OSTIA, “ANEME E CORE” – LA VERA STORIA DI UN CADAVERE SULLA SPIAGGIA

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20250805_175330_0000Questa è la storia di un cadavere. Il corpo è quello di “Aneme e Core”, su cui si sono avventati (e continuano a farlo) sciacalli e avvoltoi, che tutto vogliono fare tranne che dire la verità.

 

CHI È “ANEME E CORE”

“Aneme e Core” è uno stabilimento balneare che si trova sul Lungomare Paolo Toscanelli, 211 a Nuova Ostia. È il primo e unico stabilimento balneare che si incontra in quel quadrante complicato di città ed è da sempre in concessione alla società Repubbliche Marinare Srl.

I titoli autorizzativi sono facilmente ricostruibili da numerose fonti aperte, prima fra tutte il Sistema Informativo Demaniale (SID) del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Consultandolo, al foglio 1084 – sez. B del Catasto del Comune di Roma (aggiornato al 2021) si individuano due concessioni: la 77/1995, riferita all’originario Centro Nautico Marini, e la 38/2009, riferita all’attuale Stabilimento Balneare, diventato tale tramite determinazione dirigenziale del Comune nel 2003 (1), in cui la particella 321 (locali del Centro Nautico) viene unificata alla 344 (arenile).

Dunque, le strutture in muratura, che si distinguono sul lato strada, non risultano mai censite (salvo da interpretarsi come ‘trasformazione’ della precedente ‘opera esistente’ relativa alla particella 341). Infatti, la scheda tecnica compilata dal Municipio X per l’affidamento dello stabilimento in occasione del bando spiagge del 2020, riporta le stesse indicazioni.

Tradotto, il vecchio Centro Nautico sarebbe stato trasformato abbattendo il precedente e ricostruendo l’esistente senza titoli autorizzativi, come si evince chiaramente nella figura qui sotto.

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L’AGONIA DI “ANEME E CORE”

In data 16 luglio 2021 è avvenuta la confisca definitiva “dell’intero capitale sociale della soc. Repubbliche Marinare Srl, detenuto dalla società Industrie Commerci zone marittime SACIM Srl e dell’intero complesso aziendale”, fase conclusiva del sequestro per bancarotta fraudolenta nei confronti di Mauro Balini avvenuto 19 luglio 2016, cioè 5 anni prima.

 

“Aneme e Core” però era stato sottoposto a controlli da parte degli ‘specialisti’. Infatti nel 2016 era stata inoltrata la “comunicazione di avvio procedimento chiusura attività abusiva stabilimento Aneme e Core” a seguito del sopralluogo del 10 dicembre 2015 eseguito dall’Agenzia del Demanio, dalla Capitaneria di Porto di Roma, dalla Polizia Locale X Gruppo Mare e dal Municipio X (Ufficio Demanio Marittimo).

 

LA MORTE DI “ANEME E CORE”

Sconcertante che l’Autorità Giudiziaria abbia per 5 anni esercitato la conduzione dello stabilimento balneare “Aneme e Core” in piena coscienza degli abusi esistenti, allo scopo di ‘garantire’ ESCLUSIVAMENTE gli interessi della società Repubbliche Marinare Srl e il consistente stipendio degli Amministratori Giudiziari (stipendio che parte dalla modica cifra di 95mila euro l’anno più percentuale).

Non stiamo dicendo che ciò non sia avvenuto ‘a norma di legge’, ma rimaniamo perplessi su alcune questioni non di poco conto. La prima: il bene demaniale è stato dichiarato abusivo SOLO a fine luglio 2025, cioè subito dopo lo scioglimento della società Repubbliche Marinare Srl avvenuto il 4 giugno 2025 e iscritto l’8 luglio 2025.

 

IL MORTO CHE CAMMINA

Ma questa storia ha anche risvolti grotteschi, ed è il secondo punto che ci lascia stupiti.

A vincere la gara per la stagione balneare 2020 è stata proprio la società Repubbliche Marinare Srl, quando TUTTI sapevano che le opere erano abusive (e dunque non potevano essere messe a bando, un ‘vizio’ diffuso al Comune di Roma come abbiamo visto anche nei bandi 2025). Non solo. La società era stata confiscata in primo grado il 25 settembre 2018.

Il canone concessorio? Poco più di 5.000 euro all’anno, con la clausola che “l’aspirante concessionario, nel progetto di gestione dello stabilimento, dovrà prevedere l’acquisizione di tutti i certificati/autorizzazioni/nulla osta previsti dalla normativa vigente per l’esercizio dell’attività”.

