OSTIA: TRA IGIENE PERSONALE E URBANISTICA MILIONARIA

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240919_150656_0000L’affaire Falconi-Colonnese è la replica esatta di quanto accaduto con l’attuale Assessore municipale Andrea MORELLI (PD), segnalato da LabUr nel 2022 (1). All’interno del Municipio X, commissariato nel 2015 per mafia, non si dovrebbero ospitare personaggi della politica locale senza titolo: negli uffici (da quelli privati a quelli soprattutto della Pubblica Amministrazione) si entra infatti solo per motivi di lavoro, non per fare visite personali tra compagni di merenda.

 

IL PRECEDENTE

LabUr si interessò del c.d. ‘caso Morelli’ a fine settembre 2022 chiedendo spiegazioni al Direttore del Municipio X, Marcello VISCA, circa la costante presenza di Morelli a tutti gli incontri istituzionali. Visca si limitò, il 21 ottobre 2022 (prot. CO/0130190), a comunicare che il nominativo di Andrea MORELLI non risultava tra quelli della Segreteria della Presidenza e infatti non ricopriva alcun ruolo in Municipio X.

Nessuno disse o fece nulla e Morelli presenziò addirittura – presso il Dipartimento di Urbanistica, insieme alla Vice Presidente Valentina PRODON (PD) – in rappresentanza del Municipio X alla prima seduta della Commissione Speciale “P.N.R.R., Giubileo 2025, Esposizione Universale 2030”, tenutasi il 3 aprile 2023, e presieduta da Marco POSSANZINI (SI) con la partecipazione di Alessandro IEVA (M5S), Margherita WELYAM (PD), Sara ADRIANI (FdI), Raffaele BIONDO (PD), Giampaola PAU (PD) e Monica PICCA (Lega). Presente anche Federico STOLFI, delegato dell’Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Miguel GOTOR, per decidere della destinazione urbanistica dell’ex mercato Fiorenzo a Casa della Cultura.

Da qui la denuncia di LabUr e, a seguire, finalmente, la nota di Marco Possanzini del 3 aprile 2023 (prot. CO/2023/002252423), indirizzata a Falconi, Prodon e Visca, in cui chiedeva “di chiarire a che titolo il dott. Morelli accompagnava l’Assessore Prodon al tavolo capitolino”.

 

La vicenda sembrava la fotocopia di quanto accaduto nel periodo di Mafia Capitale con il braccio destro di Andrea TASSONE, Francesco VIGLIOGLIA (ex PSI), che l’allora Direttore del Municipio X, Claudio SACCOTELLI, sosteneva di non conoscere pur facendosi vedere in giro con lui.

Evidentemente la storia non è “magistra vitae”.

 

Il caso Morelli si concluse di fatto con una ‘sanatoria’. In data 5 aprile 2024 (Protocollo N. 53378), con propria ordinanza, Mario Falconi nomina Andrea Morelli Assessore alla Scuola e Politiche Giovanili (3.170,81 euro al mese lordi, diventati nel 2024 3.498,30, contro i 1.467,72 nel 2022 percepiti dalla sua predecessora, Angela MASTRANTONI, che si era dimessa).

 

Questa ‘sanatoria’ scontentò i Giovani Democratici del PD che rivendicavano un cambiamento di passo dopo aver ingoiato il boccone amaro già alle elezioni del 2021. Raffaele BIONDO e Margherita WEYLAM infatti si incatenarono al Municipio subito dopo le nomine di Giunta per chiedere discontinuità con l’Amministrazione Tassone. L’unica cosa che hanno ottenuto in 3 anni di amministrazione Falconi è stata la nomina a capogruppo PD in Municipio X della WEYLAM che non ha espresso alcuna ‘solidarietà’ a Falconi dopo lo scandalo mediatico denominato ‘sexgate’ e nonostante Alessandra COLONNESE (che di lavoro fa la promoter dei prodotti per l’igiene personale) sia la coordinatrice del circolo PD di Ostia.

Basterebbe questo per chiudere la vicenda ‘sexgate’, lasciare lo scranno così da togliere lo stipendio a tutti i ‘nemici’ politici. Ma si sa, “l’orgoglio fa più danni del petrolio”.

 

Nessun politico ha espresso solidarietà al Presidente Falconi, costretto ad inventarsi una mail (falconisocial@gmail.com) per inviare uno strampalato comunicato stampa.

Strampalate anche le dichiarazioni di Possanzini ai tempi del caso Morelli. Quando Morelli fu nominato Assessore, Possanzini nei giorni seguenti dichiarò: “ … sulla presenza di Morelli è chiaro che deve rispondere il Presidente, non posso rispondere io… La presenza di Morelli, purtroppo, è una questione che si è sedimentata in questi mesi, ma su cui deve rispondere il Presidente. Perchè Morelli segua il Presidente va chiesto al Presidente”, aggiungendo che nelle commissioni in cui lui aveva partecipato e dove c’era Morelli, non si era mai posto il problema: “me lo sono posto quando è uscita quella frase del Dottor STOLFI in commissione speciale”. Siamo a settembre 2024 e Falconi ai giornali parla di “sua leggerezza” nel caso Morelli.

 

Dubitiamo che esistano foto della presenza di VIGLIOGLIA, MORELLI e COLONNESE negli uffici mentre usano le dotazioni municipali o che il loro nome compaia nei verbali di Commissione o Consiglio, ma di testimoni oculari ce ne sono molti, così come filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza o video istituzionali, così come e soprattutto di testimoni oculari. Ad esempio, la capogruppo della Lega, Monica Picca, dichiara alla stampa che credeva che la Colonnese “fosse la segretaria del Presidente perché era ovunque”. E non è l’unica dichiarazione in tal senso.

 

Il vulnus è tutto qui: ci sono strumenti di controllo e regolamenti appositi per le visite in Municipio, ma soprattutto dovrebbe esserci la diligenza politica di ostentare la totale trasparenza su ogni cosa che accade negli uffici, soprattutto in un Municipio commissariato per mafia dove Falconi grida da anni che ha dovuto restituire addirittura delle deleghe a Roma per la pressione dei “poteri forti”.

Per la vita privata esistono bar, ristoranti e “le quattro stanze da letto” delle proprie abitazioni. Lo conferma al Corriere della Sera anche il Segretario del PD romano, Enzo FOSCHI (poi confermato dallo stesso FALCONI), che il Presidente del Municipio X e la coordinatrice del PD di Ostia “convivono”, aggiungendo che “per legge non è concessa la presenza di estranei nei Municipi, se questo è accaduto è una scivolata”.

Insomma, la violazione di una legge viene derubricata prima a “leggerezza”, poi a “scivolata”. Di certo la “costante presenza” deve aver ‘distratto’ molto il Presidente Falconi vista la gestione politica di questi ultimi 3 anni. E non regge assolutamente una delle innumerevoli tesi cangianti (quanto contradditorie) espressa in questi giorni dal Presidente Falconi e cioè che la colpa è del Sindaco Gualtieri che non gli ha mai dato il personale richiesto, confermando implicitamente che la Colonnese non andava nel suo Ufficio per portarlo fuori a pranzo (ma mon poteva aspettarlo sotto il Municipio?), bensì lo aiutava, gestendo dunque informazioni riservate al Presidente. Così come è incomprensibile che il Presidente neghi di essere stato ‘beccato’ in pineta però poi chiami il capo della Polizia Municipale del Gruppo Mare per sapere se ci sia un verbale. Se non c’è mai stato che motivo aveva? Mistero.

 

La questione dunque è passata – oltre che in Prefettura per le verifiche del caso, secondo quanto riporta Il Messaggero oggi – nella mani della politica locale e sarà proprio la Commissione Trasparenza di domani, 20 settembre, a confermare o smentire le dichiarazioni ad esempio di Monica Picca, Giuseppe CONFORZI (FdI) e Pietro MALARA (FdI e Presidente di Commissione) fatte ai giornali in questi giorni e cioè che la Colonnese era l’ombra del Presidente senza alcun titolo. Perché, lo ricordiamo, ‘compagna di lotta e di governo’ non è titolo riconosciuto.

 

Vedremo anche se il M5S ha visto la “presenza costante” della Colonnese in Municipio o invece è stato sempre impegnato fuori sede allo skatepark. Così come vedremo se Possanzini replicherà una richiesta di trasparenza, sempre quella del giorno dopo.

 

Una certezza, come LabUr, l’abbiamo. Era previsto un rimpasto di Giunta che non ci sarà più, e legato indissolubilmente alle grandi manovre economiche che stanno atterrando in ambito urbanistico sul Litorale romano. Centinaia e centinaia di milioni di euro e di metri cubi. La regola, si sa, oltre quella delle 3 esse per i giornalisti, è sempre la stessa “Follow the money’.

Che sia stata una polpetta avvelenata del fuoco amico, come sobilla Falconi, è possibile. Ma è inaccettabile che lui spari nel mucchio prendendosela – in perfetto stile venticello calunnioso, un po’ gallo cedrone un po’ Biden de noantri – con inesistenti movimenti politici di opinione, poi (nuovamente) con i “poteri forti” della lobby dei balneari, poi con Ostia Comune e domani chissà. Tutti tranne gli amici della parrocchietta, minacciando querele scomposte, anche contro i Direttori dei maggiori quotidiani nazionali. Farsi nuovi nemici non conviene mai, ma soprattutto sarebbe bene non dimenticarsi che la prima regola a cui lui dovrebbe attenersi, come ben sottolineano i più importanti dirigenti del PD per il caso Boccia-Sangiuliano, è l’Art. 54 della Costituzione: comportarsi con disciplina e onore.

 

(1) https://www.labur.eu/public/blog/2023/04/03/ostia-lignoto-andrea-morelli-si-okkupa-della-casa-della-cultura/

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AGGIORNAMENTO
Lettera inviata il 20.09.2024 al Prefetto di Roma e al Gabinetto del Sindaco a seguito delle dichiarazioni rilasciata dal presidente Mario FALCONI durante la Commissione Trasparenza municipale del 20.09.2024

Ecc.mo Sig. Prefetto di Roma, Dott. Lamberto Giannini.

Chiediamo il Suo immediato intervento nel Municipio X.
Dal Suo insediamento nel 2021, il Presidente del Municipio X, Mario Falconi, letteralmente strilla nelle aule istituzionali e a mezzo stampa di essere sotto la pressione dei “poteri forti”.
Questa frase è particolarmente preoccupante visti i precedenti che hanno riguardato la storia politico-amministrativa di questo Municipio, commissariato per mafia nel 2015.

Il Presidente Mario Falconi ha restituito le deleghe sulle spiagge a Roma Capitale, nonostante l’impegno in campagna elettorale di maggiore autonomia del Municipio X proprio a causa dei “poteri forti”. Abbiamo assistito sulla cronaca dei giornali, solo in questi ultimi 3 anni, a incendi dei chioschi a Capocotta, coinvolgimento camorristico nell’appalto dell’ex-Gil, tentate estorsioni sul futuro appalto c.d “Borgo dei Pescatori”, “sex-gate” e altri.

Si sta dunque profilando esattamente lo stesso quadro a cui i cittadini del Municipio X hanno assistito da oltre 10 anni. Evidentemente, nonostante l’ottimo lavoro della Commissione Prefettizia presieduta dal Prefetto Dott. Domenico Vulpiani, c’è qualcosa che non è stato sanato per intero.

Il Presidente Falconi è stato invitato più volte a denunciare nelle sedi opportune queste pressioni, ma temiamo che siano troppo forti.

Come associazione, che da anni opera sul territorio come riconosciuto baluardo di trasparenza sugli appalti pubblici, riteniamo, viste le dichiarazioni odierne anche in Commissione Trasparenza municipale, che siamo al bivio: o c’è da parte del Presidente omissione di denuncia (umanamente comprensibile, viste le pressioni di cui parla) o lo Stato sta facendo una sorta di omissione di soccorso ad un Presidente in estrema difficoltà.

