ROMA, TERMOVALORIZZATORE: LA BUGIA DI GUALTIERI SULLA TA.RI.

 

logo labur copxIn collaborazione con COPX – Rete per la Conferenza sui Rifiuti, si vuole iniziare ad affrontare in maniera sistematica l’argomento riguardante la tariffazione sui rifiuti a Roma, utilizzato in maniera impropria dal sindaco Roberto GUALTIERI tra le argomentazioni a favore del nuovo inceneritore che il Sindaco chiama “termovalorizzatore”.. 

Con l’occasione, proprio perché incide sulla tassa dei rifiuti (Ta.R.i.) si è inoltrato oggi, 11 maggio 2023, un esposto ai Carabinieri Tutela Ambientale (riportato in calce) per presunte irregolarità contenute nell’affidamento del servizio di ritiro, trasporto e recupero di rifiuti organici eccedenti le potenzialità autorizzate per l’impianto di produzione compost di Maccarese di AMA. Un affidamento che è scaduto il 18 novembre 2022 ed è costato 65 milioni di euro. Ricordiamo che a Roma, i rifiuti organici sono trasportati, per assenza di impianti nel territorio comunale, a grandi distanze nelle regioni del Nord Italia.

LE TARIFFE Ta.Ri. 2023 SLITTANO DI UN MESE

Con la Deliberazione n. 24 dell’Assemblea Capitolina in data 28 aprile 2022, è stata determinata la Tassa sui Rifiuti (Ta.Ri.) per l’annualità 2022. Ad oggi, è l’unica vigente.

Infatti per l’anno 2023 i piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, le tariffe e i regolamenti della Ta.Ri. e dunque della tariffa corrispettiva, saranno approvati entro il 31 maggio, slittando di un mese il termine “ordinario” (previsto per legge entro il 30 Aprile). La proroga è stata richiesta l’11 aprile al Ministro dell’Interno, Matteo PIANTEDOSI, da Antonio DECARO (PD, sindaco di Bari), presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), e da Michele DE PASCALE (PD, sindaco di Ravenna), presidente dell’Unione Province Italiane (UPI). Precisiamo che alcuni comuni, come Trento, Napoli e Milano, hanno invece già deliberato le tariffe per il 2023. Roma, con il sindaco Roberto GUALTIERI (PD) è in alto mare.

Questi i motivi, riportati nel decreto del Ministero dell’Interno in data 19 aprile 2023 (GU Serie Generale n.97 del 26-04-2023):

  1. incertezza sulle risorse disponibili, con particolare riferimento alla determinazione del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC);
  2. necessità di considerare gli effetti della rinegoziazione dei mutui per la Pubblica Amministrazione da parte della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che ha previsto la fase di adesione da parte dei Comuni dal 6 al 28 aprile (con perfezionamento del contratto entro il 12 maggio);
  3. difficoltà nella formulazione ed approvazione dei Piani Economico Finanziari (PEF) del servizio rifiuti e delle relative tariffe TARI, anche in connessione con il rilevante incremento dei prezzi di materie prime e materiali.

E’ chiaro che il costo della Ta.Ri. è per Roma un problema economico-finanziario che si risolve mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, in funzione di diverse variabili, compresa quella dell’inflazione. E’ dunque del tutto infondata la promessa, diventata leggenda metropolitana, fatta dal Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, il 20 aprile 2022, durante la seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina sulla questione rifiuti, di poter collegare la realizzazione del nuovo termovalorizzatore da 600 mila tonnellate annue con la riduzione di “almeno il 20%” della tassa sui rifiuti. A meno che GUALTIERI (che forse neppure ci sarà se e quando si realizzerà il termovalorizzatore) abbia una palla di vetro.

Dalla indagine svolta anno per anno da Cittadinanzattiva sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia (finanziata dal Ministero dello sviluppo economico considerando una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri), la tassa sui rifiuti a Roma risulta essere nel 2022 pari a 378 euro, lo stesso valore del 2012 ma inferiore al 2021 (394 euro). Oscillazioni simili in tutta Italia, tant’è che anche la Ta.Ri. di Parma (città dotata di un recente termovalorizzatore, la cui messa a regime è avvenuta in data 01.04.2014) risulta essere pari a 260 euro nel 2022, stesso valore del 2021 e del 2014, indice che la presenza di un termovalorizzatore non comporta un’automatica diminuzione della Ta.Ri., anzi, può rischiare di farne aumentare le tariffe.

COSA E’ E COME SI CALCOLA LA Ta.Ri.

La Tassa sui Rifiuti (Ta.Ri.) è stata istituita con la Legge 27 dicembre 2013, n. 147, ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. La Ta.Ri. ha natura tributaria e cioè le tariffe da applicare alle diverse utenze (domestiche e non) sono determinate (per Roma) con deliberazione dell’Assemblea Capitolina sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario del gestore del servizio (AMA) e approvato dalla stessa Assemblea Capitolina, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi. In poche parole, il Comune di Roma con le entrate della Ta.Ri. deve coprire le spese di AMA. Da settembre 2020, per adeguare gli incassi di Roma Capitale al nuovo sistema “Pago Pa”, non è più possibile utilizzare la domiciliazione bancaria. Inoltre, il beneficiario della Ta.R.i non è più l’AMA, che rimane comunque l’ente creditore, ma Roma Capitale (Dipartimento Risorse Economiche).

