INFERNETTO, VIA CECCAROSSI – LO STATO DELL’ARTE

FB_IMG_1646236489909“Se la strada l’hanno fatta i privati, come è possibile che sia pubblica?” Queste le parole dette oggi, in sede di sopralluogo tecnico della Commissione congiunta LL. PP. e Urbanistica, presso via Domenico Ceccarossi all’Infernetto dall’Arch. Massimiliano Fusco. Dal 7 marzo 2018 Fusco è alle dipendenze di Roma Capitale (Municipio Roma X), oggi responsabile dell’Ufficio Traffico e Segnaletica Stradale. Assieme a lui, il Geom. Goffredo PAGNANELLI, responsabile dell’ufficio che gestisce il patrimonio stradale e gli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi stradali e dei marciapiedi dell’Infernetto.

Nel sopralluogo bisognava definire le modalità per riaprire al traffico via Domenico Ceccarossi, chiusa da oltre due anni al fine di garantire la pubblica e privata incolumità essendosi creata una enorme voragine per cedimento del manto stradale.

La questione risale al 19 settembre 2011 quando, con esito positivo, venne collaudata via Castrucci, via Pasquini e il sistema viario adiacente in conformità alla rete viaria principale prevista nel Piano Particolareggiato O/51 Infernetto. Tutto in regola secondo la normativa vigente, tutto come richiesto da Roma Capitale. Si tratta di opere realizzate a scomputo degli oneri concessori che i costruttori nella zona avrebbero dovuto versare nelle casse capitoline e con i quali invece si sono realizzate queste opere di urbanizzazione primaria.

Soldi pubblici spesi per opere pubbliche da parte dei privati e investiti direttamente sul territorio. Al collaudo doveva seguire, da parte del Dipartimento per le Periferie (non più esistente), la consegna delle opere al Municipio Roma X che da quel momento in poi lo avrebbe inserito a patrimonio e a regolare manutenzione. Ciò accadeva in data 20 febbraio 2015, dopo 4 anni dal collaudo. Per modeste irregolarità documentate fotograficamente invece il Municipio non prese in consegna le opere. Da quel momento, il nulla. Ecco perché la strada, mai tenuta in manutenzione per 11 anni dopo il collaudo , presenta oggi voragini e incuria.

La strada è pubblica, non privata, ma l’iter amministrativo per la presa in consegna non c’è mai stato, generando di fatto un danno patrimoniale. Ben 3 MLN di euro restano paralizzati dalla inefficienza degli uffici. Eppure, per riparare la voragine formatasi, basterebbe una cifra attorno ai 35 mila euro sempre che, lasciando la strada ancora abbandonata, non si creino altre voragini.

La nuova giunta municipale, dopo 5 anni di inerzia della precedente, sembra aver preso la decisione di intervenire in via definitiva: la voragine deve esser riparata, la strada aperta e destinata al trasporto pubblico locale (mezzi ATAC), quello che insomma era previsto dal piano particolareggiato nel 1992 (30 anni fa). Dove prendere i soldi? Dal fondo di manutenzione ordinaria destinato ogni anno dal Municipio alle strade di Ostia, Infernetto e Casalpalocco (Lotto A) di cui è responsabile Goffredo PAGNANELLI. Con quei fondi si sono p.es. eseguiti i lavori della prima versione della pista ciclabile sul lungomare di Ostia, oltre 100 mila euro spesi peraltro creando un debito fuori bilancio.

A questo punto sembra tutto filare per il verso giusto: la politica è d’accordo, la strada è pubblica (anche se ancora non perfezionata), i soldi ci sono e la stagione è quella giusta per fare lavori.

Occorre solo informare i funzionari del municipio che, stranamente, sembrano non conoscere la materia di cui sono responsabili.

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