Ostia ci provano da anni ad installare una ruota panoramica.
Prima la giunta M5S, poi il PD. Tutti inciampati nella stessa falla amministrativa: l’assenza di un bando pubblico obbligatorio per legge.
All’EUR, stessa attrazione, stesso tipo di attività, stessa normativa, ma la ruota da 50 metri si erge magicamente: nessun errore, nessun intoppo, nessuna sospensione.
Come ci sono riusciti? Semplice: è entrata in campo EUR SpA e la pratica ha spiccato il volo. Il Dipartimento Patrimonio, su indicazione del consigliere capitolino, nonché Presidente di Commissione Patrimonio del Comune di Roma, Yuri Trombetti, “aggiusta” ciò che altrove richiede mesi e controlli. Regolamenti del 1998? Aggiornamenti del 2009? Superati! A Ostia si applicano, all’EUR si interpretano.
Eppure il regolamento per la concessione di aree pubbliche per attività di spettacolo viaggiante e parchi di divertimento vale in tutti i Municipi e risale alla delibera del consiglio comunale di Roma n. 197 dell’8 ottobre 1998, poi aggiornata nel 2009 con le disposizioni del decreto del Ministro dell’Interno recanti le norme di sicurezza per le attività di spettacolo viaggiante.
DUE RUOTE NELLO STESSO MUNICIPIO. UNA È FESTA, L’ALTRA È UN CASO
Se nel Municipio di Ostia la ruota osta, nel IX Municipio non solo nulla osta ma addirittura brillano ben due ruote panoramiche: quella nuova sul laghetto e quella storica del Luneur, 33 metri di nostalgia. Proprio Luneur è il punto in cui la vicenda si trasforma da “giostra” a potenziale scandalo immobiliare.
Saverio Pedrazzini, storico portavoce dei giostrai del Luneur, in un’intervista su Radio Roma, durante la trasmissione “Roma di Sera” condotta dal giornalista Andrea Bozzi, consigliere nel Municipio X (link), parla senza mezzi termini di «una coltre di anomalie e opacità».
IL CASO: GLI ATTI DI PROPRIETÀ DI EUR SPA, COSA NON TORNA
Lo scoop vero arriva dallo studio di LabUr – Laboratorio di Urbanistica: i terreni su cui sorge il Luneur potrebbero non appartenere ad EUR SpA, un’area su cui ha concesso un parco di 7 ettari.
Le carte risalgono agli anni del Governatorato fascista: espropri mastodontici, mappe ridisegnate, passaggi poco chiari. Emergerebbe anche un dettaglio sorprendente: la perimetrazione storica dei 60 ettari dei monaci trappisti non coincide con quella dichiarata oggi da EUR SpA. Al centro della questione un vasto pianoro a forma di pentagono irregolare in prossimità della zona dell’Acqua Salvia, compresa tra la Via del Mare e Via Laurentina a ridosso dell’Abbazia, sorta secondo la tradizione sul luogo del martirio di San Paolo. La perimetrazione dell’area non risulterebbe essere quella dichiarata.
Il Luneur sorge proprio lì e chi bonificò e rese utilizzabile quell’area furono i giostrai negli anni ’50.
Se la proprietà, come sembrerebbe, non è legittimamente di EUR SpA, allora:
– tutte le concessioni sono nulle;
– i giostrai potrebbero vantare usucapione;
– il parco potrebbe diventare terra di nessuno;
– l’amministrazione rischierebbe un contenzioso multimilionario.
Altro che ruota panoramica, qui gira una lavatrice di responsabilità.
CAMPIDOGLIO, MINISTERO, EUR SPA: CHI CONTROLLA CHI E COSA?
Il problema non è la ruota in sé quanto l’esistenza di due pesi e due misure. Un soggetto controllato dallo Stato trasforma un ostacolo amministrativo in una strada spianata. Davvero nessuno ha sospettato che i terreni del Luneur possano non appartenere all’ente che li gestisce? Perché nessuno ha fatto una verifica in questi anni?
IL RISCHIO DEL CARBONE ALLA BEFANA
Dopo Natale l’EUR potrebbe ritrovarsi con un luna park “abusivo per proprietà” e un contenzioso storico gigantesco che potrebbe ampliarsi a macchia d’olio su altre aree dell’EUR.
Per ora, il quartiere razionalista festeggia un 2–0 su Ostia. Ma quando si spegneranno le luci della ruota, qualcuno potrebbe dover pagare un conto salato per una giostra truccata a festa.