OSTIA, SPIAGGE LIBERE: INCOLUMITA’ E FRUIBILITA’

IMG-20210803-WA0005ESPOSTO URGENTE

PREFETTURA DI ROMA, CAPITANERIA DI PORTO

Roma, 3 agosto 2021

Oggetto:  negligenza del Municipio Roma X nella gestione delle spiagge libere del Litorale romano – tutela della pubblica e privata incolumità e pubblica fruibilità

Il sottoscritto dr.Ing. Andrea SCHIAVONE, presidente p.t. di LabUr – Laboratorio di Urbanistica (www.labur.eu) portatore di un interesse collettivo per le spiagge libere del litorale romano come da delibera ANAC n. 1086 del 5 ottobre 2016 Fascicolo n. 114/2016[1], espone quanto di seguito.

IL FATTO

In termini di pubblica e privata incolumità nonché di pubblica fruibilità, persistono da maggio u.s., cioè dall’apertura della stagione balneare 2021, sugli oltre 4 km di spiagge libere del litorale romano (incluso l’arenile di Castelporziano), gravi negligenze da parte del Municipio Roma X, titolare per decentramento della loro gestione.

Con riferimento al contenuto dell’ordinanza del Sindaco di Roma n.80 del 10 maggio 2021[2] e alle ordinanza della Capitaneria di Porto di Roma n.49/2017[3], che regolamentano la sicurezza balneare e il libero accesso per tutti, considerando che in piena emergenza sanitaria quanto previsto ogni anno in via ordinaria doveva essere adeguato con ulteriori ed efficienti misure straordinarie, si rileva in particolare sulle spiagge libere quanto segue:

  • totale assenza di misure atte a garantire il distanziamento fisico e a evitare possibili assembramenti (vengono soltanto e in maniera approssimativa ‘conteggiate’ le persone in ingresso, ma non controllato il loro posizionamento sull’arenile);
  • gravi carenze nell’assicurare l’accesso e i servizi per i disabili e per le mamme con bambini fino a 3 anni (p.es., ne è totalmente sprovvisto tutto l’arenile di Castelporziano, esteso per circa 2 km);
  • inadeguati servizi di assistenza e salvataggio ai bagnanti, che saranno addirittura limitati dal 1 al 30 settembre 2021 solo nel fine settimana dalle 9 alle 19

Poiché l’attenzione del Municipio Roma X alle misure anti-Covid19 è stata da maggio 2020 limitata dal presidente del Municipio Roma X, Giuliana DI PILLO, alla sola realizzazione di una c.d. pista ciclabile, dichiarata illegittima dal Ministero delle Infrastrutture (Decreto n.598 emesso in data 28/12/2020[4]) e che ha impegnato circa 3 milioni di euro,

SI CHIEDE

un deciso intervento da parte del Prefetto di Roma affinché sulle spiagge libere del Litorale romano sia garantito lo stesso livello di tutela della pubblica e privata incolumità nonché di pubblica fruibilità presente all’interno degli arenili in concessione e comunque conforme ai riferimenti normativi sopra citati. Non è ammissibile che p.es., sulla spiaggia libera S.P.Q.R., la più ampia dopo Castelporziano, siano state installate le tribune per un torneo di ‘beach soccer[5] senza la preventiva autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e il parere favorevole di tutti gli enti preposti, addirittura ospitanti spettatori in netto contrasto con le immagini delle Olimpiadi trasmesse a spalti vuoti.

Tanto si doveva per civica collaborazione con le Istituzioni che rappresentano lo Stato.

In fede,

dr.Ing. Andrea SCHIAVONE

[1] https://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/Delibere/2016/1086/del.2086.2016.pdf

[2] https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/Ordinanza_della_sindaca_del_10_maggio_2021_stagione_balneare_mun_x.pdf

[3] https://www.guardiacostiera.gov.it/roma-fiumicino/Documents/049-2017.pdf

[4] http://www.labur.eu/pistaciclabile/DecretoMIT598del28.12.2020.pdf

[5] https://www.facebook.com/109309844705507/posts/127622556207569/?app=fbl

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OSTIA, PISTA CICLABILE: IL M5S HA NASCOSTO LA VERITÀ AL MINISTERO

 

IMG-20210727-WA0001Era il 28 dicembre 2020. Il Ministero dei Trasporti decretava illegittima la sedicente pista ciclabile sul Lungomare di Ostia senza ricevere osservazioni dal M5S alla guida del Municipio X, impegnato in quei giorni a imporre la validazione del progetto esecutivo. Così, il 30 dicembre 2020, nello spazio di poche ore, l’organismo di verifica, pagato dall’Amministrazione, riceveva ben 28 elaborati grafici, li esaminava, redigeva il rapporto di verifica e lo consegnava al Municipio X che indiceva la gara. Neanche ‘quelli di prima hanno dimostrarono tanto spregio delle Istituzioni.

