.l., ma questo, stranamente, non inficia l’iter.

20/10/2022 Il Dip. Scuola esprime parere favorevole (QI 175402)

27/10/2022 ABDAC esprime parere di compatibilità con prescrizioni (QI 181974)

31/10/2022 

  • Dip. Coord. Svil. Infrastrutt. e Manutenzione Urbana – Dissesto idrogeologico scrive che “l’intervento ricade in un’area a rischio alluvioni con pericolosità bassa ma non nulla”. Fornisce prescrizioni per la mitigazione del rischio idraulico (QI 184415). 
  • Il Servizio Opere Idrauliche rinnova parere favorevole già espresso con Prot. QN/2022/23634 confermando prescrizioni e parere stradale espresso con Prot. QN/2022/24919

01/11/2022 Viene nominato nuovo Presidente di Federbalneari Roma, Massimo MUZZARELLI che prende il posto di Renato PAPAGNI.

4/11/2022

  1. Sul quotidiano Domani, a firma di Nello Trocchia: Er Nasca “voleva la gestione dei parcheggi, vigilanza e movimenti terra” e poi “Paolo Papagni…. Sapeva del mio progetto edilizio in corso ad Ostia” e sul progetto edilizio dice “Lo abbiamo proposto nel 2007… circa 15 anni fa, ma forse ci siamo”. Un progetto a impatto zero. Io non mi sento una palazzinara, alcuni colleghi a Roma hanno costruito pezzi della città di cui vergognarsi che attirano illegalità e crimine. Proviamo a lavorare diversamente. Per la cronaca: (20/05/2020 – Corsera – Con la sola autorizzazione a demolire una scala, avrebbe proceduto a far abbattere l’80 per cento di un palazzo dell’ex Residence Bravetta. E’ l’accusa contestata a Barbara Mezzaroma, 46 anni, figlia del patron Pietro, fondatore dell’impero Mezzaroma, che ora rischia un anno di reclusione dopo la richiesta di condanna avanzata dalla procura. I reati contestati all’amministratore delegato di «Impreme»: abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo il pm, lo scopo della demolizione sarebbe stato impedire l’occupazione abusiva del palazzo. I fatti risalgono al periodo tra il 2015 e il 2017. Il residence è stato realizzato dal gruppo Mezzaroma negli anni Settanta. Il Comune l’ha in seguito utilizzato per accogliere famiglie in emergenza abitativa. Nel 2007 il Campidoglio si è accordato con i costruttori per la riqualificazione dell’area. «Per la demolizione è stata fatta una Scia, poi recepita dal Comune nel permesso a costruire che non è in sanatoria. Quindi è tutto regolare». dice l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, difensore di Barbara Mezzaroma. La sentenza è prevista per il 27 maggio 2022).
  2. Piazza Pulita (La7): Mezzaroma intervistata da Formigli parla di “recuperare il Litorale” che incontra Paolo Papagni e Er Nasca pensando che fosse “una mera questione di vicinato” (il B-43? n.d.r ) e dell’importanza di “riempire i luoghi per sottrarli alla criminalità”. Dice che il progetto è pronto per partire, ma nessuno sa nulla, e che il Sindaco Roberto GUALTIERI, incontrato a febbraio 2022 dopo gli arresti, le ha promesso pieno sostegno. Di certo c’è il sostegno che ha dato Barbara Mezzaroma a Gualtieri in campagna elettorale, avendo la società “Barbara Mezzaroma & Sisters” versato 10.000 euro per la corsa di GUALTIERI a Sindaco di Roma. “Paolo Papagni è un soggetto che ha sempre girato per Ostia, una famiglia conosciuta ad Ostia, erano anni che non lo incontravo … dopo mesi di messaggi ossessivi lo incontro … pensavo che fosse una mera questione di vicinato… e che mi avrebbe tutelato dal sistema di criminalità collaterale”.
  3. Il Dip. Tutela Ambiente dà parere favorevole di massimo con osservazioni e prescrizioni (QI 186963)

7/11/2022 CBLN rilascia parere favorevole ai soli fini idraulici, esclusivamente per le opere di urbanizzazione con condizioni.

