IDROSCALO DI OSTIA: ESPOSTO (“tutela della pubblica e privata incolumità”)

Esposto inviato in data odierna al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, alla Regione Lazio, al Comune di Roma, alla Procura di Roma, alla Prefettura di Roma
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Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, presidente del Laboratorio di Urbanistica, LabUr (www.labur.eu), residente in xxx xxxxxxxx xxx (Roma), xxxxxxxxxx, espone i seguenti fatti.

FATTI
Dal 17 febbraio 2010, a seguito dell’ordinanza n.43 del Sindaco di Roma, Giovanni Alemanno (oggi indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso) è stata dichiarata la tutela della pubblica e privata incolumità, di ogni abitazione, locale, struttura ed edificio insistente in zona Idroscalo di Ostia, esposti a rischio di allagamento o di isolamento. Da tale data, che ha comportato solo un parziale sgombero dell’area, nessuna opera è stata eseguita, seppur prevista, a tutela dell’abitato esistente, ad eccezione della scogliera a mare realizzata dalla Regione Lazio (tramite ARDIS) con Delibera di Giunta nr.361 del Maggio 2009 (1.140.519,68 euro per i lavori di costruzione di una scogliera a mare per la protezione dell’abitato dell’Idroscalo). I fondi sono stati messi a disposizione del Commissario Delegato di cui all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3734 del 16.01.2009, “Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito il territorio nazionale nei mesi di novembre e dicembre 2008”.
I responsabili della Protezione Civile del Comune di Roma, della Regione Lazio e di quella Nazionale che si sono succeduti dal 17 febbraio 2010 ad oggi, hanno dunque indebitamente rifiutato di eseguire un atto di ufficio che, per ragioni di sicurezza pubblica, doveva essere compiuto senza ritardo. In aggiunta, tali responsabili, nel loro ruolo di pubblico ufficiale e di incaricato di un pubblico servizio, non hanno mai risposto alle richieste dei cittadini dell’Idroscalo di Ostia che sollecitavano di eseguire le opere previste, né sono mai state esposte le ragioni del ritardo, pur avendo inoltrato regolare richiesta di chiarimenti in forma scritta.
In particolare, si citano i seguenti responsabili:

DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE
Franco Gabrielli: dal 13.11.2010 al 02.04.2015 (già vice capo dipartimento sotto Guido Bertolaso, attuale Prefetto di Roma)
Guido Bertolaso: dal 07.09.2001 al 05.11.2010
PROTEZIONE CIVILE REGIONE LAZIO
Gennaro Tornatore: dal 01.10.2014 al 30.09.2019
Luca Fegatelli: dal 11.05.2010 al 09.01.2014 (arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti)
Maurizio Pucci: dal 23.02.2006 al 11.05.2010 (attuale Assessore del Comune di Roma ai Lavori Pubblici, infrastrutture, manutenzione urbana e decoro, periferie, protezione civile

PREMESSO
1. che ancora si attende, come previsto dall’ordinanza n.43 del 17 febbraio 2010 del Comune di Roma, la realizzazione di palancole in acciaio tipo Larssen 23, per una lunghezza di circa 200 metri, opera di protezione a fiume, mai realizzata;
2. che ancora si attende dal 2011 un regolare stanziamento annuo da parte della Regione Lazio per l’ordinaria manutenzione della scogliera a mare (opera pubblica di protezione civile);
3. che ancora si attende dal 4 agosto 2011 il completamento della scogliera a fiume nel tratto da via delle Petroliere a via dei Bastimenti per ricostruire la difesa spondale fino ad oggi mancante, di competenza della Regione Lazio (ARDIS), per la realizzazione della messa in consistenza della sponda e di un argine in massicciata alto 2 metri (opera pubblica di protezione civile);
4. che dal 2000 non si effettua una manutenzione anche minima del fondale del Tevere, soprattutto nel tratto da Capo due Rami fino alla foce del Tevere;
5. che l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (OPCM) n.3734 del 16 gennaio 2009 prevedeva di ripristinare con urgenza la pulizia, la bonifica, la funzionalità idraulica dell’alveo e delle aree di competenza fluviale, nel tratto del Tevere compreso tra Castel Giubileo e la foce per la sua messa in sicurezza;
6. che il 28 gennaio 2011 (con OPCM n.3920) è stato deciso di prorogare al 31 dicembre 2011 il termine per completare le opere previste dall’OPCM n.3734 e mai realizzate
7. che con l’OPCM n. 3925 del 23 febbraio 2011 è stata abrogata tale proroga, lasciando il Tevere nello stato di completo abbandono iniziale,

si chiede con urgenza
di verificare se nei confronti di Maurizio Pucci, Luca Fegatelli e Franco Gabrielli siano riscontrabili i reati di rifiuto d’atti d’ufficio e di omissione d’atti d’ufficio, disciplinati dall’articolo 328 del codice penale.
Con osservanza,

dr.Ing. Andrea Schiavone

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