SEGNALAZIONE

con valore di istanza di revisione in autotutela per l’annullamento della Determinazione Dirigenziale CO/3109/2020 del 30/12/2020 emessa dal Municipio Roma X

Roma, 26 luglio 2021

Il sottoscritto dr.Ing. Andrea SCHIAVONE, presidente p.t. di LabUr – Laboratorio di Urbanistica (www.labur.eu), portatore di un interesse collettivo a seguito del Decreto n.598 emesso in data 28/12/2020 dal Ministero dei Trasporti[1] sulla illegittimità da parte del Municipio Roma X di istituire una pista ciclabile sul lungomare di Ostia, con riferimento all’affidamento diretto alla ACS International Engineering srl[2] da parte del Municipio Roma X dell’incarico della verifica preventiva ex art. 26 del D.Lgs. 50/2016 per la validazione del progetto esecutivo relativo alla pista ciclabile sul lungomare di Ostia, espone quanto di seguito.

IL FATTO

Alla società ACS International Engineering srl è stato comunicato in data 29/12/2020[3], da parte del Municipio Roma X, l’aggiudicazione dell’incarico in oggetto tramite la Determinazione Dirigenziale CO/2947/2020 del 16/12/2020[4] resa esecutiva il 29/12/2020 dopo il visto di regolarità contabile.

In data 30/12/2020 il Municipio Roma X ha consegnato alla ACS International Engineering srl la documentazione in formato “pdf” composta da 28 elaborati (grafici e testuali).

Sempre in data 30/12/2020, la ACS International Engineering srl ha dato inizio alle attività di verifica e ha inoltrato, poche ore dopo, il Rapporto di Verifica al Municipio Roma X che lo ha acquisito al protocollo con il n. CO/130976/2020 per poi, nella stessa data del 30/12/2020, con Determinazione Dirigenziale CO/3109/2020[5], nominare il nuovo RdP, Rossella CERGOLI SERINI, approvare il progetto esecutivo e bandire la gara.

Nella documentazione facente parte dell’attività in oggetto, a partire dalla determinazione di affidamento diretto a finire con il Rapporto di Verifica, si sostiene che la società Risorse per Roma Spa, su incarico del Municipio Roma X, abbia elaborato e presentato sia il progetto definitivo che quello esecutivo, in particolare:

  • il progetto definitivo con nota prot.n. CO/108083/2020 del 27/10/2020
  • il progetto esecutivo con nota prot.n. CO/127759/2020 del 21/12/2020

In realtà, dalle dichiarazioni di Risorse per Roma Spa, nella persona di Daniela SANTARELLI, rilasciate in sede di Commissione Speciale di Controllo e Garanzia del Municipio Roma X in data18 giugno 2021[6], risulta che la società Risorse per Roma Spa non ha mai preso parte alla progettazione limitandosi alla sola e materiale trasposizione grafica degli elaborati così come ricevuti dal Municipio Roma X.

  • L’unico progettista risulta essere stato Nicola DE BERNARDINI che ha ricoperto fino al 03/12/2020 il ruolo di direttore del Municipio Roma X e fino al 30/12/2020 il ruolo di RdP per quanto in oggetto.

PREMESSO

  • che l’attività di verifica/validazione, ha un ruolo ed una importanza centrale nel processo di progettazione ed esecuzione di un appalto di lavori pubblici, dal momento che rappresenta e costituisce un essenziale strumento di prevenzione di errori e/o omissioni del progetto, da cui conseguono sempre maggiori costi e tempi di realizzazione dell’opera;
  • che già nell’atto di approvazione del progetto definitivo e cioè nella Delibera di Giunta del Municipio Roma X n.37 del 11/11/2020[7] si legge che “Risorse per Roma Spa ha elaborato il progetto definitivo di cui all’oggetto“;
  • che tale non veritiera affermazione risulta ripetuta anche nell’atto di approvazione del progetto esecutivo e cioè nella Determinazione Dirigenziale CO/3109/2020 del 30/12/2020, dove si legge che “Risorse per Roma S.p.A., incaricata dal Municipio Roma X ha presentato il progetto definitivo per l’opera in oggetto” e che “Risorse per Roma S.p.A., incaricata dal Municipio Roma X ha presentato il progetto esecutivo per l’opera in oggetto”,

CONSIDERATO

  • che la ACS International Engineering srl avrebbe dovuto dedicare un tempo congruo alla notevole quantità di elaborati ricevuti da verificare e non confinare la durata dell’attività in poche ore, generando di fatto il dubbio sulla correttezza procedurale della verifica medesima;
  • che la ACS International Engineering srl, ritenendo che “il progetto esecutivo è stato eseguito dai tecnici dipendenti del Comune di Roma Municipio Roma X e da Risorse per Roma Spa”, neppure ha verificato chi fosse realmente il progettista, non rispondendo di fatto alla lettera a), comma 4 dell’art. 26 del D.Lgs. 50/2016 (completezza della progettazione)

SI SEGNALA

la presunta anomala verifica ex art.26 del D.Lgs 50/2016 eseguita in poche ora (nell’unica giornata del 30/12/2020) da parte della ACS International Engineering, relativa al progetto esecutivo in questione composto da ben 28 elaborati.