8/11/2022 Gualtieri, un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, presenta il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

9/11/2022 Areti Spa conferma parere di massima favorevole con condizioni (QI 190227)

17/11/2022 Dip. Mobilità scrive che gli ultimi aggiornamenti progettuali di IBIS non la riguardano. Il parere rimane lo stesso (QI 195968)


19/11/2022 (MonitorImmobiliare Anno IV – n.372 del 19/25 nov. 2022) scrive: “Se l’articolo de l’Espresso del 21 marzo non ha suscitato manifestazioni di solidarietà, pensavamo che l’intervista pubblicata il 4 novembre dal Domani, a firma di Nello Trocchia, potesse portare l’argomento alla ribalta. Spiace che fino ad oggi non spicchino prese di posizione da parte del settore”. “Richiesta di denaro per proteggere un cantiere in corso ad Ostia alla quale l’azienda risponde denunciando i fatti ai Carabinieri…. L’imprenditrice è Barbara Mezzaroma e il progetto che si sta realizzando ad Ostia le costa 100 milioni”

20/11/2022 Il PAU risponde a LabUr: “In relazione alla richiesta prot. QI 02034413 del 20 novembre 2022 e a parziale soddisfacimento della medesima, la Struttura del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica informa che non è stata stipulata alcuna convenzione riguardo quanto forma oggetto dell’istanza e ad oggi non risulta avviato alcun iter a ciò finalizzato”.

24/11/2022 Regione Lazio, Risorse Idriche e Difesa del Suolo chiede completamento elaborati e chiarimenti per esprimere parere idrogeologico che ancora non gli sono stati forniti. (QI 200907)


2/12/2022 Viene richiesto al Municipio X l’attivazione del Processo di Partecipazione (QI 206907) , cioè più di un anno e mezzo fa. 

27/01/2023 IBIS ancora non presenta gli elaborati richiesti dal Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti del Comune di Roma. Il 3/2/ 2023 la Regione Lazio ha chiesto ulteriori nuovi chiarimenti sul progetto.

3/2/2023 Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo richiede elaborati integrativi e chiarimenti sulla documentazione IBIS del 13/01/2023 che vengono inviati il 24/02/2023.(QI 20355)

16/2/23 Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma  (nota QI/2023/0028795 del 16 febbraio 2023) scrive a LabUr che non esiste ancora la Convenzione e neanche sono definiti i progetti delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie perché è necessaria l’approvazione di vari enti, competenti in materia di ambiente, trasporti, etc.

7/3/2023 Regione Lazio Direz. Reg. per le Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica supera il dissenso del 18/3/2022 e fornisce parere favorevole ai fini paesaggistici e assenso ai fini urbanistici per la sottoscrizione dell’Acc. Di Programma. (QI 40155)

21/3/2023 Regione Lazio, Direz. LL.PP. parere favorevole con Det. N. G03477 del 15/3/2023 (QI 52495)

18/4/2023 Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento delle valutazioni e prescrizioni. Segue anche quello della ciclabilità (QI 69828)

18/5/2023 Regione Lazio Dir. Reg. Ambiente sulla compatibilità urbanistica comunica che non è necessario attivare la procedura della Valutazione di Incidenza (QI 88886)

31/5/2023 ACEA ATO2 richiede documentazione progettuale integrativa e scrive: “si prende atto che la progettazione definitiva delle reti pubbliche non è oggetto di valutazione e approvazione nell’ambito della presente CdS urbanistica” e riepiloga le prescrizione con il parere favorevole. (QI 98227)

19/6/2023 Dip. Tutela Ambienge conferma parere favorevole e prescrizioni del 4/11/2022 (QI 108709)

22/6/2023 Ministero della Cultura conferma parere favorevole con condizioni date nel 2015 e 2017 (QI 110566)

28/6/2023 IBIS manda documentazione adeguata alle prescrizioni (QI 114560)

27/7/2023 Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti trasmette parere favorevole subordinato alle valutazioni e prescrizioni già presentate. (QI134301)

7/8/2023 IBIS invia nuovi elaborati in risposta al Dip. Mobilità (QI 140299)

8/8/2023 ABDAC conferma parere favorevole del 27/10/2022 (QI 141281)

11/08/2023  

  • Dip. Tutela Ambiente Uff. Gestione del Patrim. Imm. Uff. Parcheggi – PUP conferma pareri precedenti e chiede chiarimenti (QI 143026)
  • Dip. Mobilità Uff. Ciclabilità conferma parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni precedenti (QI 143381)


17/08/2023 

  • Regione Lazio Dir. Reg. Politiche Abitative, Pian. Paesaggistica e Urb. Conferma le sue valutazioni (QI 144068)
  • ARETI Spa parere interlocutorio con indicazioni per la progettazione dell’intervento (QI 144089)

14/09/2023 IBIS manda la documentazione con le prescrizione del Dip. Mob. (QI 156051)

25/09/2023 Dip. Mobilità – Uff. Ciclabilità esprime parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni che potranno essere prodotti anche nel progetto definitivo perché gli elaborati non recepiscono in parte le indicazioni e prescrizioni (QI 162418 e QI 163145)

29/09/2023 Il Dip. Tutela Ambientale Uff. Gestione del Patrimonio Imm. – Piano Parcheggi – PUP dichiara che nella documentazione ricevuta non si trova riscontro a quanto chiesto nei precedenti pareri che dovrà essere recepito nel Prog. Definitivo.

