MUNICIPIO X: AXA E INFERNETTO PREDE DEGLI IMPRENDITORI

IMG-20250728-WA0016Tra dubbi sequestri estivi di stabilimenti balneari, si inserisce nel cuore dell’AXA, quartiere residenziale di lusso del Municipio X, il maxi sequestro di un intero edificio di 21 appartamenti più quello di una megavilla tirati su laddove sorgeva una unità residenziale con piscina. A permetterlo, una distorsione amministrativa dell’art. 6 della Legge n. 7 emessa dalla Regione Lazio il 18 luglio 2017 (Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio) che si dovrebbe applicare per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per favorire il recupero delle periferie, per limitare il consumo di suolo, per promuovere tecniche di bioedilizia consentendo “interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino a un massimo del 20 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente”.
Premesso che l’AXA non è un quartiere degradato, nato l’8 febbraio 1961 per convenzione con il Comune di Roma su circa 150 ettari, perimetrato da via C.Colombo, via di Macchia Saponara, via IMG_20250728_201539Euripide e via di Acilia, in grado di gestire a proprie spese la manutenzione del verde, delle strade e del proprio depuratore, l’evidenza di quanto avvenuto si riassume nelle due foto: prima e dopo.

L’area si trova a ridosso del trafficato incrocio tra via Ibico, via Aristofane e via Eschilo, percorso da migliaia di persone, dalle forze dell’ordine, dai mezzi pubblici. Nessuno ha visto crescere questo mostro e neppure si è posto la domanda del perché, fino a quando il 15 luglio 2025, con funzione di polizia giudiziaria, la Polizia Locale di Roma Capitale (sezione distaccata presso la Procura di Roma) ha apposto i sigilli. Per il Gruppo X Mare e per la Direzione Tecnica del Municipio X, il permesso di costruire n.92 del 30 luglio 2024 era regolare, un po’ come accaduto all’Infernetto dove tra i villini su via Antonio Lotti sono spuntate palazzine a 4-5 piani con successivo sequestro da parte della Procura dei finti ‘locali tecnici’ trasformati in super attici.
A costruire, all’Infernetto e all’AXA, sempre le società facenti capo all’architetto Pablo Alejandro BRITOS. In particolare all’AXA la progettazione è stata fatta dalla Britos and Partners Srl e la costruzione (in quanto divenuta proprietaria dell’area dal 16 luglio 2025) dalla BE AXA srl, costituita il 05 maggio 2023, iscritta al registro Imprese l’11 maggio 2023 ed operativa dal 1 luglio 2024, cioè poco prima dell’acquisto, del permesso di costruire e dell’inizio lavori (31 luglio 2024, consegna prevista, dicembre 2026). Socio di Britos la Essematica Holding Spa della famiglia Saladino (il rappresentante legale è SALADINO Carmine, che ne detiene il 70% della proprietà, imprenditore della cybersecurity, amico del Ministro della Difesa, Guido CROSETTO).
Sempre a comune tra Infernetto e AXA è l’agenzia immobiliare ARIES (Via di Casal Palocco, 22) che ha curato la vendita delle singole unità immobiliari addirittura mostrando nei filmati promozionali (nel caso dell’Infernetto) il cambio di destinazione d’uso non consentito dei locali, venduti già a finiture terminate.
Le nuove costruzioni in vendita all’AXA sono state pubblicizzate in funzione della metratura con prezzi oscillanti tra i 313.000 e gli 810.000 euro (circa 4.500 euro a mq), con la seguente motivazione: “Nel prestigioso quartiere AXA nasce The Corner, unʼicona dellʼabitare contemporaneo, firmata Britos and Partners Srl per BE AXA Srl”, a conferma che l’AXA non è un quartiere ‘degradato’ IMG_20250728_085323che ha bisogno di progetti (speculativi) di ‘rigenerazione’ previa ‘demolizione’ dell’esistente, a solo vantaggio dell’imprenditore (per inciso, il corpo distaccato, costituente maga villa, era già stato assegnato a Saladino).

A questo punto, attendendo gli sviluppi giudiziari (si tratta di sequestro preventivo) sorge il dubbio che sul territorio del Municipio X ci sia un attento controllo da parte delle autorità locali, considerato il continuo intervento da parte della procura di Roma. Resta il fatto che, aldilà di ogni dubbio, che non esiste più un controllo urbanistico del territorio lasciato in balìa di trucchi e trucchetti consentiti dalle leggi vigenti e troppo spesso lasciti impuniti dagli uffici preposti al rilascio del permesso di costruire.
Già sulla carta si notava che non poteva trattarsi di rigenerazione urbana all’interno di un’area convenzionata.

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