La Capitaneria di Porto accoglie l’istanza inviata da LabUr e annulla in autotutela il 45bis per Happy Surf senza attendere l’esito del ricorso al TAR. Il Comune quindi DOVRÀ integrare i servizi del chiosco (lotto C3) presso il 4° cancello fino a nuova emissione del 45bis ad avvenuta aggiudicazione. Tutto questo accade mentre l’Assessore al Patrimonio del Comune di Roma, Tobia Zevi, afferma che tutti i servizi sono operativi forse per rispondere alla rediviva opposizione LINK.
Secondo Zevi il problema era nella normativa complessa di quell’area demaniale, dove l’unico ente in più è la Presidenza della Repubblica. Insomma, tutta colpa del Presidente Mattarella e non del Dipartimento Patrimonio che indice una gara solo perché gli viene bocciato il project financing in quanto la legge lo vieta. Toppano tutte le gare sul demanio marittimo e se ne vantano mentendo spudoratamente a raffica per settimane sulle testate giornalistiche compiacenti, senza rendersi conto che mentire od omettere non evita di apparire incompetenti e di nascondere fallimenti ed errori.
Pasticci amministrativi, turbative, controlli omessi sull’idoneità professionale prevista tassativamente dai disciplinari di gara, è la cifra della gestione dei bandi sulle spiagge del “Mare di Roma” targata Zevi/Antonucci e spacciata per “legalità e trasparenza”.
Cosa ci sia di legale nel non aver rispettato il Decreto del TAR – Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta Ter – REG.PROV.CAU. N. 08825/2025 REG.RIC.) che ha sospeso il 16 agosto la proposta di aggiudicazione del 2/7/2025 (D.D. QC/92450/2025), dunque non solo quella del lotto C3, lo sa solo Zevi e Antonucci. Ma, si sa, canis canem non est.
Sic transit gloria mundi.