 

_______________

(*) 

Come riportato nell’elaborato C4 “Piano particellare su base catastale”, il Programma d’intervento di Trasformazione Urbanistica comprende aree identificate in catasto al Foglio 1102: particelle 15, 16, 17, 18, 19, e 20 di proprietà del Soggetto Proponente, particelle 218 e 60 di proprietà di Roma Capitale, particelle 24, 25, 39, 40, 41, 42, 43, 54, 55 e 64 di altri intestatari ma già edificate e al Foglio 1090: particelle 18, 60, 76, 83, 84, 85, 86, 87, 97, 253, 254, 255 e 287 anch’esse di altri intestatari ma già edificate, rimane sospesa, come premesso, l’esatta attribuzione patrimoniale della particella 62 del Foglio 1102 di 41 mq circa;

con nota prot. QI 181656 del 19.10.2023, l’ufficio procedente ha richiesto al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative – Direzione Acquisizioni – Consegne e Conservatoria Ufficio tenuta banche dati e accertamenti patrimoniali, l’accertamento patrimoniale del terreno distinto al catasto al F. 1102 part.62, facente parte della più vasta area di Verde Pubblico indicata nel progetto come V2;

con nota prot. QC 107165 del 19.10.2023, il Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, rilevando che detta particella dopo esser pervenuta al Patrimonio di Roma Capitale con Atto di permuta a rogito Segretariato Generale in data

02.12.1967 rep. 54064, era stata oggetto di Domanda Giudiziale del 29.09.2003 a favore di Europa Immobiliare S.r.L., ha richiesto all’Avvocatura lo stato attuale del procedimento de quo;

con nota prot. RF/95322 del 13.11.2023, acquisita al prot. QI 199456 del 14.11.2023, l’Avvocatura di Roma nel riscontrare la precedente nota del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, comunica che: “Europa Immobiliare S.r.L. ha incardinato il giudizio di cui all’allegato atto di citazione, definito con sentenza n. 19073/2007 resa in R.G. n. 72586/2003 oggetto di impugnativa innanzi alla Corte d’Appello (giudizio definito con sentenza n. 7186/2014 resa R.G. 9534/2008)…(omissis)…Si ribadisce che a fronte della considerevole entità del contenzioso pendente, la ricerca sul gestionale potrebbe non avere margini di certa e sicura attendibilità in relazione alla pendenza di altri giudizi…(omissis)…”;

nelle more che gli ulteriori accertamenti patrimoniali sulla particella n. 62, di cui al capoverso precedente, che il competente Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative sta ponendo in essere anche attraverso l’interessamento dell’Avvocatura Capitolina, possano definitivamente fare chiarezza sulla proprietà della stessa, il Soggetto Proponente, rientrando l’immobile di che trattasi nelle aree a destinazione pubblica da cedere a Roma Capitale, con il successivo Atto d’Obbligo, già previsto nella Delibera di Indirizzi al Sindaco, prima della stipula della convenzione, si dovrà obbligare a farsi carico degli oneri derivanti dall’eventuale procedura di esproprio per l’acquisizione della medesima particella;

 

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LA SORTE DI CAPOCOTTA DECISA DALL’AGCOM

