La più importante gara d’appalto dopo Mafia Capitale è impugnabile dalla proprietà per la fretta di Raffaele Ranucci, amico di Caltagirone e braccio destro di Roberto Gualtieri. La storia dettagliata sul termovalorizzatore di Roma dopo le elezioni a Sindaco di Gualtieri e lo scontro con gli ambientalisti che lo avevano appoggiato in campagna elettorale.
Sono passati due anni esatti da quando il Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, annunciò – durante la seduta straordinaria dell’assemblea capitolina sulla gestione del ciclo dei rifiuti – che la Capitale avrebbe avuto il suo termovalorizzatore entro il 2024. Due anni sono trascorsi invano e restano 9 giorni per presentare le offerte (scadenza 18 Maggio 2024, ore 12:00) relative all’affidamento in concessione della progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione del famigerato termovalorizzatore. Una durata contrattuale di 401 giorni: si arriverà (se si arriverà) dopo il 2025.
Un procedimento di gara iniziato con l’avviso del 18 novembre 2023 e finito con le recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza incaricata dalla Procura di Roma di verificare presunti illeciti circa l’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere il mega impianto.
Non solo.
Rimane anche pendente la grave irregolarità segnalata da LabUr relativa alla particella catastale nr. 105 del foglio 1186 che è stata inclusa nel progetto in gara ma che non è citata nell’ordinanza del Sindaco Roberto GUALTIERI e che dunque è esclusa dal vincolo di destinazione finalizzato all’installazione di un impianto di termovalorizzazione.
Il Direttore del Dipartimento Capitolino del Ciclo Rifiuti, Paolo Gaetano GIACOMELLI, ha ufficialmente comunicato, in qualità di responsabile del procedimento, che la gara romana dell’impianto andrà avanti, non costituendo (per lui) un’imperfezione da rettificare quanto avvenuto sulla suddetta particella. Vedremo come valuteranno la questione gli organi inquirenti.
La denuncia di LabUr (
LINK 1) si accompagna ad un’altra relativa al ruolo degli immobiliaristi (
LINK 2) che avrebbero speculato su tale operazione.
UNA STORIA DI SILENZI
Una brutta storia quella del termovalorizzatore che ha origine da un patto elettorale avvenuto durante le elezioni del Sindaco di Roma nel 2021 e che ha visto coinvolto in prima persona Raffaele RANUCCI, ex senatore PD e promotore della lista civica per Gualtieri.
Ranucci è da sempre grande amico dell’editore e imprenditore Francesco Gaetano CALTAGIRONE, che Ranucci ha voluto come testimone alle sue nozze con Kersty TORRES il 20 marzo 2022 in Campidoglio, nella Sala Rossa. Ad officiare, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando CASINI, dal 2007 al 2016 sposato con Azzurra CALTAGIRONE figlia di Francesco Gaetano e presidente della Caltagirone Editore.
A completare il quadro, la scelta del Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Paolo GIACOMELLI, dal 2009 al 2011 Assessore all’Igiene Urbana a Napoli quando in città si bruciavano cumuli di immondizia abbandonati e non raccolti. “Il problema è lo smaltimento”, affermava.
Giacomelli, dopo Napoli, è stato ‘riciclato’ prima in Federambiente e poi in UTILITALIA (vice direttore dal 2014 al 2022) per poi giungere a Roma a fine dicembre 2022, quando è stato dato il via alla gara del termovalorizzatore. UTILITALIA è “la federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee”
Ricordiamo che il Comune di Roma è socio unico di AMA e che è stato proprio il Comune di Roma a dare il via libera, il 20 ottobre 2022, all’acquisto dei terreni dove dovrebbe sorgere l’impianto. L’individuazione dell’area da acquistare da parte dell’AMA era stata sottoposta prima ad una Commissione di Valutazione interna presieduta da Maurizio PUCCA che, dopo l’esito favorevole della ricognizione vincolistica condotta dalla GECO srl il 2 settembre 2022, aveva anche incaricato il 14 settembre la INTELLERA CONSULTING Spa di stimare il costo dei terreni. Questa attività veniva delegata a Umberto LINARI che in data 15 settembre 2022 indicava il prezzo finale pari a 7.462.275 euro, fissando il valore dei terreni a 75 euro/mq. Il 21 settembre 2022 esce la relazione finale della Commissione di Valutazione che esprime parere positivo alla procedibilità. Tutto ciò avveniva in assenza totale di trasparenza nei confronti della cittadinanza circa il luogo prescelto mesi e mesi prima.
Giungeva poco dopo l’offerta della proprietà dei terreni per mezzo del Gruppo Me.Ci. srl a nome dello ‘scaltro’ immobiliarista di nome Andrea MESCHINI, pari ‘esattamente’ all’importo stimato da Linari che, guarda caso, il 14 ottobre (con una nuova nota), scriveva ad AMA che l’importo dell’offerta era congruo.
Il 18 ottobre 2022 il Consiglio d’Amministrazione di AMA si riuniva per approvare la proposta di sottoporre all’Assemblea dei soci di AMA l’esito dell’istruttoria così condotta. L’unico ad opporsi, criticando l’iter percorso e ritenendo non convincente la stima economica dei terreni, il consigliere Claudio VOGLINO, poi dimessosi “per motivi personali” il 21 febbraio 2023.
