OSTIA, ERP ARMELLINI: DOPO IL PIGNORAMENTO DI 18MLN A DANNO DEL COMUNE, PAGATI ALTRI 29MLN

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240918_113208_0000Il disegno di legge intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, in questi giorni all’attenzione del Parlamento, introduce un nuovo reato, quello di occupazione abusiva delle case (da 2 a 7 anni). Il reato sarà riconosciuto anche verso la Pubblica Amministrazione? Perché ad Ostia, nel più grande quartiere in Italia di edilizia residenziale pubblica (ERP, le “case popolari”), dove vivono più di 5.000 persone in una situazione di disagio economico, il più grande abusivo è proprio il Comune di Roma. Dal pignoramento esecutivo del 2017, nessun nuovo contratto è stato stipulato con la famiglia Armellini proprietaria delle 1.041 “case popolari”, a cui il Comune paga dal 2012 un’indennità di occupazione di oltre 4MLN di euro all’anno, mettendosi di fatto alla guida del racket delle case, inteso come monopolio intransigente e spietato.

Angiola Armellini, di fatto Sindaca di una città nella Capitale, specula sull’incapacità amministrativa di gestire il problema delle famiglie senzatetto, lasciando dal 1972 migliaia di persone dentro case di ricotta che cadono letteralmente a pezzi.
Se lo Stato è il primo abusivo, l’imprenditrice è la prima ipocrita: Angiola Armellini siede, tra l’altro, nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia dedicandosi al restauro di palazzi, ma non dei suoi, seguendo la “filosofia secondo cui sebbene il degrado sia contagioso, la bellezza lo è ancora di più”. La sua ipocrita filantropia arriva a finanziare programmi di Educazione Civica in tutte le scuole italiane, dimenticando che uno dei diritti umani fondamentali è il diritto all’abitare e il pagamento delle tasse, milioni di euro sembra mai versati.
Vediamo cosa è successo nelle “case di sabbia” a Nuova Ostia dal 2014, anno in cui Angiola Armellini è stata accusata di aver frodato il fisco per circa 2 miliardi di euro, perché come dice Kerry Kennedy, bisogna dire la verità al potere.

IL CASO
Di questo mostro urbanistico, in mano alle sorelle Armellini, dato in affitto al Comune di Roma per l’emergenza abitativa (ben 1.041 unità abitative), abbiamo ampiamente parlato negli ultimi 10 anni. Abbiamo anche rilevato l’insana volontà del Comune (affittuario dal 1972) di acquisire a patrimonio tali immobili, anche se dal 1998 ne contesta vizi di costruzione e pessima manutenzione. Non solo. Gli immobili che si affacciano sul lungomare insistono completamente nella fascia di inedificabilità prevista dall’articolo 55 del Codice della Navigazione e dunque sono di fatto abusivi.

I contenziosi tra gli Armellini e il Comune di Roma si protraggono da 50 anni e hanno arricchito le tasche di una delle più potenti famiglie di ‘palazzinari’ della Capitale, risultata, nell’affitto per emergenza abitativa di queste fatiscenti ‘case di sabbia’, sempre vincente fino addirittura allo sfregio del pignoramento a suo favore a danno delle casse del Comune di Roma.

Infatti con Deliberazione n. 15 dell’Assemblea Capitolina in data 17 gennaio 2023 è stata riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio a sanatoria del pagamento senza mandato di € 18.412.024,48 eseguito dalla Tesoreria Comunale a favore della Moreno Estate srl (società della galassia Armellini) a seguito di sentenza del Tribunale di Roma Sez. VI Civile n. 17487 del 14 settembre 2017, e successivo atto di pignoramento presso terzi n. 2018-021241 (Procedimento Esecutivo R.G.E. n. 6171/2018), “per il risarcimento del danno causato dal mancato rilascio, dall’1 gennaio 2013 al 14 settembre 2017, degli immobili di Ostia Lido, Lotti B/D/F/G/H/N/P per complessive n. 1.041 unità abitative e relative pertinenze, oltre n. 15 locali ad uso diverso, il cui contratto di locazione è stato disdetto”.

Tutto concluso, tutto chiarito? No, la brutta storia degli Armellini a Ostia va avanti ma, per capirla, occorre fissare alcuni passaggi.

LA STORIA DEL DEBITO
Nel 2001 il Comune di Roma ha stipulato un contratto per la locazione degli immobili Armellini (Lotti B/D/F/G/H/N/P, 1. 041 unità) più altri 15 locali ad uso diverso gestiti dalla Pelopia S.p.A. per conto della Goldstreak LTD, con decorrenza dal 1 gennaio 2001 e durata convenuta in anni 6+6, contratto nel quale è subentrata dal 1 gennaio 2002 la Eurolux Real Estate Company S.A. a seguito di atto di compravendita degli immobili dalla Goldstreak LTD. Infine gli immobili sono divenuti proprietà della Moreno Estate S.à.r.l. (trasformata nel 2014 in srl). Passaggi che comunque hanno conservato il tutto in mano agli Armellini.

Si arriva così, dopo diversi contenziosi, al 28 giugno 2012, quando il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma dispone il rilascio degli immobili in questione alla data del 10 maggio 2013, a seguito di disdetta inviata il 17 ottobre 2011 dalla Moreno Estate S.à.r.l.

Nel frattempo, la Moreno Estate S.à.r.l. aveva comunicato la propria disponibilità alla stipula di un nuovo contratto di locazione al canone annuo di € 12.500.000 che invece il Comune riteneva da ridursi a €9.400.000 costringendo la Moreno Estate S.à.r.l. a formulare una nuova proposta di locazione al canone annuo di €11.500.000,00 oltre €300.000,00 annui per canone di manutenzione ordinaria degli immobili in questione.
Solo ad inizio 2014 interviene l’Ufficio Gestione Stime del Dipartimento Patrimonio che stima congruo un canone locativo di €6.698.000, poco più della metà di quello inizialmente proposto dalla Moreno Estate srl, che rinnova la disponibilità pur non condividendo tale stima.

Passano gli anni e nel 2017 arriva, munita di formula esecutiva, la suddetta condanna per Roma Capitale al risarcimento del danno per mancato rilascio degli immobili quantificato per il periodo 1 gennaio 2013 – 14 settembre 2017 in € 18.332.903,46 oltre interessi legali dalla data di pubblicazione della sentenza a quella di effettivo pagamento.
Con delibera 234 del 14 dicembre 2018 la Giunta Capitolina delibera infine di effettuare il prelevamento dal fondo di riserva ordinario di € 18.412.024,48, sbloccato poi solo nel 2023.

IL PROBLEMA
Ad oggi gli edifici sono ancora occupati, il nuovo contratto non c’è e gli immobili sono sempre più pericolanti e fatiscenti per assenza dei necessari interventi di ristrutturazione (che la Moreno Estate srl dice di non poter fare fino a quando gli immobili sono occupati). In sostanza si rischia un nuovo pignoramento di importo maggiore rispetto al precedente essendo trascorsi 7 anni dalla prima condanna che valutava un periodo di 4 anni.

I conti sono presto fatti. Dalla pagina del sito del Comune di Roma dedicata (e aggiornata al 9 gennaio 2024) risulta, nella tabella dei canoni relativi a immobili destinati a ERP, che il Comune di Roma (senza contratto) continua a pagare le “case di sabbia”, o di “ricotta che dir di voglia, degli Armellini sotto forma di indennità di occupazione per €3.729.963,91 ad uso abitativo e per €423.670,73 ad uso diverso, pari a €4.153.634.64 all’anno, dunque da settembre 2017 a settembre 2024, il Comune deve agli Armellini ben €29.075.442,48.

IL PARADOSSO
A seguito dell’ultimo avviso pubblico finalizzato all’acquisto dal libero mercato di unità immobiliari da destinare ad alloggi per le “case popolari” da parte di Roma Capitale, si è presentata come operatore proprio la Moreno Estate srl proponendo le stesse ‘case di sabbia’ di Nuova Ostia. Peccato che sia stata esclusa dal Dipartimento Patrimonio per non aver presentato la documentazione richiesta. Assurdo che dopo oltre 50 anni di affitto passivo il Comune di Roma non conosca la documentazione relativa agli immobili Armellini, mentre invece ritenga conforme la documentazione pervenuta da parte dei restanti operatori. In questo modo, l’indennità di occupazione continua.

Avremo modo nelle prossime settimane di approfondire altri aspetti di questa vergognosa vicenda che affonda le radici nella più grave lottizzazione urbanistica (abusiva) mai avvenuta all’interno del Comune di Roma.

 

 

 

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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’ATO I-12 BORGO DEI PESCATORI TARGATO MEZZAROMA

mezzaroma-barbara-labur-Il 31 luglio 2024 è andato in onda il secondo e ultimo appuntamento del processo di partecipazione relativo all’ATO I-12 targato IBIS (Barbara Mezzaroma). È seguito un altro evento, a parole “aperto alla cittadinanza”, il giorno seguente presso la Casa del Mare ad Ostia di fronte al Borghetto dei Pescatori in cui è stato ripresentato il Progetto ATO I-12 con finalità poco chiare. 

Il contributo urbanistico di LabUr – Laboratorio Urbanistico (che ha già trattato in passato l’argomentopassa necessariamente dall’analisi di chi sia il proponente, i fatti di cronaca nera e amministrativi e tutte le incongruenze da noi rilevate affinché siano di aiuto a tutti. A nostro giudizio si tratta dell’ennesimo opaco e triste episodio urbanistico che coinvolge il territorio del Municipio X. 

(di Paula Filipe de Jesus)

INDICE

  1. PREMESSA
  2. SOCIETÀ PROPONENTE
  3. CONFERENZA DEI SERVIZI
  4. I FATTI CRIMINALI
  5. CONCLUSIONI
  6. CRONOLOGIA

 

PREMESSA

La Conferenza dei Servizi relativa all’ATO I-12 è durata 16 anni (2007-2013), guidata da imprenditori locali (le famiglie balneari PETRINI e PAPAGNI, che dobbiamo ritenere appartenere alle “persone che sono nel bianco ad Ostia. Non solo si sono fatte vive, non solo le ho riscoperte, non solo hanno detto quel come, quel quando… quando era cominciato, come era incominciato, perché lo Stato non c’era stato”, si riferisce ai fatti di mafia ad Ostia n.d.r.  – così Barbara Mezzaroma intervistata a Piazza Pulita su La7) e il gruppo MEZZAROMA (le sorelle Barbara e Alessandra). Durante la fase amministrativa, in estrema sintesi (il dettaglio è riportato nell’ultimo paragrafo) sono accaduti questi fatti:

14 ottobre 2021, riapertura della Conferenza dei Servizi iniziata nel 2007

21 ottobre 2021, elezione del Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI

27 gennaio 2022, arresto di Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANCTIS per tentata estorsione a Barbara MEZZAROMA aggravata dal metodo mafioso.

