OSTIA, BARBARA MEZZAROMA E IL PROGETTO IBIS: COSA NON TORNA

mezzaroma barbara laburParafrasando le parole di Barbara Mezzaroma, anche per LabUr non c’è mai stata un’alternativa. Siamo cresciuti con l’idea che le cose giuste non hanno bisogno di un perché, quindi non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Ed è giusto chiedere trasparenza. (di Paula Filipe de Jesus)

Con una nota datata 27 gennaio 2022, la Procura di Roma informa dell’arresto di Roberto DE SANTIS e Paolo Riccardo PAPAGNI, fratello del più noto Renato PAPAGNI, da pochi giorni ex-Presidente della Federbalneari. Il reato contestato è tentata estorsione con le modalità tipiche delle organizzazioni criminali mafiose. Vittima l’immobiliarista Barbara MEZZAROMA che, secondo le sue parole, si accingeva a realizzare circa 155 appartamenti e migliaia di metri cubi con destinazione commerciale e ricettiva per un importo di 100MLN di euro. Un ambizioso progetto, con forti implicazioni sul PUA (Piano di Utilizzazione degli Arenili), di cui abbiamo già parlato le settimane scorse (1).

COSA NON TORNA

Diverse cose non tornano, anche dal punto di vista urbanistico. Il progetto, datato 2007, risulta entrato in convenzione solo nel 2012. Scaduto quest’anno (a meno di una proroga che non risulta ad oggi essere stata concessa) si inserisce in maniera non trasparente nel tentativo annoso di riqualificazione del Lungomare di Ostia.

Il progetto, nelle mani di un fondo finanziario statunitense, è in alto mare. Le opere pubbliche primarie non si vedono nemmeno all’orizzonte amministrativo. Nonostante ciò, un pregiudicato di Ostia “che delinque su Ostia da 41 anni, che non usava il cellulare da 16 anni, sfuggente, invisibile, un monaco, che girava in bicicletta”, come riferisce Barbara MEZZAROMA, si fa fotografare la scorsa estate con Roberto GUALTIERI in campagna elettorale finendo sulla pagina facebook del Sindaco. Nessuno se ne accorge fino a quando la foto viene sbandierata per millantare conoscenze di alto livello mentre si tenta l’estorsione verso una imprenditrice sposata con un colonello dei Carabinieri esperto di antimafia. La notizia, uscita dalla Procura a gennaio, torna in auge agli inizi di novembre su alcuni media ma non ha il clamore che forse qualcuno si aspetta, tanto che il 18 novembre MonitorImmobiliare, la testata giornalistica di settore più letta in Italia, lamenta in un editoriale “Se l’articolo de l’Espresso del 21 marzo non ha suscitato manifestazioni di solidarietà, pensavamo che l’intervista pubblicata il 4 novembre dal Domani, a firma di Nello Trocchia, potesse portare l’argomento alla ribalta. Spiace che fino ad oggi non spicchino prese di posizione da parte del settore”. In realtà, il 5 novembre Barbara MEZZAROMA è ospite anche da FORMIGLI a Piazza Pulita su La7 che la intervista per 10 minuti, a pochi giorni dall’inizio del processo.

Ma i racconti sui diversi media sono farraginosi.

Cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti, augurandoci che chi è preposto alla trasparenza degli appalti delle opere pubbliche completi il puzzle.

TITOLARI DEL PROGETTO

I terreni interessati dal progetto appartengono dal 2 marzo 1948 alla SOCIETA’ COOP. EDILIZIA I.B.I.S. A R.L. che risulta ancora oggi inattiva e che è appartenuta alla nota famiglia dei concessionari balneari PETRINI fino alla cessazione dalla carica di consiglieri a luglio del 2014 di Franco e Paolo PETRINI. Nel passaggio di quote societarie, Barbara MEZZAROMA, con la sorella Alessandra, compare soltanto a febbraio 2021 assieme all’avvocato Francesco ANNARUMMA, che però era già stato nominato consigliere ad aprile 2010 (iscritto all’ordine degli avvocati di Nola, opera su Roma nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina 26, stesso stabile del famoso avvocato e politico Giulia BUONGIORNO).

