OSTIA, BANDO SPIAGGE: ANCORA TROPPA NEBBIA

ff2c66d6-6288-463e-a9be-232b3ddfc78cOggi nel corso della Commissione Controllo, Trasparenza e Garanzia si è iniziato ad affrontare il tema del bando di affidamento delle 37 concessioni del 22 dicembre 2020 (targato M5S) scadute il 31 dicembre 2020. Una vicenda travagliata che ha avuto due successivi interventi, uno amministrativo e uno giudiziario.
Il bando è stato dapprima revocato (con Delibera di Giunta, in fase di aggiudicazione provvisoria) il 15 dicembre 2021 dall’attuale amministrazione PD guidata da Mario FALCONI, forte della sentenza del Consiglio di Stato e nelle more dell’approvazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA). Poi, il 15 febbraio 2022, il Tribunale Amministrativo del Lazio (TAR), su ricorso di un aggiudicatario provvisorio, ha annullato la delibera MA, e questo è stato uno dei punti posti da LabUr oggi in commissione, SOLO PER LA PARTE RIGUARDANTE LA REVOCA, conservando di fatto la PROROGA TECNICA AL 2023 delle concessioni scadute il 31 dicembre 2020, proroga che dunque resta VIGENTE.
Inoltre a Maggio dovrà esprimersi nuovamente il TAR su ricorso di alcuni attuali titolari delle concessioni balneari e pertanto il Municipio X si trova in un limbo a pochi mesi dall’apertura della stagione balneare.

Sempre oggi, in commissione, LabUr ha depositato la segnalazione inviata all’autorità di vigilanza sui contratti pubblici (ANAC) riguardante la questione della DIVIDENTE DEMANIALE in località Castelfusano, la ‘linea’ con cui, in pratica, si individuano i beni in concessione racchiusi tra essa e la linea di costa. La segnalazione è composta a sua volta dall’istanza di verifica della dividente inviata alla Capitaneria di Porto il 14/02/2022 e all’Agenzia del Demanio il 15/12/2021 a cui ha finora risposto solo parzialmente il Demanio in data 22/12/21 e 11/2/2022. Si tratta di verificare il completamento del procedimento di sdemanializzazione di ben 400mila mq lungo i 4 km di litorale compresi tra il Canale dei Pescatori e la Tenuta di Castelporziano. Un dato che escluderebbe un terzo delle aree fino ad oggi date in concessione.

In attesa che si esprima anche il Segretariato Generale di Roma Capitale e che giungano le risposte alle istanze di verifica, è bene ricordare che non è possibile procedere all’affidamento in concessione se non è nota la consistenza dei beni dati in concessione. Dal 1938 sono state cedute da parte dello Stato, aree al Comune, ma gli atti non si sono mai perfezionati con un’acquisizione. Dunque LabUr ha chiesto al Presidente della Commissione Pietro MALARA di affrontare il problema per evitare di ingenerare ulteriori ricorsi e contenziosi nonché un conseguente danno erariale.

Ricordiamo inoltre che il parziale annullamento della delibera sentenziato dal TAR si basa sul fatto che alla delibera di natura politica (comunque firmata dal Direttore Tecnico municipale, Carla SCARFAGNA) non sia seguito un atto di natura tecnica firmato dal dirigente (sempre Carla SCARFAGNA). Peccato che valga anche il contrario e cioè che l’ex Direttore Tecnico, Giacomo GUASTELLA, non avrebbe potuto pubblicare il bando iniziale senza esser stato emesso un precedente atto di indirizzo politico, cosa su cui si è chiesto (sempre da LabUr) un approfondimento da parte della Commissione.

Per altro oggi si è assistito, ad inizio commissione, alla richiesta da parte della consigliera del M5S, Silvia PAOLETTI, di allegare a pubblico verbale la nota contenente il parere espresso dall’Avvocatura Capitolina il 7 dicembre 2021 (nota RF/116711) con cui si lasciava alla giunta municipale la discrezionalità di annullare il bando. In realtà tale nota rimane ancora ad oggi coperta da “segreto professionale”, come richiesto dal Capo del II Settore dell’Avvocatura Capitolina, Avv. Guglielmo FRIGENTI. Per tale motivo LabUr ha inviato una segnalazione al Segretariato e alla stessa Avvocatura per avere chiarimenti su come la consigliera PAOLETTI sia venuta in possesso della nota e se questo costituisca un reato perseguibile penalmente.

Infine, abbiamo chiesto al Presidente MALARA, di verificare perché sia stata messa nello stesso bando delle concessioni scadute il 31 dicembre 2020 la concessione del tratto di arenile noto come “Isola Fiorita”, ex concessione del Ministero degli Interni, visto che la concessione era già stata riconsegnata nel 2018 e che la spiaggia e le strutture risultano da anni in grave stato di abbandono. Di fatto rappresenta un bene infruttifero dal 2018, con un lucro cessante e un danno (erariale) emergente. Così come abbiamo chiesto di approfondire se il Ministero degli Interni abbia regolarizzato il pagamento di tutti gli oneri concessori, in quanto, se ciò non risultasse, rappresenterebbe un’ulteriore anomalia aver messo a bando quel tratto di arenile, guarda caso proprio quello aggiudicato (provvisoriamente) alla società New Life srl autrice del ricorso al TAR che ha fatto annullare in parte la delibera di revoca del bando.

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