È un mondo fantastico! Un’Amministrazione Giudiziaria (lo Stato), che però tutela esclusivamente gli interessi di un privato e non quelli pubblici, partecipa ad un bando del Municipio X di Roma Capitale (lo Stato) che mette a gara opere abusive su area demaniale marittima che è sempre dello Stato, e lo vince la società considerata dallo Stato riconducibile ad una persona accusata di bancarotta fraudolenta e per questo gestita dallo Stato.

Dal 2018, sempre lo Stato, rappresentato dall’Amministrazione Giudiziaria, prosegue l’attività della società, ormai confiscata per bancarotta fraudolenta, senza sanare alcun abuso edilizio. Neppure interviene in danno alla società che li ha commessi.

 

A CHI TOCCA SEPPELLIRE IL CADAVERE DI “ANEME E CORE”

Così, dopo il danno compiuto prima del sequestro del 2016, su l’agonizzante corpo di “Aneme e Core” si sono tuffati in questi nove anni e anche in queste ore, sciacalli e avvoltoi. Ai cittadini è rimasto solo il ruolo del becchino, cornuto e mazziato, a cui spetta il compito anche di pagare il conto del funerale. Un funerale imperiale, alla modica cifra di circa 1MLN di euro per abbattere le strutture abusive, di facile e difficile rimozione.

 

LA FINE DI UNA STORIA TRISTE

C’è qualcosa che non va nella gestione di questi beni sequestrati e confiscati alla criminalità con strumenti tipici della lotta alle mafie.

Abbiamo uno Stato che ha fatto una scelta, quella di mettere a reddito il bene demaniale. Al di là che qualcuno non la condivida, come coloro che vorrebbero solo spiagge libere (i cui costi sono maggiori rispetto alle aree in concessione e ricadono interamente su tutti i cittadini), rimane il meccanismo perverso del caso di “Aneme e Core”. Una spiaggia libera non ha per lo Stato la stessa redditività di uno stabilimento balneare (che comunque rimane tra le offerte possibili per i cittadini), soprattutto in un quadrante di città – da sempre penalizzato per le scellerate scelte urbanistiche e speculative – che ha una spiaggia ridotta ai minimi termini e servizi scadenti. Assistiamo anno dopo anno a sanatorie di ogni tipo da parte dello Stato. Nonostante ciò, nessuno dello Stato si è posto la domanda se nell’analisi dei costi e benefici valesse la pena sanare in tutto o in parte la struttura invece che abbatterla.

Lo Stato, ha infatti legiferato affinché un bene pubblico non finisse nelle mani di imprenditori spregiudicati. Poi, sempre lo Stato, si accorge che qualcosa non torna e sequestra la società. Poi continua a gestire come se nulla fosse. Peccato che se un imprenditore, non sottoposto a misure cautelari, non paga il canone o commette abusi, lo Stato chiama la decadenza della concessione, a cui segue l’incameramento del bene all’Erario preceduto da un testimoniale di stato. Ma questa regola evidentemente vale solo per i discepoli e non per i maestri. Se le opere sono abusive e insanabili, è il concessionario uscente a dover ripristinare lo stato dei luoghi, prevedendo anche la demolizione forzosa in suo danno. Ma per chi viene confiscato, no. Non solo, viene anche consentito di operare con concessione scaduta e su beni abusivi.

 

Dunque, i cittadini hanno sopportato in questi anni che si realizzasse abusivamente uno stabilimento su un bene demaniale (la spiaggia) che appartiene a tutti oltre che un illecito arricchimento realizzato pagando un canone ridicolo. Dopo di che, sempre il cittadino, ha dovuto pagare anche tutte le spese derivanti dal sequestro e dalla gestione giudiziaria, ritrovandosi alla fine a pagare anche le spese di demolizione. Tutto questo in totale assenza di trasparenza amministrativa, prima, durante e dopo… e anche domani.

 

Ma si sa, la campagna elettorale si avvicina e anche i rimasugli di quel cadavere che è “Aneme e Core” vanno bene per nani e ballerine. Perché fra tutti i beni immobili ormai confiscati a Mauro Balini, il Sindaco non manda le ruspe al Porto di Roma o presso altre strutture esistenti sulle spiagge? Perchè sceglie di demolire solo “Aneme e Core”?

 

Si vede che tra avvoltoi e sciacalli si sono spartiti tutto di quel corpo e poco importa cosa abbiamo controllato o fatto gli “specialisti”.

Così è, se vi pare.

 

 

 

(1) https://canaledieci.it/2025/08/03/al-via-la-demolizione-dello-stabilimento-balneare-aneme-e-core-di-ostia/

 

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