OSTIA, VARCHI A MARE: L’INDECENTE SILENZIO DELLA CAPITANERIA DI PORTO

Il Capitano di Vascello (CP) Lorenzo Savarese

Dopo il nostro esposto sui varchi e la conferma che avevamo ragione a definirli illegali, avuta con le ordinanze emesse dal Consiglio di Stato, anche il secondo esposto relativo al varco dello Stabilimento balneare “Maresole” è rimasto inascoltato dalla Capitaneria di porto di Roma che si è rifiutata di fare chiarezza, rischiando ora una denuncia per omissione di atti d’ufficio. Complice di tutto questo indecente silenzio il Comune di Roma nella persona di Alfonso Sabella che, delagato dal sindaco a condurre le vicende del litorale romano, invece di intervenire in ambito amministrativo preferisce sostituirsi alla Procura di Roma in bizzarri interventi con le ruspe definite “della legalità”. Di legale, da parte dell’attuale amministrazione, a Ostia però non c’è nulla: solo atti di forza e bullismo istituzionale. Ecco perché, per fare chiarezza sulla situazione dei varchi, nella ricerca della verità che da sempre ci contraddistingue, incontreremo sia la Federbalneari che l’Associazione “Maresole” le cui risposte ricevute chiariscono molti aspetti. Poi, con la Capitaneria di porto, ci parleremo a modo nostro perché non ci piace per nulla ciò che sta accadendo.

Tutto è legato alla Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Il mandato dell’attuale presidente, Pasqualino Monti (trattamento annuo di quasi 215mila euro) è scaduto il 7 giugno 2015, tanto che l’autorità portuale è entrata in regime di prorogatio. Tra i vari enti, anche la Città Metropolitana di Roma deve rendere pubblici i nomi della terna da presentare al ministro Graziano Del Rio per guidare l’autorità portuale. La decisione di Marino, in piena ‘mafia capitale’ e in pieno scontro con il PD di Civitavecchia, si è concentrata su sei nomi, uno dei quali è quello di Lorenzo Savarese, comandante in carica della Capitaneria di porto di Roma e già sponsorizzato dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, assieme a Francesco Maria Di Majo e Giuseppe Roma. Savarese negli ultimi due mesi ha rallentato tutta una serie di controlli richiesti dai cittadini a cui invece aveva dato grande spazio fin dal primo giorno del suo insediamento, il 27 febbraio del 2012. In fondo se i varchi devono essere il fiore all’occhiello della legalità firmata Marino/Sabella perché sbracciarsi tanto? Meglio un indecente silenzio.

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