Infernetto, rischio idrogeologico: una nuova minaccia dal centro commerciale sulla Colombo

Il CBTAR (Consorzio di Bonifica Tevere Agro Romano) non è mai stato consultato per imporre delle prescrizioni sul progetto del centro commerciale “Esselunga” su Via Canale della Lingua. E’ quanto è emerso dall’incontro tenutosi ieri tra LabUr e il CBTAR, oltre allo sconcerto sulla ‘Relazione Tecnica Illustrativa (elaborato B01/bis)’ che a pag. 4 riporta: “I canali sopramenzionati appartengono al reticolo di drenaggio della bonifica di Ostia, che convoglia le acque superficiali verso il fiume Tevere”. Tutti sanno che nel XIII Municipio le acque vanno invece al mare. Addirittura manca nel progetto una specifica relazione di tipo idrogeologico del centro commerciale “Esselunga”, di oltre 100 mila mc, incastonato tra le tre fasce di rispetto dello scolmatore delle acque piovane della via Cristoforo Colombo, del Fosso dei Bastioni e del Canale della Lingua. Si tratta della proposta 9D/1 dei Patti Territoriali Ostia- Fiumicino, situata nell’area verde sulla destra della via Cristoforo Colombo, prima di via Canale della Lingua procedendo verso Roma. Un’area agricola quasi al livello del mare che ha più volte cambiato destinazione urbanistica per permetterne l’edificabilità ma che tutti sanno essere soggetta a facili allagamenti, subito a ridosso delle case di via Gargiulo. Neppure è stato affrontato il problema dell’avanzamento del cuneo salino dovuto all’abbassamento delle acque di falda, nel silenzio assoluto dell’ABT (Autorità di Bacino del Fiume Tevere). Un centro commerciale che non vuole nessuno per il suo impatto sul territorio e che provocherà ulteriori problemi al già delicato equilibrio idrogeologico dell’Infernetto, un quartiere soggetto negli ultimi tempi a devastanti eventi.
Ancora riecheggiano le parole del CBTAR dopo le recenti disgrazie del 20 ottobre 2011: “Denunciamo da anni l’insufficienza del sistema idraulico di smaltimento delle acque meteoriche. Nel 2008 abbiamo addirittura presentato ricorso contro il Nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Roma. E’ indispensabile procedere alla ricalibratura dei canali se non vogliamo assistere a continui allagamenti e correre il rischio di nuove tragedie”.
Questo nuovo mega centro commerciale non lo vuole nessuno, né l’Associazione Commercianti di Ostia (ASCOM), né i cittadini. Ci auguriamo di non assistere nuovamente a l’ennesimo atto amministrativo da parte del Comune di Roma e della Regione Lazio, in cui non si tiene conto non solo della volontà dei cittadini e delle associazioni di categoria, ma anche della sicurezza idrogeologica e del parere del XIII Municipio. Sarebbe davvero inaccettabile.

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