Poiché la frase “poteri forti” è la stessa ripetuta dall’ex Presidente Andrea Tassone, condannato in Mafia Capitale, ma utilizzata in altre nefaste occasioni, come ad esempio per l’omicidio Corvini, siamo estremamente preoccupati anche perché sul litorale romano sono previsti interventi di centinaia di milioni di euro mediante articolati strumenti urbanistici.

Certi di un Suo interessamento, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più distinti saluti.

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OSTIA, ERP ARMELLINI: DOPO IL PIGNORAMENTO DI 18MLN A DANNO DEL COMUNE, PAGATI ALTRI 29MLN

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240918_113208_0000Il disegno di legge intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” (DDL Sicurezza), in questi giorni all’attenzione del Parlamento, introduce un nuovo reato, quello di occupazione abusiva delle case (da 2 a 7 anni di carcere). Il reato sarà riconosciuto anche verso la Pubblica Amministrazione o solo verso i poveri cristi? Ad Ostia, nel più grande quartiere in Italia di edilizia residenziale pubblica (ERP, le c.d. “case popolari”), dove vivono più di 5.000 persone in disagio economico, il più grande abusivo è proprio il Comune di Roma. Dal pignoramento esecutivo del 2017, nessun nuovo contratto è stato stipulato con la famiglia Armellini proprietaria delle 1.041 “case popolari”, a cui il Comune paga dal 2012 un’indennità di occupazione di oltre 4MLN di euro all’anno, mettendosi di fatto alla guida del racket delle case, inteso come monopolio intransigente e spietato.

 

Dal canto suo, Angiola Armellini, di fatto Sindaca di una città nella Capitale, specula sull’incapacità amministrativa di gestire il problema delle “famiglie senzatetto”, lasciando dal 1972 migliaia di persone dentro case di ricotta che cadono letteralmente a pezzi.

Se lo Stato è il primo abusivo, l’imprenditrice è la prima ipocrita: Angiola Armellini siede infatti anche nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia dedicandosi al restauro di palazzi, ma non dei suoi, seguendo la “filosofia secondo cui sebbene il degrado sia contagioso, la bellezza lo è ancora di più”. La sua ipocrita filantropia arriva a finanziare programmi di Educazione Civica in tutte le scuole italiane, dimenticando che uno dei diritti umani fondamentali è il diritto all’abitare e il pagamento delle tasse, milioni di euro forse mai tutti versati.

rfk-italia-presidentessa-onoraria-kerry-kennedy-fileminimizerVediamo cosa è successo nelle “case di sabbia” a Nuova Ostia dal 2014, anno in cui Angiola Armellini è stata accusata di aver frodato il fisco per circa 2 miliardi di euro, perché come dice Kerry Kennedy, “bisogna dire la verità al potere”.

 

IL CASO

Di questo mostro urbanistico, in mano alle sorelle Armellini, dato in affitto al Comune di Roma per l’emergenza abitativa (ben 1.041 unità abitative), abbiamo ampiamente parlato negli ultimi 10 anni (1). Abbiamo anche rilevato l’insana volontà del Comune (affittuario dal 1972) di acquisire a patrimonio tali immobili, anche se dal 1998 ne contesta vizi di costruzione e pessima manutenzione. Non solo. Gli immobili che si affacciano sul lungomare insistono completamente nella fascia di inedificabilità prevista dall’articolo 55 del Codice della Navigazione e dunque sono di fatto abusivi.

 

I contenziosi tra gli Armellini e il Comune di Roma si protraggono da 50 anni e hanno arricchito le tasche di una delle più potenti famiglie di ‘palazzinari’ della Capitale, risultata, nell’affitto per emergenza abitativa di queste fatiscenti ‘case di sabbia’, sempre vincente fino addirittura allo sfregio del pignoramento a suo favore a danno delle casse del Comune di Roma.

 

Infatti con Deliberazione n. 15 dell’Assemblea Capitolina in data 17 gennaio 2023 è stata riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio a sanatoria del pagamento senza mandato di €18.412.024,48 eseguito dalla Tesoreria Comunale a favore della Moreno Estate srl (società della galassia Armellini) a seguito di sentenza del Tribunale di Roma Sez. VI Civile n. 17487 del 14 settembre 2017, e successivo atto di pignoramento presso terzi n. 2018-021241 (Procedimento Esecutivo R.G.E. n. 6171/2018), “per il risarcimento del danno causato dal mancato rilascio, dall’1 gennaio 2013 al 14 settembre 2017, degli immobili di Ostia Lido, Lotti B/D/F/G/H/N/P per complessive n. 1.041 unità abitative e relative pertinenze, oltre n. 15 locali ad uso diverso, il cui contratto di locazione è stato disdetto”.

 

Tutto concluso, tutto chiarito? No, la brutta storia degli Armellini a Nuova Ostia va avanti ma, per capirla, occorre fissare alcuni passaggi.

 

LA STORIA DEL DEBITO

Nel 2001 il Comune di Roma ha stipulato un contratto per la locazione degli immobili Armellini (Lotti B/D/F/G/H/N/P, 1. 041 unità) più altri 15 locali ad uso diverso gestiti dalla Pelopia S.p.A. per conto della Goldstreak LTD, con decorrenza dal 1 gennaio 2001 e durata convenuta in anni 6+6, contratto nel quale è subentrata dal 1 gennaio 2002 la Eurolux Real Estate Company S.A. a seguito di atto di compravendita degli immobili dalla Goldstreak LTD. Infine gli immobili sono divenuti proprietà della Moreno Estate S.à.r.l. (trasformata nel 2014 in srl). Passaggi che comunque hanno conservato il tutto in mano agli Armellini.

 

Si arriva così, dopo diversi contenziosi, al 28 giugno 2012, quando il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma dispone il rilascio degli immobili in questione alla data del 10 maggio 2013, a seguito di disdetta inviata il 17 ottobre 2011 dalla Moreno Estate S.à.r.l.

 

Nel frattempo, la Moreno Estate S.à.r.l. aveva comunicato la propria disponibilità alla stipula di un nuovo contratto di locazione al canone annuo di € 12.500.000 che invece il Comune riteneva da ridursi a €9.400.000 costringendo la Moreno Estate S.à.r.l. a formulare una nuova proposta di locazione al canone annuo di €11.500.000,00 oltre €300.000,00 annui per canone di manutenzione ordinaria degli immobili in questione.

Solo ad inizio 2014 interviene l’Ufficio Gestione Stime del Dipartimento Patrimonio che stima congruo un canone locativo di €6.698.000, poco più della metà di quello inizialmente proposto dalla Moreno Estate srl, che rinnova la disponibilità pur non condividendo tale stima.

 

Passano gli anni e nel 2017 arriva, munita di formula esecutiva, la suddetta condanna per Roma Capitale al risarcimento del danno per mancato rilascio degli immobili quantificato per il periodo 1 gennaio 2013 – 14 settembre 2017 in € 18.332.903,46 oltre interessi legali dalla data di pubblicazione della sentenza a quella di effettivo pagamento.

Con delibera 234 del 14 dicembre 2018 la Giunta Capitolina delibera infine di effettuare il prelevamento dal fondo di riserva ordinario di €18.412.024,48, sbloccato poi solo nel 2023.

 

IL PROBLEMA

Ad oggi gli edifici sono ancora occupati, il nuovo contratto non c’è e gli immobili sono sempre più pericolanti e fatiscenti per assenza dei necessari interventi di ristrutturazione (che la Moreno Estate srl dice di non poter fare fino a quando gli immobili sono occupati). In sostanza si rischia un nuovo pignoramento di importo maggiore rispetto al precedente essendo trascorsi 7 anni dalla prima condanna che valutava un periodo di 4 anni.

 

I conti sono presto fatti. Dalla pagina del sito del Comune di Roma dedicata (e aggiornata al 9 gennaio 2024 (2)) risulta, nella tabella dei canoni relativi a immobili destinati a ERP (3), che il Comune di Roma (senza contratto) continua a pagare le “case di sabbia”, o di “ricotta” che dir di voglia, degli Armellini sotto forma di indennità di occupazione per €3.729.963,91 ad uso abitativo e per €423.670,73 ad uso diverso, pari a €4.153.634.64 all’anno, dunque da settembre 2017 a settembre 2024, il Comune deve agli Armellini ben €29.075.442,48.

 

IL PARADOSSO

A seguito dell’ultimo avviso pubblico finalizzato all’acquisto dal libero mercato di unità immobiliari da destinare ad alloggi per le “case popolari” da parte di Roma Capitale, si è presentata come operatore proprio la Moreno Estate srl proponendo le stesse ‘case di sabbia’ di Nuova Ostia. Peccato che sia stata esclusa dal Dipartimento Patrimonio per non aver presentato la documentazione richiesta. Assurdo che dopo oltre 50 anni di affitto passivo il Comune di Roma non conosca la documentazione relativa agli immobili Armellini, mentre invece ritenga conforme la documentazione pervenuta da parte dei restanti operatori. In questo modo, l’indennità di occupazione continua.

 

Avremo modo nelle prossime settimane di approfondire altri aspetti di questa vergognosa vicenda che affonda le radici nella più grave lottizzazione urbanistica abusiva mai avvenuta all’interno del Comune di Roma.

 

(1) https://www.labur.eu/public/blog/category/ostia-ponente/

 

(2) https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF46890&stem=conoscere_il_patrimonio

(3)

https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/Canoni_relativi_a_immobili_destinati_allERP_3.ods

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MUNICIPIO ROMA X: LA COLONNA FANTASMA DEL PRESIDENTE FALCONI

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240912_132720_0000Mentre nel Municipio X si assiste al disastro ambientale della scomparsa delle pinete e Risorse per Roma SpA (il braccio politico della progettazione capitolina) imperversa sul Litorale sostenendo imbarazzanti progetti (dal ‘Parco del Mare’ alla lottizzazione Armellini); mentre la Commissione della Riserva Naturale Statale “Litorale Romano” è un fantasma lottizzato e oneroso e non decolla neppure la Commissione delle Secche di Tor Paterno;

mentre il Comune di Roma propone addirittura per il Litorale una ‘Strategia di adattamento climatico” (sic!), assistiamo alla vacanza sine die del Presidente del Municipio X, Mario FALCONI, in tutte altre faccende affaccendato che lascia il territorio apparentemente senza un chiaro indirizzo politico amministrativo.

Ad interessarsi degli indirizzi politici amministrativi del territorio non è infatti la Giunta – ad oggi rivelatasi inutile quando non dannosa, visti i ‘risultati’ negativi inanellati ad esempio dal Vice Presidente del Municipio X e Assessore all’Ambiente, Valentina PRODON – bensì una schiera di personaggi opachi che lavorano nell’ombra e che non hanno alcun titolo per presenziare all’interno della Pubblica Amministrazione.

Il problema è particolarmente grave. LabUr lo ha denunciato un anno fa (1): l’ignoto Andrea MORELLI, braccio destro del Presidente del Municipio X, Mario FALCONI che si è tenuto la delega all’Urbanistica, ha deciso ad esempio, senza avere alcun titolo o incarico, le sorti dell’immobile di via Calenzana ad Ostia, oggi ancora abbandonato e già prima mercato rionale “San Fiorenzo”, poi centro occupato “SpazioKamino”. Dopo nostra segnalazione, la posizione di Andrea MORELLI è stata regolarizzata con la nomina ad assessore alla Scuola e alle Politiche Giovanili da parte del Presidente, nel silenzio di tutti. Ma Morelli non era l’unico ‘fantasma del castello del re’. C’è, sin dall’insediamento, anche la castellana Alessandra COLONNESE da ieri al centro di un gossip pruriginoso fotocopia del caso Sangiuliano – Boccia.

