Nell’arco di neppure un mese, per ben due volte, LabUr ha costretto il Comune di Roma a rivedere le recenti aggiudicazioni delle concessioni demaniali marittime andate a bando (cfr. Dossier spiagge). In pratica, la “legalità” sbandierata dal Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, e dall’Assessore al Patrimonio, Tobia ZEVI, è risultata fortemente compromessa da imbarazzanti errori in sede di commissione giudicatrice che lasciano sospettare una turbativa d’asta.
Oltre alle altre numerose segnalazioni inviate da LabUr – ancora in esame presso le autorità competenti – resta insoluta l’aggiudicazione della concessione demaniale marittima relativa al Nauticlub Castelfusano (Lungomare Amerigo Vespucci, 50), già illustrata nella recente puntata di Report sui Rai3 e segnalata all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) da un socio del Nauticlub Castelfusano A.S.D., perché dopo 40 anni di attività, il Consiglio Direttivo non ha motivato ai soci la mancata partecipazione al bando favorendo di fatto “l’aggiudicazione ad altri soggetti, in violazione del principio di concorrenza effettiva”.
La questione, anche in questo caso, risiede nella presunta turbativa d’asta in essere.
Infatti, osservando l’aggiudicazione del Lotto A25 alla Kokai srls, emerge la stessa violazione attribuita ai partecipanti del lotto A16, art. 95, lett. d) D.lgs. 36/2023 (Codice degli Appalti): “esistono rilevanti indizi tali da far ritenere che le offerte degli operatori economici siano imputabili ad un unico centro decisionale a seguito di accordi intercorsi con altri operatori economici partecipanti alla stessa gara”.
Ricordiamo che dal Lotto A16 sono state escluse sia la Mamb srls sia la S.Fra srls in quanto Marcello MILANI (Amministratore della S.Fra srls) è sposato con Alessandra BURLONE, sorella di Fabrizio BURLONE (Amministratore della Mamb srls), a sua volta Amministratrice unica della Kokai srls, vincitrice del Lotto A25 (Nauticlub Castelfusano) in quanto unica partecipante. La Kokai srls e la Mamb srls hanno entrambe sede legale in via Luigi Borsari, 29 presso lo Studio del Commercialista Nicola SABATINO (storico commercialista dell’Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi del Comune di Roma, Alessandro Onorato). In pratica, marito e moglie hanno costituito due società presso lo stesso commercialista a distanza di pochi giorni: la Kokai srls è stata costituita il 20 febbraio 2025, la Mamb srls il 3 marzo 2025.
L’ESCLUSIONE AD INTERMITTENZA
Dopo il polverone mediatico seguito ai nostri dossier e alla puntata di Report, il Comune di Roma esclude alcune società (quelle del lotto A16, indiziate di appartenere ad un unico centro decisionale) ma non la Kokai srls nonostante sia riconducibile allo stesso centro decisionale composto in prevalenza da collegamenti diretti o indiretti tra partecipanti su lotti diversi.
Gli indizi di tale presunta turbativa d’asta sono tutti documentati.
La Kokai srls è stata costituita all’ultimo minuto e cioè il 20 febbraio 2025, un giorno prima della pubblicazione dell’avviso di gara (ma 7 dopo la sua redazione), mentre la Mamb srls il 3 marzo 2025, pochi giorni prima dell’iniziale termine per la presentazione delle offerte fissato per le ore 12.00 del 17/03/2025).
L’amministratrice unica della Kokai srls, Alessandra BURLONE, è sorella di Fabrizio BURLONE, legale rappresentante della società Mamb srls, esclusa dal Lotto A16.
L’oggetto sociale della Kokai srls riproduce un testo identici, incluse espressioni erronee (“privare” anziché “private”), evidenziando copiatura sistematica da altre società escluse.
Le sedi legali sono contigue o riconducibili ad uno stesso ambito familiare.
La compagine sociale della Kokai srls è infatti composta da:
Alessandra BURLONE (49%);
Laura LUNARDI (51%) anche socia di Mamb srls.
Le caratteristiche comuni quindi tra le società escluse e la Kokai srls sono:
- Costituzione contestuale alla pubblicazione del bando;
- Oggetti sociali fotocopia;
- Nessuna esperienza operativa pregressa;
- Coincidenze logistiche e di assetto societario.
Davanti a tale evidenza si resta stupiti che il Responsabile del Procedimento (che coincide con il Direttore del Dipartimento Patrimonio, Tommaso ANTONUCCI, stazione appaltante) abbia applicato in modo discrezionale quanto previsto dal Codice degli Appalti: se da una parte ha escluso per indizi di “un centro decisionale” tre società partecipanti su diversi lotti (A11 e A19) non si capisce perché lo stesso criterio non lo abbia applicato sui lotti A16 e A25 di cui sopra.
La gara infatti, pur avendo separati i singoli lotti, prevedeva l’applicazione unitaria del Codice degli Appalti tanto da indicare nel disciplinare tecnico il richiamo alle norme sovraordinate rispetto alla interpretazione della stazione appaltante.
LabUr proseguirà a fornire indicazioni utili affinché venga annullato il bando in autotutela da parte del Comune di Roma e individuati gli eventuali responsabili di simili ‘distrazioni’.