Barbara MEZZAROMA, in questa società, è titolare di un progetto fermo da 15 anni, ma possiamo testimoniare il suo interessamento già da ottobre 2013 quando era presente alla festa dei primi 80 anni del limitrofo Borghetto dei Pescatori, il cui progetto di ampliamento è strettamente legato a quello dell’IBIS e anch’esso bloccato da mille vicissitudini. Lo gestisce Domenico PIZZUTI, anche lui legato ai balneari grazie a Rossella PIZZUTI (SIB), lui presente (non si sa bene a che titolo) con Renato PAPAGNI agli incontri sul PUA avvenuti in questi mesi con l’Amministrazione Municipale e Capitolina.

A quel tempo Barbara MEZZAROMA era molto presente ad Ostia. La si ricorda ad esempio durante la posa della statua di San Francesco di Paola, protettore dei pescatori, presso il Porto Turistico di Roma (al tempo nelle mani di Mauro BALINI) accanto ad una folta rappresentanza della comunità calabrese romana, tra cui l’on. Francesco DALIA (nativo di Longobardi in provincia di Cosenza, pigmalione di Andrea TASSONE, il Presidente del Municipio Roma X condannato per Mafia Capitale). Era il 22 aprile 2012 e Barbara MEZZAROMA donò il prezioso basamento di lapislazzulo della statua.

Un’altra occasione fu quella della seconda edizione del “Trofeo Area Sporting Club”, di cui è Presidente, che si è tenuta a fine gennaio 2012 presso il Polo Natatorio di Ostia, la piscina dello scandalo dei Mondiali di Nuoto Roma ‘09 progettata dal fratello di Paolo PAPAGNI, Renato PAPAGNI, proprio di fronte ai terreni IBIS. Il dettaglio non è irrilevante perché le tavole del progetto del Polo Natatorio nel 2008 riportavano, nella sistemazione della viabilità locale, la realizzazione, data allora per imminente, del progetto IBIS dell’Arch. Paolo PETRINI. Sempre in quegli anni, Renato PAPAGNI, presidente allora della Federbalneari, era stato il progettista, assieme a Fulvio COCCHI (consulente della Tecnopolo Spa) per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria necessarie al progetto. Non solo, Paolo PAPAGNI lasciò proprio in quel periodo l’incarico di tesoriere della Federbalneari per diventare il responsabile vendite per conto dell’IBIS.

LA CRISI FINANZIARIA DEL GRUPPO MEZZAROMA

Il progetto era di fatto in mano a Barbara MEZZAROMA ancora prima che comparisse nei quadri societari a febbraio 2021. Nel 2019 infatti l’IBIS insieme alla “BARBARA MEZZAROMA & SISTERS SRL” conferiscono un incarico alla “Open Door Architetti” per una consulenza circa le procedure urbanistiche per la progettazione delle opere pubbliche. Erano gli anni bui del Gruppo Mezzaroma, sprofondato in forti difficoltà finanziarie nel 2010. Solo ImpreMe Spa, corazzata del gruppo, era in rosso di 14MLN di euro nel bilancio 2012 e ben 20MLN nel 2013. Il gruppo cerca di recuperare nel 2014 affidando pieni poteri a Barbara MEZZAROMA. Una crisi lunga che ha visto la svolta nel 2017 quando il fondo statunitense VARDE si è dichiarato pronto a rilevare le esposizioni di Monte Paschi di Siena (per un importo di 221MLN) e di Unicredit (per un valore di 142,3MLN) nei confronti del Gruppo MEZZAROMA, che al tempo aveva un patrimonio di 542MLN e debiti per 444,8MLN di euro.

Le cose non sono però andate benissimo visto che a novembre 2021 la ImpreME Spa, ormai controllata dal fondo VARDE attraverso la catena Wert Bob Sarl – Mv srl, chiudeva il bilancio 2020 con una perdita di quasi 29MLN di euro, il doppio della perdita dell’anno precedente, con un indebitamento finanziario di 204MLN. Nella primavera 2022, il fondo VARDE ha rivisto gli accordi strutturali con il Gruppo MEZZAROMA per il business di sviluppo real estate.