Si richiama altresì l’attenzione sul fatto che il Rapporto di Verifica non evidenzia particolari errori e/o omissioni del progetto in questione, risultando ciò in netto contrasto con quanto sostenuto dal Ministero dei Trasporti che, in pari data, con Decreto n.598 del 28/12/2020  ha motivato l’illegittimità da parte del Municipio Roma X di istituire una pista ciclabile sul lungomare di Ostia e dunque l’illegittimità della progettazione.

 

ALLEGATO 1

ALLEGATO 1 rapporto di verifica ACS

[1] http://www.labur.eu/pistaciclabile/DecretoMIT598del28.12.2020.pdf

[2] ACS INTERNATIONAL ENGINEERING S.r.l. – Indirizzo Via Ercolano, 24, Castel Gandolfo, 00073 – IT, Norma UNI EN ISO 9001:2015, Settore 34 – 34 -RT21 – Scopo della certificazione Progettazione, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza di opere di ingegneria civile ed impianti. Verifiche sulla progettazione delle opere ai fini della validazione, condotte ai sensi delle legislazioni applicabili. – Certificato 14587-A rilasciato da  Kiwa Italia, via Cadriano 23 40057 – Granarolo dell’Emilia Bologna – IT

[3] ALLEGATO 1

[4] https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/D.D._2947_del_16.12.2020.pdf

[5] https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/D.D._3109_del_30.12.2020.pdf

[6] http://www.labur.eu/video/ccg18062021_munx_rpr.mp4

[7] https://www.comune.roma.it/servizi2/deliberazioniAttiWeb/showPdfDoc?fun=deliberazioniAtti&par1=R01E&par2=Mjc3OA==

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OSTIA, X VILLAGE: LO SCANDALO ESTIVO TARGATO M5S

IMG-20210723-WA0011Il c.d. ‘Villaggio dello Sport” o X-Village, ieri, 22 luglio 2021, è stato di nuovo bocciato dalla Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo. In pratica dopo 2 mesi dall’apertura l’evento è ancora senza autorizzazioni e le bugie di Alessandro IEVA (M5S), vicepresidente del Municipio X e prossimo candidato presidente, diventano sempre più gravi.

IMG_20210723_150921Proprio ieri (vedi foto) i tecnici ARETI ancora sistemavano gli allacci elettrici ed erano in corso i necessari lavori per la segnaletica stradale senza che il Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale, comandato da Guido CALZIA, ne avesse preso visione.

Dopo il nostro esposto e la successiva integrazione, ora attendiamo anche un intervento deciso dell’inerte Giuliana DI PILLO, presidente del Municipio X, e di Carla SCARFAGNA, il direttore che ha autorizzato l’evento senza controllarne i requisiti normativi.

Un evento di fatto ‘abusivo’ voluto dal M5S e smascherato dalla Commissione municipale di Controllo e Garanzia poi per ripicca fatta ‘saltare’ dalo stesso M5S con le volontarie e pretestuose dimissioni di Antonino DI GIOVANNI (capogruppo municipale M5S) dipendente presso la segreteria del Dipartimento di Sicurezza del Ministero degli Interni.
Alla faccia della trasparenza amministrativa.

Alessandro IEVA mentre confabula con gli organizzatori (4 giugno 2021)

Alessandro IEVA mentre confabula con gli organizzatori (4 giugno 2021)

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OSTIA, PISTA CICLABILE: LE BUGIE DI VIRGINIA RAGGI SUI LAVORI IN CORSO

IMG-20210722-WA0012Il materiale fotografico oggi raccolto contrasta con le false affermazioni rilasciate da Virginia RAGGI, sindaca della Capitale d’Italia, ormai trasformata in un ‘pupazzetto’ elettorale dal M5S di Ostia per promuovere una pista ciclabile dichiarata il 18 giugno 2021 per la terza volta illegittima dal Ministero dei Trasporti. Questo l’imbarazzante scenario imbastito da Paolo FERRARA,  consigliere comunale pentastellato con interessi su Ostia, già coinvolto con il costruttore Luca PARNASI nello scandalo dello Stadio della Roma che proprio ieri è stato definitivamente cassato sebbene la RAGGI avesse più volte assicurato “che lo stadio si farà“, sempre e solo per fini elettorali.

Tornando alla illegittima pista ciclabile di Ostia, ciò che fa più specie è il silenzio a cui è stato ridotto il Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale comandato da Guido CALZIA. Controlli zero, atti amministrativi zero,

IMG_20210722_144700Le foto che alleghiamo, scattate stamattina, dimostrano lavori in sub appalto che invadono con mezzi e uomini la carreggiata stradale senza alcuna regolarità e sicurezza, con i pochi ciclisti che fanno slalom dentro il cantiere senza che nessuno si curi della pubblica e privata incolumità. Tra i lavori già eseguiti spiccano in tutta la loro pericolosità le nuove pedane di fermata per gli autobus, disassate rispetto al cordolo di protezione della illegittima pista ciclabile. IMG_20210722_151019Le foto parlano da sole, e l’ambulanza ferma nel traffico grida vendetta.

