NUOVA OSTIA, ANGIOLA ARMELLINI CONTINUA AD ESSERE L’UNICA VERA SINDACA

IMG-20210310-WA0012Lo scorso 5 marzo 2021 il Commissario ad acta, nominato dal Tribunale per adempiere alla sentenza del 2017 relativa al rilascio dei 1.042 appartamenti di proprietà della Moreno Estate srl dati in affitto al Comune di Roma per l’emergenza abitativa, ha chiesto l’ennesima proroga che dovrà essere valutata dal TAR.
Ogni giorno i cittadini romani pagano un indennizzo giornaliero di 8.977,96 ad Angiola Armellini a cui si aggiungono 18MLN già riconosciuti dal Tribunale civile per non aver lasciato le case il 31/12/2012. Al 15 settembre 2017 il Comune gliene doveva già 3MLN. A quanto stiamo oggi di indennità di occupazione? 27MLN + 18MLN che il Comune già gli doveva.

Le “case di sabbia” salirono agli onori della cronaca nazionale nel 2014 con lo scandalo “Miss Evasione”, nome con cui venne ribattezzata Angiola Armellini. L’accusa era di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Suo padre, Renato Armellini, negli anni ’70 aveva costruito un intero quartiere su 7 lotti di circa 40.000 mq con 42 palazzine sovrastanti per un totale di 1.042 appartamenti, giardini, negozi, autorimesse e locali vari. L’operazione nasceva con l’idea di offrire una “casa al mare ai romani”, ma fallì e così gli appartamenti furono ceduti al Comune di Roma che aveva necessità di alloggi dove spostare persone in condizione di fragilità, quelle delle borgate che erano considerate indegne per una Capitale. Le case però erano state realizzate con il c.d. cemento depotenziato (cioè con l’aggiunta della sabbia di mare) e molto presto mostrarono i primi segni di cedimento, anche strutturale (LINK).
Solo nel 2014, a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza, si scopre che gli immobili sono sconosciuti al fisco e che Armellini non ha pagato neanche le imposte locali, ma riceve ogni anno dal Comune di Roma ben 4,5 MLN di euro di affitti che vengono versati alla società Moreno Estate srl, con sede in Lussemburgo (LINK). Nessun imbarazzo per il PD in quei giorni. Mentre i cittadini vivono in palazzi fatiscenti con sostegni e puntellamenti per sorreggere gli edifici, il PD aveva trovato una soluzione al problema abitativo della sua sede, occupando ben due vetrine di negozi senza mai pagare un solo euro di affitto al Comune (LINK). L’accusa nei confronti dell’erede di Renato Armellini, Angiola (da cui discende il nome della catena di Hotel ARAN – ARmellini ANgiola), è di aver creato un intreccio di società estere attraverso trust e holding in paradisi fiscali, occultando quasi 3MLD in proprietà immobiliari, con un danno di mancato pagamento tasse di 190MLN. Non si sa come è finito il patteggiamento e dunque nemmeno quanto abbia incassato il Comune dei 14MLN che la Armellini doveva per l’IMU/ICI.

2016, la Sindaca Raggi arriva alla guida della Capitale, con fare securitario e legalitario. Tutti pensano che qualcosa finalmente cambierà e invece non sarà così nonostante gli annunci in campagna elettorale. E’ il 2017, una sentenza del Tribunale civile di Roma dichiara cessato il contratto di locazione tra la Moreno Estate srl e il Comune di Roma al 31/12/2012 e conferma l’ordinanza di rilascio già emessa dopo lo scandalo del 2014, perché il Comune non aveva accettato la richiesta di aumento del 250% del canone proposto da Angiola Armellini ma aveva fatto una controfferta. Di quella negoziazione non si hanno carte pubbliche. Il Comune di Roma fa ricorso in appello e il 27/2/2018 una nuova sentenza ordina all’Amministrazione Capitolina di provvedere al rilascio degli immobili entro 90 giorni, cioè a fine maggio 2018, e nomina un Commissario ad acta, il Prefetto di Roma, per adempiere alla sentenza e dichiara la Moreno Estate srl ha diritto di essere risarcita per i danni. Passano i mesi. Più di 5.000 persone non conoscono il loro destino e protestano per l’assenza di risposte e di visione sul loro futuro. Pochi mesi dopo, il 12/11/2018, una nuova sentenza condanna Roma Capitale al risarcimento in favore di Armellini del danno per mancata esecuzione della sentenza e fissa altri 90 giorni per il rilascio degli immobili che è fissata a febbraio 2019.
A fine gennaio 2019, a pochi giorni dalla scadenza dei 90 previsti per lo sgombero, la Sindaca Raggi, a tre anni dal suo mandato, dichiara che “Le Case Armellini saranno acquistate dal Comune di Roma ma solo dopo aver valutato la loro staticità e il costo delle manutenzioni necessarie”.