21 marzo e 4 novembre 2022 (articolo de L’Espresso, articolo sul quotidiano Domani e il servizio di Piazza Pulita): Barbara MEZZAROMA, parlando dell’episodio criminale, affermerà che il progetto è in essere e che esistono problemi con il ‘vicinato’. Non ha mai specificato quali, perché l’unico vicinato è proprio quello coinvolto nel groviglio urbanistico che riguarda il Polo Natatorio, il Borghetto dei Pescatori (B-43) e proprio Mezzaroma e dove sparisce persino una strada.

30 novembre 2023, chiusura positiva della Conferenza dei Servizi.

SOCIETÀ PROPONENTE

La società proponente (che risulta ancora ad oggi, 31 luglio 2023, ‘inattiva’ e con ‘zero dipendenti’) è la:

I.B.I.S. – SOCIETA’ A RESPONSABILITÀ LIMITATA con sede legale in ROMA (RM) PIAZZA GIULIANO DELLA ROVERE 4 CAP 00122 presso lo STUDIO della DOTT.SSA ILARIA INVITTI (Partita IVA 04299291007, atto di costituzione 27/11/1941). 

Qui la prima particolarità. Si tratta di una società cooperativa edilizia costituitasi il 27/11/1941 trasformata in S.r.l. il 14/10/2022. Nella lunga storia di società inattiva, riteniamo di segnalare che, con D.D. N. 54/SCG/2020 del 24/11/2020, il Ministero dello Sviluppo Economico proroga la gestione commissariale della “I.B.I.S. SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA” fino AL 15/01/2021, confermando l’Avv. LEONE Giuseppe quale Commissario Governativo della Cooperativa. Leone è stato nominato più volte in questo incarico nel corso degli anni a partire dal 21/8/2015. Dopo di che nel consiglio di amministrazione, a 02/2019, risultano le sorelle Mezzaroma e Annarumma Francesco. Quest’ultimo presente, anche prima di luglio 2019 (nominato consigliere ad aprile 2010, iscritto all’ordine degli avvocati di Nola, opera su Roma nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina 26, stesso stabile del famoso avvocato e politico Giulia Buongiorno), insieme a CAUCCI Massimo e LEGGERI Antonino in particolare, ma non solo. La famiglia PETRINI compare fino al 2014 per ricomparire poi nel 2022.

soci ibisMEZZAROMA Barbara, rappresentante della IBIS S.r.l., è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. La composizione societaria e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali al 10/01/2023 è riportata qui di lato.

Tenuto conto che risulta la “Pontina S.r.l. 2000” (che secondo quanto riferisce Il Sole 24Ore è una “società riconducibile al gruppo IMPREME Spa della famiglia Mezzaroma finita nello scandalo ‘MPS e quella plusvalenza da 25 MLN per il brand del Siena Calcio’”), deve considerarsi appartenere alla famiglia Mezzaroma anche il Colonnello dei Carabinieri Alessandro CHERCHI, operante presso la Direzione Investigativa Antimafia, sposato con Barbara MEZZAROMA il 14/02/2022. Non sappiamo se sia ancora in servizio, certo che sotto il profilo dell’opportunità troviamo la cosa opinabile. Sottolineiamo però che l’articolo 894, n. 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell’ordinamento militare) sancisce che la professione di militare è incompatibile con la carica di amministratore, consigliere, sindaco o altra consimile, retribuita o meno, in società costituite a scopo di lucro. Per altro, anche l’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001 (norma sulle incompatibilità ed incarichi extraistituzionali dei dipendenti pubblici in generale) stabilisce che l’impiegato pubblico non può, tra le altre, accettare cariche in società costituite a fini di lucro. In base a queste norme, quindi, essere semplicemente socio di una S.r.l., che ha ovviamente scopi di lucro, non è di per sé incompatibile con la professione di militare. Vi sarebbe assoluta incompatibilità (e l’attività non potrebbe nemmeno essere autorizzabile dalla gerarchia) se il socio di una società avente scopo di lucro svolgesse anche attività di gestione (remunerata o meno) all’interno della società.

Ma andiamo oltre. Nell’elenco al 31/7/2023 compaiono la nota famiglia dei concessionari balneari PETRINI (Franco e Paolo) che, come anticipato, sono stati consiglieri fino a luglio del 2014 e poi rientrati proprio nel 2022. 

Compare però anche Renato PAPAGNI, fratello di Paolo Riccardo PAPAGNI (ex propietario del lido balneare “Tibidabo” e manager di diverse squadre di calcio come “Ostia Mare” e “Pescatori”, coinvolte proprio nel progetto ATO I-12).
Paolo Papagni viene arrestato assieme a Roberto DE SANTIS (detto Er Nasca) il 27 gennaio 2022 per il reato di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di Barbara MEZZAROMA. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). I due sono stati condannati in primo grado a maggio 2023.

CONFERENZA DEI SERVIZI

Durata ben 16 anni, ancora con molti dubbi circa l’approvazione degli elaborati presentati dalla proponente, si è ‘sbloccata’ (con pareri più volte contraddittori rispetto a quelli in precedenza emessi) dopo i fatti criminali di seguito narrati.
La prima Conferenza dei Servizi è stata convocata in data 12/09/2007 e si è conclusa l’8/01/2008 in prossimità dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009, risultando inserita nella progettualità e sistemazione dell’area prevista per l’erigendo Polo Natatorio, oggetto di molte irregolarità amministrative sanate ‘ora per allora’, dove il progettista era proprio l’Ing. Renato PAPAGNI.
Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica-Direzione Trasformazione Urbana, ha ritenuto però necessario convocare, per il giorno 22/09/2015, una nuova Conferenza dei Servizi avente il medesimo oggetto della precedente essendo stati introdotti dalla proponente nuovi elaborati relativi alla Valutazione Ambientale Strategica in ambito Regione Lazio.
In tale fase è risultato che l’intervento ricadeva in zona soggetta ad un Rischio Potenziale classificata a “Rischio R4/fascia A” ai sensi dell’art. 31 del PAI. Pertanto la proponente in data 1/02/2018 ha richiesto la sospensione della Conferenza dei Servizi così come avvenuto in data 28/03/2018.

La Conferenza è stata riaperta solo tre anni dopo, in data 14/10/2021, con nota prot. QI/175169/2021.

Infine, con Determinazione Dirigenziale QI/2144/2023 del 30/11/2023 si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi approvando gli elaborati progettuali alcuni di dubbia validità come, ad esempio: 

  • Elaborato “E” studio del traffico, basato su rilevazioni del 2015 e senza alcun aggiornamento delle problematiche introdotte, ad esempio, dalla pista ciclabile sul lungomare ritenuta irregolare da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporto, con conseguenze anche sul piano parcheggi, su cui ha mediato proprio Renato Papagni in Municipio X.
  • Studi di invarianza idraulica, che hanno la necessità di ottemperare a quanto previsto dall’Ordine di Servizio del DPAU n. 36/2014 (“Azioni volte ad un migliore utilizzo e risparmio delle risorse idriche nonché accorgimenti e dispositivi da realizzare per il recupero delle acque meteoriche”) sostituendolo con interpretazioni discrezionali di terze parti, tutti argomenti essenziali per la VAS con prescrizioni passata in Regione Lazio.

I FATTI CRIMINALI

Secondo quanto hanno riportato i media, dopo il 21/10/2021, cioè dopo una settimana dalla riapertura della Conferenza dei Servizi, eletto Sindaco di Roma Roberto GUALTIERI, Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto del’IBIS, dunque persona conosciuta) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA (che in un lapsus nell’intervista su La7 usa inspiegabilmente il plurale) con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene a fine 2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si doveva realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi. A De Sanctis interessa gestire il movimento terra e i parcheggi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA. Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui (sic!), che è lui a controllare gli appalti di Ostia. Dalle carte processuali, emerge anche una scena esilarante in cui “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI tenutosi ad Ostia nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“. Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021 in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff del candidato a Sindaco con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente anche Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina. L’estorsione non verrà ‘imbeccata’, per cui rimarrà ‘tentata’. 

Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANTIS vengono arrestati il 27 gennaio 2022 per il reato appunto di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). Condannati a 5 anni a maggio 2023.

CONCLUSIONI

Il Sindaco Roberto GUALTIERI, in data 8 novembre 2022, ad un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, ha presentato il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

Siamo certi che il presente contributo, che a seguire mette TUTTI I FATTI in modo cronologico, aiuti il Sindaco e tutti a comprendere come la questione degli appalti e della realizzazione delle opere a Roma e ad Ostia in particolare, sia cosa ben più complessa che un semplice schieramento tra buoni e cattivi. Al di là della questione giudiziaria che avrà il suo lungo corso, sono 15 anni che Ostia attende opere di pubblico interesse che non possono essere per l’ennesima volta sacrificate agli interessi privati o privatistici. Il progetto infatti ha forti implicazioni anche sul Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA).
Sul progetto Mezzaroma occorre che l’Amministrazione dia la massima trasparenza amministrativa, cosa che evidentemente ad oggi non c’è stata. Perché, come dice Barbara MEZZAROMA, non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Nell’interesse collettivo, aggiungiamo noi. Senza però raccontare, come è avvenuto tutto il 2022 sulla stampa, che a marzo di quell’anno il progetto IBIS (su cui è stata chiamata a partecipare la cittadinanza il 31/07/2024, cosa che non si dovrebbe fare mai), fosse in procinto di essere cantierizzato visto che la conclusione della Conferenza dei Servizi è arrivata un anno dopo. E fingendo, per di più, che il problema della relazione trasportistica del 2015 o la questione della particella 62 Foglio 1102 (*) su cui ci sono pendenze legali, non siano rilevanti o che le difficoltà finanziarie di Barbara Mezzaroma non esistano. Il rischio, cronico in questo Municipio, è di trovarci solo appartamenti e zero servizi con abbassamento ulteriore di standard urbanistici. Fare un processo di partecipazione per presentare l’edificazione di 155 appartamenti più un centro commerciale e spacciarlo per riqualificazione del Lungomare di Ostia, dove si “riempiono vuoti urbani per sottrarli alla criminalità”, come ha detto  MEZZAROMA Barbara e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio VELOCCIA, è davvero deplorevole. 

N.B.

Ricordiamo che “il Piano di Lottizzazione convenzionata è uno strumento urbanistico di iniziativa prevalentemente privata che ha per ambito una porzione del territorio comunale destinata all’edificazione; è necessario per legge ogni qualvolta, indipendentemente dalle prescrizioni del piano con finalità programmatiche, si intenda realizzare un intervento edilizio che comporti nuove opere di urbanizzazione o aggravi la situazione di quelle esistenti; costituisce specificazione delle scelte operate dallo strumento urbanistico programmatico. Il piano di lottizzazione è accompagnato da una convenzione mediante la quale il lottizzante si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione indotte dall’intervento e a cedere le relative aree, nonché a corrispondere pro quota gli oneri inerenti. Una volta ottenuto il nulla osta alla lottizzazione, l’edificazione successiva deve essere preventivamente assentita con concessione edilizia”.