Eppure il Piano di Sicurezza e Coordiamento, aggiornato al 1 luglio 2021 a firma del direttore del Municipio Roma X, Giacomo GUASTELLA, prevedeva la presenza dei servizi igienici in dotazione del cantiere che invece non ci sono, così come di attrezzare le aree di intervento per proteggere i lavoratori, invece lasciati a rischio investimento.

Inesistenti anche gli accessi previsti per i mezzi di fornitura materiali e le zone di carico e scarico, improvvisate sulla pista stessa.

Sul cantiere opera la AGV Appalti srl e, in subappalto, le ditte Laziale Strade srl, Granulati Montefalcone srl e MAB Multiappalti srl.
Procedono infine le attività di verifica amministrativa da parte delle autorità interessate dall’esposto inoltrato da LabUr.

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OSTIA, “CONTRATTO DI FIUME”: INGERENZA DEL MUNICIPIO X

IMG-20210719-WA0003In data 8 giugno 2021 con Pro. CO/76935 da parte di Francesco Vitolo (M5S) che presiede la Commissione Ambiente Territorio e Sicurezza viene redatta una proposta di risoluzione per lo Sviluppo di parchi di affaccio sul Tevere per i quartieri in riva idraulica del tratto di pertinenza del Municipio X con l’obiettivo “di dare mandato alla Presidente e alla Giunta del Municipio X affinché attivi la segreteria tecnica del Contratto di Fiume Tevere Castel Giubileo – Foce sulle progettualità necessarie per realizzare aree di affaccio in riva sinistra idraulica del Tevere ricadenti nel Municipio X individuando opportune aree nei seguenti siti: Idroscalo, Ostia Antica, Bagnoletto/Dragone, Dragoncello, Casaletto di Giano …” e si aggiunge che “si risolve di evidenziare che le aree di Ostia Antica e Casaletto di Giano … siano le prime su cui sviluppare le predette progettualità” attraverso “soluzioni tecniche che comprendano l’utilizzo dell’argine stipulando accordi e/o servitù con l’attuale concessionario”. Nel documento, davvero imbarazzante sotto il profilo tecnico/giuridico/amministrativo, si parla addirittura di “libera fruizione della continuità spondale, degli argini e delle golene”, di “fruibilità sostenibile”, di fantomatiche “analisi condotte”. Il M5S del Municipio X, nel disperato tentativo di mantenere una promessa elettorale fuori tempo massimo, tenta di forzare la realizzazione del sentiero cicloturistico sull’argine del Tevere in sponda sinistra che per fortuna ha smesso almeno di essere chiamato nei documenti ufficiali “Sentiero Pasolini” e di cui LabUr ha ampiamente parlato evidenziandone tutte le criticità, le illegittimità e illegalità (LINK 1 LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5). Dopo aver dato ampia dimostrazione in 5 anni di non conoscere la materia demaniale, dopo aver illuso il proprio elettorato cavalcando slogan privi di fondamento giuridico (confondendo il demanio fluviale con quello marittimo), dopo che gli organi preposti al controllo gli hanno ribadito in tutti i consessi che avevano imboccato una strada cieca, dopo aver tentato senza fortuna di infilare questo sedicente progetto in qualunque tavolo anche quelli ‘amici’, dopo che la Polizia Municipale è stata inviata anche dal Prefetto per comprendere il motivo di deliranti affermazioni da parte dell’Amministrazione municipale, tentano il piano variante Delta in campagna elettorale. Con la scusa di aver aderito al Contratto di Fiume Tevere Castel Giubileo-Foce (CFT) attraverso una mozione in cui si motivava la scelta con “intende garantire l’accessibilità e la fruizione del fiume”, l’Amministrazione pentastellata del Municipio X, nella totale assenza di pubblicità e trasparenza che ha contraddistinto il suo operato, chiama dei “tavoli tecnici” per operare di fatto pressioni illecite. Nell’ultimo tavolo tecnico, tenutosi settimana scorsa (che non è pubblico e pubblicato), l’Ing. Giorgio Pineschi (Vigilanza e Bacini Idrografici Regione Lazio) ha testualmente ribadito: “Noi siamo l’Ufficio preposto alla Vigilanza e Rispetto delle Regole, che sono quelle del Diritto del Codice Civile e Penale ,che parte dalle concessioni, e non possiamo avvallare illeciti. Siamo chiamati in ambito idraulico al rispetto delle regole. Abbiamo fatto diverse denunce, non contro ignoti ma contro noti, cioè l’associazione che si è resa responsabile di illeciti sull’argine in sponda sinistra del fiume Tevere. Abbiamo demolito infrastrutture pericolose, perché la priorità è la sicurezza dei ciclisti e di chi percorre queste aree. Per noi il rispetto delle regole, come funzionari pubblici, è la prima cosa. Il Sentiero Pasolini, o come lo volete chiamare, NON esiste. Se mai esisterà