Dieci giorni dopo, il Prefetto consegna al Tribunale una relazione in cui evidenzia non solo la condizione di fragilità di oltre 5.000 persone, ma la “situazione di particolare delicatezza e di rilevante complessità” che rende difficile “il rilascio degli immobili” perché NON c’è una situazione alloggiativa alternativa, e che si sta valutando di acquistare le palazzine per cui ha bisogno di un’ulteriore proroga che gli viene concessa. A quale prezzo non si sa.
Si arriva, tra una proroga e l’altra, al 4/12/2019. Camera di Consiglio, sono presenti tutti gli attori e viene decisa l’ennesima proroga, questa volta ad Agosto 2020.
Dunque in tutto il 2019 non viene fatta alcuna valutazione degli immobili. Questo è certo perché a marzo 2020 scoppia la pandemia e il 7 ottobre in Commissione Patrimonio e Politiche Abitative, il Direttore del Dipartimento Gestione Patrimonio, l’Ing. Pepe, afferma che il primo sopralluogo dell’Agenzia delle Entrate per “la stima del probabile valore degli immobili” è stato eseguito il giorno precedente. Le case sono sempre più fatiscenti, ma il Comune evidentemente non ha poi tutta questa fretta. L’Assessore Valentina Vivarelli si limita a dire che ci stanno lavorando come da impegno mozione del 2018 e che sull’eventuale acquisto si esprimerà l’Assemblea Capitolina, ormai in scadenza di mandato. Nel frattempo l’Avvocatura Capitolina è impegnata a portare avanti onerosi processi messi in piedi da entrambi gli attori per contenziosi derivanti dalle mancate manutenzione straordinarie e ordinarie, in un gioco di colpe, dove tutti sono colpevoli e dunque nessuno lo è, ma qualcuno paga.
Le palazzine non ricevono manutenzione straordinaria da più di 20 anni. L’ordinaria amministrazione da parte del Comune di Roma è praticamente assente e comunque non incisiva, rendendo così straordinario l’ordinario, intervenendo quando c’è un problema di privata e pubblica incolumità perché si stacca il cornicione che rischia di uccidere un bambino. Nel 2003, in un libro bianco, viene raccolta la documentazione anche fotografica di come versino le palazzine dopo solo 21 mesi dalla fine dei lavori straordinari di ristrutturazione e consolidamento costati 36 MLD di lire, dei quali 13 finanziati dal Ministero del LL.PP. su indicazione del Comune di Roma e 14 MLD di investimenti privati. Dieci cantieri saranno chiusi in poco più di 2 anni. C’è fretta, perché sta nascendo proprio lì un altro scandalo passato alle cronache: il Porto di Roma ad Ostia che dovrebbe portare la riqualificazione tanto attesa, anche sociale ed economica. Anche allora si dovette risolvere il contenzioso già in essere da 20 anni tra la proprietà Armellini e il Comune di Roma, tant’è che si parlerà di “opere drammaticamente attese”. Nonostante l’imponente investimento, le “case di sabbia” continuano a ‘sgretolarsi’, allora come oggi, e i tetti in ethernit si illuminano beffardi sotto i raggi del sole, allora come oggi. Non è dato sapere quanti interventi vengano eseguiti ogni anno. Sappiamo per certo che nel 2003 la proprietà denuncia di essere costretta ad intervenire ogni due giorni perché il Comune non esegue l’ordinaria manutenzione, a tal punto che si intasa il collettore comunale di scarico delle acque e ci sono rigurgiti delle fogne e allagamenti nei seminterrati, a cui si sommano allacci abusivi, filature e protezioni cavi elettrici strappati, tubazioni divelte comprese quelle di scarico, rifiuti di ogni genere nei seminterrati e attività illecite. E’ forse cambiato qualcosa dopo 18 anni? Sì, le case cadono a pezzi ma i ragazzi possono vivere fuori e godersi lo skatepark della Sindaca Raggi nato già sotto cattivi auspici (LINK1 e LINK2), tra un lockdown e un altro causa Covid-19, un virus ben poco democratico.

2021, la cronaca di uno dei più grandi scandali nazionali che riguardano l’emergenza abitativa non riesce a scrivere una pagina nuova. Più di 5.000 persone attendono che cambi un destino sempre uguale a se stesso e l’unico vero Sindaco di questo Comune è sempre e solo lei, Angiola Armellini.

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