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240704_102319_0000Di recente sul più importante quotidiano della Capitale, il Comune di Roma ha sbandierato come successo la nota dell’AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, prot.0064954 del.28-06-2024) nella quale si evidenziavano possibili criticità concorrenziali in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo nel Comune di Roma. È stato in particolare Tobia ZEVI, Assessore al Patrimonio capitolino, ad interpretare la nota dell’Antitrust come un riconoscimento del nuovo percorso avviato da mesi dopo la restituzione delle deleghe sul Demanio Marittimo al Dipartimento Patrimonio da parte del Municipio Roma X. Per Zevi, si starebbe procedendo “all’insegna della buona amministrazione, della trasparenza e della legalità” mediante bandi scritti “sulla base di una conoscenza reale di ciò che esiste sul litorale”.
Peccato solo che ciò non valga per i 2,3km di Capocotta il cui recente bando per l’affidamento dei chioschi è stato impugnato da LabUr-Laboratorio di Urbanistica per presunta turbativa d’asta, esposto a seguito del quale LabUr è stata chiamata a discuterne con il responsabile di procedimento, motivo per cui sono in essere gli accertamenti finalizzati all’aggiudicazione definitiva dei chioschi (ad oggi, nessuna convenzione è stata infatti firmata).
Non solo. Con nota n.prot. QC/2024/0037092 del 03/07/2024 proprio il Dipartimento Patrimonio ha confermato a LabUr che “a livello di inventariazione non esiste nessun bene corrispondente ai tre chioschi in questione”.
Come può dunque il Comune di Roma affidare tre chioschi non inventariati, non accatastati e senza titolo edilizio applicando la “buona amministrazione, trasparenza e legalità” sbandierata dall’Assessore Zevi?
Due pesi e due misure che non sembrano rivolgersi ad un interesse collettivo, ma piuttosto ad avvalersi di una esagerata discrezionalità amministrativa considerata fuori legge. Altra nota stonata: per i chioschi di Capocotta si insiste a parlare di PUA (Piano Utilizzazione Arenili), strumento rivolto alla pianificazione turistica del litorale, dimenticando che Capocotta non ha nulla di turistico (in quanto ricade nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano) e che i chioschi non insistono sul demanio marittimo.
Insomma, se qualcosa c’è di turistico fai-da-te è l’improvvisazione amministrativa del Comune, altrimenti dovremmo pensare che ci sia dolo.
Per quanto sopra, LabUr interesserà l’AGCOM ad esprimersi anche su Capocotta.
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OSTIA, SPIAGGE LIBERE: ESPOSTO GARA BAGNINI

ostia bagnini

Un esposto di LabUr e una segnalazione della CGIL (riportati a fondo pagina): scoppia il caso della gara dei bagnini a Ostia per la stagione balneare 2024.

Non solo. Oggi si è tenuta la Commissione Trasparenza e Garanzia del Municipio X sulla questione del bando di salvamento sulle spiagge libere del litorale romano. Come avevamo preannunciato ieri nell’esposto inviato ad Enti ed Autorità preposte, nessuno degli Uffici si è presentato. Un’assenza cronica specialmente quando si parla delle spiagge di Roma Capitale e particolarmente inquietante visti anche i recenti fatti di cronaca che testimoniano il perdurare di un controllo territoriale da parte della criminalità rivolto in forma intimidatoria verso le attività quotidiane.

Sia LabUr, sotto il profilo amministrativo, sia la CGIL, sotto il profilo del lavoro, denunciano opacità intollerabili sulle spiagge libere del litorale romano. La preoccupazione è che si stia replicando quanto anni fa presente all’interno dei servizi di balneazione sulle spiagge libere soprattutto di Ostia Ponente, cioè un controllo territoriale che ha sfruttato non solo i ‘chioschi’ (oggi assenti dopo nostro esposto), ma anche le postazioni di salvamento, che hanno garantito dal semplice preposizionamento di ombrelloni e lettini sull’arenile (vietato dalla legge), al traffico di sostanze stupefacenti sfruttando anche i bagni.
La poca trasparenza amministrativa, aggravata dall’assenza di chiarimenti in merito da parte degli uffici del Municipio Roma X e da quello del Gabinetto del Sindaco – a cui quest’anno sono demandate le competenze sulle spiagge libere del mare di Roma – rafforzano le inquietanti parole pronunciate in consiglio municipale dal presidente Mario FALCONI circa la presenza di “poteri forti” sulle spiagge.

ESPOSTO LABUR

SEGNALAZIONE CGIL

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ROMA, TERMOVALORIZZATORE – IL PATTO ELETTORALE TARGATO CALTAGIRONE

Ranucci Gualtieri OnoratoLa più importante gara d’appalto dopo Mafia Capitale è impugnabile dalla proprietà per la fretta di Raffaele Ranucci, amico di Caltagirone e braccio destro di Roberto Gualtieri. La storia dettagliata sul termovalorizzatore di Roma dopo le elezioni a Sindaco di Gualtieri e lo scontro con gli ambientalisti che lo avevano appoggiato in campagna elettorale.