Così, con Delibera n.23 dell’Assemblea Capitolina in data 26 aprile 2022 il Comune di Roma ha adottato il Piano Finanziario del Servizio di gestione dei rifiuti urbani sulla base della proposta del gestore AMA S.p.A., fissando per il periodo 2022-2025, i seguenti costi per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani e dei servizi di igiene urbana della città di Roma, ivi comprese le attività riguardanti l’applicazione e la gestione della Tassa sui Rifiuti (Ta.Ri.):

  • 2022 pari a Euro 799.304.613,00 compresa IVA;
  • 2023 pari a Euro 804.367.527,00 compresa IVA;
  • 2024 pari a Euro 805.728.406,00 compresa IVA;
  • 2025 pari a Euro 808.454.418,00 compresa IVA

L’effettivo importo a carico dell’utenza è stato infine stabilito tramite alcune detrazioni previste per legge. Per il 2022, tramite la delibera n.24 sopra citata, il prelievo a carico dell’utenza è risultato essere pari ad 774.126.353,32 euro, di cui 292.693.385,89 euro per costi fissi (il 37,81%) ed 481.432.967,43 euro per costi variabili (il 62,19%). I costi fissi e variabili sono infine stati ripartiti per utenze

utenze domestiche: 

  • costi fissi 139.439.129,00 euro (47,64%)
  • costi variabili 201.431.553,00 euro (41,84%)

utenze non domestiche: 

  • costi fissi 153.254.256,00 euro (52,36%)
  • costi variabili 280.001.414,00 euro (58,16%)

Infine, in base a dei coefficienti previsti per legge, è stata calcolata la tariffa per singola utenza. Nel caso di quelle domestiche, il calcolo della Ta.Ri. tiene conto della superficie calpestabile dell’immobile (compresi box/posto auto coperto chiuso sui tre lati, cantine, soffitte) e del numero degli occupanti dell’immobile risultante dagli elenchi dell’anagrafe capitolina che vivono nell’immobile e che vi hanno trasferito la loro residenza.

Ora, la popolazione iscritta in anagrafe a Roma al 31.12.2021 è di 2.813.365 persone, ma dal calcolo della Ta.Ri. ne risultano 100mila in meno. Il dato si ricava in maniera abbastanza facile perché nella predetta delibera n.24 sono indicati numericamente i nuclei/utenze secondo la loro composizione:

persone che compongono il nucleo utenze per nucleo residenti
1 464.861,00 464.861,00
2 332.354,00 664.708,00
3 239.285,00 717.855,00
4 153.327,00 613.308,00
5 34.282,00 171.410,00
6 13.002,00 78.012,00
TOTALE 1.237.111,00 2.710.154,00

 

Per quanto riguarda l’effettiva calcolazione della tariffa per singolo utente (su cui torneremo evidenziandone la illegibilità da parte del cittadino e forti dubbi sul calcolo della quota variabile), si evidenzia inoltre una particolarità. Nella Ta.Ri., oltre le quote fissa e variabile derivanti dal “metodo normalizzato” e cioè dal criterio di determinazione base della tariffa disciplinato dal D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158, compare anche il Tributo provinciale per l’Esercizio delle Funzioni Ambientali (TEFA), istituito dal Legislatore (Art. 19 del D. L. 504/92 – Art. 49, c. 17 del D.Lgs 22/97) a fronte dell’esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa a valorizzazione del suolo. Vale il 5% della tariffa (è il valore massimo consentito) e viene riconosciuto alla Città Metropolitana di Roma, subentrata alla Provincia di Roma, il cui sindaco è sempre Roberto GUALTIERI.

CONCLUSIONI

Da questo primo quadro emerge in sostanza che il controllore ed il controllato è sempre il Sindaco di Roma e che essendo la Ta.Ri. un tributo, a pagare (anche gli sbagli di previsione e di gestione) è sempre il cittadino in quanto la Ta.Ri. copre l’esercizio di gestione dell’AMA (che ha un unico socio, il Comune di Roma, che ne detiene l’intero capitale sociale).

Pertanto dire che un nuovo impianto (il termovalorizzatore) sia in grado di abbattere la Ta.Ri. di almeno il 20% è privo di ogni fondamento, per quanto sopra a grandi linee spiegato. Saranno invece proprio i costi collegati alla realizzazione del termovalorizzatore (anche ricorrendo al project financing) a far aumentare le tariffe domestiche.

Nello specifico, per quest’anno è impossibile che la Ta.Ri. diminuisca ed il caso di Napoli (+20%) è emblematico. Diversamente, l’AMA, già società disastrata, sarebbe l’unica società in Italia che davanti alla crisi economica, finanziaria e all’inflazione galoppante riuscirebbe a diminuire i costi di esercizio. In fondo, i motivi della proroga delle tariffe Ta.Ri. al 31 maggio sono proprio questi.


 

Esposto per presunte irregolarità contenute nell’affidamento del servizio di ritiro, trasporto e recupero di rifiuti organici eccedenti le potenzialità autorizzate per l’impianto di produzione compost di Maccarese di AMA (CIG ‪8336479818‬)

 

 

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