questo percorso dovrà partire dal rispetto delle regole. Questa è la strada maestra. Le regole sono chiare: ci sono cose che si possono fare e cose che non si possono fare”. Ricordiamo all’Amministrazione pentastellata del Municipio X, in particolare all’Assessore Alessandro Ieva e al Presidente della Commissione Ambiente Francesco Vitolo, che il Contratto di Fiume Castel Giubileo – Foce non è stato ratificato e comunque non è il luogo preposto per fare campagna elettorale. Ricordiamo loro che si tratta di uno strumento di programmazione negoziata e non di imposizione politica da parte di un partito. Che ogni soggetto partecipante al tavolo vale quanto gli altri (uno vale uno, in questo caso sì) e non può portare avanti questioni ideologiche contrarie a leggi, norme e regolamenti. Ricordiamo loro anche che l’Art. 68 bis Codice dell’ambiente ( D.Lgs. 152/2006) è molto chiaro: “i contratti di fiume concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico”. Quindi non perseguono finalità ludiche, non sono il gingillo del potentato di turno. I CdF devono dare vita a processi partecipativi aperti e inclusivi, con condivisione di intenti, di impegni e di responsabilità tra i soggetti aderenti, pubblici e privati, che hanno come obiettivo primario la tutela dell’ambiente, la prevenzione dei danni ambientali, la corretta gestione delle risorse idriche, la salvaguardia del rischio idraulico e la valorizzazione dei territori fluviali che evidentemente i grillini scambiano per un lunapark. I soggetti che aderiscono al contratto di fiume hanno tutti lo stesso peso e voce in capitolo. I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione (PA) condiviso tra tutti i firmatari e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo che, lo ribadiamo, NON è stato ratificato. L’obiettivo del CdF è quello di ottenere un livello di protezione ambientale elevato grazie al raggiungimento di risultati mirati e all’introduzione di nuove formule idonee a dare attuazione, ma mai in contrasto con leggi, norme e regolamenti nazionali e sovranazionali. Non ci può essere alcun rendimento economico senza la sostenibilità ambientale e l’utilità pubblica, secondo i principi di sussidiarietà orizzontale e verticale. I CdF hanno l’obiettivo di stimolare la progettualità territoriale dal basso, non dall’alto, attraverso il raggiungimento dell’“equilibrio delle tre E”: Ecologia, Equità, Economia, partendo da un’analisi delle criticità del bacino e del territorio interessato. In particolare, l’alto rischio idraulico, la compromissione della qualità delle acque superficiali, il degrado ambientale del fiume e dei territori circostanti. E’ uno strumento dunque di soft law, l’approdo di un lungo iter di studi e comparazioni, che serve alle Regioni per chiedere finanziamenti al Ministero. In un sistema di governance multilivello i Contratti di fiume si configurano come processi continui di negoziazione tra le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti privati coinvolti a diversi livelli territoriali e si sostanziano in accordi multisettoriali e multiscalari caratterizzati dalla volontarietà e dalla flessibilità tipiche di tali processi decisionali. I CdF contribuiscono al perseguimento degli obiettivi propri delle normative in materia ambientale, in particolare in riferimento al raggiungimento del “buono stato” di qualità dei corpi idrici previsto dalle direttive dell’U.E. in materia. Qualunque progetto presentato da un CdF, non da un soggetto del CdF, deve dunque, come ha ribadito fino alla nausea l’Autorità di Vigilanza e Bacini Idrografici della Regione Lazio rispondere alla leggi ed essere preceduto dall’analisi sulla fattibilità finanziaria ed economica, cosa mai avvenuta nel fantomatico Sentiero Pasolini (ora trasformato in affacci sul Tevere spacciati per opera di pubblica utilità, manifestazione evidente di ignoranza amministrativa). E tra le analisi preliminari ci sono quelle dei portatori di interesse e le reti esistenti tra gli stessi. Per questa ragione si parla di “processi partecipativi aperti ed inclusivi“, proprio perché si cerca di raggiungere una “piena condivisione di intenti”, cosa anche questa mai avvenuta. Solo al termine di questa attività preparatoria, si procede alla conclusione del CdF vero e proprio, cioè quell’atto di impegno vincolante che formalizza le decisioni condivise nel processo partecipativo, definendo gli impegni specifici di ciascun contraente e tutte le fasi del procedimento devono essere improntate ad alti standard di trasparenza. Una parola fuori dai radar di questa Amministrazione.

