OSTIA, PISTA CICLABILE: SLITTANO I LAVORI TRA MILLE DIFFICOLTÀ

IMG-20210606-WA0003Già promessi il 4, poi annunciati per il 7 giugno 2021, i lavori (drenaggio stradale) per sistemare la finta pista ciclabile sul lungomare di Ostia, slitteranno ancora. Oggi alle ore 13 ancora non era stata posizionata dal Municipio la necessaria segnaletica con le 48 ore di preavviso richieste per legge e neppure ‘oscurata‘ la segnaletica orizzontale indicante i parcheggi. Lo prevede la Determinazione Dirigenziale del Gruppo X Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale (VO/590/2021  del 04/06/2021).
IMG_20210606_192152Dietro questa imbarazzante storia di becera amministrazione pubblica si nascondono purtroppo altre questioni. Documenti alla mano, vediamone alcuni aspetti.

IL DEGRADO DEL LUNGOMARE
Il lungomare di Ostia rimarrà con il limite dei 30 km/h (imposto il 16 maggio 2018 con D.D. n.448) perchè ha il fondo dissestato e continuerà ad avere sulla carreggiata interna dei veri laghi dopo ogni pioggia. In 5 anni il sindaco di Roma, Virginia RAGGI, non ha speso neppure un euro per risolvere questi problemi e anche i ‘giardini’ laterali sono rimasti delle gialle savane incolte.
In compenso, grazie ai poteri del decentramento amministrativo voluto nel 2011 da Gianni ALEMANNO, il presidente del Municipio Roma X, Giuliana DI PILLO (M5S), invocando addirittura ‘misure antiCovid-19’, ha speso nel 2020 oltre 2,5 milioni di euro per una finta pista ciclabile dichiarata illegittima con decreto del Ministero dei Trasporti e divenuta illegale per assenza del visto di regolarità contabile da parte della Ragioneria Generale.

DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI
Lo stanziamento di altri 800.000 euro voluto da Giuliana DI PILLO mediante Deliberazione di Giunta n.44 del 1 dicembre 2020 per “opere idrauliche di recupero delle acque piovane e opere civili” verrà portato all’attenzione della Procura contabile. Questo infatti, che interessava più strade municipali, è stato tutto dirottato per risolvere gli allagamenti (causati) della finta pista ciclabile, realizzata su asfalto non drenante rimuovendo la fascia assorbente di sampietrini lato marciapiede e occludendo le già sottodimensionate caditoie. In pratica, prima si è creato il danno spendendo illegalmente e senza criterio soldi pubblici, poi si sono stanziati altri soldi pubblici per risolverlo.

DEMOLIZIONE DELL’ATTUALE PISTA
Screenshot_20210606-171304Come si legge dal documento del 13 novembre 2020 (prot.n. CO/115053/2020), i lavori per risolvere gli allagamenti della pista interesseranno solo 2.200 metri dei 4.100 esistenti e “le opere riguardanti la sovrastruttura stradale (conglomerati bituminosi) saranno effettuate dall’esecutore dei lavori di costruzione della pista ciclabile“. Un doppio lavoro. Inoltre, da capitolato tecnico, lo scavo delle tubazioni fessurate che collegheranno i pozzetti assorbenti, sarà largo 1,5 metri partendo dal marciapiede, profondo 1 metro e quindi distruggerà l’attuale tracciato della finta pista ciclabile. L’appalto prevede una durata di 240 giorni (8 mesi) con la prima parte dei lavori (p.le Magellano-Colombo) stimata fino al 15 settembre. La finta pista sarà pertanto inutilizzabile per tutta l’estate.

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