INFERNETTO, VIA SOFFREDINI: UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA

ama via soffrediniSi tratta del cantiere dell’AMA Roma Spa presso l’area di proprietà di Roma Capitale, prevista come Centro di Raccolta della spazzatura, compresa tra via Ennio Porrino, via Alfredo Soffredini e via Ermanno Wolf Ferrari, voluto dal Municipio Roma X tra le proteste dei cittadini e di cui già abbiamo scritto.

Il cantiere è stato aperto in data 20 giugno 2023. La ditta incaricata da Ama Roma S.p.A. ha dapprima eseguito la pulizia del terreno mediante sfalcio della vegetazione e rimozione di ingombranti, accatastando però tutto il materiale di risulta lungo via Alfredo Soffredini, dove ancora è abbandonato. Senza un accesso al cantiere regolarmente autorizzato, sono iniziati i lavori forzando due cancelli su via Ennio Porrino fino alla follia di oggi, documentata dai video degli infuriati residenti.

Alle ore 9:50 una ruspa ha aperto un varco sul lato del terreno lungo via Ermanno Wolf Ferrari, creando difficoltà ruspaferrarial traffico automobilistico e ai mezzi pubblici [VIDEO], nonché distruggendo l’esistente marciapiede in travertino. Non paghi di questa prodezza, alle ore 15:55, dopo aver letteralmente creato una strada sterrata dal terreno verso via Alfredo Soffredini [VIDEO], gli operai hanno messo in moto la ruspa che, abbandonato il cantiere, ha percorso via Soffredini e via Porrino, rovinando vistosamente l’asfalto. Nessun controllo, nessun intervento. Il Gruppo X Mare della Polizia Locale, così come gli uffici tecnici del Municipio, (tempestivamente allertati), non hanno risposto ai cittadini. Nessuna risposta anche dagli organi politici locali, che hanno voluto tra le case dell’Infernetto questo illegittimo Centro di Raccolta della spazzatura laddove invece doveva sorgere una scuola materna: Valentina SCARFAGNA, Valentina PRODON e Guglielmo CARCERANO, che fine hanno fatto?

Mentre Roma è sommersa dalla spazzatura e vive nel disagio di una insostenibile emergenza rifiuti, si interviene da parte di AMA nel cuore di un quartiere senza alcun rispetto della legge. Per LabUr, urbanisticamente, tutto ciò è intollerabile: non si mortifica in questo modo un quartiere di 532 ettari che da 30 anni attende l’attuazione del piano particolareggiato.

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