CHI SA, VEDE – PILLOLE DI URBANISTICA #9

Bianco Nero Rosa Minimal Grunge Musica Copertina Album_20251218_142713_0000 ALBERI STRADALI: L’INVESTIMENTO PUBBLICO PIÙ SOTTOVALUTATO

Non esiste miglior uso dei fondi pubblici degli alberi lungo le strade.
Gli alberi proteggono i pedoni, riducono gli incidenti (eh sì), abbassano le temperature, assorbono acqua piovana e inquinanti, migliorano la salute, aumentano il valore delle case e delle attività commerciali.
Un solo albero maturo può raffrescare quanto 10 condizionatori accesi 24 ore su 24.

Gli alberi non sono arredo urbano:
sono infrastruttura climatica e sanitaria.

CONTINUOUS CANOPY: DUE CASI, UNA STESSA DOMANDA

Ostia – Parco del Mare – Municipio X
Il progetto prevede circa 433 palme.
Ma le palme:
❌ non creano ombra efficace
❌ non raffrescano lo spazio urbano
❌ non gestiscono l’acqua piovana
❌ non migliorano il microclima

In un’epoca di ondate di calore sempre più frequenti, questa scelta pone più domande che risposte.

Viale di Castelporziano – Infernetto, Municipio X
Qui, invece, quasi tutti i pini sono stati abbattuti.
Oggi il viale è più caldo, più esposto, più fragile.
E mentre si discute — senza una chiara comunicazione pubblica — su cosa ripiantare, manca un punto fondamentale:

non basta ripiantare ‘qualcosa’.
Serve scegliere alberi adatti alla strada, capaci di creare una chioma continua (continuous canopy), ombra, sicurezza e qualità dello spazio pubblico per i prossimi 50–70 anni.

Due contesti diversi, stesso problema: assenza di una strategia chiara di canopy continuo.

In tutto il mondo si parla di continuous canopy: filari continui di alberi veri, ombreggianti e resilienti, non soluzioni decorative o simboliche. A Roma no e nemmeno viene rispettato l’obbligo di legge di ripiantumazione entro 1 anno dall’abbattimento.

Vogliamo strade “da rendering” o strade che funzionino davvero per chi le vive ogni giorno?

Piantare alberi non è una scelta estetica.
È una scelta di clima, salute pubblica, sicurezza e futuro urbano.

(Nella foto, viale di Castelporziano com’era. Ora il deserto).

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