OSTIA, LA FONTANA DELLO ZODIACO E LA ROTONDA DI LUCA PARNASI  

IMG-20210408-WA0010Non è di competenza del Municipio, è costata 4 volte tanto ed è spacciata per opera d’arte. La cosiddetta “fontana dello Zodiaco” ad Ostia, al termine della via Cristoforo Colombo sul  belvedere antistante la rotonda, verrà inaugurata il 21 aprile con tanto di banda e libro fotografico, seppure il restauro, partorito dal M5S sotto il segno dello Stadio della Roma, era stato annunciato due anni fa, il 29 marzo 2019.

Falso quanto afferma la Sindaca: la fontana non è stata progettata dall’Ingegnere Pier Luigi Nervi. Fu infatti realizzata con materiale di reimpiego dalla ditta Colantoni per conto di ACEA e inaugurata il 4 novembre 1957. La fontana si sovrappose sulla “rosa dei venti” della precedente pavimentazione, terminata sempre dalla stessa ditta il 15 dicembre 1954, dove sono raffigurati con lastre di travertino di Bagnoreggio i 12 segni dello zodiaco.

 Gli interminabili lavori di restauro sono stati eseguiti con i fondi destinati alla manutenzione stradale avendo Roma Capitale considerato la fontana come pertinenza del lungomare Amerigo Vespucci e avendo interpretato a suo modo l’art.14 del decentramento amministrativo, grazie agli atti prodotti dall’instancabile ex direttore del Municipio Roma X, Nicola De Bernardini (quello della pista ciclabile decretata illegittima dal Ministero dei Trasporti e su cui sono in corso gli accertamenti da parte della Procura).

La fontana è dunque un asino spacciato per purosangue in una imbarazzante campagna elettorale. Voluta dall’uscente Sindaca di Roma, la fontana è stata restaurata con una discutibile operazione da parte del Municipio X che non ne aveva la competenza (motivo per cui è rimasta ferma per anni), utilizzando fondi pubblici per inscenare un evento epocale.

Ricordiamo che l’area è stata chiusa al pubblico nel 2017 e che in precedenza ci sono stati solo 3 interventi di restauro: quello del 1993, a cura dell’Ufficio Tecnico della XIII Circoscrizione, e quelli del 2001 e 2005, a cura della competente U.O. Monumenti Medievali e Moderni della Sovrintendenza Capitolina, che aveva previsto, per gli stessi lavori eseguiti ora e per la stessa durata, un importo di soli 140.000 euro, cioè un quarto della spesa attuale.

Il Municipio Roma X infatti ha speso oltre 500.000 euro: 310.939,12 euro per l’importo contrattuale lordo, altri 130.000,00 euro per ‘interventi di completamento’, più 56.000,00 euro per l’illuminazione pubblica, 8.000,00 euro per gli allacci e altri 7.000,00 euro come incentivazione per le funzioni tecniche. A questi importi si devono aggiungere 35.000,00 euro a Risorse per Roma Spa per la progettazione e la spesa di oltre 15.000,00 euro per mille copie del libro del fotografo Pino Rampolla che sarà presentato all’inaugurazione del 21 aprile per documentare questo finto “tesoro architettonico del nostro territorio”, come lo ha definito Virginia Raggi.

 La storia di questo scandalo avrebbe origine 4 anni fa nelle attività condotte dal consigliere comunale, Paolo Ferrara, ex capogruppo capitolino del M5S dimessosi a giugno 2018 dopo esser stato coinvolto nelle indagini della Procura di Roma sullo Stadio della Roma. Se anche in questi giorni il GIP ha archiviato la posizione di Ferrara, restano prove inconfutabili dei rapporti tra lui e Luca Parnasi.

 Nella informativa della Legione Carabinieri Lazio – Comando Provinciale di Roma, Reparto Operativo – Nucleo Investigativo (2a Sezione) si legge con chiarezza la promessa da parte di Luca Parnasi a Paolo Ferrara di finanziare un “progetto di riqualificazione del lungomare di Ostia”. Il 20 ottobre 2017 vengono infatti reperiti da Parnasi documenti catastali relativi al lungomare di Ostia, proprio all’altezza dell’incrocio con la via Cristoforo Colombo dove, dice, “ci sono due proprietà del Comune e c’hanno chiesto di pensare a una potenziale…diciamo … offerta di riqualificazione”. A seguire, si aggiunge che, una volta che i documenti saranno reperiti, faranno preparare un progetto da un tecnico: “ne parliamo con qualche progettista per fargli presentare quattro tavole”. Il 16 novembre 2017 emerge che esiste una “non meglio specificata opera” per cui era stata fatta una richiesta di finanziamento nel 2005/2006, mai andata a buon fine e cioè “fare una piccola rotonda vicino Ostia”.

Ferrara ne prende visione, si incontra più volte con Parnasi tanto che i Carabinieri concludono che tutto ciò serviva “per favorire l’approvazione del progetto dello Stadio”.

Luca Parnasi a un certo punto dice: “in questo momento c’è… la sindaca nuova, la mini sindaca di Ostia, Ostia perché è un posto infestato dagli Spada quindi bisogna… anche gli stessi Spada… sarebbero interessati che a Ostia se ne parlasse bene cosi si calma la pressione su di loro e continuano a rubà…”.

 Attendiamo a questo punto la data del 21 aprile 2021 per sapere cosa ci racconterà Virginia Raggi sulla regolarità contabile dell’opera, sull’inquadramento urbanistico della stessa (ricordiamo che la fontana incide su area del Demanio Pubblico, ramo Marina Mercantile) e sulla vicenda che la lega allo Stadio della Roma, considerato che la Sindaca sarà testimone al processo, chiamata da Marcello De Vito, imputato, attuale presidente del Consiglio Capitolino.

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