L’Infernetto è un quartiere che non è consorziato come AXA e Casalpalocco per la manutenzione del verde, ma che sopravvive sulle spalle dei residenti, frontisti delle strade. Fino a quando non si attuerà il Piano Particolareggiato del 1992, saranno i proprietari dei villini ad esser considerati responsabili del proprio fronte strada per legge, verde compreso.
Questo vale anche per le aree in mano al Comune di Roma, come quella ad angolo tra via Wolf Ferrari e via Soffredini dove ieri sera c’è stato il crollo di un pino secco da anni e regolarmente segnalato dai residenti via pec anche alla Polizia municipale. Evidentemente la pubblica e privata incolumità è un optional buono solo per le crociate funzionali ad altri interessi. Da rimarcare che quell’albero era posizionato davanti al futuro e famigerato Centro di Raccolta AMA dove ultimamente si sono svolti degli illeciti lavori che potrebbero aver indebolito la stabilità del pino.
Per altro ricordiamo che via Wolf Ferrari è una strada pubblica e il pino caduto si trovava sulla pertinenza stradale di proprietà dunque del Comune di Roma.
Solo dopo il crollo, è intervenuto ‘qualcuno’ a rimuovere il pino, tagliandolo a pezzi verso le 20:30. Stamattina alle 11:00 è ancora lì, creando ulteriore pericolo per occupazione irregolare della banchina stradale.
Non sono i pini ad essere pericolosi e nemmeno i “naziambientalisti”, ma un Comune di Roma mascalzone che mette a rischio la vita dei cittadini e che provoca un continuo danno al patrimonio pubblico facendo morire le alberature stradali, abbandonandole a se stesse e senza provvedere alla loro manutenzione.
Dietro a questo criminale, quanto redditizio, comportamento del pubblico, una pletora di finti ambientalisti, il clan massonico degli agronomi e la criminalità organizzata che trovano sponda nella nuova crociata mediatica contro i pini.
È ora delle denunce.