Anche l’aggiudicazione del bando relativo all’arenile di Castelporziano presenta gravi anomalie. Abbiamo analizzato nelle scorse settimane i bandi relativi alla gara #4788 (31 concessioni (LINK 1 e LINK 2) e la gara #5308 relativa alle restanti 8 concessioni (LINK) su cui sta indagando la Guardia di Finanza. Per quanto concerne l’affidamento dei 5 lotti di Castelporziano, l’anomalia riguarda la società sportiva ASD Happy Surf One, vincitrice dei lotti C3 e C4. Si tratta di una società nata ad Agosto 2024 che, pochi giorni dopo, riceve in affidamento diretto la gestione per tre mesi di una palestra di comunità ad Ostia Ponente, grazie ad una Direttiva di Giunta Municipale (n. 42 del 4/9/24) relativa ai Patti Educativi Territoriali di Comunità. La ASD Happy Surf One ha la sede in v.le Gorgia di Leontini, 260 a Casalpalocco, la stessa sede della Sun Torini che ha partecipato, senza vincere, a tutti i bandi sulle spiagge della Capitale, compreso quello sulle spiagge libere. Il legale rappresentante di entrambe le società è Stefano Albertini, Professore di Educazione Fisica presso il liceo Anco Marzio, conosciuto per aver gestito il chiosco Happy Surf ad Ostia Ponente, finito nella relazione del Prefetto Magno del 2014 (che ha portato al commissariamento del Municipio X) e abbattuto dopo il nostro esposto (LINK). Al di là dei legami personali e legittimi di Albertini con figure apicali dell’Amministrazione Capitolina in ambito sportivo come l’Assessore Alessandro Onorato, non si comprende come abbia potuto essere ammessa alla gara di Castelporziano la sua società sportiva, visto che non ha i requisiti per gestire “una concessione demaniale marittima”. Nelle gare precedenti un codice ATECO diverso dal 93.29.00 era motivo di esclusione. Non solo. È ancora più incomprensibile alla luce dei “requisiti di idoneità professionale” previsti al punto 9.1 del bando di gara: l’ASD Happy Surf One NON è “attiva da almeno 3 anni solari nello svolgimento di attività analoghe a quelle oggetto dell’affidamento (visto che è nata il 1° agosto 2024 e ha solo gestito per 3 mesi una palestra di comunità) e nemmeno “ha regolarmente gestito, alla data della presente procedura, almeno 1 concessione balneare”. Come ha potuto dunque comprovare “mediante allegazione della concessione demaniale marittima o altro contratto di appalto/concessione, attestante il regolare svolgimento dei servizi” il requisito obbligatorio?
Una società sportiva, non presente nemmeno nell’elenco del CONI o al RUNTS e registrata meno di un anno fa, si aggiudica il lotto C3 con 84,65 punti (54,67 di offerta tecnica con un ribasso del 52%) e vince anche nel lotto 4 con il medesimo progetto ma con un ribasso del 54%.
Come per altre gare ci domandiamo quali controlli siano stati fatti dal RUP Tommaso Antonucci, Direttore del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale.
Il bando di Castelporziano, gestito in somma urgenza con procedura accelerata (tant’è che aprono prima le buste tecniche ed economiche e poi quelle amministrative) per l’affidamento dei 5 chioschi storici sulla spiaggia del Presidente della Repubblica, nato su un falso (LINK) ha mostrato tutta la fragilità di un’Amministrazione Capitolina, in particolare dell’Assessorato al Patrimonio guidato da Tobia Zevi, completamente allo sbando (LINK).