POLO NATATORIO DI OSTIA: NESSUNA PROPAGANDA POLITICA. NO ALL’EVENTO DEL PDL DEL 20 FEBBRAIO.

L'area dove sorgerà il Polo Natatorio di Ostia: trivellazioni non autorizzate prima della bonifica di ordigni bellici. Sullo sfondo, lo stabilimento balneare 'Le Dune' della famiglia Papagni.

Come è possibile che dentro un Centro Federale della Federazione Italiana Nuoto, ottenuto dalla FIN in concessione dal Comune di Roma, si svolga in tempo di elezioni regionali un evento di chiara propaganda elettorale? Accade nel famigerato Polo Natatorio di Ostia, sotto indagine da parte della Procura di Roma, sorto per i Mondiali di Nuoto di Roma 2009 e dopo 4 anni ancora non del tutto terminato, suppur costato quasi 40 milioni di euro contro i 13 previsti. L’evento è quello fissato per mercoledì 20 febbraio, alle ore 12, presso la Sala conferenze del Polo Natatorio di Ostia, in via delle Quinqueremi 100, con il presidente di FederBalneari Italia, l’Ing. Renato Papagni (già discusso direttore tecnico degli impianti natatori Roma ’09 e finito più volte davanti alle telecamere de ‘Le Iene’), l’esponente del Popolo della Libertà, l’On. Beatrice Lorenzin e la candidata del PdL alla Regione Lazio, Antonella Moroso, quest’ultima resasi ‘famosa’ nel XIII Municipio per la sciocchezza di istituire un “ adiacente al capo treno, per dare più sicurezza alle donne sulla Roma-Lido” (!!!).
Dopo aver girato dentro il Polo Natatorio di Ostia i film con Raoul Bova, dopo aver ospitato gli incontri dell’associazione di avvocati romani “Colleganza Forense”, dopo aver ospitato discutibili eventi come ‘Ostia Sposa’, dopo lo scandalo denunciato da Repubblica del servizio mensa nei confronti di atleti e dirigenti che lo frequentano tramite convenzione con il vicino ristorante “Al Pescatore” (che ha in concessione anche il bar all’interno dell’impianto sportivo), dopo esser stato adibito a parcheggio per lo stabilimento balneare del fratello di Renato Papagni, adesso è il momento degli eventi in campagna elettorale. Tutto gravita sempre nell’area Davide Bordoni (Assessore Comunale ‘Politiche di Sviluppo del Litorale’, PdL), Paolo Barelli (Presidente FIN, Senatore PdL), Renato Papagni (una volta presidente Assobalneari, una volta presidente Federbalneari, una volta membro FIN: boh!). Ricordiamo a questi signori quanto segue:

– il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è un impianto Sportivo di Roma Capitale dato in concessione alla FIN;
– il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è soggetto al ‘Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale’, Deliberazione Consiglio Comunale n. 170/02;
– l’articolo 13 (Revoca della concessione), recita: “La concessione è sottoposta a revoca per uso improprio dei beni… per violazione delle prescrizioni del presente Regolamento”;
– l’articolo 14, c.18 (Obblighji del concessionario), recita: “In occasione di manifestazioni non a carattere sportivo organizzate all’interno dell’impianto sportivo, che dovranno comunque essere autorizzate dall’Amministrazione Comunale, il Concessionario deve osservare, e far osservare, il limite massimo delle persone ammissibili nello stesso stabilito dalla Commissione di Vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo”;
– l’articolo 16 (Divieto di sub concessione), recita: “L’utilizzo temporaneo per finalità diverse da quelle previste nel programma di gestione deve essere preventivamente autorizzato dall’Amministrazione Comunale e/o Municipale”.

Poichè per Statuto la FIN non può fare propaganda politica (“La Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e entrata nel CONI come FIN nel 1928, ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere le discipline natatorie in Italia e all’estero”), chiediamo con urgenza di intervenire e far sospendere l’evento programmato, nonchè di sanzionare i responsabili ai sensi delle leggi, normative e regolamenti esistenti.

In caso di mancata comunicazione al sottoscritto entro le ore 11:00 del giorno 20 aprile 2013 tramite comunicazione ufficiale via PEC all’indirizzo andreaschiavone@pec.it, si provvederà ad inoltrare dettagliata denuncia presso la Procura di Roma trattandosi di violazione di precisi articoli del codice penale.

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