È assolutamente irrilevante se sia vero o meno che esista una ‘liason affettiva’ scaduta in scene trash in luogo pubblico e stigmatizzate dalle forze di polizia. Quello che è gravissimo è che nessuno si occupi di chiedere a che titolo questa Signora (perché non è nemmeno Dottoressa) sia, impunemente, l’ombra del Presidente all’interno del Municipio X e in tutti gli incontri.
Nessun imbarazzo per Mario FALCONI nemmeno al diniego dello Staff del Presidente della Repubblica di far entrare la Signora COLONNESE nella sede di Save the Children a Nuova Ostia per la visita di Sergio Mattarella.
Quello di cui siamo certi è che nel documento inviatoci dal Direttore del Municipio X, Marcello Visca, alla data del 21 ottobre 2022, nella dotazione organica del Municipio X non comparivano né il Signor Andrea MORELLI né la Signora Alessandra COLONNESE.

 

CHI È ALESSANDRA COLONNESE
Non è una sconosciuta nel mondo politico del Litorale romano. Sposata, è la sorella di Sabrina GIACOBBI, già titolare della sede PD di via Antonio Forni a Nuova Ostia (chiusa per morosità e coinvolta nell’assistenza legale agli Spada) e gestore dell’edicola a Nuova Ostia andata a fuoco, al centro di una vicenda di supposta morosità.
Alessandra COLONNESE, legata all’ex circolo PD davanti al Municipio X, chiuso anche lui per morosità, dichiarava il 23 luglio 2023 alla Festa de l’Unità di Roma – Ostia Lido di Roma, di avere progetti e interventi per la valorizzazione del Litorale in qualità di segretaria del circolo PD di Ostia (2): “Il circolo è un anello di congiunzione tra l’amministrazione ed il territorio, un contenitore di idee da cui l’amministrazione può attingere”.

Sembra che FALCONI abbia in effetti attinto molto e a breve attendiamo la regolarizzazione indotta con la nomina della COLONNESE a sua segretaria particolare, come per Andrea MORELLI.

Chiediamo dunque per l’ennesima volta al fine di evitare un altro caso Sangiuliano – Boccia, di sapere a che titolo questa Signora viva in Municipio, se la sua presenza sia a titolo oneroso o no, se ci sia stata violazione della privacy con il trattamento di dati sensibili, quali qualifiche abbia questa Signora.

 


 

(2) https://www.radioradicale.it/scheda/704507/festa-de-lunita-di-roma-ostia-lido-di-roma-progetti-e-interventi-per-la-valorizzazione?i=4611231

https://www.labur.eu/public/blog/2023/04/03/ostia-lignoto-andrea-morelli-si-okkupa-della-casa-della-cultura/

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DISASTRO AMBIENTALE A CASTELPORZIANO: IN 6 ANNI 525 ETTARI DI PINETA SCOMPARSI

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240828_152406_0000Il 4 luglio di 24 anni fa un incendio distrusse circa 300 ettari della pineta di Castelfusano. Dal 2018 al 2024, ben 525 ettari di pineta dentro la tenuta presidenziale di Castel Porziano sono stati disboscati per l’attacco del coleottero scolitide (Tomicus destruens) e della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis). Sono gli stessi agenti che negli ultimi 5 anni hanno distrutto più di 120 ettari della pineta di Castelfusano (più di quanto non abbia fatto l’incendio del 2000) e che continuano a distruggere per la totale assenza di trattamenti fitosanitari obbligatori per legge.

Se il parco di Castelfusano è un’area protetta e rappresenta la più vasta area di verde pubblico di Roma con i suoi 916 ettari, Castel Porziano dovrebbe avere ancora più protezione essendo dotazione del Presidente della Repubblica, tanto da esser stata recentemente addirittura “premiata” come esempio di tutela (certificazione PEFC 2021) (1). Ricordiamo che più della metà della Tenuta di Castel Porziano (5.982 ettari) è ricoperta da pinete che spaziano da aree produttive a quelle monumentali.

Dopo gli incendi, abbiamo assistito dal 2015 all’abbattimento incessante di pini “deperienti, schiantati o morti in piedi” senza mai aver visto non solo la cura ma nemmeno una reale ripiantumazione delle alberature.

Non crediamo che gli agronomi del Comune di Roma ne sappiano meno di quelli che operano in totale autonomia dentro Castel Porziano a spese del Segretariato della Presidenza della Repubblica. Per cui non si comprendono alcune cose.

Il “Regolamento Capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale”, approvato il 22 marzo 2021 con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.17, afferma inequivocabilmente che i pini, giganti del paesaggio romano, sono stati ritenuti oggetto di tutela, anche ai fini del loro ripristino, “in quanto caratteristici di determinati periodi storici” e soprattutto “specie identitaria del paesaggio romano”. Si fa riferimento in particolare al pino domestico (Pinus Pinea) e non al pino marittimo (Pinus Sylvestris) o tantomeno dell’inesistente a Roma pino d’Aleppo (Pinus Halepensis).

La scheda del pino domestico, all’interno del Regolamento, è esaustiva. La riportiamo integralmente per azzerare le sterili polemiche di sedicenti agronomi che, contestandone l’autoctonia, stanno autorizzando la mattanza di questi alberi.

PINUS PINEA

Si adatta a vari terreni esclusi quelli troppo umidi o con ristagni idrici; resiste a dosi elevate di calcare soltanto su sabbia. Specie naturalizzata eliofila, termofila e xerofila. Predilige le stazioni litoranee, penetra poco nell’entroterra. Forma boschi puri nell’orizzonte delle sclerofille. Efficiente nella cattura delle polveri. Pur non essendo autoctona, a Roma cresce molto bene. Produce terpeni [i.e., biomolecole] che possono favorire la produzione di ozono.

Ed ora, l’assurdo. Grazie ai progetti di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana finanziati dal PNRR, il Comune di Roma e la Città Metropolitana di Roma stanno completando la definizione de “la messa a dimora di circa 1 milione tra alberi e arbusti” su (per ora) 67 nuove aree boschive (circa 40 milioni di euro). Di mezzo, il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) per la valorizzazione dell’attività vivaistica forestale urbana e periurbana, che si impegnerà ad individuare “le specie arboree più adatte a sostenere le temperature più alte che ormai martorizzano la città”.

Tra queste specie arboree, scompare il pino domestico, lasciando sguarnite le pinete di Castelfusano e Castel Porziano, in totale dispregio del valore storico, monumentale e urbanistico regolamentato dallo stesso Comune di Roma.

Perché tutto questo? Lo abbiamo descritto in più articoli, in tempi non sospetti. Esiste un mercato nero di matrice criminale legato all’utilizzo delle biomasse derivante dal materiale legnoso per scopi energetici e che sta sfruttando l’incapacità amministrativa del Comune di Roma nel rispondere all’attacco degli agenti che stanno decimando i milioni di pini presenti in città, dal mare ai laghi. Complice la Città Metropolitana di Roma, il cui presidente è sempre Roberto GUALTIERI, quello del termovalorizzatore.

Come la trasformazione edilizia modifica una città, così accade con il verde: la ‘scienza’, i ‘dottori’, invece di fare prevenzione e di curare, si piegano alla domanda di mercato ed ‘espiantano’.

È evidente leggendo alcune ‘perle’ come queste:

“Il taglio fitosanitario di centinaia di ettari di pineta secolare seppur può sembrare una violazione dell’integrità ecosistemica del sito è in realtà un’azione che non solo eliminerà un soprassuolo morente, ma che genererà molti effetti positivi.

Liberando il terreno dalla copertura arborea dei pini domestici (i quali, va ricordato, sono stati piantati artificialmente) la rinnovazione sottostante già insediata di specie autoctone sarà libera di crescere. Nel giro di 10 anni le giovani piantine daranno vita ad un nuovo bosco più resiliente alle avversità, misto, più biodiverso, coevoluto con il clima della zona e che, per concludere, potrà ospitare molte più specie di insetti (latifoglie con fiori e frutti) e di uccelli.

Il decadimento della pineta (bosco non autoctono, monospecifico, suscettibile agli incendi e alle infestazioni di insetti xilofagi e poco biodiverso) aspettava solo il momento giusto per accadere e per l’ambiente è una buona notizia. Quello che non è da fare ora è costringere l’evoluzione naturale contro corrente cercando di ripiantumare pini arrecando ulteriore danno al suolo che, al contrario va preservato nel miglior modo possibile. Se la natura ha deciso che quel tipo di bosco non può più sopravvivere un motivo c’è e non è la negligenza odierna, ma quella passata quando il bosco è stato piantato”

Di fronte a tale criminale ‘pensiero scientifico’, alleghiamo i seguenti dati che provano come sia in corso sul litorale romano il più grave disastro ambientale degli ultimi due secoli che ha come unico scopo quello di trarre profitto dall’infestazione degli insetti, colpevolmente lasciata incontrollata, per recuperare il materiale legnoso per inserirlo nel business opaco delle biomasse.

Il solito metodo urbanistico: mandare in degrado per poter accedere a fondi pubblici ingrassando i privati.

 

 

Tenuta di Castel Porziano

Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Servizio amministrazione

Taglio alberi e vendita materiale legnoso mediante asta pubblica

ANNO

2018      2

2020      3

2022      4

2024      5

 

N.B. – Le valutazioni dendrometriche sono state eseguite dal Centro di Ricerca ‘Foreste e Legno’ del CREA (La sede di Trento eredita il patrimonio e la tradizione scientifica dell’Unità di Ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale (CRA-MPF), già Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e per l’Alpicoltura (ISAFA) formalmente istituito nel 1967 ed inaugurato nel 1969.

Sede distaccata di Roma, oggi azienda sperimentale (Azienda Ovile, via Valle della Quistione, 27 – 00166 Roma) il cui responsabile è Alessandro ALIVERNINI (alessandro.alivernini@crea.gov.it). Tra le attività di ricerca, spicca il ‘Monitoraggio degli ecosistemi forestali’ e il laboratorio di Biometeorologia dedicato allo studio dei flussi di gas serra e composti organici (le ricerche vengono svolte principalmente all’interno dell’Azienda Ovile e all’interno della tenuta Presidenziale di Castelporziano).

 

 

2018

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO IN PIEDI DERIVANTE DAL TAGLIO COLTURALE DI DIRADAMENTO SU SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (Pinus Pinea) NELLA TENUTA DI CASTELPORZIANO.