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OSTIA, IL VILLAGGIO DELLO SPORT SENZA REGOLE

IMG-20210713-WA0003In data odierna è stata presentata una dettagliata integrazione dell’esposto  del 9 giugno 2021 con valore di  deposito atti per la Commissione Speciale di Controllo e Garanzia del  Municipio Roma X e istanza di  revisione in autotutela per l’annullamento della determinazione dirigenziale CO/1384/2021 del 9 giugno 2021, a seguito delle gravi irregolarità amministrative riscontrate:

1. le  opere  sulla  spiaggia libera  denominata SPQR  sono state  realizzate  in  totale  assenza della necessaria  autorizzazione  da parte  dell’Agenzia  delle  Dogane  e Monopoli,  ex  art.19 d.lgs. 374/1990, senza alcuna  comunicazione da  parte  dell’affidatario  e  senza alcun controllo degli  Uffici;
2. l’occupazione delle aree demaniali  e municipali  è  avvenuta da  parte dell’affidatario  settimane prima  dell’aggiudicazione  definitiva  senza alcun controllo  da parte  degli  uffici  e delle autorità preposte  al  rispetto  della  esecutività  della  determinazione dirigenziale CO/1384/2021;
3. sono state  trasmesse  su  maxischermo  le partite  UEFA  2020  senza autorizzazione  della Commissione  Provinciale  di  Vigilanza sui  locali  di  Pubblico  Spettacolo,  il  cui  sopralluogo (con  esito negativo)  è  avvenuto solo in data 10  luglio 2021;
4. esiste una palese  pressione politica esercitata dal  vicepresidente  del  Municipio  Roma X, Alessandro  IEVA,  sugli  uffici  municipali  che  di  fatto  impedisce la correttezza dei  procedimenti  e dei controlli  amministrativi.

IL DOCUMENTO

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OSTIA: IL VILLAGGIO DELLO SPORT (X-VILLAGE) È ‘ABUSIVO’

IMG-20210709-WA0012Dopo un mese dalla nostra denuncia di mancate autorizzazioni per il Villaggio dello Sport, decantato come #cosefatteneldecimo dal M5S, abbiamo avuto la conferma che l’X Village è di fatto abusivo.
Si è tenuta questa mattina (9 luglio 2021) la Commissione Controllo, Trasparenza e Garanzia presieduta da Pietro Malara, presente anche la maggioranza e gli Uffici Municipali, che ha preso l’impegno di valutare tutti gli atti per l’istanza di revoca.
Anche la Spiaggia Libera SPQR, inclusa nel Villaggio dello Sport, è senza autorizzazioni, così come l’area vuota ma recintata prospicente la stazione Roma-Lido “Cristoforo Colombo”, che di fatto sono state sottratte alla pubblica fruizione da più di un mese.

Durante la Commissione la maggioranza ha potuto solo esprimere un silenzio assenso quando gli Uffici hanno ammesso che solo l’11 giugno è divenuta esecutiva l’assegnazione dell’area, dunque, come denunciato da LabUr, i lavori eseguiti nei giorni precedenti erano non autorizzati. Nella spiaggia libera SPQR, inaugurata dalla Raggi il 5 agosto 2020 con lo slogan “ripristiniamo la legalità e restituiamo ai cittadini la vista sul mare“, è stata occupata senza autorizzazioni, come se fosse una concessione temporanea stagionale. Chi ha abbattuto i chioschi sulle spiagge libere dopo nostra denuncia all’ANAC e alla Procura, in nome della “legalità del giorno dopo”, si inventa che si può aprire un chiosco purché si lasci la pubblica fruizione. Dunque, invitiamo i cittadini a mettere teli e ombrelloni sui campi sportivi perché nessuno li può mandare via.
L’Agenzia delle Dogane non ha mai dato  alcun nulla osta né ha mai ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’affidatario come dovuto per legge compromettendo così l’affidamento successivo. Si è scoperto inoltre che solo domani (sabato 10 luglio) è previsto il sopralluogo da parte della Commissione Spettacoli per il maxischermo, a 24 ore dalla finale dell’Italia. Tradotto, gli spettacoli tenutisi fino ad oggi non erano autorizzati nemmeno dalla Commissione.

Ennesima brutta pagina amministrativa del Municipio X a guida 5S per i quali il vessillo della legalità e trasparenza va inteso nel suo valore zoologico, la parte espansa della penna degli uccelli.

