PORTO DI OSTIA: ESPOSTO PER PRESUNTE IRREGOLARITÀ DELLA REGIONE

(da sx) Guglielmo Muntoni, Nicola Zingaretti, Giovanni Salvi, Donato Pezzuto

(da sx) Guglielmo Muntoni, Nicola Zingaretti, Giovanni Salvi, Donato Pezzuto

In un municipio ancora in cerca della legalità amministrativa scoppia il caso delle presunte false autorizzazioni rilasciate dalla Regione Lazio al porto di Ostia. Nell’esposto presentato da LabUr a tutte le autorità di vigilanza (qui sotto integralmente riportato) si pone il quesito se il cambio di titolarità della concessione marittima del 2001, intestata alla ATI Spa, poteva essere autorizzato nel 2007 a favore della Porto Turistico di Roma srl con l’applicazione di un regolamento regionale relativo alle concessioni demaniali fluviali e lacuali e non con quello relativo alle concessioni marittime. In virtù di tale cambio di titolarità, la Porto Turistico di Roma srl ha avuto nel 2012 il via libera dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma per la realizzazione dell’ampliamento del porto, poi bloccato dai recenti fatti giudiziari. Dal Prefetto Dott. Domenico Vulpiani a capo della Commissione Straordinaria di Ostia, commissariata per mafia, e dal Giudice Delegato Guglielmo Muntoni, Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma, che sono a conoscenza di un precedente esposto, si attende una chiara presa di posizione.

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ESPOSTO

OGGETTO: PORTO TURISTICO DI ROMA – presunta illegittimità del cambio di titolarità della concessione demaniale marittima del porto di Ostia a favore della Porto Turistico di Roma srl. Richiesta di urgente intervento.

Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, nato a Roma il 18 marzo 1963, cell. 340-5708124, in qualità di presidente di LabUr, Laboratorio di Urbanistica (www.labur.eu), espone di seguito quanto si evince dalla documentazione in proprio possesso e da leggi e regolamenti appresso indicati.

I FATTI
Fino alla data del presente esposto, nessuna autorità giudiziaria o di vigilanza ha contestato che la società Porto Turistico di Roma srl sia la titolare della concessione demaniale marittima del porto di Ostia , attualmente sotto sequestro per i recenti e noti fatti giudiziari .
Tale concessione risulta (in tutti gli atti prodotti) ottenuta tramite la determinazione n. B0892 del 1 marzo 2007 con cui la Regione Lazio – Dipartimento Territorio (Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, Area Difesa del Suolo) autorizzò a firma del Direttore Vicario del Dipartimento, dott. Raniero De Filippis, il cambio di titolarità in favore della Porto Turistico di Roma srl della concessione demaniale marittima già rilasciata il 30 ottobre 2001 alla A.T.I. Spa .
Per quanto più avanti illustrato, tale cambio di titolarità sarebbe del tutto illegittimo, senza alcun valore.
A seguito del cambio di titolarità, in data 12 novembre 2012 il Sindaco di Roma ha ratificato l’adesione all’Accordo di Programma del “Progetto di ampliamento del Porto di Roma in località Lido di Ostia” presentato dalla Porto Turistico di Roma srl, poi confermato con ordinanza sindacale n.274 dell’11 dicembre 2012. Lo stesso Accordo di Programma è stato infine approvato, come dovuto per legge, tramite il Decreto del Presidente della Regione Lazio 7 giugno 2013, n. T00122 (pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.47 del 11 giugno 2013).
Risulta pertanto assai grave che né il Comune di Roma né la Regione Lazio abbiano annullato in autotutela il “Progetto di ampliamento del Porto di Roma in località Lido di Ostia” non avendo entrambi neppure istituito dopo 16 anni dall’inaugurazione del porto il Collegio di Vigilanza, organo esplicitamente previsto dall’Accordo di Programma da essi stessi approvato.

PREMESSO

– che Il cambio di titolarità della concessione autorizzato dalla Regione Lazio con la determinazione n. B0892 del 1 marzo 2007 è avvenuto in funzione dell’articolo 22 del Regolamento Regionale n.3 del 15 dicembre 2004 affermando che esso “consente il cambio di titolarità delle concessioni” ma non specificando quale tipologia di concessioni;
– che il cambio di titolarità di concessione in questione interessa il porto di Ostia e dunque si riferisce a una concessione demaniale marittima (non fluviale, non lacuale);
– che l’articolo 22 del suddetto regolamento si riferisce a concessioni di pertinenze idrauliche, aree fluviali, spiagge lacuali e di superfici e pertinenze dei laghi e non a concessioni demaniali marittime;
– che quanto sopra espresso è confermato anche dal Regolamento Regionale 30 Aprile 2014 n. 10 che, sostituendo il regolamento del 2004, all’articolo 1 comma 1 definisce l’ambito di applicazione della legge ai sensi dell’articolo 40 bis della legge regionale 11 dicembre 1998, n. 53;
– che tale articolo 40 bis definisce l’organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 18 maggio 1989, n. 183, avente per oggetto (articolo 2) opere idrauliche, opere ed impianti di bonifica, opere di forestazione protettiva, opere di consolidamento e difesa degli abitati e opere di difesa delle coste.

SI CHIEDE CON URGENZA
di intervenire per competenza in applicazione di quanto sopra esposto risultando ogni negligenza od inerzia della Pubblica Amministrazione, delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità Giudiziaria fatto grave e lesivo dell’interesse pubblico all’interno del contesto del Municipio X (altrimenti identificato come ‘Ostia’) da 24 mesi commissariato per mafia.
Si resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento e reperimento dei documenti sopra citati, tutti in possesso dello scrivente.

Con osservanza,
dr.Ing. Andrea Schiavone

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