Avviso asta pubblica: 02/03/2018; Scadenza Manifestazione d’Interesse 09/07/2018

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/4/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 51314 del 13/06/2018)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso in piedi derivante dal taglio colturale di diradamento su soprassuoli di pino domestico (Pinus Pinea) nella Tenuta di Castelporziano, nonché esemplari deperienti, schiantati o morti in piedi (colpiti dall’attacco del coleottero scolitide Tomicus destruens), presenti nei lotti boschivi siti nelle località “Malafede”, “Casaletto”, “Capocotta” e “Dogana”. L’area interessata è di 157,46 ha.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 1,00/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2020

AVVISO DI ASTA PUBBLICA del 26 giugno 2020 scadenza ore 12:00 del 29/07/2020

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO COLTURALE DI DIRADAMENTO SU SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (Pinus pinea) NELLA TENUTA DI CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 26/06/2020; Scadenza Manifestazione d’Interesse 29/07/2020

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/15/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 56700 del 25/06/2020)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso in piedi derivante dal taglio colturale di diradamento su soprassuoli di pino domestico (Pinus Pinea) nella Tenuta di Castelporziano, nonché esemplari deperienti, schiantati o morti in piedi (colpiti dall’attacco del coleottero scolitide Tomicus destruens), presenti nei lotti boschivi siti nelle località “Capocotta” e “Dogana’. Tutte le aree interessate dagli interventi ricadono all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT6030084, individuata ai sensi della Direttiva 2009/147/CE. L’area interessata è di 42 ha.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname (compreso quelle eventualmente colpite da attacchi del coleottero scolitide) sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in (al netto dell’iva di legge)

a) legna ritraibile: € 1,00 (euro uno/00) a quintale

b) legname da opera ritraibile: € 5,00 (euro cinque/00) a quintale

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2022

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO FITOSANITARIO DI SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (PINUS PINEA) COLPITI DA TOUMEYELLA PARVICORNIS E TOMICUS DESTRUENS RADICATI NELLA TENUTA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 16/11/2022; Scadenza Manifestazione d’Interesse 13/12/2022

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/31/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 108430 del 11/11/2022)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso derivante dal taglio taglio fitosanitario di esemplari di pino domestico (Pinus pinea) esistenti all’interno della Tenuta di Castelporziano colpiti dagli agenti Toumeyella parvicornis e Tomicus destruens. Il taglio riguarda piante morte o deperienti (ovvero con chioma vitale residua stimata visivamente pari o inferiore al 20%) distribuite su una superficie di 154,8 ha. La superficie di taglio ricade interamente all’interno della Zona di Protezione Speciale IT6030084 denominata “Castel Porziano (Tenuta Presidenziale)” e per ha 24 nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT6030028 denominata “Castel Porziano (querceti igrofili)”.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 0,80/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2024

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO FITOSANITARIO DI SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (PINUS PINEA) COLPITI DA TOUMEYELLA PARVICORNIS E TOMICUS DESTRUENS RADICATI NELLA TENUTA PRESIDENZIALE DI

CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 15/12/2023; Scadenza Manifestazione d’Interesse 19/01/2024

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/36/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 118010 del 12/12/2023)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso derivante dal taglio taglio fitosanitario di esemplari di pino domestico (Pinus pinea) esistenti all’interno della Tenuta di Castelporziano colpiti dagli agenti Toumeyella parvicornis e Tomicus destruens. Il taglio riguarda piante morte o deperienti (ovvero con chioma vitale residua stimata visivamente pari o inferiore al 20%) distribuite su una superficie di 170,54 ha (50,28 ha in località “Dogana” 120,26 ha in località “Capocotta”).

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 1,00/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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https://www.pefc.it/news/la-tenuta-presidenziale-di-castelporziano-e-certificata-pefc-ne-parlano-i-media

 

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BARBARA MEZZAROMA INTERFERISCE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI ROMA

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240808_134236_0000Il 31 luglio 2024 è andato in onda il secondo e ultimo appuntamento del processo di partecipazione relativo all’ATO I-12 targato IBIS di Mezzaroma – Papagni – Petrini (LINK). È seguito un altro evento, a parole “aperto alla cittadinanza”, il giorno seguente, presso la Casa del Mare ad Ostia di fronte al Borghetto dei Pescatori, in cui è stato ripresentato il Progetto ATO I-12 con finalità che abbiamo definito nei giorni scorsi poco chiare. E avevamo ragione.

Abbiamo infatti scoperto che il 1° agosto è stata organizzata “una sessione speciale aperta alla cittadinanza per visionare e fornire feedback su alcune idee preliminari di progetto per l’utilizzo di un nuovo spazio pubblico a Ostia” (155 appartamenti) che “mira a migliorare la comunità di Ostia” con prototipi e workshop da testare, offrendo l’opportunità di partecipare attivamente e fornire feedback diretto sui nostri progetti”, con tanto di “rinfresco”. L’evento è stato dichiarato “aperto a tutta la cittadinanza. Tuttavia, abbiamo il piacere di invitare direttamente una selezione di persone che hanno già contribuito alla fase di ricerca iniziale”.

L’evento è stato organizzato da Amor Mundi Ostia, un account su Instagram che si definisce “nuovo spazio pubblico ad Ostia”, “un’impresa comunitaria”, “un luogo in cui ritrovarsi”. Si tratta in realtà di un account aperto a Giugno 2024 in cui ci si vanta retoricamente di aver “esplorato” Ostia incontrando diverse realtà associative, negozianti, cittadini, animali vari comprese tartarughe. Ringraziamenti per l’ “ispirazione” che hanno fornito 4 giorni di “esplorazione” in compagnia di una nota vecchietta del Borghetto dei Pescatori e del responsabile della LIPU. 4 giorni per definire le esigenze della Comunità e proporre un’ “opera urbana”. “Altri incontri non sono previsti” riferisce un anonimo ragazzo al cellulare.

Farebbe già ridere così, sotto il profilo scientifico, se non avessimo scoperto, senza alcuna sorpresa, che l’account Amor Mundi Ostia risponde al sito amormundi.mareurbis.it di proprietà di Barbara Mezzaroma creato l’11/07/2022, rimasto inattivo fino a giugno scorso.

Chiediamo ai responsabili del processo di partecipazione, gli architetti di RxR, Claudia Sabina Giordano e Mariangela Meola (che si è cancellata dall’ordine per dedicarsi alla pittura e che ha esposto le sue opere al Porto Turistico di Ostia), se questo comportamento fa parte della “realtà di visioni” accettabile eticamente dal Comune di Roma di un’imprenditrice che organizza un percorso di “cooprogettazione” parallelamente al processo di partecipazione indetto dal Comune. È accettabile che un’imprenditrice crei un contenitore marketing per fare lobbismo nel mese di giugno, raggruppando un numero limitato e scelto di truppe cammellate, per dirci che fa cultura e partecipazione in forma privata, riservata e camuffata, proprio il giorno dopo l’appuntamento istituzionale? È accettabile che 155 appartamenti, che “riempiono un vuoto urbano” (alias la natura è un vuoto da “sottrarre alla criminalità”) diventino magicamente “intensità morali” per gli acquirenti e il proprio “cerchio magico?

Come avevamo anticipato alla Meola, siamo nuovamente in presenza di palazzinari che tirano su comitati e associazioni per interferire con i processi di partecipazione per ottenere consenso attraverso finte indagini esplorative che servono solo a chiedere “A Fra’ che te serve” per abbassare i conflitti sui loro progetti speculativi.

E magari si danno arie di essere diversi dai suoi spregiudicati colleghi palazzinari, solo perché citano Hannah Arendt.

(di paula Filipe de Jesus)

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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’ATO I-12 BORGO DEI PESCATORI TARGATO MEZZAROMA

mezzaroma-barbara-labur-Il 31 luglio 2024 è andato in onda il secondo e ultimo appuntamento del processo di partecipazione relativo all’ATO I-12 targato IBIS (Barbara Mezzaroma). È seguito un altro evento, a parole “aperto alla cittadinanza”, il giorno seguente presso la Casa del Mare ad Ostia di fronte al Borghetto dei Pescatori in cui è stato ripresentato il Progetto ATO I-12 con finalità poco chiare. 

Il contributo urbanistico di LabUr – Laboratorio Urbanistico (che ha già trattato in passato l’argomentopassa necessariamente dall’analisi di chi sia il proponente, i fatti di cronaca nera e amministrativi e tutte le incongruenze da noi rilevate affinché siano di aiuto a tutti. A nostro giudizio si tratta dell’ennesimo opaco e triste episodio urbanistico che coinvolge il territorio del Municipio X. 

(di Paula Filipe de Jesus)

INDICE

  1. PREMESSA
  2. SOCIETÀ PROPONENTE
  3. CONFERENZA DEI SERVIZI
  4. I FATTI CRIMINALI
  5. CONCLUSIONI
  6. CRONOLOGIA

 

PREMESSA

La Conferenza dei Servizi relativa all’ATO I-12 è durata 16 anni (2007-2013), guidata da imprenditori locali (le famiglie balneari PETRINI e PAPAGNI, che dobbiamo ritenere appartenere alle “persone che sono nel bianco ad Ostia. Non solo si sono fatte vive, non solo le ho riscoperte, non solo hanno detto quel come, quel quando… quando era cominciato, come era incominciato, perché lo Stato non c’era stato”, si riferisce ai fatti di mafia ad Ostia n.d.r.  – così Barbara Mezzaroma intervistata a Piazza Pulita su La7) e il gruppo MEZZAROMA (le sorelle Barbara e Alessandra). Durante la fase amministrativa, in estrema sintesi (il dettaglio è riportato nell’ultimo paragrafo) sono accaduti questi fatti:

14 ottobre 2021, riapertura della Conferenza dei Servizi iniziata nel 2007

21 ottobre 2021, elezione del Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI

27 gennaio 2022, arresto di Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANCTIS per tentata estorsione a Barbara MEZZAROMA aggravata dal metodo mafioso.

21 marzo e 4 novembre 2022 (articolo de L’Espresso, articolo sul quotidiano Domani e il servizio di Piazza Pulita): Barbara MEZZAROMA, parlando dell’episodio criminale, affermerà che il progetto è in essere e che esistono problemi con il ‘vicinato’. Non ha mai specificato quali, perché l’unico vicinato è proprio quello coinvolto nel groviglio urbanistico che riguarda il Polo Natatorio, il Borghetto dei Pescatori (B-43) e proprio Mezzaroma e dove sparisce persino una strada.

30 novembre 2023, chiusura positiva della Conferenza dei Servizi.

SOCIETÀ PROPONENTE

La società proponente (che risulta ancora ad oggi, 31 luglio 2023, ‘inattiva’ e con ‘zero dipendenti’) è la:

I.B.I.S. – SOCIETA’ A RESPONSABILITÀ LIMITATA con sede legale in ROMA (RM) PIAZZA GIULIANO DELLA ROVERE 4 CAP 00122 presso lo STUDIO della DOTT.SSA ILARIA INVITTI (Partita IVA 04299291007, atto di costituzione 27/11/1941). 

Qui la prima particolarità. Si tratta di una società cooperativa edilizia costituitasi il 27/11/1941 trasformata in S.r.l. il 14/10/2022. Nella lunga storia di società inattiva, riteniamo di segnalare che, con D.D. N. 54/SCG/2020 del 24/11/2020, il Ministero dello Sviluppo Economico proroga la gestione commissariale della “I.B.I.S. SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA” fino AL 15/01/2021, confermando l’Avv. LEONE Giuseppe quale Commissario Governativo della Cooperativa. Leone è stato nominato più volte in questo incarico nel corso degli anni a partire dal 21/8/2015. Dopo di che nel consiglio di amministrazione, a 02/2019, risultano le sorelle Mezzaroma e Annarumma Francesco. Quest’ultimo presente, anche prima di luglio 2019 (nominato consigliere ad aprile 2010, iscritto all’ordine degli avvocati di Nola, opera su Roma nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina 26, stesso stabile del famoso avvocato e politico Giulia Buongiorno), insieme a CAUCCI Massimo e LEGGERI Antonino in particolare, ma non solo. La famiglia PETRINI compare fino al 2014 per ricomparire poi nel 2022.

soci ibisMEZZAROMA Barbara, rappresentante della IBIS S.r.l., è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. La composizione societaria e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali al 10/01/2023 è riportata qui di lato.

