Mentre si attende ancora l’assegnazione definitiva dei bandi degli 8 lotti, Capocotta e Castelporziano, LabUr – Laboratorio di Urbanistica ha inoltrato questa mattina una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) dopo l’assegnazione definitiva della gara per l’affidamento di 31 concessioni di beni demaniali marittimi.
L’esclusione tardiva di alcune società da noi segnalate ben due mesi fa, non è sufficiente. Le anomalie presenti, soprattutto nelle 39 concessioni e a Castelporziano, sono tante, troppe.
Quando per inseguire la propaganda politica si fanno simili errori da principianti, bisogna avere la spina dorsale di far saltare i bandi in autotutela per difendere l’interesse pubblico e collettivo. Gare così delicate e importanti non possono partire alle porte della stagione balneare né tanto meno essere gestite da 4 gatti, a mezzo servizio, in modo così superficiale. È un danno per l’economia di Roma Capitale e un pessimo esempio nazionale.
Qui non si tratta solo di applicare le 4 regoline inserite nei bandi, per giunta scritti male. Qui si tratta che l’Amministrazione capisca a chi sta consegnando le spiagge di Roma Capitale. Qui si tratta di conoscere il territorio, la città, i poteri, i legami, le infiltrazioni, il tessuto sociale e civile, senza banalizzazioni e scorciatoie.
Per questa ragione, il primo passo che abbiamo fatto oggi, dopo l’aggiudicazione definitiva di ieri, è stato quello di scrivere all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) perché c’è stata una evidente turbativa d’asta, riconosciuta per altro ieri, sebbene solo parzialmente, anche dallo stesso RUP, Tommaso Antonucci, che però si limita a fare il travet davanti all’innegabile. Ma non basta.
Lo ricordiamo:
– più cartelli d’imprese
– violazioni multiple del Codice degli Appalti
– codici ATECO non corrispondenti alle richieste del Capitolato
– ribassi percentuali (leggasi Royalty) fuori mercato, veri e propri blocchi (cartelli), e relazioni tecniche (quando non addirittura Statuti) ‘copia e incolla’, con gli stessi errori di battitura
– società tutte controllate direttamente o indirettamente dalle stesse persone/familiari, spesso nate qualche giorno prima del bando di gara, con sedi legali farlocche e con un uso disinvolto di prestanomi, soprattutto stranieri.
Siamo quasi a Ferragosto e tra una mistificazione e un falso ideologico quotidiano da campagna elettorale, sarebbe proprio il caso che il Sindaco tiktoker dichiari la prima e unica cosa vera e giusta sul “Mare di Roma”: ‘Scusate, è stata una vampa d’Agosto’.