Buona lettura!

CRONOLOGIA

01/02/2018 L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale aveva fornito parere negativo già con nota Prot. 4216 del 2/10/2015 e confermata con nota Prot. QI 73624 del 26/04/2017) perché l’intervento ricadeva per buona parte in zona soggetta ad un rischio R4/fascia A del PAI. A seguito della rivisitazione del Piano Stralcio IBIS chiede la sospensione della CDS per poter rispondere alle osservazioni avanzate dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. 

2019 IBIS insieme alla “BARBARA MEZZAROMA & SISTERS SRL” conferiscono un incarico alla “Open Door Architetti” per una consulenza circa le procedure urbanistiche per la progettazione delle opere pubbliche. Erano gli anni bui del Gruppo Mezzaroma, sprofondato in forti difficoltà finanziarie nel 2010. Solo ImpreMe Spa, corazzata del gruppo, era in rosso di 14MLN di euro nel bilancio 2012 e ben 20MLN nel 2013. Il gruppo cerca di recuperare nel 2014 affidando pieni poteri a Barbara MEZZAROMA. Una crisi lunga che ha visto la svolta nel 2017 quando il fondo statunitense VARDE si è dichiarato pronto a rilevare le esposizioni di Monte Paschi di Siena (per un importo di 221MLN) e di Unicredit (per un valore di 142,3MLN) nei confronti del Gruppo MEZZAROMA, che al tempo aveva un patrimonio di 542MLN e debiti per 444,8MLN di euro.

5/2021 Nuovo PTPR TAV. A: le aree Z2 e Z4 ricadono nel paesaggio naturale di continuità. Nonostante ciò, IBIS non ritiene di essere propositiva e rivedere il progetto. 

3/8/2021 

  • Ministero della Cultura conferma pareri precedenti (QI 142074), ma la CDS non è riaperta (!)
  • ACEA ATO2 conferma parere negativo (QI 142177), ma la CDS non è stata ancora riaperta (!)

5/8/2021 IBIS presenta nuovi elaborati (QI 143244)


29/08/21 Foto sul Lungomare di Ostia, in cui Roberto GUALTIERI viene immortalato, assieme al consigliere del PD Giovanni ZANNOLA, con il pregiudicato Roberto DE SANTIS. La foto viene pubblicata sui social del candidato Sindaco, ma nessuno dice nulla per mesi.

21/10/2021 Eletto Sindaco Roberto Gualtieri. Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto dell’IBIS) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene poco dopo il 21/10/2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si dovrebbe realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA che Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui, che è lui a controllare gli appalti di Ostia. “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“.
Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021, in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina.

26/10/2021 ASL Roma 2 dà parere favorevole (QI 181636)

11/2021 La ImpreME Spa, è ormai controllata dal fondo VARDE attraverso la catena Wert Bob Sarl – Mv srl. Chiude il bilancio 2020 con una perdita di quasi 29MLN di euro, il doppio della perdita dell’anno precedente, con un indebitamento finanziario di 204MLN. Nella primavera 2022, il fondo VARDE rivede gli accordi strutturali con il Gruppo MEZZAROMA per il business di sviluppo real estate.

2/11/2021 

  • Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano chiede documentazione integrativa (QI 185202)
  • Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo Area Tutela del Territorio chiede completamento elaborati e chiarimenti (QI 185045)

5/11/2021 Dip. Sport conferma parere favorevole (QI 187662)

8/11/2021 Areti Spa dà parere favorevole con condizioni (QI 188514)

11/11/2021 Dip. Scuola dà parere favorevole

16/11/2021 Sovrintendenza Capitolina comunica la non necessità di rilasciare parere (QI 193329)

12/01/2022 

  • ABDAC (Autorità di Bacino Distrettuale Apennino Centrale) chiede integrazione dello Studio Idraulico e Piano Sicurezza Allerta (QI 4195)
  • Dip. Tutela Ambientale Gestione Patrimonio Immobiliare, Processi e Convenzioni Dip. e parcheggi, parere Favorevole (QI 4279)
  • Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti: parere favorevole con condizioni (QI 4405)

21/01/2022 Min. Cultura – Soprintendenza: parere favorevole di massima con condizioni (QI 10268)

26/01/2022 ACEA ATO 2 parere di massima favorevole con richiesta di documentazione integrativa (QI 12632)

27/01/22 Arrestati Paolo Papagni (“imprenditore balneare e anche dirigente di alcune società di calcio dilettantistico a Ostia come “Ostiamare” e “Pescatori” su cui verte lo spostamento del campo di calcio del Borghetto dei Pescatori” da Il Messaggero) e Roberto De Santis (alias Er Nasca) per tentata estorsione nei confronti dell’imprenditrice Barbara MEZZAROMA con l’aggravante del metodo mafioso.

31/01/2022 Dip. IV Pianificazione e Sviluppo e Governo del Territorio: conferma parere già espresso (QI 15863)

7/2/2022 SIMU Serv. III Opere Idrauliche: parere favorevole con prescrizioni (QI 19872)

10/2/2022 SIMU Serv. II Nuove opere d’arte stradali: parere favorevole con indicazioni e prescrizioni (QI 22695)

21/3/2022

  • L’Espresso esce con la notizia: “La protagonista è un’imprenditrice di 49 anni che ha rifiutato di sottostare al ricatto mafioso: le veniva offerta protezione per un grande cantiere che sta per aprire a Ostia in cambio del pagamento di 500mila euro”. Si aggiunge che la sup. commerciale è di 15mila mq, parte commerciale di 3.500 mq e 3.000 mq a servizi con una parte turistico ricettiva. “Sto per realizzare 155 appartamenti e migliaia di m3 con destinazione commerciale e ricettiva per 100 MLN”. Papagni si attiva subito in favore del suo amico De Santis e fa in modo di parlare con Barbara Mezzaroma. Riesce a strapparle un appuntamento e i due si vedono in un bar all’Eur. L’imprenditore di Ostia chiede informazioni sul progetto, sulle autorizzazioni presentate al Comune, sul valore dell’appalto complessivo e sui prezzi di vendita degli immobili che sarebbero stati realizzati. Lui è un fiume in piena. È euforico per la grossa somma di denaro che si riverserà con questi lavori su Ostia. E a quel punto Papagni cala la maschera e le dice che per questo lavoro deve «assolutamente» incontrare «un soggetto» che lui descrive come «l’uomo degli equilibri di Ostia» e le rivela che si tratta di una persona legata alla criminalità locale.
    Papagni le dice che “non avrebbe subìto estorsioni o danneggiamenti. Facendo degli esempi concreti, le ha detto che “nasca” era in grado di risolverle eventuali problemi con i proprietari degli appezzamenti di terreno limitrofi”.

    N.B.
    Affari Italiani, 8/5/2023 Nella seconda metà del 2021 l’imprenditore e il boss avevano avvicinato Barbara Mezzaroma, che in quel periodo stava per avviare il cantiere per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi a Ostia. L’imprenditore e il boss che, secondo la condanna, erano in società, le hanno chiesto una somma di 500mila euro, da pagare in cinque rate in cambio di una certa “protezione”. Quel che offrivano in cambio i due era di poter eseguire il lavoro senza avere problemi né dagli altri clan malavitosi della zona né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X.
    Sempre 8/5/2023 Il Messaggero (a seguito della sentenza di condanna) scrive: “In quel periodo l’imprenditrice romana stava per avviare i lavori per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi, a Ostia. E cosa offrivano in cambio i due? Protezione. Garantivano dunque che non ci sarebbero stati problemi né con gli altri clan malavitosi della zona, né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X”. 

21/3/2022

Regione Lazio Politiche Abitative e Pianificazione scrive che “a seguito di riformulazione del PTPR esprime parere negativo con richiesta di “ridefinizione dello strumento attuativo proposto eliminando le previsioni edificatorie progettate nello Z2 e Z4 essendo paesaggio naturale di continuità approvato con DCR 5/2021)” (QI 45679)

7/7/2022 IBIS invia i nuovi elaborati (QI 116317)

11/7/2022 IBIS invia un nuovo Rapporto Preliminare per la verifica a VAS (QI 117963)

22/7/2022 Il Presidente del Municipio X, FALCONI Mariodenuncia, in consiglio municipale, la pressione dei “poteri forti” che hanno portato a restituire le deleghe sulle spiagge (OSTIA, TRA MAFIA E PALAZZI)

4/8/2022 IBIS trasmette lettera di incarico al nuovo progettista Arch. Roberto SANTORI (QI 133944)

11/08/2022 IBIS presenta nuovi elaborati progettuali integrativi e sostitutivi (QI 137167)

8/9/2022 CBLN (Consorzio di Bonifica Litorale Nord) chiede documentazione ed elaborati integrativi (QI 147879)

10/10/2022 

  • IBIS risponde al CBLN (QI 167705, QI 167834 e QI 167839).
  • Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento, con nuovi elaborati, delle valutazioni e prescrizioni rappresentate (QI 168157)

14/10/2022 IBIS Coop. Edilizia si trasforma in S.r.l., ma questo, stranamente, non inficia l’iter.

20/10/2022 Il Dip. Scuola esprime parere favorevole (QI 175402)

27/10/2022 ABDAC esprime parere di compatibilità con prescrizioni (QI 181974)

31/10/2022 

  • Dip. Coord. Svil. Infrastrutt. e Manutenzione Urbana – Dissesto idrogeologico scrive che “l’intervento ricade in un’area a rischio alluvioni con pericolosità bassa ma non nulla”. Fornisce prescrizioni per la mitigazione del rischio idraulico (QI 184415). 
  • Il Servizio Opere Idrauliche rinnova parere favorevole già espresso con Prot. QN/2022/23634 confermando prescrizioni e parere stradale espresso con Prot. QN/2022/24919

01/11/2022 Viene nominato nuovo Presidente di Federbalneari Roma, Massimo MUZZARELLI che prende il posto di Renato PAPAGNI.