Tenuto conto che risulta la “Pontina S.r.l. 2000” (che secondo quanto riferisce Il Sole 24Ore è una “società riconducibile al gruppo IMPREME Spa della famiglia Mezzaroma finita nello scandalo ‘MPS e quella plusvalenza da 25 MLN per il brand del Siena Calcio’”), deve considerarsi appartenere alla famiglia Mezzaroma anche il Colonnello dei Carabinieri Alessandro CHERCHI, operante presso la Direzione Investigativa Antimafia, sposato con Barbara MEZZAROMA il 14/02/2022. Non sappiamo se sia ancora in servizio, certo che sotto il profilo dell’opportunità troviamo la cosa opinabile. Sottolineiamo però che l’articolo 894, n. 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell’ordinamento militare) sancisce che la professione di militare è incompatibile con la carica di amministratore, consigliere, sindaco o altra consimile, retribuita o meno, in società costituite a scopo di lucro. Per altro, anche l’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001 (norma sulle incompatibilità ed incarichi extraistituzionali dei dipendenti pubblici in generale) stabilisce che l’impiegato pubblico non può, tra le altre, accettare cariche in società costituite a fini di lucro. In base a queste norme, quindi, essere semplicemente socio di una S.r.l., che ha ovviamente scopi di lucro, non è di per sé incompatibile con la professione di militare. Vi sarebbe assoluta incompatibilità (e l’attività non potrebbe nemmeno essere autorizzabile dalla gerarchia) se il socio di una società avente scopo di lucro svolgesse anche attività di gestione (remunerata o meno) all’interno della società.

Ma andiamo oltre. Nell’elenco al 31/7/2023 compaiono la nota famiglia dei concessionari balneari PETRINI (Franco e Paolo) che, come anticipato, sono stati consiglieri fino a luglio del 2014 e poi rientrati proprio nel 2022. 

Compare però anche Renato PAPAGNI, fratello di Paolo Riccardo PAPAGNI (ex propietario del lido balneare “Tibidabo” e manager di diverse squadre di calcio come “Ostia Mare” e “Pescatori”, coinvolte proprio nel progetto ATO I-12).
Paolo Papagni viene arrestato assieme a Roberto DE SANTIS (detto Er Nasca) il 27 gennaio 2022 per il reato di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di Barbara MEZZAROMA. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). I due sono stati condannati in primo grado a maggio 2023.

CONFERENZA DEI SERVIZI

Durata ben 16 anni, ancora con molti dubbi circa l’approvazione degli elaborati presentati dalla proponente, si è ‘sbloccata’ (con pareri più volte contraddittori rispetto a quelli in precedenza emessi) dopo i fatti criminali di seguito narrati.
La prima Conferenza dei Servizi è stata convocata in data 12/09/2007 e si è conclusa l’8/01/2008 in prossimità dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009, risultando inserita nella progettualità e sistemazione dell’area prevista per l’erigendo Polo Natatorio, oggetto di molte irregolarità amministrative sanate ‘ora per allora’, dove il progettista era proprio l’Ing. Renato PAPAGNI.
Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica-Direzione Trasformazione Urbana, ha ritenuto però necessario convocare, per il giorno 22/09/2015, una nuova Conferenza dei Servizi avente il medesimo oggetto della precedente essendo stati introdotti dalla proponente nuovi elaborati relativi alla Valutazione Ambientale Strategica in ambito Regione Lazio.
In tale fase è risultato che l’intervento ricadeva in zona soggetta ad un Rischio Potenziale classificata a “Rischio R4/fascia A” ai sensi dell’art. 31 del PAI. Pertanto la proponente in data 1/02/2018 ha richiesto la sospensione della Conferenza dei Servizi così come avvenuto in data 28/03/2018.

La Conferenza è stata riaperta solo tre anni dopo, in data 14/10/2021, con nota prot. QI/175169/2021.

Infine, con Determinazione Dirigenziale QI/2144/2023 del 30/11/2023 si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi approvando gli elaborati progettuali alcuni di dubbia validità come, ad esempio: 

  • Elaborato “E” studio del traffico, basato su rilevazioni del 2015 e senza alcun aggiornamento delle problematiche introdotte, ad esempio, dalla pista ciclabile sul lungomare ritenuta irregolare da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporto, con conseguenze anche sul piano parcheggi, su cui ha mediato proprio Renato Papagni in Municipio X.
  • Studi di invarianza idraulica, che hanno la necessità di ottemperare a quanto previsto dall’Ordine di Servizio del DPAU n. 36/2014 (“Azioni volte ad un migliore utilizzo e risparmio delle risorse idriche nonché accorgimenti e dispositivi da realizzare per il recupero delle acque meteoriche”) sostituendolo con interpretazioni discrezionali di terze parti, tutti argomenti essenziali per la VAS con prescrizioni passata in Regione Lazio.

I FATTI CRIMINALI

Secondo quanto hanno riportato i media, dopo il 21/10/2021, cioè dopo una settimana dalla riapertura della Conferenza dei Servizi, eletto Sindaco di Roma Roberto GUALTIERI, Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto del’IBIS, dunque persona conosciuta) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA (che in un lapsus nell’intervista su La7 usa inspiegabilmente il plurale) con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene a fine 2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si doveva realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi. A De Sanctis interessa gestire il movimento terra e i parcheggi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA. Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui (sic!), che è lui a controllare gli appalti di Ostia. Dalle carte processuali, emerge anche una scena esilarante in cui “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI tenutosi ad Ostia nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“. Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021 in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff del candidato a Sindaco con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente anche Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina. L’estorsione non verrà ‘imbeccata’, per cui rimarrà ‘tentata’. 

Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANTIS vengono arrestati il 27 gennaio 2022 per il reato appunto di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). Condannati a 5 anni a maggio 2023.

CONCLUSIONI

Il Sindaco Roberto GUALTIERI, in data 8 novembre 2022, ad un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, ha presentato il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

Siamo certi che il presente contributo, che a seguire mette TUTTI I FATTI in modo cronologico, aiuti il Sindaco e tutti a comprendere come la questione degli appalti e della realizzazione delle opere a Roma e ad Ostia in particolare, sia cosa ben più complessa che un semplice schieramento tra buoni e cattivi. Al di là della questione giudiziaria che avrà il suo lungo corso, sono 15 anni che Ostia attende opere di pubblico interesse che non possono essere per l’ennesima volta sacrificate agli interessi privati o privatistici. Il progetto infatti ha forti implicazioni anche sul Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA).
Sul progetto Mezzaroma occorre che l’Amministrazione dia la massima trasparenza amministrativa, cosa che evidentemente ad oggi non c’è stata. Perché, come dice Barbara MEZZAROMA, non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Nell’interesse collettivo, aggiungiamo noi. Senza però raccontare, come è avvenuto tutto il 2022 sulla stampa, che a marzo di quell’anno il progetto IBIS (su cui è stata chiamata a partecipare la cittadinanza il 31/07/2024, cosa che non si dovrebbe fare mai), fosse in procinto di essere cantierizzato visto che la conclusione della Conferenza dei Servizi è arrivata un anno dopo. E fingendo, per di più, che il problema della relazione trasportistica del 2015 o la questione della particella 62 Foglio 1102 (*) su cui ci sono pendenze legali, non siano rilevanti o che le difficoltà finanziarie di Barbara Mezzaroma non esistano. Il rischio, cronico in questo Municipio, è di trovarci solo appartamenti e zero servizi con abbassamento ulteriore di standard urbanistici. Fare un processo di partecipazione per presentare l’edificazione di 155 appartamenti più un centro commerciale e spacciarlo per riqualificazione del Lungomare di Ostia, dove si “riempiono vuoti urbani per sottrarli alla criminalità”, come ha detto  MEZZAROMA Barbara e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio VELOCCIA, è davvero deplorevole. 

N.B.

Ricordiamo che “il Piano di Lottizzazione convenzionata è uno strumento urbanistico di iniziativa prevalentemente privata che ha per ambito una porzione del territorio comunale destinata all’edificazione; è necessario per legge ogni qualvolta, indipendentemente dalle prescrizioni del piano con finalità programmatiche, si intenda realizzare un intervento edilizio che comporti nuove opere di urbanizzazione o aggravi la situazione di quelle esistenti; costituisce specificazione delle scelte operate dallo strumento urbanistico programmatico. Il piano di lottizzazione è accompagnato da una convenzione mediante la quale il lottizzante si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione indotte dall’intervento e a cedere le relative aree, nonché a corrispondere pro quota gli oneri inerenti. Una volta ottenuto il nulla osta alla lottizzazione, l’edificazione successiva deve essere preventivamente assentita con concessione edilizia”.

Buona lettura!

CRONOLOGIA

01/02/2018 L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale aveva fornito parere negativo già con nota Prot. 4216 del 2/10/2015 e confermata con nota Prot. QI 73624 del 26/04/2017) perché l’intervento ricadeva per buona parte in zona soggetta ad un rischio R4/fascia A del PAI. A seguito della rivisitazione del Piano Stralcio IBIS chiede la sospensione della CDS per poter rispondere alle osservazioni avanzate dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. 

2019 IBIS insieme alla “BARBARA MEZZAROMA & SISTERS SRL” conferiscono un incarico alla “Open Door Architetti” per una consulenza circa le procedure urbanistiche per la progettazione delle opere pubbliche. Erano gli anni bui del Gruppo Mezzaroma, sprofondato in forti difficoltà finanziarie nel 2010. Solo ImpreMe Spa, corazzata del gruppo, era in rosso di 14MLN di euro nel bilancio 2012 e ben 20MLN nel 2013. Il gruppo cerca di recuperare nel 2014 affidando pieni poteri a Barbara MEZZAROMA. Una crisi lunga che ha visto la svolta nel 2017 quando il fondo statunitense VARDE si è dichiarato pronto a rilevare le esposizioni di Monte Paschi di Siena (per un importo di 221MLN) e di Unicredit (per un valore di 142,3MLN) nei confronti del Gruppo MEZZAROMA, che al tempo aveva un patrimonio di 542MLN e debiti per 444,8MLN di euro.

5/2021 Nuovo PTPR TAV. A: le aree Z2 e Z4 ricadono nel paesaggio naturale di continuità. Nonostante ciò, IBIS non ritiene di essere propositiva e rivedere il progetto. 

3/8/2021 

  • Ministero della Cultura conferma pareri precedenti (QI 142074), ma la CDS non è riaperta (!)
  • ACEA ATO2 conferma parere negativo (QI 142177), ma la CDS non è stata ancora riaperta (!)

5/8/2021 IBIS presenta nuovi elaborati (QI 143244)


29/08/21 Foto sul Lungomare di Ostia, in cui Roberto GUALTIERI viene immortalato, assieme al consigliere del PD Giovanni ZANNOLA, con il pregiudicato Roberto DE SANTIS. La foto viene pubblicata sui social del candidato Sindaco, ma nessuno dice nulla per mesi.

21/10/2021 Eletto Sindaco Roberto Gualtieri. Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto dell’IBIS) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene poco dopo il 21/10/2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si dovrebbe realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA che Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui, che è lui a controllare gli appalti di Ostia. “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“.
Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021, in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina.

26/10/2021 ASL Roma 2 dà parere favorevole (QI 181636)

11/2021 La ImpreME Spa, è ormai controllata dal fondo VARDE attraverso la catena Wert Bob Sarl – Mv srl. Chiude il bilancio 2020 con una perdita di quasi 29MLN di euro, il doppio della perdita dell’anno precedente, con un indebitamento finanziario di 204MLN. Nella primavera 2022, il fondo VARDE rivede gli accordi strutturali con il Gruppo MEZZAROMA per il business di sviluppo real estate.

