Alemanno e Canapini nascondono il rischio idrogeologico alla foce del Tevere

Siamo alla mistificazione della realtà, con la complicità e il silenzio di troppi sui progetti turistici del Litorale romano. All’Idroscalo si demolisce, ma a 300m sorgono palazzoni da 5.000 euro al mq.

Dietro al Porto Turistico di Ostia, sorgono palazzoni che fanno impallidire strade come Viale Marconi. A svettare è l’edificio B, iniziato ad agosto 2009 e previsto in consegna quest’estate. I prezzi (ad appartamento) variano da 300 a 540 mila euro, al modico rapporto di 5 mila euro al mq. Ma c’è un piccolo problema: tutto è in area R4, il maggiore rischio idrogeologico esistente previsto dall’Autorità di Bacino del fiume Tevere, per intenderci lo stesso rischio in nome del quale Alemanno si è permesso di demolire il 23 febbraio u.s. le case all’Idroscalo di Ostia (a giorni la sentenza del nostro ricorso al TAR). Come si può dunque permettere la costruzione in quell’area di un palazzone di 100 unità immobiliari dislocate su quattro piani, 8 negozi al piano terra e 218 posti auto coperti al piano interrato, costituito da due autorimesse aventi una superficie complessiva di oltre 7.000 mq ? Chi costruisce è l’Associazione Cooperativa Muratori & Affini Ravenna (ACMAR Soc. coop. p.a.), su committenza della Porto di Roma Srl (per un importo di 14.700.000€), ma le società coinvolte sono tantissime e vicine ai balneari. Così come sono variegate le realtà politiche che qui hanno da sempre chiuso un occhio. Non è un caso infatti che il palazzone sorga addirittura a ridosso del Centro Habitat Mediterraneo della LIPU. D’altra parte, quando il 23 giugno 2001, dopo due anni e mezzo di lavoro e una spesa di 150 miliardi delle vecchie lire, il Porto Turistico venne aperto, fu lo stesso Sindaco Veltroni a dire: “L’inaugurazione del porto è importante perché è servita per strappare al degrado una consistente fetta di Ostia. Qui c’erano rifiuti e sterpaglie, ora c’è un’infrastruttura imponente, che accelera lo sviluppo del turismo nella Capitale”.

Oggi qui si concentrano invece gli interessi turistici di Alemanno e il Secondo Polo Turistico di Roma conta moltissimo sugli investimenti alberghieri in quest’area, motivo per cui tutti tacciono. Dopo i già realizzati edifici A,D,F mancano ancora il C ed l’E. Sarà inoltre lo stesso Alemanno, a fine Maggio a rivelare agli abitanti dell’Idroscalo cosa ne sarà del loro futuro, dopo aver dichiarato alla stampa il 22 febbraio che la zona ospiterà strutture di “ricezione turistica”.

Che fine ha fatto allora il problema del rischio idrogeologico ? Due pesi e due misure: d’altronde proprio oggi il dirimpettaio Sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, a proposito del Porto della Concordia che sorgerà nel suo comune, sempre in zona R4 dichiara: “Che c’entra ? Il porto è nel mare”. Vero, ma gli alberghi e i residence invece sono sulla terraferma in R4.

Comunicato stampa LabUr – 21 Maggio 2010

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