4/11/2022

  1. Sul quotidiano Domani, a firma di Nello Trocchia: Er Nasca “voleva la gestione dei parcheggi, vigilanza e movimenti terra” e poi “Paolo Papagni…. Sapeva del mio progetto edilizio in corso ad Ostia” e sul progetto edilizio dice “Lo abbiamo proposto nel 2007… circa 15 anni fa, ma forse ci siamo”. Un progetto a impatto zero. Io non mi sento una palazzinara, alcuni colleghi a Roma hanno costruito pezzi della città di cui vergognarsi che attirano illegalità e crimine. Proviamo a lavorare diversamente. Per la cronaca: (20/05/2020 – Corsera – Con la sola autorizzazione a demolire una scala, avrebbe proceduto a far abbattere l’80 per cento di un palazzo dell’ex Residence Bravetta. E’ l’accusa contestata a Barbara Mezzaroma, 46 anni, figlia del patron Pietro, fondatore dell’impero Mezzaroma, che ora rischia un anno di reclusione dopo la richiesta di condanna avanzata dalla procura. I reati contestati all’amministratore delegato di «Impreme»: abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo il pm, lo scopo della demolizione sarebbe stato impedire l’occupazione abusiva del palazzo. I fatti risalgono al periodo tra il 2015 e il 2017. Il residence è stato realizzato dal gruppo Mezzaroma negli anni Settanta. Il Comune l’ha in seguito utilizzato per accogliere famiglie in emergenza abitativa. Nel 2007 il Campidoglio si è accordato con i costruttori per la riqualificazione dell’area. «Per la demolizione è stata fatta una Scia, poi recepita dal Comune nel permesso a costruire che non è in sanatoria. Quindi è tutto regolare». dice l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, difensore di Barbara Mezzaroma. La sentenza è prevista per il 27 maggio 2022).
  2. Piazza Pulita (La7): Mezzaroma intervistata da Formigli parla di “recuperare il Litorale” che incontra Paolo Papagni e Er Nasca pensando che fosse “una mera questione di vicinato” (il B-43? n.d.r ) e dell’importanza di “riempire i luoghi per sottrarli alla criminalità”. Dice che il progetto è pronto per partire, ma nessuno sa nulla, e che il Sindaco Roberto GUALTIERI, incontrato a febbraio 2022 dopo gli arresti, le ha promesso pieno sostegno. Di certo c’è il sostegno che ha dato Barbara Mezzaroma a Gualtieri in campagna elettorale, avendo la società “Barbara Mezzaroma & Sisters” versato 10.000 euro per la corsa di GUALTIERI a Sindaco di Roma. “Paolo Papagni è un soggetto che ha sempre girato per Ostia, una famiglia conosciuta ad Ostia, erano anni che non lo incontravo … dopo mesi di messaggi ossessivi lo incontro … pensavo che fosse una mera questione di vicinato… e che mi avrebbe tutelato dal sistema di criminalità collaterale”.
  3. Il Dip. Tutela Ambiente dà parere favorevole di massimo con osservazioni e prescrizioni (QI 186963)

7/11/2022 CBLN rilascia parere favorevole ai soli fini idraulici, esclusivamente per le opere di urbanizzazione con condizioni.

8/11/2022 Gualtieri, un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, presenta il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

9/11/2022 Areti Spa conferma parere di massima favorevole con condizioni (QI 190227)

17/11/2022 Dip. Mobilità scrive che gli ultimi aggiornamenti progettuali di IBIS non la riguardano. Il parere rimane lo stesso (QI 195968)


19/11/2022 (MonitorImmobiliare Anno IV – n.372 del 19/25 nov. 2022) scrive: “Se l’articolo de l’Espresso del 21 marzo non ha suscitato manifestazioni di solidarietà, pensavamo che l’intervista pubblicata il 4 novembre dal Domani, a firma di Nello Trocchia, potesse portare l’argomento alla ribalta. Spiace che fino ad oggi non spicchino prese di posizione da parte del settore”. “Richiesta di denaro per proteggere un cantiere in corso ad Ostia alla quale l’azienda risponde denunciando i fatti ai Carabinieri…. L’imprenditrice è Barbara Mezzaroma e il progetto che si sta realizzando ad Ostia le costa 100 milioni”

20/11/2022 Il PAU risponde a LabUr: “In relazione alla richiesta prot. QI 02034413 del 20 novembre 2022 e a parziale soddisfacimento della medesima, la Struttura del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica informa che non è stata stipulata alcuna convenzione riguardo quanto forma oggetto dell’istanza e ad oggi non risulta avviato alcun iter a ciò finalizzato”.

24/11/2022 Regione Lazio, Risorse Idriche e Difesa del Suolo chiede completamento elaborati e chiarimenti per esprimere parere idrogeologico che ancora non gli sono stati forniti. (QI 200907)


2/12/2022 Viene richiesto al Municipio X l’attivazione del Processo di Partecipazione (QI 206907) , cioè più di un anno e mezzo fa. 

27/01/2023 IBIS ancora non presenta gli elaborati richiesti dal Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti del Comune di Roma. Il 3/2/ 2023 la Regione Lazio ha chiesto ulteriori nuovi chiarimenti sul progetto.

3/2/2023 Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo richiede elaborati integrativi e chiarimenti sulla documentazione IBIS del 13/01/2023 che vengono inviati il 24/02/2023.(QI 20355)

16/2/23 Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma  (nota QI/2023/0028795 del 16 febbraio 2023) scrive a LabUr che non esiste ancora la Convenzione e neanche sono definiti i progetti delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie perché è necessaria l’approvazione di vari enti, competenti in materia di ambiente, trasporti, etc.

7/3/2023 Regione Lazio Direz. Reg. per le Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica supera il dissenso del 18/3/2022 e fornisce parere favorevole ai fini paesaggistici e assenso ai fini urbanistici per la sottoscrizione dell’Acc. Di Programma. (QI 40155)

21/3/2023 Regione Lazio, Direz. LL.PP. parere favorevole con Det. N. G03477 del 15/3/2023 (QI 52495)

18/4/2023 Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento delle valutazioni e prescrizioni. Segue anche quello della ciclabilità (QI 69828)

18/5/2023 Regione Lazio Dir. Reg. Ambiente sulla compatibilità urbanistica comunica che non è necessario attivare la procedura della Valutazione di Incidenza (QI 88886)

31/5/2023 ACEA ATO2 richiede documentazione progettuale integrativa e scrive: “si prende atto che la progettazione definitiva delle reti pubbliche non è oggetto di valutazione e approvazione nell’ambito della presente CdS urbanistica” e riepiloga le prescrizione con il parere favorevole. (QI 98227)

19/6/2023 Dip. Tutela Ambienge conferma parere favorevole e prescrizioni del 4/11/2022 (QI 108709)

22/6/2023 Ministero della Cultura conferma parere favorevole con condizioni date nel 2015 e 2017 (QI 110566)

28/6/2023 IBIS manda documentazione adeguata alle prescrizioni (QI 114560)

27/7/2023 Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti trasmette parere favorevole subordinato alle valutazioni e prescrizioni già presentate. (QI134301)

7/8/2023 IBIS invia nuovi elaborati in risposta al Dip. Mobilità (QI 140299)

8/8/2023 ABDAC conferma parere favorevole del 27/10/2022 (QI 141281)

11/08/2023  

  • Dip. Tutela Ambiente Uff. Gestione del Patrim. Imm. Uff. Parcheggi – PUP conferma pareri precedenti e chiede chiarimenti (QI 143026)
  • Dip. Mobilità Uff. Ciclabilità conferma parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni precedenti (QI 143381)


17/08/2023 

  • Regione Lazio Dir. Reg. Politiche Abitative, Pian. Paesaggistica e Urb. Conferma le sue valutazioni (QI 144068)
  • ARETI Spa parere interlocutorio con indicazioni per la progettazione dell’intervento (QI 144089)

14/09/2023 IBIS manda la documentazione con le prescrizione del Dip. Mob. (QI 156051)

25/09/2023 Dip. Mobilità – Uff. Ciclabilità esprime parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni che potranno essere prodotti anche nel progetto definitivo perché gli elaborati non recepiscono in parte le indicazioni e prescrizioni (QI 162418 e QI 163145)

29/09/2023 Il Dip. Tutela Ambientale Uff. Gestione del Patrimonio Imm. – Piano Parcheggi – PUP dichiara che nella documentazione ricevuta non si trova riscontro a quanto chiesto nei precedenti pareri che dovrà essere recepito nel Prog. Definitivo.

 

_______________

(*) 

Come riportato nell’elaborato C4 “Piano particellare su base catastale”, il Programma d’intervento di Trasformazione Urbanistica comprende aree identificate in catasto al Foglio 1102: particelle 15, 16, 17, 18, 19, e 20 di proprietà del Soggetto Proponente, particelle 218 e 60 di proprietà di Roma Capitale, particelle 24, 25, 39, 40, 41, 42, 43, 54, 55 e 64 di altri intestatari ma già edificate e al Foglio 1090: particelle 18, 60, 76, 83, 84, 85, 86, 87, 97, 253, 254, 255 e 287 anch’esse di altri intestatari ma già edificate, rimane sospesa, come premesso, l’esatta attribuzione patrimoniale della particella 62 del Foglio 1102 di 41 mq circa;

con nota prot. QI 181656 del 19.10.2023, l’ufficio procedente ha richiesto al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative – Direzione Acquisizioni – Consegne e Conservatoria Ufficio tenuta banche dati e accertamenti patrimoniali, l’accertamento patrimoniale del terreno distinto al catasto al F. 1102 part.62, facente parte della più vasta area di Verde Pubblico indicata nel progetto come V2;

con nota prot. QC 107165 del 19.10.2023, il Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, rilevando che detta particella dopo esser pervenuta al Patrimonio di Roma Capitale con Atto di permuta a rogito Segretariato Generale in data

02.12.1967 rep. 54064, era stata oggetto di Domanda Giudiziale del 29.09.2003 a favore di Europa Immobiliare S.r.L., ha richiesto all’Avvocatura lo stato attuale del procedimento de quo;

con nota prot. RF/95322 del 13.11.2023, acquisita al prot. QI 199456 del 14.11.2023, l’Avvocatura di Roma nel riscontrare la precedente nota del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, comunica che: “Europa Immobiliare S.r.L. ha incardinato il giudizio di cui all’allegato atto di citazione, definito con sentenza n. 19073/2007 resa in R.G. n. 72586/2003 oggetto di impugnativa innanzi alla Corte d’Appello (giudizio definito con sentenza n. 7186/2014 resa R.G. 9534/2008)…(omissis)…Si ribadisce che a fronte della considerevole entità del contenzioso pendente, la ricerca sul gestionale potrebbe non avere margini di certa e sicura attendibilità in relazione alla pendenza di altri giudizi…(omissis)…”;

nelle more che gli ulteriori accertamenti patrimoniali sulla particella n. 62, di cui al capoverso precedente, che il competente Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative sta ponendo in essere anche attraverso l’interessamento dell’Avvocatura Capitolina, possano definitivamente fare chiarezza sulla proprietà della stessa, il Soggetto Proponente, rientrando l’immobile di che trattasi nelle aree a destinazione pubblica da cedere a Roma Capitale, con il successivo Atto d’Obbligo, già previsto nella Delibera di Indirizzi al Sindaco, prima della stipula della convenzione, si dovrà obbligare a farsi carico degli oneri derivanti dall’eventuale procedura di esproprio per l’acquisizione della medesima particella;

 

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LA SORTE DI CAPOCOTTA DECISA DALL’AGCOM