Sono passati due anni esatti da quando il Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, annunciò – durante la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti – che la Capitale avrebbe avuto il suo termovalorizzatore entro il 2024. Due anni sono trascorsi invano e restano 9 giorni per presentare le offerte (scadenza 18 Maggio 2024, ore 12:00) relative all’affidamento in concessione della progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione del famigerato termovalorizzatore. Una durata contrattuale di 401 giorni: si arriverà (se si arriverà) dopo il 2025.

Un procedimento di gara iniziato con l’avviso del 18 novembre 2023 e finito con le recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza incaricata dalla Procura di Roma di verificare presunti illeciti circa l’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere il mega impianto.
Non solo.
Rimane anche pendente la grave irregolarità segnalata da LabUr relativa alla particella catastale nr. 105 del foglio 1186 che è stata inclusa nel progetto in gara ma che non è citata nell’ordinanza del Sindaco Roberto GUALTIERI e che dunque è esclusa dal vincolo di destinazione finalizzato all’installazione di un impianto di termovalorizzazione.
Il Direttore del Dipartimento Capitolino del Ciclo Rifiuti, Paolo Gaetano GIACOMELLI, ha ufficialmente comunicato, in qualità di responsabile del procedimento, che la gara romana dell’impianto andrà avanti, non costituendo (per lui) un’imperfezione da rettificare quanto avvenuto sulla suddetta particella. Vedremo come valuteranno la questione gli organi inquirenti.
La denuncia di LabUr (LINK 1) si accompagna ad un’altra relativa al ruolo degli immobiliaristi (LINK 2) che avrebbero speculato su tale operazione.
UNA STORIA DI SILENZI
Una brutta storia quella del termovalorizzatore che ha origine da un patto elettorale avvenuto durante le elezioni del Sindaco di Roma nel 2021 e che ha visto coinvolto in prima persona Raffaele RANUCCI, ex senatore PD e promotore della lista civica per Gualtieri.
Ranucci è da sempre grande amico dell’editore e imprenditore Francesco Gaetano CALTAGIRONE, che Ranucci ha voluto come testimone alle sue nozze con Kersty TORRES il 20 marzo 2022 in Campidoglio, nella Sala Rossa. Ad officiare, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando CASINI, dal 2007 al 2016 sposato con Azzurra CALTAGIRONE figlia di Francesco Gaetano e presidente della Caltagirone Editore.
A completare il quadro, la scelta del Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Paolo GIACOMELLI, dal 2009 al 2011 Assessore all’Igiene Urbana a Napoli quando in città si bruciavano cumuli di immondizia abbandonati e non raccolti. “Il problema è lo smaltimento”, affermava.
Giacomelli, dopo Napoli, è stato ‘riciclato’ prima in Federambiente e poi in UTILITALIA (vice direttore dal 2014 al 2022) per poi giungere a Roma a fine dicembre 2022, quando è stato dato il via alla gara del termovalorizzatore. UTILITALIA è “la federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee”
Ricordiamo che il Comune di Roma è socio unico di AMA e che è stato proprio il Comune di Roma a dare il via libera, il 20 ottobre 2022, all’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere l’impianto. L’individuazione dell’area da acquistare da parte dell’AMA era stata sottoposta prima ad una Commissione di Valutazione interna presieduta da Maurizio PUCCA che, dopo l’esito favorevole della ricognizione vincolistica condotta dalla GECO srl il 2 settembre 2022, aveva anche incaricato il 14 settembre la INTELLERA CONSULTING Spa di stimare il costo dei terreni. Questa attività veniva delegata a Umberto LINARI che in data 15 settembre 2022 indicava il prezzo finale pari a 7.462.275 euro, fissando il valore dei terreni a 75 euro/mq. Il 21 settembre 2022 esce la relazione finale della Commissione di Valutazione che esprime parere positivo alla procedibilità. Tutto ciò avveniva in assenza totale di trasparenza nei confronti della cittadinanza circa il luogo prescelto mesi e mesi prima.
Giungeva poco dopo l’offerta della proprietà dei terreni per mezzo del Gruppo Me.Ci. srl a nome dello ‘scaltro’ immobiliarista di nome Andrea MESCHINI, pari ‘esattamente’ all’importo stimato da Linari che, guarda caso, il 14 ottobre (con una nuova nota), scriveva ad AMA che l’importo dell’offerta era congruo.
Il 18 ottobre 2022 il Consiglio d’Amministrazione di AMA si riuniva per approvare la proposta di sottoporre all’Assemblea dei soci di AMA l’esito dell’istruttoria così condotta. L’unico ad opporsi, criticando l’iter percorso e ritenendo non convincente la stima economica dei terreni, il consigliere Claudio VOGLINO, poi dimessosi “per motivi personali” il 21 febbraio 2023.
Infine, il 20 ottobre 2022 si è tenuta l’Assemblea dei soci di AMA, alla quale partecipava il Comune di Roma (socio unico) dichiarando parere favorevole e autorizzando l’acquisto dei terreni al prezzo sopra indicato. In aggiunta ha riconosciuto, per la mediazione del Gruppo Me.Ci.srl, il 3% dalla parte venditrice e uno ‘split payment’ da quella acquirente.
