OSTIA, MUNICIPIO X – CORRUZIONE E POLITICA, LE COSE CHE NON DICONO

corruzioneNon ci stupiamo più, dopo il commissariamento del Municipio X nel 2015 per mafia, di come venga trattato il fenomeno della corruzione da parte dei media e dalla politica.
Proviamo, ancora una volta, ad evidenziare alcuni aspetti, sistematicamente ignorati, su cui tutti dovrebbero fare delle riflessioni se sono intellettualmente onesti.
1) Su La Repubblica, così come su tutti i media mainstream, ci si concentra solo su due nomi dell’Ufficio Tecnico: Antonio Loddo e Salvatore Saraceno. In realtà, se si legge l’ordinanza di misura cautelare personale, compaiono anche Fabio Campanella in qualità di “mediatore” e Salvatore Migliaro in servizio al PAU di Roma Capitale (Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica). E’ dunque inutile che il Sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessore Andrea Catarci, aiutati dalla stampa amica, fingano che la questione riguardi solo il Municipio X, esattamente come è accaduto nel 2015, quando Ostia pagò per tutta Roma il prezzo della corruzione dilagante.
2) Nell’ordinanza compaiono però altri nomi, non raggiunti da misure cautelari. Ad esempio Massimo Catà, che si occupa anche lui delle spiagge (anche se il fenomeno corruttivo non riguarda, come riportato dai giornali, solo “i padroni del mare”). Si legge testualmente “Le azioni descritte (che riguardano Fabio Balini, ndr) sulle quali si è ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione, sono state inframmezzate da numerosi conciliabili tra i protagonisti della vicenda, sempre intenti a capire come aggirare l’ostacolo del suddetto parere negativo ed hanno registrato il vano tentativo del Campanella di convincere il Geom. Catà, ritenuto aduso alla corruzione, a dare loro una mano”.
3) DEBOLEZZA AMMINISTRATIVA E POLITICA – Emerge chiaramente, per chi vuole e sa leggerlo, una cosa davvero inquietante perché endemica, la vera causa dell’infiltrazione di atti corruttivi: l’incapacità, l’impreparazione, la debolezza, dei dirigenti amministrativi. Riportiamo due nomi su tutti (ma vale anche per il PAU): gli Architetti Rosa Rugari (Uff. Demanio Marittimo di Roma Capitale) e Nicola De Bernardini (ex Direttore Tecnico del Municipio X). Riportiamo sempre testualmente: “Saraceno è stato abile nell’imporre (!!!) in sede di Conferenza dei Servizi la trascrizione parere negativo riportato dall’Arch. Rosa Rugari in modo che esso, rispetto alle nuove osservazioni della parte privata intervenuta, risultasse sprovvisto di motivazione. Lo stesso Saraceno ha, da parte sua, ribadito il parere positivo della Direzione Urbanistica. Cionostante, le cose non sono andate come sperato: “Ho fatto anche in modo che la Rugari scrivesse, perché lei è arrivata pure senza delega e senza parere… alla fine è arrivato il parere di Visca negativo! Che cazzo vuoi da me?”.

E ancora: “A fondamento delle suddette iscrizioni, vi erano, oltre alle relazioni di servizio della p.g. e alla documentazione acquisita, le seguenti dichiarazioni rese da De Bernardini Nicola, Direttore del Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma – in servizio presso il Municipio X in qualità di Direttore Tecnico dal 1.1.2017 al dicembre 2020 (quindi sotto l’Amministrazione 5S di Di Pillo e Raggi, ndr) – il quale , sentito a sommarie informazioni in data 25 gennaio 2021 (!!!) aveva appreso da più fonti che il Saraceno e il Loddo erano soliti chiedere denaro per favorire il buon esito delle pratiche affidate” e poi vengono sentiti altri funzionari sempre nel 2021 e nel 2022 che confermerebbero comportamenti contrari ai doveri d’ufficio, come ad esempio false attestazioni. L’Amministrazione come si cautela in tutti questi anni? Semplicemente “alza il livello di attenzione vietando loro di ricevere utenti in ufficio, se non previo appuntamento tracciato”. Risultato, si vedono fuori e gli atti corruttivi addirittura “aumentano”.
Che ci sia un problema immenso relativo agli iter burocratico – amministrativi, che porta per esasperazione a comportamenti non solo corruttivi, è un dato di fatto. Se questo si accompagna all’impreparazione di dirigenti che guadagnano dai 120 ai 200mila euro l’anno, è evidente il danno erariale per la collettività. Un esempio sempre tratto dall’ordinanza: nel caso del Vivaio Garden nell’ex Drive-in di Palocco si legge “La criticità importante , tuttavia, quella documentale (!!!): la Scia commerciale, elaborata dal precedente tecnico, architetto Nicola De Bernardini, prende mossa dal post operam del Permesso di Costruire, anziché dalla scia in variante. Nel rilevare tale irregolarità, Loddo afferma: “Prima di tutto Nicola deve correggere queste tavole e rimettere queste cose, dopo noi dobbiamo andare a fare il sopralluogo” e aggiunge l’Arch. Paolucci “E’ Nicola che con il carattere che ci ha lui  quello che è e quindi mo’ ha sbagliato e t’ha fatto fa una cosa che ti danno parere negativo, a meno che in un tempo vicino allo zero non riallinea tutti gli elaborati al SUAP e qui partendo dalla variante, capito?”

Gli esempi riportati nell’ordinanza sono diversi, ed è evidente anche a chi non conosce la macchina amministrativa, che c’è un problema molto più grave di quello corruttivo, che forse non è configurabile come un reato penale, ma lo è sotto altri profili e che spetta alla Politica risolvere. E invece assistiamo a comunicati stampa ridicoli, fotocopia di quelli letti ai tempi di mafia capitale, pieni di retorica vuota, di chi semplicemente gioca allo scarica barile come se il problema fosse l’ultimo peones della macchina amministrativa, e non spiega perché non solo non ha fatto nulla, ma ha continuato a delegare queste persone fino all’ultimo ora prima dell’arresto. Poi ci sono i comunicati di quelli che dimenticano che i fatti di cui si parla sono accaduti quando alla guida della città c’erano loro, ed è il caso del M5S. Che la Procura abbia i suoi tempi purtroppo lunghi è cosa nota, ma loro non potevano non sapere e avevano l’obbligo di fare quello per cui sono profumatamente pagati.
Fra pochi giorni dovrebbe aprirsi l’ennesima vergognosa stagione balneare e i bandi sono in altissimo mare e pieni di ombre: queste persone da chi saranno sostituite?
A pagare questo ennesimo conto sarà solo la collettività e per l’ennesima volta Ostia, tornata ad essere il capro espiatorio di un ventre molle di corruzione e malaffare incancrenito, dove gli organi politico-amministrativi pensano che il loro ruolo sia vivacchiare come al bar dello sport, convinti che la loro funzione non sia amministrare, ma partecipare al grande banchetto della spesa pubblica senza avere nemmeno il physique du rôle etico, morale, culturale e professionale.
E vogliono pure gestire i fondi PNRR, gli Expo, i Giubilei e i grandi eventi come quello dell’Associazione Nazionale Carabinieri in cui il palco cade rovinosamente. Ma questa è un’altra storia che racconteremo.

Paula de Jesus per LabUr – Laboratorio di Urbanistica

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