Labur: esposto alla Corte dei Conti sull’art.11 di Acilia


Dopo la mancata risposta degli uffici competenti, Labur denuncia la mancata realizzazione delle opere pubbliche, come dovuto dall’accordo di programma. Dopo 60 mesi i termini sono scaduti, mentre sono quasi tutti completati gli interventi privati. Centinaia di milioni di euro di presunto danno erariale.

Labur ha oggi inoltrato un esposto alla Corte dei Conti per la mancata realizzazione della gran parte delle Opere Pubbliche previste nel Programma di Riqualificazione Urbana, Acilia-Dragona (art.11). “Abbiamo inviato il 30 agosto un fax di richiesta urgente di incontro con gli uffici competenti, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta” – dichiara Paula de Jesus, urbanista di LabUr – “Accanto alla mancata realizzazione delle opere pubbliche, sono invece terminati quasi tutti gli interventi privati, che avrebbero dovuto finanziare proprio le Opere Pubbliche incompiute. Inutile dire che, non essendo state fatte le Opere Pubbliche, i privati non hanno pagato quanto dovuto, generando dunque un enorme danno erariale”.
I tempi previsti per la realizzazione delle opere pubbliche andavano da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 60, dal momento dell’approvazione del Programma e della stipula del relativo Accordo di Programma dalle pubblicazioni sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. In particolare il PRU di Acilia-Dragona è stato pubblicato sul BUR del Lazio il 20-04-2005 per cui i tempi per realizzare le Opere Pubbliche sono scaduti da 5 mesi.
“Si tratta di opere importanti quali ad esempio la nuova stazione della metropolitana di Acilia-Dragona, per un importo di 8 milioni di euro, ma anche del parco attrezzato e della piazza Opera Pubblica n.33, che dovevano sorgere su Via di Macchia Saponara, nel tratto tra Via Molteni e Via di Saponara, per un importo di 420 mila euro” – afferma Andrea Schiavone, Presidente di LabUr – “Addirittura questa area verde da realizzare, che insiste su terreni comunali, era già stata destinata a verde pubblico, ma lasciata in abbandono, sul precedente Piano di Zona 10V Acilia, che però è stato terminato. Oggi la stessa area viene tolta al quartiere di Acilia Nuova/San Giorgio per divenire verde pubblico del PRU Acilia-Dragona, così da consentire maggiore cubatura. In altre parole, si riutilizza la stessa area verde dicendo che il quartiere, per altro già esistente, ne ha fin troppo di verde”.
“Con questo meccanismo si stanno anche sottraendo servizi pubblici al quartiere di Acilia Nuova/San Giorgio, sostituendoli con servizi privati. Per altro il costruttore che deve realizzare il parco è lo stesso che realizzerà le opere private, quali multisala, banca, albergo, ma anche edilizia residenziale su Via Morelli, di cui è pubblicizzata su internet la vendita” – aggiunge la de Jesus.
“Di casi come questo, tra Acilia e Dragona, ce ne sono a decine. Siamo certi che la Corte dei Conti farà chiarezza su questa paradossale situazione che nessuno vede. Che fine ha fatto, ad esempio, la petizione popolare annunciata a Maggio del PD XIII proprio su queste opere ?” – conclude Schiavone.

Comunicato stampa Labur – 18 settembre 2010

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