Infine, il 20 ottobre 2022 si è tenuta l’Assemblea dei soci di AMA, alla quale partecipava il Comune di Roma (socio unico) dichiarando parere favorevole e autorizzando l’acquisto dei terreni al prezzo sopra indicato. In aggiunta ha riconosciuto, per la mediazione del Gruppo Me.Ci.srl, il 3% dalla parte venditrice e uno ‘split payment’ da quella acquirente.
LA SCELTA POLITICA
La storia del patto elettorale ha in realtà inizio il 3 giugno 2021 mediante pubblicazione di un avviso con finalità di indagine di mercato per l’acquisto, da parte di AMA, di un terreno destinato genericamente a infrastrutture e servizi. Ancora il termine termovalorizzatore era sconosciuto a Roma. Addirittura un anno prima (agosto 2020) il Piano rifiuti votato in consiglio regionale aveva certificato che la Regione Lazio “non ha assoluto bisogno di inceneritori”.
“Puntare sull’incenerimento rappresenterebbe un passo indietro deciso rispetto a tutto ciò che è stato portato avanti a livello politico fino ad adesso”, diceva l’assessore regionale delegato al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero Massimiliano VALERIANI (PD). Neanche un accenno nel programma elettorale di Gualtieri, poi eletto Sindaco il 21 ottobre 2021 per un patto elettorale con una delle più importanti associazioni ambientaliste. Poi l’apparente voltafaccia di Gualtieri. Infatti, la storia del termovalorizzatore inizia il 28 luglio 2021 con la presentazione della Lista Civica per Gualtieri, capitanata da Ranucci che piazzerà ben tre assessori nella futura giunta: Alessandro ONORATO (Turismo), Monica LUCARELLI (Attività Produttive), Tobia ZEVI (Patrimonio). In quella data i sorrisi di Ranucci, sotto la mascherina antiCovid, sono stati la conferma di ciò che sarebbe accaduto.
Gualtieri tradisce le promesse con gli ambientalisti ad aprile 2022, in concomitanza sia con la scelta di AMA di nominare (4 aprile 2022) la suddetta Commissione di Valutazione, sia con i poteri conferiti a Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore in vista del Giubileo del 2025. Un apparente guazzabuglio di atti coordinati invece dall’occulta regia di Caltagirone, abile nel riproporre – sempre nella stessa zona, ma sotto diversa forma – il vecchio progetto del termovalorizzatore avanzato dal Consorzio Ecologico Massimetta (sigla Co.E.Ma.), un sodalizio formato dalla Pontina Ambiente di Manlio CERRONI e dalla Ecomed Srl, a sua volta composta da AMA e ACEA. Un accordo politico-imprenditoriale tra il principale gruppo privato nello smaltimento dei rifiuti del Lazio e le due società del settore, controllate rispettivamente al 100% e al 51% dal Comune di Roma, fatto quando il Sindaco della Capitale e il Presidente del Consiglio dei Ministri erano rispettivamente Gianni ALEMANNO e Silvio BERLUSCONI.
Una fretta sospetta visto che con comunicazione prot. n. DG/9006 del 1 agosto 2022 il Comune di Roma, invitava con urgenza AMA a voler concludere la procedura volta all’acquisto dell’area da destinare alla realizzazione di sedi impiantistiche – cioè il termovalorizzatore, mai chiamato tale – avviata tramite indagine di mercato.
Così dal 4 aprile 2022 (data di istituzione della Commissione di Valutazione) al 24 novembre
2022 (data dell’acquisto dei terreni), si conclude il patto elettorale condotto in gran segreto tra Gualtieri e Caltagirone mediante il fido Ranucci, decisivo con la sua lista a far eleggere il Sindaco e a governare con i suoi Assessori il business del Giubileo 2025 che include quello dei rifiuti.
UN ATTO NOTARILE NON PERFEZIONATO
In tutto questo, la dimenticanza della particella sopra citata, un piccolo granello che potrà bloccare il complesso meccanismo messo in piedi da Caltagirone. In tutti gli atti autorizzativi non risulta mai presente, da quelli espressi in sede AMA fino all’Ordinanza del 1 dicembre 2022 della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale Gualtieri, nella veste di Commissario Straordinario di Governo per Il Giubileo del 2025, dispone che Roma Capitale realizzi un impianto di termovalorizzazione.
La particella compare soltanto nell’atto di acquisto dei terreni e nella procedura di gara: come sarà possibile utilizzarla come parte dell’impianto se mai è stata autorizzata per diventarlo?
Da qui la domanda più importante: se il costo autorizzato dei terreni è stato di 75 euro/mq per una superficie totale autorizzata di 99.497 mq (da cui l’importo finale di acquisto di 7.462.275 euro) deve considerarsi nullo o comunque non perfezionato l’atto di acquisto visto che l’importo non comprende i 14.400 euro dovuti da AMA ai proprietari per l’acquisto dei 192 mq della particella 105 e visto che risulta acquisita una superficie di 99.779 mq (99.497 + 192)?
Ce lo diranno gli organi inquirenti visto che, come disse Raffaele Ranucci, “che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
LabUr – Laboratorio di Urbanistica e COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti Municipio X