OSTIA IN STALLO PER LE BICI, TRA ILLEGALITA’ E PROTAGONISMI

Il 17 settembre scorso sono stati montati i primi stalli per le biciclette, che giacevano nei depositi della Unità Organizzativa Ambiente e Litorale da oltre tre anni, in diversi punti del Municipio X.
Peccato che il posizionamento degli stalli sia stato operato con spesa pubblica in totale dispregio della Legge 19 ottobre 1998, n. 366, Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, della Legge Regionale 16 febbraio 1990, n. 13, Interventi regionali per favorire lo sviluppo del trasporto ciclistico, del Regolamento viario urbano del Comune di Roma, del Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992, Nuovo codice della strada. Non solo. Questa iniziativa non risulta mai esser stata perfezionata all’atto dell’installazione da alcuna determinazione dirigenziale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, U.O. X Gruppo Mare, costituendo dunque grave illecito amministrativo, e comunque mai pubblicata per la sua eventuale efficacia presso l’Albo Pretorio on-line del Comune di Roma, come previsto dal D.Lgs del 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali e dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile. In particolare, oltre l’arbitraria ed illegittima localizzazione scelta per la realizzazione di stalli per velocipedi, non risultano nemmeno seguite le linee guide da tempo adottate nelle più importanti realtà europee relative all’offerta degli stalli (commisurata alla domanda effettiva, documentabile e quantitativamente significativa di sosta dei velocipedi), al posizionamento degli stalli (il più vicino possibile ai principali punti di approdo/sosta dei ciclisti), alla salvaguardia dei requisiti di sicurezza (accessibilità e fruibilità dello spazio pubblico come pure delle aree private regolarmente autorizzate, particolarmente in presenza di pubblici esercizi e servizi), alla visibilità ed identificabilità degli stalli ad uso esclusivo per velocipedi, con apposizione di opportuna segnaletica orizzontale e verticale.

Dopo che il Sindaco Marino ha percorso in bicicletta contromano Via Regina Elena, ha un degno compare anche nel Municipio X, l’Assessore Marco Belmonte, che ad una legittima richiesta di una mobilità alternativa ciclabile, è arrivato ad una illegale attuazione di protagonismo amministrativo.
Con i soldi impiegati per il posizionamento degli stalli e delle finte pedonalizzazioni e i costi aggiuntivi degli straordinari per i vigili urbani (che solo per i Fori Imperiali è di 400mila euro al mese), si potrebbero realizzare piste ciclabili in sede protetta per completare la magliatura di quelle esistenti. Dalla programmazione alla improvvisazione del problema per una foto sul giornale in bicicletta.

Paula de Jesus per LabUr

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