LA SCELTA POLITICA
La storia del patto elettorale ha in realtà inizio il 3 giugno 2021 mediante pubblicazione di un avviso con finalità di indagine di mercato per l’acquisto, da parte di AMA, di un terreno destinato genericamente a infrastrutture e servizi. Ancora il termine termovalorizzatore era sconosciuto a Roma. Addirittura un anno prima (agosto 2020) il Piano rifiuti votato in consiglio regionale aveva certificato che la Regione Lazio “non ha assoluto bisogno di inceneritori”.
“Puntare sull’incenerimento rappresenterebbe un passo indietro deciso rispetto a tutto ciò che è stato portato avanti a livello politico fino ad adesso”, diceva l’assessore regionale delegato al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero Massimiliano VALERIANI (PD). Neanche un accenno nel programma elettorale di Gualtieri, poi eletto Sindaco il 21 ottobre 2021 per un patto elettorale con una delle più importanti associazioni ambientaliste. Poi l’apparente voltafaccia di Gualtieri. Infatti, la storia del termovalorizzatore inizia il 28 luglio 2021 con la presentazione della Lista Civica per Gualtieri, capitanata da Ranucci che piazzerà ben tre assessori nella futura giunta: Alessandro ONORATO (Turismo), Monica LUCARELLI (Attività Produttive), Tobia ZEVI (Patrimonio). In quella data i sorrisi di Ranucci, sotto la mascherina antiCovid, sono stati la conferma di ciò che sarebbe accaduto.
Gualtieri tradisce le promesse con gli ambientalisti ad aprile 2022, in concomitanza sia con la scelta di AMA di nominare (4 aprile 2022) la suddetta Commissione di Valutazione, sia con i poteri conferiti a Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore in vista del Giubileo del 2025. Un apparente guazzabuglio di atti coordinati invece dall’occulta regia di Caltagirone, abile nel riproporre – sempre nella stessa zona, ma sotto diversa forma – il vecchio progetto del termovalorizzatore avanzato dal Consorzio Ecologico Massimetta (sigla Co.E.Ma.), un sodalizio formato dalla Pontina Ambiente di Manlio CERRONI e dalla Ecomed Srl, a sua volta composta da AMA e ACEA. Un accordo politico-imprenditoriale tra il principale gruppo privato nello smaltimento dei rifiuti del Lazio e le due società del settore, controllate rispettivamente al 100% e al 51% dal Comune di Roma, fatto quando il Sindaco della Capitale e il Presidente del Consiglio dei Ministri erano rispettivamente Gianni ALEMANNO e Silvio BERLUSCONI.
Una fretta sospetta visto che con comunicazione prot. n. DG/9006 del 1 agosto 2022 il Comune di Roma, invitava con urgenza AMA a voler concludere la procedura volta all’acquisto dell’area da destinare alla realizzazione di sedi impiantistiche – cioè il termovalorizzatore, mai chiamato tale – avviata tramite indagine di mercato.
Così dal 4 aprile 2022 (data di istituzione della Commissione di Valutazione) al 24 novembre
2022 (data dell’acquisto dei terreni), si conclude il patto elettorale condotto in gran segreto tra Gualtieri e Caltagirone mediante il fido Ranucci, decisivo con la sua lista a far eleggere il Sindaco e a governare con i suoi Assessori il business del Giubileo 2025 che include quello dei rifiuti.
UN ATTO NOTARILE NON PERFEZIONATO
In tutto questo, la dimenticanza della particella sopra citata, un piccolo granello che potrà bloccare il complesso meccanismo messo in piedi da Caltagirone. In tutti gli atti autorizzativi non risulta mai presente, da quelli espressi in sede AMA fino all’Ordinanza del 1 dicembre 2022 della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale Gualtieri, nella veste di Commissario Straordinario di Governo per Il Giubileo del 2025, dispone che Roma Capitale realizzi un impianto di termovalorizzazione.
La particella compare soltanto nell’atto di acquisto dei terreni e nella procedura di gara: come sarà possibile utilizzarla come parte dell’impianto se mai è stata autorizzata per diventarlo?
Da qui la domanda più importante: se il costo autorizzato dei terreni è stato di 75 euro/mq per una superficie totale autorizzata di 99.497 mq (da cui l’importo finale di acquisto di 7.462.275 euro) deve considerarsi nullo o comunque non perfezionato l’atto di acquisto visto che l’importo non comprende i 14.400 euro dovuti da AMA ai proprietari per l’acquisto dei 192 mq della particella 105 e visto che risulta acquisita una superficie di 99.779 mq (99.497 + 192)?
Ce lo diranno gli organi inquirenti visto che, come disse Raffaele Ranucci, “che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
LabUr – Laboratorio di Urbanistica e COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti Municipio X
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MUNICIPIO X, IL QUARTIERE CALTAGIRONE PRIVO DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA: RICORSO IN REGIONE LAZIO