I FATTI CRIMINALI

Secondo quanto riportano i media, dopo il 21 ottobre 2021, eletto sindaco Roberto GUALTIERI, Paolo PAPAGNI (come abbiamo visto, già responsabile vendite per conto dell’IBIS) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene a fine 2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si dovrebbe realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA: Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui, che è lui a controllare gli appalti di Ostia. Dalle carte processuali, emerge anche una scena esilarante in cui “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato sindaco Roberto GUALTIERI (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“.

Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021 in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina.

Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANTIS vengono arrestati il 27 gennaio 2022 per il reato di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). La prima udienza del processo con rito abbreviato si è tenuta la mattina del 19 ottobre 2022, davanti al GUP del Tribunale Penale di Roma, che ha giudicato legittima la richiesta di costituzione di parte civile da parte delle Associazioni FAI Volare e FAI Nazionale, rappresentate dall’Avvocato Luigi CIATTI.

LE INCONGRUENZE

Barbara MEZZAROMA è sposata dal 14 febbraio 2022 con il Colonnello dei Carabinieri Alessandro CHERCHI (nel 2004, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana), operante presso la Direzione Investigativa Antimafia, dopo anni di felice relazione. A lei Paolo PAPAGNI suggerisce di assoldare Roberto DE SANTIS al fine di garantire ‘la serenità’ del cantiere, un cantiere che però non esiste. Roberto DE SANTIS, che secondo quanto riferisce Barbara MEZZAROMA, “delinque ad Ostia dal 1980, parla pochissimo, non usa il telefono da 16 anni, sfuggente, un invisibile che si muove in bicicletta”, si vanta in un’intercettazione ambientale di essere colui “che ha mandato via la mafia siciliana da Ostia“, riferendosi alla gambizzazione avvenuta il 20 settembre 2007 a Casalpalocco in pieno giorno, a volto scoperto, ai danni del pregiudicato siciliano Vito TRIASSI, legato alla cosca mafiosa dei CUNTRERA-CARUANA di Siculiana nella provincia di Agrigento. Barbara MEZZAROMA afferma di conoscere bene Ostia e di avere rapporti con imprenditori sani, ma non conosceva il nome (a tutti noto) di Roberto DE SANTIS, neanche il suo soprannome (‘Er Nasca’).

Nella lunga intervista a Piazza Pulita a domanda esplicita, se ad Ostia esiste la mafia, dichiara che Ostia è stata mafiosa anni fa. Lamenta di non aver avuto solidarietà, ma di non sentirsi sola perché negli ultimi mesi si sono fatte vive tante persone. Ringrazia il PM (Mario PALAZZI) che l’ha seguita e aiutata, ma pone il problema di una magistratura che fa fatica a combattere le vicende criminali pur contando su forze dell’ordine capacissime. Non entra mai in merito alle vicende del progetto e alle sue future fasi di realizzazione, ma ne parla come se dal 2007 lo avesse sempre avuto in mano lei. Dice che il progetto è pronto per partire, ma nessuno sa nulla, e che il Sindaco Roberto GUALTIERI, incontrato a febbraio 2022 dopo gli arresti, le ha promesso pieno sostegno. Di certo c’è il sostegno che ha dato Barbara Mezzaroma a Gualtieri in campagna elettorale, avendo la società “Barbara Mezzaroma & Sisters” versato 10.000 euro per la corsa di GUALTIERI a Sindaco di Roma. Barbara MEZZAROMA si dice certa che una parte dell’attuale imprenditoria sia collusa con questo sistema criminale.

CONCLUSIONI

Il Sindaco Roberto GUALTIERI, in data 8 novembre 2022, ad un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, ha presentato il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

Siamo certi che il presente contributo aiuti il Sindaco a comprendere come la questione degli appalti e della realizzazione delle opere a Roma e ad Ostia in particolare, sia cosa ben più complessa che un semplice schieramento tra buoni e cattivi. Al di là della questione giudiziaria che avrà il suo lungo corso, sono 15 anni che Ostia attende opere di pubblico interesse che non possono essere per l’ennesima volta sacrificate agli interessi privati o privatistici. Su questo progetto occorre che l’Amministrazione dia la massima trasparenza amministrativa, cosa che evidentemente ad oggi non c’è stata. Perché, come dice Barbara MEZZAROMA, non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Nell’interesse collettivo, aggiungiamo noi.

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