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240704_102319_0000Di recente sul più importante quotidiano della Capitale, il Comune di Roma ha sbandierato come successo la nota dell’AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, prot.0064954 del.28-06-2024) nella quale si evidenziavano possibili criticità concorrenziali in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo nel Comune di Roma. È stato in particolare Tobia ZEVI, Assessore al Patrimonio capitolino, ad interpretare la nota dell’Antitrust come un riconoscimento del nuovo percorso avviato da mesi dopo la restituzione delle deleghe sul Demanio Marittimo al Dipartimento Patrimonio da parte del Municipio Roma X. Per Zevi, si starebbe procedendo “all’insegna della buona amministrazione, della trasparenza e della legalità” mediante bandi scritti “sulla base di una conoscenza reale di ciò che esiste sul litorale”.
Peccato solo che ciò non valga per i 2,3km di Capocotta il cui recente bando per l’affidamento dei chioschi è stato impugnato da LabUr-Laboratorio di Urbanistica per presunta turbativa d’asta, esposto a seguito del quale LabUr è stata chiamata a discuterne con il responsabile di procedimento, motivo per cui sono in essere gli accertamenti finalizzati all’aggiudicazione definitiva dei chioschi (ad oggi, nessuna convenzione è stata infatti firmata).
Non solo. Con nota n.prot. QC/2024/0037092 del 03/07/2024 proprio il Dipartimento Patrimonio ha confermato a LabUr che “a livello di inventariazione non esiste nessun bene corrispondente ai tre chioschi in questione”.
Come può dunque il Comune di Roma affidare tre chioschi non inventariati, non accatastati e senza titolo edilizio applicando la “buona amministrazione, trasparenza e legalità” sbandierata dall’Assessore Zevi?
Due pesi e due misure che non sembrano rivolgersi ad un interesse collettivo, ma piuttosto ad avvalersi di una esagerata discrezionalità amministrativa considerata fuori legge. Altra nota stonata: per i chioschi di Capocotta si insiste a parlare di PUA (Piano Utilizzazione Arenili), strumento rivolto alla pianificazione turistica del litorale, dimenticando che Capocotta non ha nulla di turistico (in quanto ricade nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano) e che i chioschi non insistono sul demanio marittimo.
Insomma, se qualcosa c’è di turistico fai-da-te è l’improvvisazione amministrativa del Comune, altrimenti dovremmo pensare che ci sia dolo.
Per quanto sopra, LabUr interesserà l’AGCOM ad esprimersi anche su Capocotta.
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OSTIA, SPIAGGE LIBERE: ESPOSTO GARA BAGNINI

ostia bagnini

Un esposto di LabUr e una segnalazione della CGIL (riportati a fondo pagina): scoppia il caso della gara dei bagnini a Ostia per la stagione balneare 2024.

Non solo. Oggi si è tenuta la Commissione Trasparenza e Garanzia del Municipio X sulla questione del bando di salvamento sulle spiagge libere del litorale romano. Come avevamo preannunciato ieri nell’esposto inviato ad Enti ed Autorità preposte, nessuno degli Uffici si è presentato. Un’assenza cronica specialmente quando si parla delle spiagge di Roma Capitale e particolarmente inquietante visti anche i recenti fatti di cronaca che testimoniano il perdurare di un controllo territoriale da parte della criminalità rivolto in forma intimidatoria verso le attività quotidiane.

Sia LabUr, sotto il profilo amministrativo, sia la CGIL, sotto il profilo del lavoro, denunciano opacità intollerabili sulle spiagge libere del litorale romano. La preoccupazione è che si stia replicando quanto anni fa presente all’interno dei servizi di balneazione sulle spiagge libere soprattutto di Ostia Ponente, cioè un controllo territoriale che ha sfruttato non solo i ‘chioschi’ (oggi assenti dopo nostro esposto), ma anche le postazioni di salvamento, che hanno garantito dal semplice preposizionamento di ombrelloni e lettini sull’arenile (vietato dalla legge), al traffico di sostanze stupefacenti sfruttando anche i bagni.
La poca trasparenza amministrativa, aggravata dall’assenza di chiarimenti in merito da parte degli uffici del Municipio Roma X e da quello del Gabinetto del Sindaco – a cui quest’anno sono demandate le competenze sulle spiagge libere del mare di Roma – rafforzano le inquietanti parole pronunciate in consiglio municipale dal presidente Mario FALCONI circa la presenza di “poteri forti” sulle spiagge.

ESPOSTO LABUR

SEGNALAZIONE CGIL

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ROMA, TERMOVALORIZZATORE – IL PATTO ELETTORALE TARGATO CALTAGIRONE

Ranucci Gualtieri OnoratoLa più importante gara d’appalto dopo Mafia Capitale è impugnabile dalla proprietà per la fretta di Raffaele Ranucci, amico di Caltagirone e braccio destro di Roberto Gualtieri. La storia dettagliata sul termovalorizzatore di Roma dopo le elezioni a Sindaco di Gualtieri e lo scontro con gli ambientalisti che lo avevano appoggiato in campagna elettorale.

Sono passati due anni esatti da quando il Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, annunciò – durante la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti – che la Capitale avrebbe avuto il suo termovalorizzatore entro il 2024. Due anni sono trascorsi invano e restano 9 giorni per presentare le offerte (scadenza 18 Maggio 2024, ore 12:00) relative all’affidamento in concessione della progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione del famigerato termovalorizzatore. Una durata contrattuale di 401 giorni: si arriverà (se si arriverà) dopo il 2025.

Un procedimento di gara iniziato con l’avviso del 18 novembre 2023 e finito con le recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza incaricata dalla Procura di Roma di verificare presunti illeciti circa l’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere il mega impianto.
Non solo.
Rimane anche pendente la grave irregolarità segnalata da LabUr relativa alla particella catastale nr. 105 del foglio 1186 che è stata inclusa nel progetto in gara ma che non è citata nell’ordinanza del Sindaco Roberto GUALTIERI e che dunque è esclusa dal vincolo di destinazione finalizzato all’installazione di un impianto di termovalorizzazione.
Il Direttore del Dipartimento Capitolino del Ciclo Rifiuti, Paolo Gaetano GIACOMELLI, ha ufficialmente comunicato, in qualità di responsabile del procedimento, che la gara romana dell’impianto andrà avanti, non costituendo (per lui) un’imperfezione da rettificare quanto avvenuto sulla suddetta particella. Vedremo come valuteranno la questione gli organi inquirenti.
La denuncia di LabUr (LINK 1) si accompagna ad un’altra relativa al ruolo degli immobiliaristi (LINK 2) che avrebbero speculato su tale operazione.
UNA STORIA DI SILENZI
Una brutta storia quella del termovalorizzatore che ha origine da un patto elettorale avvenuto durante le elezioni del Sindaco di Roma nel 2021 e che ha visto coinvolto in prima persona Raffaele RANUCCI, ex senatore PD e promotore della lista civica per Gualtieri.
Ranucci è da sempre grande amico dell’editore e imprenditore Francesco Gaetano CALTAGIRONE, che Ranucci ha voluto come testimone alle sue nozze con Kersty TORRES il 20 marzo 2022 in Campidoglio, nella Sala Rossa. Ad officiare, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando CASINI, dal 2007 al 2016 sposato con Azzurra CALTAGIRONE figlia di Francesco Gaetano e presidente della Caltagirone Editore.
A completare il quadro, la scelta del Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Paolo GIACOMELLI, dal 2009 al 2011 Assessore all’Igiene Urbana a Napoli quando in città si bruciavano cumuli di immondizia abbandonati e non raccolti. “Il problema è lo smaltimento”, affermava.
Giacomelli, dopo Napoli, è stato ‘riciclato’ prima in Federambiente e poi in UTILITALIA (vice direttore dal 2014 al 2022) per poi giungere a Roma a fine dicembre 2022, quando è stato dato il via alla gara del termovalorizzatore. UTILITALIA è “la federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee”
Ricordiamo che il Comune di Roma è socio unico di AMA e che è stato proprio il Comune di Roma a dare il via libera, il 20 ottobre 2022, all’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere l’impianto. L’individuazione dell’area da acquistare da parte dell’AMA era stata sottoposta prima ad una Commissione di Valutazione interna presieduta da Maurizio PUCCA che, dopo l’esito favorevole della ricognizione vincolistica condotta dalla GECO srl il 2 settembre 2022, aveva anche incaricato il 14 settembre la INTELLERA CONSULTING Spa di stimare il costo dei terreni. Questa attività veniva delegata a Umberto LINARI che in data 15 settembre 2022 indicava il prezzo finale pari a 7.462.275 euro, fissando il valore dei terreni a 75 euro/mq. Il 21 settembre 2022 esce la relazione finale della Commissione di Valutazione che esprime parere positivo alla procedibilità. Tutto ciò avveniva in assenza totale di trasparenza nei confronti della cittadinanza circa il luogo prescelto mesi e mesi prima.
Giungeva poco dopo l’offerta della proprietà dei terreni per mezzo del Gruppo Me.Ci. srl a nome dello ‘scaltro’ immobiliarista di nome Andrea MESCHINI, pari ‘esattamente’ all’importo stimato da Linari che, guarda caso, il 14 ottobre (con una nuova nota), scriveva ad AMA che l’importo dell’offerta era congruo.
Il 18 ottobre 2022 il Consiglio d’Amministrazione di AMA si riuniva per approvare la proposta di sottoporre all’Assemblea dei soci di AMA l’esito dell’istruttoria così condotta. L’unico ad opporsi, criticando l’iter percorso e ritenendo non convincente la stima economica dei terreni, il consigliere Claudio VOGLINO, poi dimessosi “per motivi personali” il 21 febbraio 2023.
Infine, il 20 ottobre 2022 si è tenuta l’Assemblea dei soci di AMA, alla quale partecipava il Comune di Roma (socio unico) dichiarando parere favorevole e autorizzando l’acquisto dei terreni al prezzo sopra indicato. In aggiunta ha riconosciuto, per la mediazione del Gruppo Me.Ci.srl, il 3% dalla parte venditrice e uno ‘split payment’ da quella acquirente.
LA SCELTA POLITICA
La storia del patto elettorale ha in realtà inizio il 3 giugno 2021 mediante pubblicazione di un avviso con finalità di indagine di mercato per l’acquisto, da parte di AMA, di un terreno destinato genericamente a infrastrutture e servizi. Ancora il termine termovalorizzatore era sconosciuto a Roma. Addirittura un anno prima (agosto 2020) il Piano rifiuti votato in consiglio regionale aveva certificato che la Regione Lazio “non ha assoluto bisogno di inceneritori”.
“Puntare sull’incenerimento rappresenterebbe un passo indietro deciso rispetto a tutto ciò che è stato portato avanti a livello politico fino ad adesso”, diceva l’assessore regionale delegato al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero Massimiliano VALERIANI (PD). Neanche un accenno nel programma elettorale di Gualtieri, poi eletto Sindaco il 21 ottobre 2021 per un patto elettorale con una delle più importanti associazioni ambientaliste. Poi l’apparente voltafaccia di Gualtieri. Infatti, la storia del termovalorizzatore inizia il 28 luglio 2021 con la presentazione della Lista Civica per Gualtieri, capitanata da Ranucci che piazzerà ben tre assessori nella futura giunta: Alessandro ONORATO (Turismo), Monica LUCARELLI (Attività Produttive), Tobia ZEVI (Patrimonio). In quella data i sorrisi di Ranucci, sotto la mascherina antiCovid, sono stati la conferma di ciò che sarebbe accaduto.
Gualtieri tradisce le promesse con gli ambientalisti ad aprile 2022, in concomitanza sia con la scelta di AMA di nominare (4 aprile 2022) la suddetta Commissione di Valutazione, sia con i poteri conferiti a Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore in vista del Giubileo del 2025. Un apparente guazzabuglio di atti coordinati invece dall’occulta regia di Caltagirone, abile nel riproporre – sempre nella stessa zona, ma sotto diversa forma – il vecchio progetto del termovalorizzatore avanzato dal Consorzio Ecologico Massimetta (sigla Co.E.Ma.), un sodalizio formato dalla Pontina Ambiente di Manlio CERRONI e dalla Ecomed Srl, a sua volta composta da AMA e ACEA. Un accordo politico-imprenditoriale tra il principale gruppo privato nello smaltimento dei rifiuti del Lazio e le due società del settore, controllate rispettivamente al 100% e al 51% dal Comune di Roma, fatto quando il Sindaco della Capitale e il Presidente del Consiglio dei Ministri erano rispettivamente Gianni ALEMANNO e Silvio BERLUSCONI.
Una fretta sospetta visto che con comunicazione prot. n. DG/9006 del 1 agosto 2022 il Comune di Roma, invitava con urgenza AMA a voler concludere la procedura volta all’acquisto dell’area da destinare alla realizzazione di sedi impiantistiche – cioè il termovalorizzatore, mai chiamato tale – avviata tramite indagine di mercato.
Così dal 4 aprile 2022 (data di istituzione della Commissione di Valutazione) al 24 novembre
2022 (data dell’acquisto dei terreni), si conclude il patto elettorale condotto in gran segreto tra Gualtieri e Caltagirone mediante il fido Ranucci, decisivo con la sua lista a far eleggere il Sindaco e a governare con i suoi Assessori il business del Giubileo 2025 che include quello dei rifiuti.
UN ATTO NOTARILE NON PERFEZIONATO
In tutto questo, la dimenticanza della particella sopra citata, un piccolo granello che potrà bloccare il complesso meccanismo messo in piedi da Caltagirone. In tutti gli atti autorizzativi non risulta mai presente, da quelli espressi in sede AMA fino all’Ordinanza del 1 dicembre 2022 della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale Gualtieri, nella veste di Commissario Straordinario di Governo per Il Giubileo del 2025, dispone che Roma Capitale realizzi un impianto di termovalorizzazione.
La particella compare soltanto nell’atto di acquisto dei terreni e nella procedura di gara: come sarà possibile utilizzarla come parte dell’impianto se mai è stata autorizzata per diventarlo?
Da qui la domanda più importante: se il costo autorizzato dei terreni è stato di 75 euro/mq per una superficie totale autorizzata di 99.497 mq (da cui l’importo finale di acquisto di 7.462.275 euro) deve considerarsi nullo o comunque non perfezionato l’atto di acquisto visto che l’importo non comprende i 14.400 euro dovuti da AMA ai proprietari per l’acquisto dei 192 mq della particella 105 e visto che risulta acquisita una superficie di 99.779 mq (99.497 + 192)?
Ce lo diranno gli organi inquirenti visto che, come disse Raffaele Ranucci, “che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
LabUr – Laboratorio di Urbanistica e COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti Municipio X
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MUNICIPIO X, IL QUARTIERE CALTAGIRONE PRIVO DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA: RICORSO IN REGIONE LAZIO