ricorso gerarchico malafedeLa delicata questione era già stata affrontata con dovizia di particolari in data 15 giugno 2023, con l’eloquente titolo

OSTIA, DOVE L’EDILIZIA HA SCONFITTO L’URBANISTICA E I VINCOLI ARCHEOLOGICI

A seguito di approfondimenti, in data 24 aprile 2024, LabUr – Laboratorio di Urbanistica, ha presentato alla Regione Lazio (Direzione Regionale per le Politiche abitative e la pianificazione territoriale paesistica e urbanistica) un ricorso gerarchico per chiedere l’annullamento (previa sospensione) del permesso di costruire n. 149 del 28 settembre 2022 rilasciato dal Municipio Roma X e relativo alla realizzazione di edifici commerciale e residenziali del Comprensorio Convenzionato “Giardino di Roma” (Z18 e Z19 edifici A1-A2-B-C), nonché l’annullamento di tutti i titoli edilizi rilasciati in precedenza o comunque di tutti i titoli rilasciati in assenza di autorizzazione paesaggistica.

Il progetto, noto anche come “Quartiere Caltagirone”, riguarda la costruzione di edifici con parziale modifica della destinazione d’uso da non residenziale a residenziale, in un comparto incluso nel Comprensorio regolato dalla convenzione “Giardino di Roma” stipulata nel 1992, in gran parte già realizzato. L’area di intervento ha un vincolo paesaggistico per la presenza di aree di interesse archeologico con relative fasce di rispetto.
La Regione Lazio ha rilasciato a novembre 2020 (in sede di Conferenza dei Servizi indetta dal dipartimento PAU – Pianificazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale) il parere relativo al progetto per l’attuazione del c.d. “Piano Casa” all’interno del comparto fondiario Z19 con parziale cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale sostenendo la non efficacia, su quel comparto, dei vincoli relativi ai beni tutelati per legge sulle aree che alla data del 6 settembre 1985 erano ricomprese nei piani pluriennali di attuazione. Nel 2020 però la Corte Costituzionale ha annullato il PTPR della Regione Lazio (Piano Territoriale Paesistico Regionale). Tale sentenza non ha avuto effetto invece sul PTPR adottato nel 2007 che dunque era valido quando la Regione Lazio ha espresso parere nel 2020 sul c.d. “Quartiere Caltagirone”.
Pertanto erano consentiti a quella data esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo.

Per queste ragioni LabUr ha presentato un ricorso gerarchico alla Regione Lazio per motivi di illegittimità relativi ad eccesso di potere. Il provvedimento infatti non risulterebbe conforme all’interesse pubblico e disapplicherebbe il criterio-guida della più proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, attraverso la falsità di presupposto e sviamento di potere.

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RICORSO GERARCHICO
http://www.labur.eu/Malafede/RicorsoGerarchicoconvenzioneGiardinodiRoma.pdf

 

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CASTELPORZIANO: CONFUSIONE TOTALE COME SISTEMA

capitaneria di portoDomani, 28 aprile, dovrebbe uscire l’ordinanza della stagione balneare 2024 del Comune di Roma. Il Sindaco, Roberto Gualtieri, batte alle agenzie di stampa, con toni di giubilo “si apre una stagione balneare senza precedenti”.
Forse la frase va intesa che è riuscito a scavare dopo che si è toccato il fondo.