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NUOVA OSTIA, LAREX: IL MUNICIPIO CAUSA DELLO SGOMBERO

IMG-20210624-WA0011Oggi, 24 giugno 2021, durante il consiglio straordinario del Municipio Roma X, Alessandro IEVA, assessore all’Ambiente e Sicurezza, ha respinto le affermazioni rilasciate dall’Avvocatura Capitolina il 18 giugno scorso in Commissione Capitolina Politiche Sociali, definendole “mendaci”.
L’Avv. Andrea MAGNANELLI, che ha seguito in Tribunale il contenzioso con la Larex, aveva ribadito quanto scritto in sentenza “una vicenda paradossale in cui gli immobili a rischio crollo sono nella detenzione e nella custodia di Roma Capitale che trascura da anni tale condizione, ma provvede ad intimare al proprietario, che non li detiene e non può accedervi, di eseguire i lavori di messa in sicurezza per privata e pubblica incolumità, non avendo neppure provveduto ad interdire l’accesso a tutte le aree ritenute a rischio per la pubblica incolumità” e ricordando che la Larex non ha potuto puntellare le 4 palazzine di Via Marino Fasan a Nuova Ostia perché il Municipio non aveva provveduto, come richiesto, alla rimozione dei rifiuti (qui tutto l’intervento di Andrea MAGNANELLI).
Secondo la ricostruzione di IEVA, a settembre 2020 il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale avrebbe chiesto l’intervento della Larex per puntellare gli edifici previa bonifica delle carcasse di auto e dei detriti (in realtà esisteva una Determinazione di Protezione Civile già nel 2017, dunque i fatti erano noti da anni). IEVA, che ha il ruolo di interloquire con AMA, forte della convenzione extra-TARI, avrebbe ricevuto un fondo di 150mila euro a inizio dicembre dopo la variazione di bilancio. A seguito del sopralluogo del 9 dicembre 2020, effettuato dall’Ufficio Tecnico Municipale, IEVA rispondeva di non poter intervenire essendo ancora in attesa del preventivo di AMA, poi giunto il 14 dicembre per un importo di 87.000 euro e una durata dell’intervento di 15 giorni. L’inizio lavori, fissato il 31 dicembre, non è stato effettuato in quanto AMA si è rifiutata perché non era “sicuro accedere ai locali”.  Così a fine 2020 i fondi sono andati persi.

Sono passati 6 mesi, nessun intervento nemmeno in somma urgenza, per consentire alla proprietà il puntellamento degli edifici e la messa in sicurezza di centinaia di persone. E’ pericoloso per gli operatori AMA, ma non per i residenti di Via Marino Fasan.
Un fatto di una gravità inaudita sotto il profilo politico, amministrativo e a nostro avviso anche penale.

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OSTIA, PISTA CICLABILE: IL M5S ABBANDONA LA COMMISSIONE CHE SVELA LE LORO BUGIE

IMG-20210619-WA0005Si è tenuta il 18 giugno 2021 la seconda seduta della Commissione Controllo e Garanzia sulla finta pista ciclabile di Ostia. Il Ministero dei Trasporti ha di nuovo confermato che non poteva il Municipio istituirla e Risorse per Roma ha dichiarato di non  aver mai contribuito alla sua progettazione ma di essersi limitata alla sola “trasposizione grafica”, neppure retribuita. In pratica tutto è colpa della ‘matita’ di Nicola DE BERNARDINI (ex direttore tecnico municipale) e della volontà politica di Virginia RAGGI che ha forzato l’inaugurazione di questa finta pista ciclabile mai collaudata perchè i lavori non hanno mai ricevuto il visto di regolarità contabile della Ragioneria Generale. Quindi sono altri i veri “cialtroni e mascalzoni“, come ci ha calunniato Paolo FERRARA (ex capogruppo capitolino M5S, coinvolto nelle indagini sullo scandalo dello Stadio della Roma). A questo punto è ben delineato il reato penale commesso e potremo denunciare, grazie alle conferme acquisite in Commissione, i responsabili. Finora ci siamo limitati a degli esposti, documentando i fatti. Chiaro il nervosismo di tutta la masnada grillina dei consiglieri di Ostia che, complice, si è piegata al comando superiore ingannando i suoi elettori e che ora finge di non ricordare che furono proprio Giuliana DI PILLO e Alessandro IEVA, presidente e vicepresidente municipale, a dichiarare che almeno la finta pista ciclabile definitiva avrebbe dovuto essere autorizzata dall’Assemblea Capitolina. Ed invece è stata la stessa Giunta municipale ad aver imposto la ‘pecionata’ del progetto di DE BERNARDINI, che non sarebbe mai passata al vaglio dell’Assemblea Capitolina, violando il regolare procedimento amministrativo, come appunto ieri ha ribadito il Ministero contro il cui decreto il municipio non si è mai opposto. Una squallida storia di periferia romana, ora penalmente perseguibile, simbolo eclatante delle pressioni esercitate dalla politica sugli uffici come un video proprio di Nicola DE BERNARDINI conferma. Fa per ultimo riflettere che ieri in Commissione, per la seconda volta, su un tema di interesse collettivo, per fornire risposta ai disagi che da un anno subisce la cittadinanza romana, tutti gli uffici alle dipendenze di Virginia Raggi, compreso il Gruppo X Mare del corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, fossero assenti. Un silente ossequio che non potrà mai esser giustificato.

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OSTIA, CASE ARMELLINI (LAREX E MORENO ESTATE): IN COMMISSIONE SI PARLA DI SGOMBERI

foto di A.G. per 'Vuoto Criminale'

foto di A.G. per ‘Vuoto Criminale’

Si è tenuta oggi, 18 giugno 2021, la V Commissione Capitolina – Politiche Sociali presieduta da Maria Agnese CATINI sulla “situazione della permanenza degli utenti negli immobili ERP di proprietà della Larex e della Moreno Estate (più note come case ex-Armellini) a fronte della pericolosità delle strutture e della sopraggiunta intimazione di sfatto” a Nuova Ostia.

