OSTIA: LO SCANDALO DELLE CASE ARMELLINI

Pochi ne parlano e la sede del PD di Nuova Ostia proprio dentro uno dei locali presi in affitto dal Comune di Roma da una delle società di Angiola Armellini per “Edilizia Residenziale Pubblica” è l’esempio eclatante. Il Comune paga da sempre la famiglia Armellini che ora la Guardia di Finanza scopre aver evaso le tasse, anche quelle comunali (ICI, IMU) mediante un intreccio di società estere. Qui di seguito l’informativa della Guardia di Finanza e le dichiarazioni (tra di loro contraddittorie) rilasciate dall’amministrazione capitolina. Nessuno sapeva nulla?
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Alla luce delle risultanze investigative emerse dalle indagini svolte, è stato possibile conseguire significativi risultati di servizio in materia di lotta all’evasione fiscale internazionale ed alla detenzione occulta di capitali all’estero.
In particolare si è proceduto:

– al disconoscimento dei citati trust di diritto estero di cui è stata dimostrata l’invalidità, in termini di fittizia interposizione e la conseguente inopponibilità all’amministrazione finanziaria, in qaunto privi dei connotati fisiologici di tale istituto;
– alla disapplicazione degli effetti scriminanti dei menzionati 10 scudi fiscali riferiti al patrimonio estero della Armellini Angiola per circa 100 milioni di euro, in ragione del fatto che le relative istanze di emersione non sono state presentate dall’effettivo beneficiario dei beni artatamente conferiti in trust, bensì dai relativi, formali trustee;
– alla segnalazione nei confronti della competente A.G. di n.13 soggetti a vario titolo indagati per i reati di cui agli artt. 4 e 5 del D.Lgs. n.74/2000, 416 c.p. (con riguardo a 4 dei predetti soggetti) nonché 640 comma 2, c.p.;
all’esecuzione, oltre che di numerose e complesse attività di indagine e di polizia giudiziaria, anche di attività ispettive di natura amministrativa, di cui:
1) nr.3 verifiche fiscali nei confronti di altrettante società ritenute estero-vestite riqualificate quali ‘evasori totali’;
2) nr.1 verifica fiscale nei confronti di persona fisica detentrice di rilevantissimi interessi economici occultati all’estero;
– alla contestazione di violazioni alla normativa in materia di monitoraggio fiscale in relazione all’importo complessivo di € 2.157.959.577,15;
– alla constatazione di violazioni tributarie corrispondenti ai seguenti importi:
1) maggiore base imponibile ai fini IRES: € 110.339.969,97;
2) maggiore base imponibile ai fini IRPEF: € 79.037.486,00;
3) imposta di registro evasa: 231.600,00;
– all’individuazione di un vasto patrimonio immobiliare, articolato in
1) n.3 alberghi (cc.dd. ARAN Hotels)
* Barcelò Aran blu, situato in Ostia (Roma), Lungomare Duca degli Abruzzi n.72;
* Barcelò Aran Mantegna, situato in Roma, via ANdrea Mantegna n.130;
* Barcelò Aran Park Hotel, situato in Roma, via Riccardo Forster n.24;
2) n.1243 fabbricati, ubicati in Roma (in prevalenza), Pomezia (RM) e Sezze (LT), principalmente costituiti da appartamenti con relative pertinenze facente capo – per il tramite di soggetti nazionali ed esteri – in ultima istanza, alla predetta imprenditrice romana.

Tale circostanza, come si dirà meglio nel prosieguo, è stata oggetto di comunicazione ai competenti Organi istituzionali, al fine della applicazione delle misure cautelari ritenute opportune.
L’attività di servizio, peraltro, ha consentito di approfondire specifici profili normativi in relazione ai quali – ravvisate talune criticità – sono state avanzate alla Superiore Gerarchia n.3 proposte di modifica normativa.

Così parlò il 23 gennaio 2014 il presidente del Municipio X, Andrea Tassone
LO SCANDALO DELLE CASE ARMELLINI A OSTIA: ANDREA TASSONE
Così parlò il 23 gennaio 2014 il vicesindaco del Comune di Roma, Luigi Nieri
LO SCANDALO DELLE CASE ARMELLINI A OSTIA: LUIGI NIERI
Così parlò il 2 febbraio 2014 il sindaco del Comune di Roma, Ignazio Marino
LO SCANDALO DELLE CASE ARMELLINI A OSTIA: IGNAZIO MARINO

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