ricorso gerarchico malafedeLa delicata questione era già stata affrontata con dovizia di particolari in data 15 giugno 2023, con l’eloquente titolo

OSTIA, DOVE L’EDILIZIA HA SCONFITTO L’URBANISTICA E I VINCOLI ARCHEOLOGICI

A seguito di approfondimenti, in data 24 aprile 2024, LabUr – Laboratorio di Urbanistica, ha presentato alla Regione Lazio (Direzione Regionale per le Politiche abitative e la pianificazione territoriale paesistica e urbanistica) un ricorso gerarchico per chiedere l’annullamento (previa sospensione) del permesso di costruire n. 149 del 28 settembre 2022 rilasciato dal Municipio Roma X e relativo alla realizzazione di edifici commerciale e residenziali del Comprensorio Convenzionato “Giardino di Roma” (Z18 e Z19 edifici A1-A2-B-C), nonché l’annullamento di tutti i titoli edilizi rilasciati in precedenza o comunque di tutti i titoli rilasciati in assenza di autorizzazione paesaggistica.

Il progetto, noto anche come “Quartiere Caltagirone”, riguarda la costruzione di edifici con parziale modifica della destinazione d’uso da non residenziale a residenziale, in un comparto incluso nel Comprensorio regolato dalla convenzione “Giardino di Roma” stipulata nel 1992, in gran parte già realizzato. L’area di intervento ha un vincolo paesaggistico per la presenza di aree di interesse archeologico con relative fasce di rispetto.
La Regione Lazio ha rilasciato a novembre 2020 (in sede di Conferenza dei Servizi indetta dal dipartimento PAU – Pianificazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale) il parere relativo al progetto per l’attuazione del c.d. “Piano Casa” all’interno del comparto fondiario Z19 con parziale cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale sostenendo la non efficacia, su quel comparto, dei vincoli relativi ai beni tutelati per legge sulle aree che alla data del 6 settembre 1985 erano ricomprese nei piani pluriennali di attuazione. Nel 2020 però la Corte Costituzionale ha annullato il PTPR della Regione Lazio (Piano Territoriale Paesistico Regionale). Tale sentenza non ha avuto effetto invece sul PTPR adottato nel 2007 che dunque era valido quando la Regione Lazio ha espresso parere nel 2020 sul c.d. “Quartiere Caltagirone”.
Pertanto erano consentiti a quella data esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo.

Per queste ragioni LabUr ha presentato un ricorso gerarchico alla Regione Lazio per motivi di illegittimità relativi ad eccesso di potere. Il provvedimento infatti non risulterebbe conforme all’interesse pubblico e disapplicherebbe il criterio-guida della più proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, attraverso la falsità di presupposto e sviamento di potere.

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RICORSO GERARCHICO
http://www.labur.eu/Malafede/RicorsoGerarchicoconvenzioneGiardinodiRoma.pdf

 

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CASTELPORZIANO: CONFUSIONE TOTALE COME SISTEMA

capitaneria di portoDomani, 28 aprile, dovrebbe uscire l’ordinanza della stagione balneare 2024 del Comune di Roma. Il Sindaco, Roberto Gualtieri, batte alle agenzie di stampa, con toni di giubilo “si apre una stagione balneare senza precedenti”.
Forse la frase va intesa che è riuscito a scavare dopo che si è toccato il fondo.

IL CASO DI CASTELPORZIANO
In particolare, emerge il caos amministrativo sulle spiagge di Castelporziano, questa volta creato dalla Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino che, senza ascoltare l’autorità marittima di Civitavecchia, ha ‘condonato’ al Comune di Roma – senza alcun titolo e sostituendosi così all’autorità giudiziaria – un danno erariale di decine di milioni di euro. Il ‘condono’ riguarda sia i pagamenti dovuti dal 2001 al 2023 dal Comune – secondo la concessione stabilita nel 1965 mediante convenzione con la Presidenza della Repubblica – sia gli abusi edilizi dei chioschi presenti tra le dune di Castelporziano, nonché gli altri fabbricati di servizio, tutti di proprietà del Comune di Roma, privi di ogni titolo autorizzativo e addirittura ‘affittati’ in convenzione e infine il danno ambientale costituito dalle fosse biologiche, vetuste e percolanti, dei bagni pubblici privi di allaccio fognario.

Ricordiamo che la fascia costiera di Castelporziano, dalla Litoranea al mare, si divide in due zone: dalla litoranea alle dune è patrimonio disponibile dello Stato, dalle dune al mare è patrimonio indisponibile dello Stato (cioè demanio marittimo, dal 2023 di nuovo in concessione al Comune di Roma). Tutta l’area è dunque nel suo complesso un bene pubblico in dotazione alla Presidenza della Repubblica che non ne ha però la proprietà. Eppure il Comune di Roma, che tecnicamente è concessionario come qualsiasi stabilimento balneare, ma su aree che la Presidenza della Repubblica deve mantenere intatte così come consegnate nel 1965, ha addirittura presentato ieri un progetto di “project financing” chissà per quale trasformazione edilizia futura, chiedendo l’estensione della concessione a 20 anni per un investimento da sostenere tramite un finanziatore privato.

Eppure la convenzione del 1965 parla chiaro: “la stessa amministrazione del Comune di Roma si è dichiarata disposta ad assumersi il compito di provvedere a proprie cure e spese a quanto è necessario per l’attuazione dei propositi manifestati a riguardo del Presidente della Repubblica”, come la pulizia della spiaggia, la gestione dei servizi igienico-sanitari e il servizio di salvamento a mare, senza alcun intermediario.
Tutte attività che invece la Capitaneria di Porto di Roma ha autorizzato, secondo l’art.45 bis del Codice della Navigazione, delegandole, nel solo caso specifico, agli stessi titolari dei chioschi che potrebbero invece soltanto svolgere attività di somministrazione di cibi e bevande.

BAGNINI
“Siamo nelle condizioni di garantire questo servizio nelle spiagge libere”, ha affermato Gualtieri parlando di Castelporziano. Peccato che sempre ieri i titolari dei chioschi, riuniti nel Consorzio Castelporziano98, stiano ancora cercando gli assistenti bagnanti in possesso di idoneo brevetto. I bagnini ovviamente non si trovano all’alba della stagione balneare e quest’anno, come ha sempre denunciato LabUr, le postazioni dei bagnini a Castelporziano sono 17 e dovranno tutte essere coperte, comprese le sostituzioni, senza ricorrere ai famosi cartelli con la scritta di ‘balneazione non sicura’ laddove mancanti.

LA CONCESSIONE
Grave anche il fatto che la concessione comunale di Castelporziano rilasciata nel 2023 sia intestata a Mario Falconi, Presidente del Municipio X, fino al 2029 (cioè oltre il mandato del 2026) e non al Sindaco di Roma che si è ripreso le deleghe quest’anno sul demanio marittimo. Mario Falconi non è equiparabile al legale rappresentante di una ditta, come ha incredibilmente sostenuto il comandante Giuseppe Strano della Capitaneria di Porto in una commissione municipale il 12 gennaio u.s., e sarebbe stato doveroso indicare da subito come responsabile civile e penale della concessione se non il Sindaco Gualtieri almeno il dirigente Tommaso Antonucci a capo del Dipartimento Patrimonio del comune di Roma a cui sono pervenute tecnicamente le deleghe.

