OSTIA, LA DERIVA DELLA LEGALITA’

Siamo alla deriva democratica. Se un comitato, un’associazione o un singolo cittadino fanno un esposto, il capo segreteria del Sindaco Marino comunica che non è possibile più incontrare l’Amministrazione perché c’è il pericolo di “inquinamento probatorio”. E’ accaduto a Labur dopo l’esposto sui varchi a mare.
Non basta. Anche se un comitato, un’associazione o un singolo cittadino pubblicano stralci dell’informativa dei ROS (Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri) su Mafia Capitale in cui compaiono i nomi della segreteria del Sindaco, non sarà più possibile incontrare l’Amministrazione.
Silvia Decina è stata affiancata da Marino ad Alfonso Sabella nella guida del X Municipio dopo il discioglimento della giunta Tassone, indagato e coinvolto nelle intercettazioni di mafia capitale.
Una laurea in chimica, un’esperienza al Mc Donald’s e poi nelle segreterie del PD, evidentemente non bastano per maneggiare la materia giuridica, nemmeno se si guadagnano 143mila euro l’anno pagati dai cittadini. Un esposto non è una denuncia e non esiste alcun “inquinamento probatorio”. Non è mai accaduto, nemmeno sotto il ‘fascista’ Alemanno, come l’ha sempre additato il PD, una simile asfaltatura della democrazia e riaffaccio di autoritarismo.
Prendiamo atto che non si vuole riconoscere la partecipazione democratica come strumento essenziale di controllo e si procede invece contro norme che tutelano il diritto dei cittadini di intervenire nell’iter degli strumenti urbanistici. Ricordiamo a Silvia Decina che lo Statuto del Comune di Roma, in attuazione dei principi costituzionali e comunitari, assume come suo principio programmatico “l’assicurare la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina, singoli o associati, all’amministrazione locale”. Il contributo dei cittadini che si organizzano per partecipare attivamente e secondo legge alla formazione dell’interesse generale hanno, tra le loro prerogative, quella di inoltrare all’Amministrazione degli esposti, atti con cui qualunque interessato segnala fatti o situazioni che, pur non costituendo reato, ritiene pregiudizievoli per sé o per la collettività o, in genere, per il buon andamento del pubblico servizio, e pertanto chiede un intervento alla competente Autorità. L’indirizzo di questa Amministrazione, che sbandiera impropriamente le parole “legalità”, “trasparenza” e “partecipazione” compie ogni giorno attentati ai diritti civili e politici dei cittadini oltre che a quelli costituzionali.

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