2/11/2021 

  • Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano chiede documentazione integrativa (QI 185202)
  • Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo Area Tutela del Territorio chiede completamento elaborati e chiarimenti (QI 185045)

5/11/2021 Dip. Sport conferma parere favorevole (QI 187662)

8/11/2021 Areti Spa dà parere favorevole con condizioni (QI 188514)

11/11/2021 Dip. Scuola dà parere favorevole

16/11/2021 Sovrintendenza Capitolina comunica la non necessità di rilasciare parere (QI 193329)

12/01/2022 

  • ABDAC (Autorità di Bacino Distrettuale Apennino Centrale) chiede integrazione dello Studio Idraulico e Piano Sicurezza Allerta (QI 4195)
  • Dip. Tutela Ambientale Gestione Patrimonio Immobiliare, Processi e Convenzioni Dip. e parcheggi, parere Favorevole (QI 4279)
  • Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti: parere favorevole con condizioni (QI 4405)

21/01/2022 Min. Cultura – Soprintendenza: parere favorevole di massima con condizioni (QI 10268)

26/01/2022 ACEA ATO 2 parere di massima favorevole con richiesta di documentazione integrativa (QI 12632)

27/01/22 Arrestati Paolo Papagni (“imprenditore balneare e anche dirigente di alcune società di calcio dilettantistico a Ostia come “Ostiamare” e “Pescatori” su cui verte lo spostamento del campo di calcio del Borghetto dei Pescatori” da Il Messaggero) e Roberto De Santis (alias Er Nasca) per tentata estorsione nei confronti dell’imprenditrice Barbara MEZZAROMA con l’aggravante del metodo mafioso.

31/01/2022 Dip. IV Pianificazione e Sviluppo e Governo del Territorio: conferma parere già espresso (QI 15863)

7/2/2022 SIMU Serv. III Opere Idrauliche: parere favorevole con prescrizioni (QI 19872)

10/2/2022 SIMU Serv. II Nuove opere d’arte stradali: parere favorevole con indicazioni e prescrizioni (QI 22695)

21/3/2022

  • L’Espresso esce con la notizia: “La protagonista è un’imprenditrice di 49 anni che ha rifiutato di sottostare al ricatto mafioso: le veniva offerta protezione per un grande cantiere che sta per aprire a Ostia in cambio del pagamento di 500mila euro”. Si aggiunge che la sup. commerciale è di 15mila mq, parte commerciale di 3.500 mq e 3.000 mq a servizi con una parte turistico ricettiva. “Sto per realizzare 155 appartamenti e migliaia di m3 con destinazione commerciale e ricettiva per 100 MLN”. Papagni si attiva subito in favore del suo amico De Santis e fa in modo di parlare con Barbara Mezzaroma. Riesce a strapparle un appuntamento e i due si vedono in un bar all’Eur. L’imprenditore di Ostia chiede informazioni sul progetto, sulle autorizzazioni presentate al Comune, sul valore dell’appalto complessivo e sui prezzi di vendita degli immobili che sarebbero stati realizzati. Lui è un fiume in piena. È euforico per la grossa somma di denaro che si riverserà con questi lavori su Ostia. E a quel punto Papagni cala la maschera e le dice che per questo lavoro deve «assolutamente» incontrare «un soggetto» che lui descrive come «l’uomo degli equilibri di Ostia» e le rivela che si tratta di una persona legata alla criminalità locale.
    Papagni le dice che “non avrebbe subìto estorsioni o danneggiamenti. Facendo degli esempi concreti, le ha detto che “nasca” era in grado di risolverle eventuali problemi con i proprietari degli appezzamenti di terreno limitrofi”.

    N.B.
    Affari Italiani, 8/5/2023 Nella seconda metà del 2021 l’imprenditore e il boss avevano avvicinato Barbara Mezzaroma, che in quel periodo stava per avviare il cantiere per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi a Ostia. L’imprenditore e il boss che, secondo la condanna, erano in società, le hanno chiesto una somma di 500mila euro, da pagare in cinque rate in cambio di una certa “protezione”. Quel che offrivano in cambio i due era di poter eseguire il lavoro senza avere problemi né dagli altri clan malavitosi della zona né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X.
    Sempre 8/5/2023 Il Messaggero (a seguito della sentenza di condanna) scrive: “In quel periodo l’imprenditrice romana stava per avviare i lavori per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi, a Ostia. E cosa offrivano in cambio i due? Protezione. Garantivano dunque che non ci sarebbero stati problemi né con gli altri clan malavitosi della zona, né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X”. 

21/3/2022

Regione Lazio Politiche Abitative e Pianificazione scrive che “a seguito di riformulazione del PTPR esprime parere negativo con richiesta di “ridefinizione dello strumento attuativo proposto eliminando le previsioni edificatorie progettate nello Z2 e Z4 essendo paesaggio naturale di continuità approvato con DCR 5/2021)” (QI 45679)

7/7/2022 IBIS invia i nuovi elaborati (QI 116317)

11/7/2022 IBIS invia un nuovo Rapporto Preliminare per la verifica a VAS (QI 117963)

22/7/2022 Il Presidente del Municipio X, FALCONI Mariodenuncia, in consiglio municipale, la pressione dei “poteri forti” che hanno portato a restituire le deleghe sulle spiagge (OSTIA, TRA MAFIA E PALAZZI)

4/8/2022 IBIS trasmette lettera di incarico al nuovo progettista Arch. Roberto SANTORI (QI 133944)

11/08/2022 IBIS presenta nuovi elaborati progettuali integrativi e sostitutivi (QI 137167)

8/9/2022 CBLN (Consorzio di Bonifica Litorale Nord) chiede documentazione ed elaborati integrativi (QI 147879)

10/10/2022 

  • IBIS risponde al CBLN (QI 167705, QI 167834 e QI 167839).
  • Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento, con nuovi elaborati, delle valutazioni e prescrizioni rappresentate (QI 168157)

14/10/2022 IBIS Coop. Edilizia si trasforma in S.r.l., ma questo, stranamente, non inficia l’iter.

20/10/2022 Il Dip. Scuola esprime parere favorevole (QI 175402)

27/10/2022 ABDAC esprime parere di compatibilità con prescrizioni (QI 181974)

31/10/2022 

  • Dip. Coord. Svil. Infrastrutt. e Manutenzione Urbana – Dissesto idrogeologico scrive che “l’intervento ricade in un’area a rischio alluvioni con pericolosità bassa ma non nulla”. Fornisce prescrizioni per la mitigazione del rischio idraulico (QI 184415). 
  • Il Servizio Opere Idrauliche rinnova parere favorevole già espresso con Prot. QN/2022/23634 confermando prescrizioni e parere stradale espresso con Prot. QN/2022/24919

01/11/2022 Viene nominato nuovo Presidente di Federbalneari Roma, Massimo MUZZARELLI che prende il posto di Renato PAPAGNI.

4/11/2022

  1. Sul quotidiano Domani, a firma di Nello Trocchia: Er Nasca “voleva la gestione dei parcheggi, vigilanza e movimenti terra” e poi “Paolo Papagni…. Sapeva del mio progetto edilizio in corso ad Ostia” e sul progetto edilizio dice “Lo abbiamo proposto nel 2007… circa 15 anni fa, ma forse ci siamo”. Un progetto a impatto zero. Io non mi sento una palazzinara, alcuni colleghi a Roma hanno costruito pezzi della città di cui vergognarsi che attirano illegalità e crimine. Proviamo a lavorare diversamente. Per la cronaca: (20/05/2020 – Corsera – Con la sola autorizzazione a demolire una scala, avrebbe proceduto a far abbattere l’80 per cento di un palazzo dell’ex Residence Bravetta. E’ l’accusa contestata a Barbara Mezzaroma, 46 anni, figlia del patron Pietro, fondatore dell’impero Mezzaroma, che ora rischia un anno di reclusione dopo la richiesta di condanna avanzata dalla procura. I reati contestati all’amministratore delegato di «Impreme»: abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo il pm, lo scopo della demolizione sarebbe stato impedire l’occupazione abusiva del palazzo. I fatti risalgono al periodo tra il 2015 e il 2017. Il residence è stato realizzato dal gruppo Mezzaroma negli anni Settanta. Il Comune l’ha in seguito utilizzato per accogliere famiglie in emergenza abitativa. Nel 2007 il Campidoglio si è accordato con i costruttori per la riqualificazione dell’area. «Per la demolizione è stata fatta una Scia, poi recepita dal Comune nel permesso a costruire che non è in sanatoria. Quindi è tutto regolare». dice l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, difensore di Barbara Mezzaroma. La sentenza è prevista per il 27 maggio 2022).
  2. Piazza Pulita (La7): Mezzaroma intervistata da Formigli parla di “recuperare il Litorale” che incontra Paolo Papagni e Er Nasca pensando che fosse “una mera questione di vicinato” (il B-43? n.d.r ) e dell’importanza di “riempire i luoghi per sottrarli alla criminalità”. Dice che il progetto è pronto per partire, ma nessuno sa nulla, e che il Sindaco Roberto GUALTIERI, incontrato a febbraio 2022 dopo gli arresti, le ha promesso pieno sostegno. Di certo c’è il sostegno che ha dato Barbara Mezzaroma a Gualtieri in campagna elettorale, avendo la società “Barbara Mezzaroma & Sisters” versato 10.000 euro per la corsa di GUALTIERI a Sindaco di Roma. “Paolo Papagni è un soggetto che ha sempre girato per Ostia, una famiglia conosciuta ad Ostia, erano anni che non lo incontravo … dopo mesi di messaggi ossessivi lo incontro … pensavo che fosse una mera questione di vicinato… e che mi avrebbe tutelato dal sistema di criminalità collaterale”.
  3. Il Dip. Tutela Ambiente dà parere favorevole di massimo con osservazioni e prescrizioni (QI 186963)

7/11/2022 CBLN rilascia parere favorevole ai soli fini idraulici, esclusivamente per le opere di urbanizzazione con condizioni.

8/11/2022 Gualtieri, un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, presenta il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

9/11/2022 Areti Spa conferma parere di massima favorevole con condizioni (QI 190227)

17/11/2022 Dip. Mobilità scrive che gli ultimi aggiornamenti progettuali di IBIS non la riguardano. Il parere rimane lo stesso (QI 195968)


19/11/2022 (MonitorImmobiliare Anno IV – n.372 del 19/25 nov. 2022) scrive: “Se l’articolo de l’Espresso del 21 marzo non ha suscitato manifestazioni di solidarietà, pensavamo che l’intervista pubblicata il 4 novembre dal Domani, a firma di Nello Trocchia, potesse portare l’argomento alla ribalta. Spiace che fino ad oggi non spicchino prese di posizione da parte del settore”. “Richiesta di denaro per proteggere un cantiere in corso ad Ostia alla quale l’azienda risponde denunciando i fatti ai Carabinieri…. L’imprenditrice è Barbara Mezzaroma e il progetto che si sta realizzando ad Ostia le costa 100 milioni”

20/11/2022 Il PAU risponde a LabUr: “In relazione alla richiesta prot. QI 02034413 del 20 novembre 2022 e a parziale soddisfacimento della medesima, la Struttura del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica informa che non è stata stipulata alcuna convenzione riguardo quanto forma oggetto dell’istanza e ad oggi non risulta avviato alcun iter a ciò finalizzato”.

24/11/2022 Regione Lazio, Risorse Idriche e Difesa del Suolo chiede completamento elaborati e chiarimenti per esprimere parere idrogeologico che ancora non gli sono stati forniti. (QI 200907)


2/12/2022 Viene richiesto al Municipio X l’attivazione del Processo di Partecipazione (QI 206907) , cioè più di un anno e mezzo fa. 

27/01/2023 IBIS ancora non presenta gli elaborati richiesti dal Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti del Comune di Roma. Il 3/2/ 2023 la Regione Lazio ha chiesto ulteriori nuovi chiarimenti sul progetto.

3/2/2023 Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo richiede elaborati integrativi e chiarimenti sulla documentazione IBIS del 13/01/2023 che vengono inviati il 24/02/2023.(QI 20355)

16/2/23 Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma  (nota QI/2023/0028795 del 16 febbraio 2023) scrive a LabUr che non esiste ancora la Convenzione e neanche sono definiti i progetti delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie perché è necessaria l’approvazione di vari enti, competenti in materia di ambiente, trasporti, etc.

