MUNICIPIO X, VIA DI ACILIA: ESPOSTO SULLE OPERE DENTRO LA RISERVA NATURALE STATALE DEL LITORALE ROMANO

Si può costruire un nuovo Impianto di Riduzione Intermedia della pressione gas (I.R.I.) presentando una semplice Denuncia di Inizio Attività (D.I.A.) ? Si può pensare di spostare un gasdotto dentro alla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano? Secondo l’assessore all’Urbanistica del Municipio X, Giacomina Di Salvo e gli uffici tecnici, sì. Lo scopo? Realizzare un ormai superato e sbagliato progetto del raddoppio della via di Acilia, troppo datato e non più conforme alle esigenze del territorio. Un progetto nato 20 anni fa e che andrebbe rivisto e non forzato sul territorio in maniera ottusa.
Per tali motivi, valutate leggi e normative, presenteremo un dettagliato esposto agli enti competenti chiedendo un adeguamento del progetto stesso affinché siano fermate queste dannose opere propedeutiche (I.R.I. e gasdotto). Siamo certi che ci sia già stato da parte della EUR Servizi Terziari srl, proprietaria dell’area dove si vuole costruire l’I.R.I., un atto di concessione in comodato all’Italgas S.p.A. e che il Comune di Roma abbia provveduto al rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie. Siamo anche certi che la ditta che sta eseguendo i lavori (la Rublan Costruzioni srl) abbia tutte le certificazioni richieste per costruire l’I.R.I. in conto Italgas. Siamo anche certi che i lavori stiano rispettando quanto previsto nell’ordinamento nazionale dal D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Ne siamo certi, anche perché se così non fosse vorrebbe dire che l’illegalità ormai si è annidata dentro le istituzioni.
Quello che invece sicuramente non c’è stato è il rispetto dovuto alla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Ricordiamo che fino all’approvazione del Piano di Gestione da parte del Ministero dell’Ambiente, restano in vigore le “Misure provvisorie di salvaguardia” dettate dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 marzo 1996 che istituisce la Riserva (art. 7). Tali misure prevedono che all’interno del territorio della riserva siano distinte due aree. Quella in oggetto, dove si dovrà spostare il gasdotto, è denominata di tipo 2, caratterizzata “da ambienti agricoli a maggiore grado di antropizzazione con funzioni di interconnessione territoriale e naturalistica”. In tale area (art.7, c.3) “gli interventi di trasformazione e di ulteriore urbanizzazione sono soggetti ad autorizzazione”, comprese anche le opere in questione (art.8, c.1, lett. b). Un’urbanistica seria non ferma la realtà a 20 anni prima, ma segue lo sviluppo del territorio, difendendolo.

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