IL CASO DI CASTELPORZIANO
In particolare, emerge il caos amministrativo sulle spiagge di Castelporziano, questa volta creato dalla Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino che, senza ascoltare l’autorità marittima di Civitavecchia, ha ‘condonato’ al Comune di Roma – senza alcun titolo e sostituendosi così all’autorità giudiziaria – un danno erariale di decine di milioni di euro. Il ‘condono’ riguarda sia i pagamenti dovuti dal 2001 al 2023 dal Comune – secondo la concessione stabilita nel 1965 mediante convenzione con la Presidenza della Repubblica – sia gli abusi edilizi dei chioschi presenti tra le dune di Castelporziano, nonché gli altri fabbricati di servizio, tutti di proprietà del Comune di Roma, privi di ogni titolo autorizzativo e addirittura ‘affittati’ in convenzione e infine il danno ambientale costituito dalle fosse biologiche, vetuste e percolanti, dei bagni pubblici privi di allaccio fognario.

Ricordiamo che la fascia costiera di Castelporziano, dalla Litoranea al mare, si divide in due zone: dalla litoranea alle dune è patrimonio disponibile dello Stato, dalle dune al mare è patrimonio indisponibile dello Stato (cioè demanio marittimo, dal 2023 di nuovo in concessione al Comune di Roma). Tutta l’area è dunque nel suo complesso un bene pubblico in dotazione alla Presidenza della Repubblica che non ne ha però la proprietà. Eppure il Comune di Roma, che tecnicamente è concessionario come qualsiasi stabilimento balneare, ma su aree che la Presidenza della Repubblica deve mantenere intatte così come consegnate nel 1965, ha addirittura presentato ieri un progetto di “project financing” chissà per quale trasformazione edilizia futura, chiedendo l’estensione della concessione a 20 anni per un investimento da sostenere tramite un finanziatore privato.

Eppure la convenzione del 1965 parla chiaro: “la stessa amministrazione del Comune di Roma si è dichiarata disposta ad assumersi il compito di provvedere a proprie cure e spese a quanto è necessario per l’attuazione dei propositi manifestati a riguardo del Presidente della Repubblica”, come la pulizia della spiaggia, la gestione dei servizi igienico-sanitari e il servizio di salvamento a mare, senza alcun intermediario.
Tutte attività che invece la Capitaneria di Porto di Roma ha autorizzato, secondo l’art.45 bis del Codice della Navigazione, delegandole, nel solo caso specifico, agli stessi titolari dei chioschi che potrebbero invece soltanto svolgere attività di somministrazione di cibi e bevande.

BAGNINI
“Siamo nelle condizioni di garantire questo servizio nelle spiagge libere”, ha affermato Gualtieri parlando di Castelporziano. Peccato che sempre ieri i titolari dei chioschi, riuniti nel Consorzio Castelporziano98, stiano ancora cercando gli assistenti bagnanti in possesso di idoneo brevetto. I bagnini ovviamente non si trovano all’alba della stagione balneare e quest’anno, come ha sempre denunciato LabUr, le postazioni dei bagnini a Castelporziano sono 17 e dovranno tutte essere coperte, comprese le sostituzioni, senza ricorrere ai famosi cartelli con la scritta di ‘balneazione non sicura’ laddove mancanti.

LA CONCESSIONE
Grave anche il fatto che la concessione comunale di Castelporziano rilasciata nel 2023 sia intestata a Mario Falconi, Presidente del Municipio X, fino al 2029 (cioè oltre il mandato del 2026) e non al Sindaco di Roma che si è ripreso le deleghe quest’anno sul demanio marittimo. Mario Falconi non è equiparabile al legale rappresentante di una ditta, come ha incredibilmente sostenuto il comandante Giuseppe Strano della Capitaneria di Porto in una commissione municipale il 12 gennaio u.s., e sarebbe stato doveroso indicare da subito come responsabile civile e penale della concessione se non il Sindaco Gualtieri almeno il dirigente Tommaso Antonucci a capo del Dipartimento Patrimonio del comune di Roma a cui sono pervenute tecnicamente le deleghe.

TUTTO COME PRIMA
Cambiano dunque le forme e si azzittisce il lavoro della Magistratura, ma tutto rimane uguale. Stessi operatori (i chioschi), stessi amministratori (Mario Falconi), stesse autorità (Capitaneria di porto) che in 20 anni non hanno visto nulla. A rimetterci, lo splendido litorale di Castelporziano ora, addirittura, coinvolto in una speculazione finanziaria nel silenzio (anche questo come prima) della Presidenza della Repubblica. Ridateci Giuseppe Saragat, per favore.

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