7/3/2023 Regione Lazio Direz. Reg. per le Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica supera il dissenso del 18/3/2022 e fornisce parere favorevole ai fini paesaggistici e assenso ai fini urbanistici per la sottoscrizione dell’Acc. Di Programma. (QI 40155)

21/3/2023 Regione Lazio, Direz. LL.PP. parere favorevole con Det. N. G03477 del 15/3/2023 (QI 52495)

18/4/2023 Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento delle valutazioni e prescrizioni. Segue anche quello della ciclabilità (QI 69828)

18/5/2023 Regione Lazio Dir. Reg. Ambiente sulla compatibilità urbanistica comunica che non è necessario attivare la procedura della Valutazione di Incidenza (QI 88886)

31/5/2023 ACEA ATO2 richiede documentazione progettuale integrativa e scrive: “si prende atto che la progettazione definitiva delle reti pubbliche non è oggetto di valutazione e approvazione nell’ambito della presente CdS urbanistica” e riepiloga le prescrizione con il parere favorevole. (QI 98227)

19/6/2023 Dip. Tutela Ambienge conferma parere favorevole e prescrizioni del 4/11/2022 (QI 108709)

22/6/2023 Ministero della Cultura conferma parere favorevole con condizioni date nel 2015 e 2017 (QI 110566)

28/6/2023 IBIS manda documentazione adeguata alle prescrizioni (QI 114560)

27/7/2023 Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti trasmette parere favorevole subordinato alle valutazioni e prescrizioni già presentate. (QI134301)

7/8/2023 IBIS invia nuovi elaborati in risposta al Dip. Mobilità (QI 140299)

8/8/2023 ABDAC conferma parere favorevole del 27/10/2022 (QI 141281)

11/08/2023  

  • Dip. Tutela Ambiente Uff. Gestione del Patrim. Imm. Uff. Parcheggi – PUP conferma pareri precedenti e chiede chiarimenti (QI 143026)
  • Dip. Mobilità Uff. Ciclabilità conferma parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni precedenti (QI 143381)


17/08/2023 

  • Regione Lazio Dir. Reg. Politiche Abitative, Pian. Paesaggistica e Urb. Conferma le sue valutazioni (QI 144068)
  • ARETI Spa parere interlocutorio con indicazioni per la progettazione dell’intervento (QI 144089)

14/09/2023 IBIS manda la documentazione con le prescrizione del Dip. Mob. (QI 156051)

25/09/2023 Dip. Mobilità – Uff. Ciclabilità esprime parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni che potranno essere prodotti anche nel progetto definitivo perché gli elaborati non recepiscono in parte le indicazioni e prescrizioni (QI 162418 e QI 163145)

29/09/2023 Il Dip. Tutela Ambientale Uff. Gestione del Patrimonio Imm. – Piano Parcheggi – PUP dichiara che nella documentazione ricevuta non si trova riscontro a quanto chiesto nei precedenti pareri che dovrà essere recepito nel Prog. Definitivo.

 

_______________

(*) 

Come riportato nell’elaborato C4 “Piano particellare su base catastale”, il Programma d’intervento di Trasformazione Urbanistica comprende aree identificate in catasto al Foglio 1102: particelle 15, 16, 17, 18, 19, e 20 di proprietà del Soggetto Proponente, particelle 218 e 60 di proprietà di Roma Capitale, particelle 24, 25, 39, 40, 41, 42, 43, 54, 55 e 64 di altri intestatari ma già edificate e al Foglio 1090: particelle 18, 60, 76, 83, 84, 85, 86, 87, 97, 253, 254, 255 e 287 anch’esse di altri intestatari ma già edificate, rimane sospesa, come premesso, l’esatta attribuzione patrimoniale della particella 62 del Foglio 1102 di 41 mq circa;

con nota prot. QI 181656 del 19.10.2023, l’ufficio procedente ha richiesto al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative – Direzione Acquisizioni – Consegne e Conservatoria Ufficio tenuta banche dati e accertamenti patrimoniali, l’accertamento patrimoniale del terreno distinto al catasto al F. 1102 part.62, facente parte della più vasta area di Verde Pubblico indicata nel progetto come V2;

con nota prot. QC 107165 del 19.10.2023, il Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, rilevando che detta particella dopo esser pervenuta al Patrimonio di Roma Capitale con Atto di permuta a rogito Segretariato Generale in data

02.12.1967 rep. 54064, era stata oggetto di Domanda Giudiziale del 29.09.2003 a favore di Europa Immobiliare S.r.L., ha richiesto all’Avvocatura lo stato attuale del procedimento de quo;

con nota prot. RF/95322 del 13.11.2023, acquisita al prot. QI 199456 del 14.11.2023, l’Avvocatura di Roma nel riscontrare la precedente nota del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, comunica che: “Europa Immobiliare S.r.L. ha incardinato il giudizio di cui all’allegato atto di citazione, definito con sentenza n. 19073/2007 resa in R.G. n. 72586/2003 oggetto di impugnativa innanzi alla Corte d’Appello (giudizio definito con sentenza n. 7186/2014 resa R.G. 9534/2008)…(omissis)…Si ribadisce che a fronte della considerevole entità del contenzioso pendente, la ricerca sul gestionale potrebbe non avere margini di certa e sicura attendibilità in relazione alla pendenza di altri giudizi…(omissis)…”;

nelle more che gli ulteriori accertamenti patrimoniali sulla particella n. 62, di cui al capoverso precedente, che il competente Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative sta ponendo in essere anche attraverso l’interessamento dell’Avvocatura Capitolina, possano definitivamente fare chiarezza sulla proprietà della stessa, il Soggetto Proponente, rientrando l’immobile di che trattasi nelle aree a destinazione pubblica da cedere a Roma Capitale, con il successivo Atto d’Obbligo, già previsto nella Delibera di Indirizzi al Sindaco, prima della stipula della convenzione, si dovrà obbligare a farsi carico degli oneri derivanti dall’eventuale procedura di esproprio per l’acquisizione della medesima particella;

 

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LA SORTE DI CAPOCOTTA DECISA DALL’AGCOM

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240704_102319_0000Di recente sul più importante quotidiano della Capitale, il Comune di Roma ha sbandierato come successo la nota dell’AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, prot.0064954 del.28-06-2024) nella quale si evidenziavano possibili criticità concorrenziali in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo nel Comune di Roma. È stato in particolare Tobia ZEVI, Assessore al Patrimonio capitolino, ad interpretare la nota dell’Antitrust come un riconoscimento del nuovo percorso avviato da mesi dopo la restituzione delle deleghe sul Demanio Marittimo al Dipartimento Patrimonio da parte del Municipio Roma X. Per Zevi, si starebbe procedendo “all’insegna della buona amministrazione, della trasparenza e della legalità” mediante bandi scritti “sulla base di una conoscenza reale di ciò che esiste sul litorale”.
Peccato solo che ciò non valga per i 2,3km di Capocotta il cui recente bando per l’affidamento dei chioschi è stato impugnato da LabUr-Laboratorio di Urbanistica per presunta turbativa d’asta, esposto a seguito del quale LabUr è stata chiamata a discuterne con il responsabile di procedimento, motivo per cui sono in essere gli accertamenti finalizzati all’aggiudicazione definitiva dei chioschi (ad oggi, nessuna convenzione è stata infatti firmata).
Non solo. Con nota n.prot. QC/2024/0037092 del 03/07/2024 proprio il Dipartimento Patrimonio ha confermato a LabUr che “a livello di inventariazione non esiste nessun bene corrispondente ai tre chioschi in questione”.
Come può dunque il Comune di Roma affidare tre chioschi non inventariati, non accatastati e senza titolo edilizio applicando la “buona amministrazione, trasparenza e legalità” sbandierata dall’Assessore Zevi?
Due pesi e due misure che non sembrano rivolgersi ad un interesse collettivo, ma piuttosto ad avvalersi di una esagerata discrezionalità amministrativa considerata fuori legge. Altra nota stonata: per i chioschi di Capocotta si insiste a parlare di PUA (Piano Utilizzazione Arenili), strumento rivolto alla pianificazione turistica del litorale, dimenticando che Capocotta non ha nulla di turistico (in quanto ricade nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano) e che i chioschi non insistono sul demanio marittimo.
Insomma, se qualcosa c’è di turistico fai-da-te è l’improvvisazione amministrativa del Comune, altrimenti dovremmo pensare che ci sia dolo.
Per quanto sopra, LabUr interesserà l’AGCOM ad esprimersi anche su Capocotta.
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OSTIA, SPIAGGE LIBERE: ESPOSTO GARA BAGNINI

ostia bagnini

Un esposto di LabUr e una segnalazione della CGIL (riportati a fondo pagina): scoppia il caso della gara dei bagnini a Ostia per la stagione balneare 2024.

Non solo. Oggi si è tenuta la Commissione Trasparenza e Garanzia del Municipio X sulla questione del bando di salvamento sulle spiagge libere del litorale romano. Come avevamo preannunciato ieri nell’esposto inviato ad Enti ed Autorità preposte, nessuno degli Uffici si è presentato. Un’assenza cronica specialmente quando si parla delle spiagge di Roma Capitale e particolarmente inquietante visti anche i recenti fatti di cronaca che testimoniano il perdurare di un controllo territoriale da parte della criminalità rivolto in forma intimidatoria verso le attività quotidiane.

Sia LabUr, sotto il profilo amministrativo, sia la CGIL, sotto il profilo del lavoro, denunciano opacità intollerabili sulle spiagge libere del litorale romano. La preoccupazione è che si stia replicando quanto anni fa presente all’interno dei servizi di balneazione sulle spiagge libere soprattutto di Ostia Ponente, cioè un controllo territoriale che ha sfruttato non solo i ‘chioschi’ (oggi assenti dopo nostro esposto), ma anche le postazioni di salvamento, che hanno garantito dal semplice preposizionamento di ombrelloni e lettini sull’arenile (vietato dalla legge), al traffico di sostanze stupefacenti sfruttando anche i bagni.
La poca trasparenza amministrativa, aggravata dall’assenza di chiarimenti in merito da parte degli uffici del Municipio Roma X e da quello del Gabinetto del Sindaco – a cui quest’anno sono demandate le competenze sulle spiagge libere del mare di Roma – rafforzano le inquietanti parole pronunciate in consiglio municipale dal presidente Mario FALCONI circa la presenza di “poteri forti” sulle spiagge.

ESPOSTO LABUR

SEGNALAZIONE CGIL

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ROMA, TERMOVALORIZZATORE – IL PATTO ELETTORALE TARGATO CALTAGIRONE

Ranucci Gualtieri OnoratoLa più importante gara d’appalto dopo Mafia Capitale è impugnabile dalla proprietà per la fretta di Raffaele Ranucci, amico di Caltagirone e braccio destro di Roberto Gualtieri. La storia dettagliata sul termovalorizzatore di Roma dopo le elezioni a Sindaco di Gualtieri e lo scontro con gli ambientalisti che lo avevano appoggiato in campagna elettorale.

Sono passati due anni esatti da quando il Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, annunciò – durante la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti – che la Capitale avrebbe avuto il suo termovalorizzatore entro il 2024. Due anni sono trascorsi invano e restano 9 giorni per presentare le offerte (scadenza 18 Maggio 2024, ore 12:00) relative all’affidamento in concessione della progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione del famigerato termovalorizzatore. Una durata contrattuale di 401 giorni: si arriverà (se si arriverà) dopo il 2025.