LabUr è stato invitato a partecipare dalla Presidente che ha focalizzato in modo puntuale il problema sociale in tutta la sua complessità e gravità. Come da noi sempre asserito (LINK 1, LINK 2 e LINK 3), la situazione è gravissima sotto ogni profilo, in particolare quello di protezione civile.

L’Avv. Andrea MAGNANELLI, dell’Avvocatura Capitolina, che ha seguito la questione LAREX (le 4 palazzine di Via Marino Fasan) ha puntualizzato che per negligenza del Municipio X è stata di fatto inficiata l’azione legale davanti al TAR del Lazio che si è espresso a favore della LAREX. La mancata rimozione di carcasse d’auto e masserizie varie ha impedito alla LAREX di fare gli interventi di messa in sicurezza degli stabili pericolanti, con conseguente fissazione dello sgombero delle palazzine al 29 luglio, come da avviso della Corte di Appello. Ricordiamo che dal 2017 erano stati stanziati 150mila euro a favore del Municipio per bonificare quei luoghi in accordo con AMA e consentire alla proprietà di intervenire.

Come se non bastasse, l’Ing. Massimo BRANCA, responsabile della sicurezza statica degli edifici privati per conto della Protezione Civile capitolina, ha rivelato che la perizia tecnica degli edifici è stata eseguita, e non si capisce perchè, dal Dipartimento SIMU.

Quindi, abbiamo centinaia di persone che vivono in stabili pericolanti perché il Municipio non ottempera una banale pulizia dei sotterranei e che è costata lo sgombero del 29 luglio p.v. (LAREX) e abbiamo (MORENO ESTATE) 5.000 persone sotto sgombero alla data del 12 agosto (termine fissato dalla sentenza TAR Lazio del 9 giugno) che non sanno che fine faranno. A parte l’Avvocatura Capitolina e la Protezione Civile non si è presentato nessuno a dare risposte alle seguenti domande sugli impegni presi dall’Amministrazione nelle diverse Commissioni che si sono tenute sul tema nel corso di questi ultimi 5 anni e che qui brevemente riportiamo:

– Commissione Trasparenza e Garanzia, 5/12/2018, avente come oggetto “sgombero abitanti case ex Armellini (Moreno Estate)”, in riferimento al Rent-to-buy, cosa è stato fatto dal 2018 circa l’impegno alla vendita del patrimonio capitolino ERP? C’è stata la sanatoria per i 380 nuclei familiari su 1.042 che pagano l’indennità di occupazione ma che perderebbero ogni diritto alla residenza in caso di sgombero o cessione di proprietà? C’è stata l’attività ispettiva? Esistono nuovi criteri economici per l’assegnazione delle case?

– Commissione Patrimonio e Politiche abitative, 13/2/2019, c’è stata la verifica dello stato degli immobili come promesso? Cosa è stato fatto dalla data di quella commissione, per mettere in sicurezza i residenti visto che gli stabili “presentano balconi pericolanti e situazioni rischiose per la sicurezza degli inquilini”? E’ stata fatta la stima degli abusi edilizi con l’ausilio del Dipartimento di Urbanistica e Ufficio Condoni? Si è stabilito quante istanze in sanatoria sono state presentate e la certificazione di agibilità degli immobili e la congruità catastale e urbanistica?

– Commissione Patrimonio e Politiche Abitative, 7 ottobre 2020, si continua a parlare di “rischio crollo”, “assenza di manutenzione”, “scongiurare lo sgombero forzato”, “soluzioni per le 5.000 persone”. Nulla è pervenuto e la tutela per la privata e pubblica incolumità, che spetta al Sindaco, è affidata ai contenziosi in Tribunale, dando la colpa a quelli di prima, dopo 4 anni, perché non hanno sollecitato la proprietà ad ottemperare, mentre da 3 anni non si consente alla proprietà la messa in sicurezza perché non si puliscono i seminterrati.

– Commissione Patrimonio e Politiche Abitative, 5/3/2021, si parla del debito fuori bilancio di 18MLN che vanno riconosciuti alla Moreno Estate a seguito di sentenza. Non si parla della messa in sicurezza degli abitanti. Si parla di soldi, “di sminare la faccenda dello sgombero”, di trattative con la proprietà ancora in corso che hanno un iter lungo con passaggio anche in Assemblea Capitolina, e di altre verifiche in particolare le tecnico/strutturali delle unità che ancora non ci sono state e di contenziosi in tribunale che stanno costando milioni di euro alle casse Comunali che pagano i cittadini romani. Parliamo, al 21/3/2021 di oltre 28MLN di euro solo di indennità di occupazione da riconoscere alla Moreno Estate. Le case crollano e loro hanno terminato il mandato.

Gli sgomberi non si fermano. Chi dovrebbe preoccuparsi di mettere in sicurezza gli stabili per salvaguardare la vita di 5.000 persone, pensa invece a giocare a calcetto a piazza Gasparri la partita della Legalità con la nazionale poeti, mentre non è stato in grado neppure di pulire con 150mila euro i sotterranei per consentire la messa in sicurezza degli stabili.

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