TUTTO COME PRIMA
Cambiano dunque le forme e si azzittisce il lavoro della Magistratura, ma tutto rimane uguale. Stessi operatori (i chioschi), stessi amministratori (Mario Falconi), stesse autorità (Capitaneria di porto) che in 20 anni non hanno visto nulla. A rimetterci, lo splendido litorale di Castelporziano ora, addirittura, coinvolto in una speculazione finanziaria nel silenzio (anche questo come prima) della Presidenza della Repubblica. Ridateci Giuseppe Saragat, per favore.

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OSTIA: LA PRESUNTA INEDIFICABILITÀ DEL CHIOSCO DI PIAZZA GASPARRI

chiosco gasparriIn un periodo in cui ad Ostia si parla della regolarità amministrativa dei chioschi insistenti su area demaniale marittima, è bene parlare anche di un’altra tipologia di chioschi che da troppo tempo fanno discutere. In particolare, tratteremo del chiosco in Piazzale Lorenzo Gasparri, a Nuova Ostia la cui convenzione-concessione risulta scaduta dal 2021. Di recente è stato fatto oggetto di attenzione da parte dell’attuale Amministrazione del Municipio Roma X: ad esprimersi, con Direttiva di Giunta Municipale n. 6 del 31.01.2024, Valentina PRODON e Guglielmo CALCERANO, rispettivamente Assessori all’Ambiente e al Patrimonio.

Il ‘nobile’ fine dell’iniziativa sarebbe quello di riprendere in consegna il bene (concludendo l’iter amministrativo di decadenza dalla relativa convenzione-concessione) mettendolo poi a disposizione della cittadinanza, sempre come punto di ristoro, all’interno delle altre iniziative di natura sociale e culturale riguardanti la riqualificazione di Piazzale Lorenzo Gasparri.

LA REGOLARITÀ DELL’OPERAZIONE
Screenshot 2024-03-14 16.17.12Il chiosco fa riferimento alla convenzione-concessione rilasciata con D.D. CO/98776/2013 che stabiliva una durata di 8 anni, non prorogabili. Dunque, nell’area interna del Parco Willy Ferrero (foglio 1083, particella ex 53 oggi 7716, 8.000 mq, verde attrezzato di quartiere, cioè area in carico al Servizio Giardini del Municipio Roma X), mediante un bando di gara è stato concesso il suolo pubblico per la realizzazione di un “punto verde ristoro” (cioè un chiosco) “per la gestione, manutenzione, custodia e sorveglianza dell’intero parco e correlata attività di somministrazione di alimenti e bevande aperta al pubblico”. Il chiosco doveva essere di 100 mq e doveva garantire la manutenzione della recinzione e dell’arredo urbano già esistenti. Anche la struttura del chiosco era ben definita.

Prescindendo dai problemi legati all’incuria e all’abbandono del parco e alle singole responsabilità (sia del privato sia della pubblica amministrazione), visto che oramai se ne parla da 11 anni, resta da definire una questione poco considerata, ma fondamentale. La struttura del chiosco risulta infatti insistere completamente nella fascia di inedificabilità prevista dall’articolo 55 del Codice della Navigazione, che così recita:

Screenshot 2024-03-14 16.19.13

art. 55 – Nuove opere in prossimità del demanio marittimo

1. L’esecuzione di nuove opere entro una zona di trenta metri dal demanio marittimo o dal ciglio dei terreni elevati sul mare è sottoposta all’autorizzazione del capo del compartimento.

Per nuove opere si intendono tutti i manufatti ancorati stabilmente al suolo e destinati a soddisfare esigenze durevoli, come il chiosco. Inoltre, la inedificabilità della fascia costiera è un principio fondamentale della legislazione statale che non può essere sovvertita da indicazioni comunali e tantomeno municipali.

A questo punto LabUr – Laboratorio di Urbanistica si attiverà affinché l’iter amministrativo intrapreso dal Municipio Roma X sia regolare, con la stessa fermezza con cui LabUr ha operato prima rispetto ai chioschi sulle spiagge libere di Ostia, poi rispetto a quelli di Castel Porziano e Capocotta (tre iniziative che hanno dato il via all’attività giudiziaria), a tutela di un interesse diffuso e collettivo.

La questione non riveste infatti solo un interesse particolare. La precisa individuazione della dividente demaniale (cioè il limite del demanio marittimo) comporta l’inserimento nella suddetta fascia di rispetto per molte altre strutture esistenti sul lungomare di Ostia Ponente, a partire dal Porto Turistico di Roma fino al Canale dei Pescatori (p.es. tutti i c.d. caseggiati Armellini).
Se le strutture, compreso il chiosco, non risulteranno avere le necessarie autorizzazioni, andranno demolite e non acquisite a patrimonio comunale. Se invece risulteranno in regola, dovranno dimostrarsi conformi al titolo edilizio rilasciato.
Torneremo pertanto a parlare a breve di questo argomento non appena avremo verificato quanto fino ad oggi autorizzato.

 

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CAPOCOTTA: ESPOSTO SUL NUOVO BANDO 2024

capocotta bandoDopo 24 anni di anarchia, torna un bando di gara rabberciato per affidare le spiagge di Capocotta. Preparato in fretta e furia, viene pubblicato all’indomani dell’ennesimo incendio di uno dei 5 chioschi (il MECS), incompleto, in alcuni punti inesatto, in altri dettagliato quasi che sia stato predisposto ad arte. Siamo alle soglie del Giubileo e sotto un’amministrazione comunale rosso-verde, proprio come 24 anni fa. Non crediamo ai miracoli e neppure a finti ambientalisti. L’esposto, come i precedenti che hanno portato l’autorità giudiziaria a fare chiarezza su questa parte della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, sarà seguito da altre richieste di chiarimenti, sempre e solo a difesa di un interesse collettivo e diffuso.

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E S P O S T O
(inviato alla Capitaneria di Porto di Roma, alla Direzione Marittima di Civita, al Comune di Roma e alla Guardia di Finanza)
Roma, 14 marzo 2024

Oggetto: variazione della linea della dividente demaniale in località Capocotta (Roma) dopo il 10 luglio 2023 e presunta irregolarità dell’avviso pubblico del 11 marzo 2024 relativo all’affidamento di tre chioschi di proprietà del Comune di Roma, nella suddetta località

LabUr – Laboratorio di Urbanistica (www.labur.eu), portatore di un interesse collettivo e diffuso,

PREMESSO

  • che in data 10 luglio 2023 la Capitaneria di porto di Roma (Sezione Demanio) ha comunicato al sottoscritto “che l’andamento della dividente demaniale è visualizzabile tramite consultazione del Portale del Mare (SID) al seguente link: https://www.sid.mit.gov.it/mappa (si allegano estratti del tratto di area interessato dalla richiesta)” (CPRM.REGISTRO UFFICIALE.2023.0018846);
  • che in data 13 marzo 2024 risulta, allo stesso link, differente andamento della linea della dividente demaniale (Allegato 1, in rosso la linea SID),

CONSIDERATO

  • che in data 11 marzo 2024 è stato pubblicato un Avviso per l’acquisizione di offerte, finalizzato alla concessione in uso dei chioschi di proprietà di Roma Capitale siti all’interno del parco dunale di Capocotta (Lotti A, B, D);
  • che i suddetti lotti corrispondono agli ex chioschi così denominati: Dar Zagaia (Lotto A), Mediterranea (Lotto B) e Porto di Enea (Lotto D);
  • che in data 13 marzo 2024 durante la seduta presso il Municipio Roma X della Commissione Speciale Valorizzazione del Territorio e Litorale è intervenuta l’Assessore all’ambiente, Sabrina ALFONSI, che ha dichiarato che da luglio 2023 ad oggi la linea della dividente demaniale non ha subito variazioni,

PRESO ATTO

  • che oggetto di affidamento della gestione sono le aree attrezzate, di proprietà di Roma Capitale e non appartenenti al demanio marittimo, misurate dalla linea SID al confine con la strada Litoranea (come da planimetrie allegate al suddetto Avviso)

VISTO

  • che una nuova perimetrazione del demanio marittimo deve essere eseguita in termini di legge e pertanto, se confermata, avrebbe dovuto coinvolgere, come parte interessata, anche il Comune di Roma che invece ha dichiarato la non conoscenza di una nuova perimetrazione;
  • che le aree oggetto di affidamento risultano identiche a quelle iniziali indicate nella Delibera di Giunta Comunale n.1540 del 30 luglio 1999, pur essendosi invece apparentemente ampliate per lo spostamento, verso mare, della originaria linea della dividente demaniale, generando una forte diminuzione del demanio marittimo,

per quanto sopra premesso, considerato, preso atto e visto
CHIEDE CON URGENZA

 

  1. di confermare o meno il diverso andamento della linea della dividente demaniale nel periodo compreso tra il 10 luglio 2023 e il 13 marzo 2024 e, se affermativo, in che data sarebbe avvenuto lo spostamento della dividente demaniale verso il mare, alterando di fatto le superfici dei singoli lotti originari
  2. di conoscere il posizionamento dei termini lapidei per l’individuazione della dividente demaniale e in che data è stato eseguito il rilievo topografico per l’inserimento delle coordinate geografiche.

Si osserva che in assenza di una precisa individuazione geografica o comunque referenziata della linea della dividente demaniale, i tre chioschi (di proprietà del Comune di Roma) risulterebbero insistenti sul demanio marittimo, senza concessione, in quanto posizionati oltre la linea dunale che rappresenta la dividente naturale (ALLEGATO 2). In tal caso, il bando risulterebbe irregolare.

ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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FANPAGE E LA PROPAGANDA DELLA DISINFORMAZIONE SULL’EROSIONE DELLE SPIAGGE AD OSTIA

fanpageDopo l’articolo del 28 febbraio (link), il 9 marzo è uscito un secondo articolo (link) pieno di falsità e inesattezze sul tema definito “erosione” delle spiagge di Ostia.

Chi sbandiera la difesa di un bene pubblico non può difendere il proprio interesse privato o interessi privatistici che nulla hanno a che fare con l’ambientalismo utilizzando per altro argomenti propagandistici e mistificatori e svilendo il lavoro serio di ricercatori, tecnici e associazioni che dedicano il loro tempo allo studio. Questa non è informazione.

La verità è un bene pubblico che va tutelato, attraverso il rispetto dei dati di fatto e fornendo all’opinione pubblica gli strumenti per orientarsi. Se “certi argomenti nel Municipio X non fanno molta presa sulla popolazione”, non è perché i cittadini, come si vuole in modo sibillino sostenere, sono omertosi per paura di ritorsioni. Questa narrazione mafiosa ha stancato. Come ha stancato questa contrapposizione dannosa e inutile tra balneari e sedicenti associazioni ambientaliste che in realtà mirano a gestire le spiagge e hanno referenti partitici precisi che gli danno copertura. Ed è il caso di “Mare Libero”.