Un procedimento di gara iniziato con l’avviso del 18 novembre 2023 e finito con le recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza incaricata dalla Procura di Roma di verificare presunti illeciti circa l’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere il mega impianto.
Non solo.
Rimane anche pendente la grave irregolarità segnalata da LabUr relativa alla particella catastale nr. 105 del foglio 1186 che è stata inclusa nel progetto in gara ma che non è citata nell’ordinanza del Sindaco Roberto GUALTIERI e che dunque è esclusa dal vincolo di destinazione finalizzato all’installazione di un impianto di termovalorizzazione.
Il Direttore del Dipartimento Capitolino del Ciclo Rifiuti, Paolo Gaetano GIACOMELLI, ha ufficialmente comunicato, in qualità di responsabile del procedimento, che la gara romana dell’impianto andrà avanti, non costituendo (per lui) un’imperfezione da rettificare quanto avvenuto sulla suddetta particella. Vedremo come valuteranno la questione gli organi inquirenti.
La denuncia di LabUr (LINK 1) si accompagna ad un’altra relativa al ruolo degli immobiliaristi (LINK 2) che avrebbero speculato su tale operazione.
UNA STORIA DI SILENZI
Una brutta storia quella del termovalorizzatore che ha origine da un patto elettorale avvenuto durante le elezioni del Sindaco di Roma nel 2021 e che ha visto coinvolto in prima persona Raffaele RANUCCI, ex senatore PD e promotore della lista civica per Gualtieri.
Ranucci è da sempre grande amico dell’editore e imprenditore Francesco Gaetano CALTAGIRONE, che Ranucci ha voluto come testimone alle sue nozze con Kersty TORRES il 20 marzo 2022 in Campidoglio, nella Sala Rossa. Ad officiare, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando CASINI, dal 2007 al 2016 sposato con Azzurra CALTAGIRONE figlia di Francesco Gaetano e presidente della Caltagirone Editore.
A completare il quadro, la scelta del Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Paolo GIACOMELLI, dal 2009 al 2011 Assessore all’Igiene Urbana a Napoli quando in città si bruciavano cumuli di immondizia abbandonati e non raccolti. “Il problema è lo smaltimento”, affermava.
Giacomelli, dopo Napoli, è stato ‘riciclato’ prima in Federambiente e poi in UTILITALIA (vice direttore dal 2014 al 2022) per poi giungere a Roma a fine dicembre 2022, quando è stato dato il via alla gara del termovalorizzatore. UTILITALIA è “la federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee”
Ricordiamo che il Comune di Roma è socio unico di AMA e che è stato proprio il Comune di Roma a dare il via libera, il 20 ottobre 2022, all’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere l’impianto. L’individuazione dell’area da acquistare da parte dell’AMA era stata sottoposta prima ad una Commissione di Valutazione interna presieduta da Maurizio PUCCA che, dopo l’esito favorevole della ricognizione vincolistica condotta dalla GECO srl il 2 settembre 2022, aveva anche incaricato il 14 settembre la INTELLERA CONSULTING Spa di stimare il costo dei terreni. Questa attività veniva delegata a Umberto LINARI che in data 15 settembre 2022 indicava il prezzo finale pari a 7.462.275 euro, fissando il valore dei terreni a 75 euro/mq. Il 21 settembre 2022 esce la relazione finale della Commissione di Valutazione che esprime parere positivo alla procedibilità. Tutto ciò avveniva in assenza totale di trasparenza nei confronti della cittadinanza circa il luogo prescelto mesi e mesi prima.
Giungeva poco dopo l’offerta della proprietà dei terreni per mezzo del Gruppo Me.Ci. srl a nome dello ‘scaltro’ immobiliarista di nome Andrea MESCHINI, pari ‘esattamente’ all’importo stimato da Linari che, guarda caso, il 14 ottobre (con una nuova nota), scriveva ad AMA che l’importo dell’offerta era congruo.
Il 18 ottobre 2022 il Consiglio d’Amministrazione di AMA si riuniva per approvare la proposta di sottoporre all’Assemblea dei soci di AMA l’esito dell’istruttoria così condotta. L’unico ad opporsi, criticando l’iter percorso e ritenendo non convincente la stima economica dei terreni, il consigliere Claudio VOGLINO, poi dimessosi “per motivi personali” il 21 febbraio 2023.
Infine, il 20 ottobre 2022 si è tenuta l’Assemblea dei soci di AMA, alla quale partecipava il Comune di Roma (socio unico) dichiarando parere favorevole e autorizzando l’acquisto dei terreni al prezzo sopra indicato. In aggiunta ha riconosciuto, per la mediazione del Gruppo Me.Ci.srl, il 3% dalla parte venditrice e uno ‘split payment’ da quella acquirente.
LA SCELTA POLITICA
La storia del patto elettorale ha in realtà inizio il 3 giugno 2021 mediante pubblicazione di un avviso con finalità di indagine di mercato per l’acquisto, da parte di AMA, di un terreno destinato genericamente a infrastrutture e servizi. Ancora il termine termovalorizzatore era sconosciuto a Roma. Addirittura un anno prima (agosto 2020) il Piano rifiuti votato in consiglio regionale aveva certificato che la Regione Lazio “non ha assoluto bisogno di inceneritori”.
“Puntare sull’incenerimento rappresenterebbe un passo indietro deciso rispetto a tutto ciò che è stato portato avanti a livello politico fino ad adesso”, diceva l’assessore regionale delegato al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero Massimiliano VALERIANI (PD). Neanche un accenno nel programma elettorale di Gualtieri, poi eletto Sindaco il 21 ottobre 2021 per un patto elettorale con una delle più importanti associazioni ambientaliste. Poi l’apparente voltafaccia di Gualtieri. Infatti, la storia del termovalorizzatore inizia il 28 luglio 2021 con la presentazione della Lista Civica per Gualtieri, capitanata da Ranucci che piazzerà ben tre assessori nella futura giunta: Alessandro ONORATO (Turismo), Monica LUCARELLI (Attività Produttive), Tobia ZEVI (Patrimonio). In quella data i sorrisi di Ranucci, sotto la mascherina antiCovid, sono stati la conferma di ciò che sarebbe accaduto.
Gualtieri tradisce le promesse con gli ambientalisti ad aprile 2022, in concomitanza sia con la scelta di AMA di nominare (4 aprile 2022) la suddetta Commissione di Valutazione, sia con i poteri conferiti a Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore in vista del Giubileo del 2025. Un apparente guazzabuglio di atti coordinati invece dall’occulta regia di Caltagirone, abile nel riproporre – sempre nella stessa zona, ma sotto diversa forma – il vecchio progetto del termovalorizzatore avanzato dal Consorzio Ecologico Massimetta (sigla Co.E.Ma.), un sodalizio formato dalla Pontina Ambiente di Manlio CERRONI e dalla Ecomed Srl, a sua volta composta da AMA e ACEA. Un accordo politico-imprenditoriale tra il principale gruppo privato nello smaltimento dei rifiuti del Lazio e le due società del settore, controllate rispettivamente al 100% e al 51% dal Comune di Roma, fatto quando il Sindaco della Capitale e il Presidente del Consiglio dei Ministri erano rispettivamente Gianni ALEMANNO e Silvio BERLUSCONI.
Una fretta sospetta visto che con comunicazione prot. n. DG/9006 del 1 agosto 2022 il Comune di Roma, invitava con urgenza AMA a voler concludere la procedura volta all’acquisto dell’area da destinare alla realizzazione di sedi impiantistiche – cioè il termovalorizzatore, mai chiamato tale – avviata tramite indagine di mercato.
Così dal 4 aprile 2022 (data di istituzione della Commissione di Valutazione) al 24 novembre
2022 (data dell’acquisto dei terreni), si conclude il patto elettorale condotto in gran segreto tra Gualtieri e Caltagirone mediante il fido Ranucci, decisivo con la sua lista a far eleggere il Sindaco e a governare con i suoi Assessori il business del Giubileo 2025 che include quello dei rifiuti.
UN ATTO NOTARILE NON PERFEZIONATO
In tutto questo, la dimenticanza della particella sopra citata, un piccolo granello che potrà bloccare il complesso meccanismo messo in piedi da Caltagirone. In tutti gli atti autorizzativi non risulta mai presente, da quelli espressi in sede AMA fino all’Ordinanza del 1 dicembre 2022 della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale Gualtieri, nella veste di Commissario Straordinario di Governo per Il Giubileo del 2025, dispone che Roma Capitale realizzi un impianto di termovalorizzazione.
La particella compare soltanto nell’atto di acquisto dei terreni e nella procedura di gara: come sarà possibile utilizzarla come parte dell’impianto se mai è stata autorizzata per diventarlo?
Da qui la domanda più importante: se il costo autorizzato dei terreni è stato di 75 euro/mq per una superficie totale autorizzata di 99.497 mq (da cui l’importo finale di acquisto di 7.462.275 euro) deve considerarsi nullo o comunque non perfezionato l’atto di acquisto visto che l’importo non comprende i 14.400 euro dovuti da AMA ai proprietari per l’acquisto dei 192 mq della particella 105 e visto che risulta acquisita una superficie di 99.779 mq (99.497 + 192)?
Ce lo diranno gli organi inquirenti visto che, come disse Raffaele Ranucci, “che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
LabUr – Laboratorio di Urbanistica e COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti Municipio X
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MUNICIPIO X, IL QUARTIERE CALTAGIRONE PRIVO DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA: RICORSO IN REGIONE LAZIO

ricorso gerarchico malafedeLa delicata questione era già stata affrontata con dovizia di particolari in data 15 giugno 2023, con l’eloquente titolo

OSTIA, DOVE L’EDILIZIA HA SCONFITTO L’URBANISTICA E I VINCOLI ARCHEOLOGICI

A seguito di approfondimenti, in data 24 aprile 2024, LabUr – Laboratorio di Urbanistica, ha presentato alla Regione Lazio (Direzione Regionale per le Politiche abitative e la pianificazione territoriale paesistica e urbanistica) un ricorso gerarchico per chiedere l’annullamento (previa sospensione) del permesso di costruire n. 149 del 28 settembre 2022 rilasciato dal Municipio Roma X e relativo alla realizzazione di edifici commerciale e residenziali del Comprensorio Convenzionato “Giardino di Roma” (Z18 e Z19 edifici A1-A2-B-C), nonché l’annullamento di tutti i titoli edilizi rilasciati in precedenza o comunque di tutti i titoli rilasciati in assenza di autorizzazione paesaggistica.

Il progetto, noto anche come “Quartiere Caltagirone”, riguarda la costruzione di edifici con parziale modifica della destinazione d’uso da non residenziale a residenziale, in un comparto incluso nel Comprensorio regolato dalla convenzione “Giardino di Roma” stipulata nel 1992, in gran parte già realizzato. L’area di intervento ha un vincolo paesaggistico per la presenza di aree di interesse archeologico con relative fasce di rispetto.
La Regione Lazio ha rilasciato a novembre 2020 (in sede di Conferenza dei Servizi indetta dal dipartimento PAU – Pianificazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale) il parere relativo al progetto per l’attuazione del c.d. “Piano Casa” all’interno del comparto fondiario Z19 con parziale cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale sostenendo la non efficacia, su quel comparto, dei vincoli relativi ai beni tutelati per legge sulle aree che alla data del 6 settembre 1985 erano ricomprese nei piani pluriennali di attuazione. Nel 2020 però la Corte Costituzionale ha annullato il PTPR della Regione Lazio (Piano Territoriale Paesistico Regionale). Tale sentenza non ha avuto effetto invece sul PTPR adottato nel 2007 che dunque era valido quando la Regione Lazio ha espresso parere nel 2020 sul c.d. “Quartiere Caltagirone”.
Pertanto erano consentiti a quella data esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo.

Per queste ragioni LabUr ha presentato un ricorso gerarchico alla Regione Lazio per motivi di illegittimità relativi ad eccesso di potere. Il provvedimento infatti non risulterebbe conforme all’interesse pubblico e disapplicherebbe il criterio-guida della più proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, attraverso la falsità di presupposto e sviamento di potere.

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RICORSO GERARCHICO
http://www.labur.eu/Malafede/RicorsoGerarchicoconvenzioneGiardinodiRoma.pdf

 

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