OSTIA, POLO NATATORIO: PER IL M5S LA SCADENZA DELLA CONCESSIONE E’ REGOLARE

Virginia Raggi, Paolo Barelli e Daniele Frongia

Virginia Raggi, Paolo Barelli e Daniele Frongia

La brutta storia del Polo Natatorio di Ostia prosegue, con la complicità non solo dei vecchi corrotti partiti di Ostia ma anche dei nuovi movimenti cittadini, primo tra tutti il M5S. Ricordiamo che si tratta di un impianto sportivo dato in concessione dal Comune di Roma per 6 anni alla Federazione Italiana Nuoto (FIN) il 21 settembre 2009 in ottemperanza dell’articolo 11 del Regolamento degli Impianti Sportivi del Comune di Roma (Deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n.170 del 7 novembre 2002). Dopo lo scandalo dei campionati mondiali di nuoto tenutisi a Roma ed Ostia dal 17 luglio al 2 agosto 2009, il Polo Natatorio di Ostia è diventato Centro Federale della FIN. Il canone ridotto applicato alla FIN per 6 anni è di 1.814,10 euro al mese e comprende non solo l’area delle piscine ma anche la foresteria e tutti i locali annessi, tra cui il bar (in totale, ben 23.400 mq).

Nessun prolungamento della concessione (scaduta nel 2015) è mai stato deliberato dal Comune di Roma e mai alcuna amministrazione recente (Alemanno, Marino, Tronca, Raggi) si è interessata del problema. La sindaca Virginia Raggi, in visita al Polo Natatorio il 26 aprile 2017 così si è espressa: “Complimenti, il centro è bellissimo. Realtà come questa di Ostia devono essere portate ad esempio ad altre“. La stessa Giuliana di
Pillo, prima delegata dalla Raggi al litorale, ora candidata del M5S alla presidenza del Municipio X, non ha incluso nel suo programma né si è mai interessata in questi ultimi due anni delle vicende dell’impianto sportivo, pur essendo stata sua acerrima nemica sin dal 2008 quando si candidò alle elezioni amministrative municipali con la Lista Civica Amici di Beppe Grillo. Come lei anche molti attuali candidati consiglieri, tra cui Vittorio Allegrini e Alessandro Nasetti (qui, la documentazione).
L’eventuale prolungamento della concessione doveva essere richiesto entro il 2013, secondo quanto previsto dall’articolo 11 sopra citato.

Il 24 luglio 2015 la giunta del sindaco Ignazio Marino annunciò, con grande enfasi dell’allora assessore allo Sport Paolo Masini, l’approvazione di un nuovo regolamento cosa mai avvenuta neppure con la sindaca Raggi che aveva annunciato di approvarlo “entro la primavera del 2017“. Uno degli obiettivi principali del nuovo regolamento era proprio quello di risolvere la poca trasparenza amministrativa del meccanismo di prolungamento delle concessioni. Nulla è stato ancora ad oggi fatto.
In questo scandaloso contesto, senza alcun prolungamento della concessione, a dicembre 2015 (tre mesi dopo la scadenza ) la FIN ha ‘creato’ la Società Sportiva Dilettantistica FINPLUS Ostia arl, ‘senza fini di lucro’, dedicata alla gestione di tutto l’impianto sportivo ostiense. In data 6 aprile 2017 la FINPLUS Ostia, in veste di ente appaltante, ha pubblicato una ‘manifestazione di interesse’ per l’affidamento del servizio bar e ristorazione interno al Polo Natatorio (“per il servizio ristorazione, lo stesso sarà effettuato presso i locali che la ditta aggiudicataria metterà a disposizione“).
Il bando è stato aggiudicato il 26 aprile alla ditta Al Pescatore srl con sede in Ostia Lido, via dei Pescatori 43. Inutile dire che la precedente gestione del bar e della ristorazione era sempre della stessa ditta, proprietaria dell’omonimo ristorante presso il Borghetto dei Pescatori, un ristorante sede di incontri tra Salvatore Buzzi e Andrea Tassone (ex presidente del Municipio X, condannato a 5 anni per corruzione) ed entrato nella cronaca per presunte fatture gonfiate alla FIN.

Nessuno, neppure la Commissione Prefettizia insediatasi a Ostia da 24 mesi, si è mai curata di fare chiarezza sulla vicenda, come invece avrebbe dovuto fare secondo la deliberazione n.1 del 22 settembre 2015, casualmente corrispondente alla data della scadenza della concessione del Polo Natatorio. La Commissione Prefettizia insomma non ha ritenuto in due anni di dover verificare le pesanti accuse lanciate dal presidente della FIN, senatore Paolo Barelli (Forza Italia), circa le “pressioni che s’intendevano esercitare sulla FIN al fine di farla recedere dalla concessione ottenuta a favore di ‘gruppi di potere’ allo stato, non identificati”.
Per ultimo, il M5S e la Commissione Prefettizia non hanno mai avuto nulla a che dire circa l’utilizzo improprio della foresteria del Polo Natatorio, le cui camere risulta possibile affittare come un semplice albergo seppure lo scopo di lucro non sia consentito. Un esempio su tutti viene dalla convenzione ottenuta con la FINPLUS Ostia da parte della Federazione Italiana Vela in occasione del campionato CICO 2017 tenutosi al Porto di Ostia a metà marzo 2017. Queste le ‘imbarazzanti’ tariffe applicate dalla foresteria del Centro Federale (tutte comprensive di colazione): camera singola € 60,00, camera doppia € 90,00 e camera tripla € 120,00, tutte più alte di ogni altra struttura ricettiva del litorale romano.

Tutto verrà inoltrato agli organi competenti per una verifica contabile, amministrativa e penale circa eventuali reati commessi da una gestione, a dir poco ‘sportiva’, di uno dei più grandi scandali di Ostia degli ultimi 20 anni.

 

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