C’è una responsabilità amministrativa degli enti competenti, l’unica preposta a tutelare l’interesse pubblico, l’unico vero ‘potere’ che nessuno vuole toccare per paura di ritorsioni. Siamo di fronte alla calunnia e alla diffamazione.

COSA E’ STATO DETTO

Al di là dell’impiego di immagini relative all’insabbiamento del Canale dei Pescatori che non hanno nulla a che fare con le spiagge, si esordisce parlando della “cementificazione” della spiaggia per legarla agli effetti delle mareggiate che si sono susseguite da novembre 2023. Si afferma che le strutture sono tutte abusive e che i cittadini dovranno pagare per il loro abbattimento. Si aggiunge poi che sono iniziati i lavori di ripascimento della spiaggia per 30mila euro. Falso, si tratta del dragaggio del Canale dei Pescatori.

Si afferma anche che i danni sono causati dall’erosione intervenuta a seguito della costruzione di dighe, sbarramenti e invasi sul fiume, che il Tevere non porta più la sabbia e che il mare si starebbe riprendendo quello che il fiume nei secoli ha depositato, a cui si è aggiunta una seconda causa, l’edificazione sulla spiaggia.

IN SINTESI

Ad Ostia non siamo di fronte ad un fenomeno di erosione naturale, che non esiste, ma ad un problema di mareggiate e soprattutto ad una dannosa difesa costiera.

Non c’è stato alcun criterio scientifico per ripristinare una naturale linea di costa di riferimento, ma solo interventi di modifica della linea di costa. Da anni LabUr-Laboratorio di Urbanistica ha invitato e diffidato la Regione Lazio a sospendere gli interventi che modificano la linea di costa e la spiaggia sommersa.

Gli interventi, ad esempio, tra gli stabilimenti Gambrinus e Pinetina hanno causato danni visibili dopo le mareggiate perché non erano volti a ripristinare la linea di costa storica di riferimento, ma a modificarla con effetti non prevedibili. Gli interventi pubblici operati hanno alterato la spiaggia sommersa e dunque vanificato tutti gli studi condotti, sebbene focalizzati solo sugli effetti e non sulle cause.

Un vero e proprio paradosso visto che il Governo, in riferimento al contenzioso con la UE sulle concessioni balneari, ha istituito un tavolo tecnico con lo scopo di definire con certezza la perimetrazione del demanio marittimo, delimitato dalla linea di costa (lato mare) e la dividente demaniale (lato terra) sottoposta, ancora oggi, alla verifica amministrativa da parte dell’Agenzia del Demanio, del Comune di Roma e della Regione Lazio su richiesta di LabUr.

Come fa il Comune di Roma ad adottare un Piano di Utilizzazione degli Arenili in queste condizioni?

L’obiettivo di un’amministrazione è di avere una “spiaggia stabile” e per ottenerla servono soluzioni che possono comprendere il ripascimento sommerso, programmi di manutenzione ordinaria, rivisitazione delle opere antropiche, utilizzo trasparente della sabbia dragata, conoscenza dei fondali dopo i ripascimenti.

I FATTI

Se è evidente che i venti dominanti ad Ostia spaziano da SE a SO (da Scirocco a Libeccio), provocando forti mareggiate, non è corretto affermare che la costa soffra del mancato apporto di sabbia dovuto alle opere di sbarramento del Tevere. LabUr ha visionato un archivio fotografico di oltre 6.000 foto scattate sul litorale romano negli ultimi 100 anni, dunque anche prima della costruzione della diga di Corbara (1959) o delle traverse come quella ENEL di Castel Giubileo, in cui si vede chiaramente che la costa ha sempre sofferto solo del fenomeno delle mareggiate. Ci sono foto scattate nel primo dopoguerra delle spiagge di ponente, dunque oltre 50 anni prima che si costruisse il Porto di Roma ad Ostia, in cui il mare sbatte sulle c.d. case Armellini. Le opere di sbarramento sul Tevere hanno sicuramente diminuito l’apporto di sabbia ma questo non va però commisurato con gli avanzamenti della linea di costa soprattutto in presenza di particolari eventi, come ad esempio quello della violenta rotta del Tevere del 1557, collegato ad un pesante disboscamento delle terre a monte e al conseguente maggior apporto di materiale per effetto del dilavamento spondale.

Esistono invece fenomeni localizzati di erosione, non naturali ma ‘indotti’, cioè dovuti all’attività antropica. Uno di questi riguarda le sottili spiagge pubbliche di Ostia Ponente alle quali il Porto di Roma ad Ostia ha sbarrato di fatto un regolare apporto di materiale a cui si sopperisce, ogni anno, con un ‘cannoneggiamento’ della sabbia prelevata dal fondale dell’imbocco del Porto, anch’esso sempre insabbiato per cattiva progettazione.

Stesso problema per il litorale prossimo alla foce del Canale dei Pescatori, dove la sabbia, per la pessima progettazione e realizzazione dei due moli, erode la costa e ostruisce il canale.

Dunque, per l’effetto combinato dei venti dominanti e delle correnti, tutte le opere trasversali alla costa finiscono per creare da un lato un deposito di sabbia e dall’altro un fenomeno erosivo non naturale. Succede anche per il Pontile di Ostia, in forma minore solo per la presenza di piloni e non di strutture immerse continue.

Un discorso a parte lo merita invece la “barriera soffolta” che va da Ostia Ponente fino al Canale dei Pescatori, una struttura modulare in cemento armato, posata e accostata sul fondale marino, parallela al litorale e a distanza di almeno cento metri da esso, realizzata allo scopo di dissipare l’energia del moto ondoso (le mareggiate), favorire lo scorrimento della sabbia verso la riva e contrastare il suo ritorno.

Situazione completamente differente a Castel Porziano e Capocotta dove non c’è mai stato bisogno di fare opere di ‘difesa’ perché il mare, generalmente, nel suo effetto combinato con il vento, “prende e restituisce” la sabbia, conservando la spiaggia emersa e sommersa. Un fenomeno naturale che non accade più laddove è stato ‘costruito’ sull’arenile: primo, perché ci sono gli ostacoli delle strutture fisiche, secondo, perché è diminuita la profondità dell’arenile.

Si evince allora che le opere di difesa ad Ostia sono servite da sempre non per conservare la costa naturale, ma per difendere dalle mareggiate le imprese turistiche e commerciali sorte sull’arenile (fa eccezione la scogliera a difesa dell’abitato dell’Idroscalo di Ostia). Ne più ne meno di come avviene a Venezia con il MOSE: si difende la città, non la laguna.

Questo teatrino inutile quanto dannoso per l’interesse pubblico e collettivo durerà fino a quando non si studierà e si definirà la naturale e storica geomorfologia costiera, riferendosi non solo alla spiaggia emersa (dalla battigia alle dune) ma anche a quella sommersa (il cui limite è distinguibile dalla linea di frangimento delle onde e le cui barre, o ‘secche’, costituiscono una vera e propria “riserva di sabbia”).

Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un esempio lampante, a chiunque sia in buona fede, di quanto sopra descritto. Il chiosco-bar dello stabilimento V-Lounge. autorizzato sull’arenile, è terminato in acqua dopo la perdita di oltre 40 metri di spiaggia, per poi tornare di recente (dopo l’ennesima mareggiata) ‘sulla sabbia’ come un’oasi nel deserto.

Analogamente rimane, a futura memoria, la scritta “vietato tuffarsi” sul marmo della balaustra del Pontile di Ostia, dove oggi c’è però sotto la sabbia.

Ricordiamo infine che continuare a ripetere lo slogan terroristico che la “moderna cementificazione delle spiagge” ha distrutto l’arenile di Ostia è un falso storico: Ostia nasce così, con un lungomare che porta la città a ridosso del mare, con grandi stabilimenti balneari come quello “Roma” costruito nel 1922 e che non si è curato della conservazione delle dune costiere, cioè dell’aspetto ambientale. E’ stata una scelta fatta dai tempi del Piano Regolatore del 1908. Affermare quindi che eliminando gli stabilimenti il mare tornerà al suo aspetto naturale, è un falso. E’ un po’ come chiedere all’imperatore Tito di prendersi la responsabilità del prosciugamento dello stagno esistente prima del Colosseo quando invece a costruirlo fu il padre Vespasiano per cancellare un elemento fondamentale della Domus Aurea di Nerone. Ad Ostia caso mai dovremmo affrontare il problema della subsidenza, cioè del ‘peso della città’, quello tipizzato nella Venezia che affonda.

Cento anni se ci fosse stato un corretto distacco della città dal mare ci troveremmo in una situazione simile a quella oggi visibile presso Castel Porziano e Capocotta, dove la litoranea ha lasciato inalterata la natura.

In questa devastazione centenaria, ormai insanabile non per la presenza degli stabilimenti ma per la nascita di una città edificata troppo a ridosso del mare, nessuno chiede conto almeno della mancata manutenzione ordinaria delle opere in mare costate milioni di euro e dello studio della necessaria compensazione dei danni da esse arrecati alla costa. L’unica ‘manutenzione’ si è tradotta in ripascimenti stagionali, cioè sabbia gettata in mare per garantire l’esercizio estivo delle imprese turistiche. Sabbia erroneamente non recuperata da dietro la barriera soffolta ma da cave marine non sempre adeguate in termini di granulometria del materiale estratto.

Il falso problema di una erosione naturale (tra le altre cose, improbabile per una costa bassa) è diventato la foglia di fico, una moda del momento che conviene a tutti per deresponsabilizzarsi e fare becera propaganda contro gli stabilimenti balneari avviati a un nuovo regime concessorio. L’unica erosione che esiste, riscontrata, è quella indotta da una errata attività antropica nel realizzare opere di difesa costiera per tutelare le industrie del mare.

Non sono gli stabilimenti, ma le opere di difesa sbagliate a causare il fenomeno.
Il resto è solo mareggiata… e propaganda di basso profilo.

I RIFIUTI SULLE SPIAGGE E I BALNEARI

Le sedicenti “associazione ambientaliste” come “Mare Libero” ignorano anche il codice civile. Invece di preoccuparsi della pessima gestione amministrativa delle spiagge libere (che sono oltre il 50% dell’arenile romano), dove i servizi igienici sono costituiti da fatiscenti e inquinanti fosse biologiche, ignorano che gli interventi e le manutenzioni straordinarie sono a carico del proprietario e non del locatario. Cabine e strutture regolarmente insistenti su aree demaniali, su cui si paga la concessione, sono finite in mare per incuria della difesa della costa.

Se dentro casa, in cui sono affittuario, mi cade il soffitto e mi si rovinano i mobili, non pagherò per il loro recupero, smaltimento e sostituzione

Citofonare ai “padroni di casa”, lo Stato.

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